Opera in quattro atti (version de 1865)
Libretto Francesco Maria Piave e Andrea Maffei, dalla tragedia omonima Shakespeare

In una landa desolata, tre streghe promettono a Macbeth un destino straordinario: sarà re. Per realizzare la profezia e soddisfare l'ambizione della moglie, Macbeth assassinil suo sovrano e il suo amico. Ma delitto chiama delitto. Per soffocare il senso di colpa che lo assedia e far tacere gli spettri che lo circondano, Macbeth uccide. Finché il sangue versato non lo sommerge a sa volta.

Come la tragedia shakespeariana originale, l’opera è tutta oscurità tanto nel soggetto quanto nella scrittura musicale. Dramma di potere e perdizione, l'intrigo si cocnentra su Macbeth e soprattutto sulla sua sposa, figura dominante per la quale il compositore scrisse uno dei suoi più bei ruoli di prima donna. Uno dei più belli, ma anche dei più pesanti vocalmente, che esige dall'interprete sia il pieno dominio degli acuti del primo atto, delle colorature, dei gravi dell'aria del secondo atto e qualità da soprano drammatico, in particolare nella celebre scena del sonnambulismo. Tutta l'opera si dipana attorno alla venefica seduzione di Lady Macbeth, magnifico personnaggio crepuscolare, in cui sede di potere e influenza malefica dominano la vicenda dall'inizio alla fine dell'opera.

Il teatro di Shakespeare ha sedotto molti musicisti nel XIX e XX secolo. Dopo Macbeth, Verdi vi tornerà due volte, con Otello e Falstaff. Mendelssohn, Berlioz, Richard Strauss  e Prokofiev, per citarne solo alcuni, a loro volta ne trassero ispirazione. Ed è infatti un «percorso shakespeariano» quello a cui ci invita Daniele Gatti nella primavera del 2015 con, attorno alle recite di Macbeth, due concerti in omaggio al drammaturgo inglese (16 aprile e 10 maggio).