L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Indice articoli


Convegno internazionale di studi

Lacrimosa memoria, sorridente levità

Parte I:         Il solco tracciato da Francesco Degrada: un bilancio a 10 anni dalla scomparsa.

Parte II:         Il Fondo Spontini della Biblioteca Planettiana di Jesi: il percorso di digitalizzazione, i ritrovamenti, le prospettive di ricerca.

Premessa
Il 20 Maggio 2015 è ricorso il decimo anniversario della morte di Francesco Degrada (1940-2005), “storico della musica con la competenza di pochi”, riconosciuto a livello internazionale tra i maggiori musicologi italiani della sua generazione.
L’ampiezza d’interessi e il respiro culturale del grande studioso si desumono facilmente scorrendo i dati biografici e i titoli della sua attività bibliografica e musicologica, ma quello che preme sottolineare in questa sede, ovvero nel convegno che a Degrada si intende dedicare, è la portata degli studi e l’attualità del suo magistero, impartito nel corso di una quarantennale attività di docente e musicologo.
Jesi in particolare, la città che diede i natali a Giovanni Battista Pergolesi, gli è tributaria sia della impostazione di tutte le attività di produzione lirica pergolesiana che hanno trovato e continuano a trovare nel Festival Pergolesi Spontini la massima espressione, riconosciuta a livello nazionale e internazionale, sia dell’impostazione di tutte le attività musicologiche a Pergolesi legate. Ma non solo a Pergolesi: è infatti sempre grazie allo stimolo di Francesco Degrada che il prezioso Fondo Spontini conservato presso la Biblioteca Planettiana di Jesi – contenente il corposo e sorprendente lascito documentale legato a Gaspare Spontini -  ha potuto trovare la giusta attenzione, sfociata nel lungo e complesso percorso più avanti descritto, ugualmente oggetto di incontro di studio.
Il convegno che presentiamo, dunque, si articolerà in una prima parte più strettamente legata alla lezione sempre viva di Francesca Degrada e agli studi che nel solco da lui tracciato hanno trovato sviluppo.
La seconda parte renderà pubblici sia il complesso lavoro di catalogazione, digitalizzazione e traduzione in metadati del Fondo Spontini e al suo interno del Fondo Robert, sia i preziosi contributi in esso ritrovati - a partire dai Festhymne inediti di Gaspare Spontini.
 L’occasione sarà preziosa per una tavola rotonda sullo stato attuale degli studi internazionali condotti sul Compositore così come sulle nuove prospettive di ricerca.
Infine: nella sessione del 5 settembre verrà illustrata altresì “Cari figli alme innocenti”, scena e aria per Andromaca (1796) di Gaspare Spontini, oggetto di prima esecuzione in tempi moderni nell’ambito della XV edizione del Festival Pergolesi Spontini.
La revisione critica della partitura, a cura di Federico Agostinelli per le Edizioni Pergolesi Spontini, è stata condotta sul manoscritto autografo – di cui sino ad ora si ignorava l’esistenza - acquistato sul mercato antiquario dal Comune di Maiolati Spontini. Il manoscritto originale di Spontini sarà eccezionalmente tenuto in esposizione durante le giornate di studio.

Lacrimosa memoria, sorridente levità.
Parte I
Il solco tracciato da Francesco Degrada:
un bilancio a 10 anni dalla scomparsa.


  Venerdì 4 Settembre 2015  |  Jesi  |  Sale Pergolesiane Teatro Pergolesi  |  ore 15.30–19
 Sabato 5 Settembre 2015   |  Jesi  |  Sala Maggiore Fondazione Carisj  | ore 9.30–13,30

Degrada seppe fare della sua cattedra un importante punto di riferimento della vita culturale e della musicologia italiana e internazionale, riuscendo ad aggregare attorno a sé una comunità di studiosi appartenenti a generazioni più giovani, dei quali sapeva apprezzare il valore e l’indipendenza in ogni circostanza, persino in caso di “conflitto” (non è un caso se i suoi corsi universitari furono sempre molto frequentati dagli studenti, sia per il fascino degli argomenti trattati sia per l’ampiezza di orizzonti e prospettive in cui essi venivano contestualizzati).
Degrada ha trasmesso, in una lezione di rigore e umanità prodiga di suggerimenti e indicazioni, l’imperativo di un’onestà intellettuale assoluta, la chiarezza cristallina e, al contempo, la flessibilità metodologica e l’ampiezza della apertura culturale. Per tale motivo ancor oggi i suoi scritti appaiono decisivi per la messa a fuoco e la descrizione critica di certi temi, autori e capolavori della storia musicale: per esempio, i concetti di “opera napoletana” e di “scuola napoletana”, la commedia per musica del primo Settecento, il mito della musica italiana tra Ottocento e Novecento, la complessità a tutto tondo dell’esperienza compositiva di Domenico Scarlatti, l’attualità di Vivaldi e quella di Boccherini come quella di Verdi o di Bellini, la ricchezza stilistica e la raffinatezza drammaturgica delle opere italiane di Mozart.
L’attenzione al testo è stato parimenti un connotato essenziale dell’approccio di Degrada; la stessa attenzione, associata all’interesse per la musica viva, si ritrova nella sua attività di curatore di edizioni. Degrada ha infatti coltivato un rapporto multiforme, diretto e coinvolto con la musica viva: oltre a curare le revisioni moderne di decine di partiture strumentali, sacre e operistiche di compositori italiani del Settecento, Degrada divenne membro dei comitati delle edizioni critiche di Vivaldi, Pergolesi e Verdi, svolgendo altresì il ruolo di consulente per la Ricordi. Nella realizzazione delle edizioni, sempre concepite in funzione della concreta destinazione esecutiva, confluivano diversi aspetti della personalità di Degrada: la formazione del musicista, lo scrupolo scientifico del filologo, l’interesse culturale per una corretta valorizzazione delle composizioni del passato (aggiornata nel corso dei decenni alla generale evoluzione dei presupposti e dei criteri editoriali nonché delle tendenze della prassi esecutiva) e, appunto, il coinvolgimento nel presente della musica viva.
La Fondazione Pergolesi Spontini, nella fattispecie le produzioni pergolesiane da essa realizzate e messe in scena a Jesi nel corso dei vari anni, ha di fatto messo in pratica gli insegnamenti impartiti dal grande studioso che ha potuto assistere solo in parte al coronamento di quel suo percorso. L’assegnazione del Premio Abbiati – il più prestigioso riconoscimento attribuito dalla critica italiana alle produzioni liriche – per la riproposizione a Jesi dell’opera omnia pergolesiana ha ulteriormente avvalorato la portata dell’intero progetto, immaginato disegnato e idealmente compiuto da Francesco Degrada.
Nella giornata di studi che si intende organizzare a Jesi si è volutamente scelto di non porre alcun tipo di vincolo tematico, con l’intento di delineare attraverso i vari interventi il quadro costruito intorno ad alcuni degli ambiti di studio e degli interessi prediletti da Degrada e nel cui solco si continua a “seminare”, a testimonianza della profonda attualità del suo magistero: la tradizione e il sistema internazionale dell’opera italiana dalle origini al primo Novecento, il Settecento e la civiltà musicale napoletana, il dibattito estetico e la storia delle idee, la didattica della musica e, ancora, la produzione o la fortuna di compositori amatissimi come Mozart, Stravinskij, Cherubini, Mendelssohn e Debussy. E Pergolesi ovviamente.
Gli interessi di Degrada studioso spaziavano dal Rinascimento alla contemporaneità; e se vi si potevano individuare alcuni temi conduttori, questi erano anzitutto l’opera italiana, con le sue mutevoli vicende e implicazioni internazionali dalle origini al primo Novecento; il Settecento strumentale e della civiltà musicale napoletana; il genere della cantata da camera; il dibattito estetico e la storia delle idee ma anche certe tendenze della nuova musica tra gli anni Settanta e Novanta. Tra gli autori da lui più studiati e amati - giacchè per Degrada l’interesse storico-critico non era mai disgiunto dal sincero apprezzamento estetico - si incontrano Monteverdi e Vivaldi, Domenico Scarlatti e Pergolesi, Gluck e Mozart, Verdi e Gian Francesco Malipiero.
Alla forte impronta idealistica e crociana, all’epoca ancora dominante, Degrada intrecciò sin dall’inizio un’attenzione scrupolosa al dato testuale. Nei suoi scritti, tale attenzione si coglie nella correttezza del ritrovamento, dell’impiego della lettura e dell’interpretazione storica dei documenti; nell’importanza attribuita alla conoscenza e dunque alla ricostruzione filologica della tradizione testuale delle composizioni musicali; nel ruolo determinante dell’analisi stilistica e strutturale per la valutazione estetica; infine, nella necessità di interpretare il fatto musicale riconducendolo al suo più ampio contesto storico, sociale e culturale.
E’ alla luce dello spettro offerto da questo orientamento metodologico che, per esempio, Degrada iniziò a studiare le vicende della civiltà musicale napoletana del Settecento e di alcuni suoi protagonisti, aprendo nuove prospettive che indicarono l’esigenza di una sostanziale revisione storiografica di quelle vicende e, dunque, del loro stesso significato.
A tale riguardo si pensi in particolare agli studi su Pergolesi, di cui Degrada incominciò a occuparsi sin dalla tesi di laurea discussa nel 1964 (Giovanbattista Pergolesi: contributo ad un’interpretazione critica, relatore Guglielmo Barblan), e a quanta parte vi ricoprano la storia della recezione della figura del compositore e della sua musica, le questioni di attribuzione e i fenomeni di falsificazione che per due secoli hanno complicato non poco le ricerche su questo autore.
Per Degrada, Pergolesi resterà poi com’è noto l’interesse di una vita, fino all’ultimo convegno internazionale da lui organizzato (a Jesi, nel 2004); nell’arco di quarant’anni lo studioso raccolse una quantità impressionante di documentazione e di materiali preparatori per quella monografia che poi non ebbe il tempo di scrivere, ma della quale aveva già scelto il titolo, di per sé assai significativo: Giovanni Battista Pergolesi. Un viaggio nell’immaginario musicale.
Il convegno è promosso dalla Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi; il coordinamento è affidato al Comitato Scientifico Pergolesiano della stessa Fondazione che curerà la pubblicazione degli atti.


(liberamente tratto da:
Finchè non splende in ciel notturna face,
Studi in memoria di Francesco Degrada,
a cura di Cesare Fertonani, Emilio Sala, Claudio Toscani)

Parte I - Il solco tracciato da Francesco Degrada:
un bilancio a 10 anni dalla scomparsa.

PROGRAMMA

Venerdì 4 Settembre __|   ore 17–18.30  ______________
Jesi  |  Sale Pergolesiane Teatro Pergolesi  

Apertura dei lavori
William Graziosi, Fondazione Pergolesi Spontini
Giovanni Oliva, Fondazione Pergolesi Spontini
Renato Di Benedetto, Comitato Scientifico Spontiniano, Edizione Nazionale Pergolesiana

La collana Studi Pergolesiani: dal primo numero curato da Francesco Degrada alle pubblicazioni più recenti, a quelle programmate a breve
    interventi di:
    Francesco Cotticelli, Seconda Università degli Studi di Napoli
    Paologiovanni Maione, Conservatorio S. Pietro a Majella, Napoli
    Cesare Fertonani, Università degli Studi di Milano
    Claudio Bacciagaluppi, RISM Friburgo

Collegamento video con Dale Monson, Hugh Hodgson School of Music, University of Georgia, USA


Cerimonia pubblica di intitolazione del Largo Francesco Degrada a Jesi


 Sabato, 5 Settembre   |   ore 9.30–13,30 Jesi  |  Sala Maggiore Fondazione Carisj


Saluto delle Autorità

La figura e gli studi di Francesco Degrada
    interventi di:
    Renato Di Benedetto, Comitato Scientifico Spontiniano, Edizione Nazionale Pergolesiana
    Raffaele Mellace, Università degli Studi di Genova
    
    Dibattito e coffee break

    Franco Piperno, Università degli Studi di Roma La Sapienza
    Claudio Toscani, Università degli Studi di Milano
    
Testimonianze in video di studiosi e artisti    

 Dibattito e conclusioni     

Lacrimosa memoria, sorridente levità.
Parte II
Il Fondo Spontini della Biblioteca Planettiana di Jesi:
il percorso di digitalizzazione, i ritrovamenti, le prospettive di ricerca


Venerdì 11 Settembre, ore 15.30–19   | Jesi  |  Sala Maggiore Biblioteca Planettiana
Sabato 12 Settembre, ore 9.30–13.30  |  Maiolati Spontini  |  Casa delle Fanciulle

Il prezioso fondo spontiniano che dal 1889 è custodito presso la Biblioteca Comunale Planettiana fu donato al Municipio di Jesi da Carl Robert, erede di una famiglia legata a Spontini da rapporti d’intima amicizia e autore, egli stesso, di una delle prime biografie del musicista (Gasparo Luigi Pacifico Spontini. Eine biographische Skizze, Berlino 1883).
Il fondo consta di due fondamentali tipologie di documenti: manoscritti musicali, parzial­mente au­tografi, e materiale documentario di varia natura — carteggi e incartamenti ma­no­scritti, gazzette e opuscoli a stampa — risalente al soggiorno berlinese di Spontini.
Il corpus dei fascicoli relativi alle attività teatrali è ben cospicuo: comprende sia documenti di carattere prettamente amministrativo (ad esempio le liste degli incassi e delle spese, degli orchestrali e dei coristi del Teatro Reale di Berlino) sia di carattere più propriamente artistico (ad esempio la scenografia e le decorazioni per il Fernand Cortez). Importante anche un fascicolo contenente annotazioni che risalgono al periodo parigino di Spontini, con particolare riferimento all’attività del maestro nell’ambito del Teatro Odéon; così come importante è il carteggio con Constanze Mozart in relazione alla pubblicazione della biografia che Georg N. von Nissen redasse di Wolfgang Amadeus Mozart (l’unica ufficialmente autorizzata dalla moglie).
L’estrema eterogeneità, nonché la quantità ed il trilinguismo del materiale che costituisce il lascito Robert ha posto le basi per un lavoro di équipe in collaborazione tra storici e musicologi esperti nel primo Ottocento, per gettare piena luce sulla vita e la produzione artistica di Gaspare Spontini. A completamento del materiale posseduto dalla Planettiana, affiancano il lascito Robert una raccolta di manoscritti musicali spontiniani, dei quali una parte è autografa ed un corpus librario concernente la personalità di pontini. Biografie, opere celebrative e vari estratti di pubblicazioni, tra cui vere e proprie rarità, come appunto la biografia di Carl Robert, non reperibile altrove in Italia e solo difficilmente all’estero.
A coronamento del percorso di catalogazione e digitalizzazione intrapresa nel 2012 congiuntamente dalla Fonda­zione Pergolesi Spontini e dalla Biblioteca Planettiana del Comune di Jesi, anch’esso nel solco tracciato da Francesco Degrada, si è ritenuto opportuno indire un Convegno internazionale di studi volto ad appro­fondire la cono­scenza e la divulgazione dell’eccezionale lascito di Carl Robert e di tutti i documenti a Spontini legati, preziosi documenti musicali a Jesi conservati, a valorizzarne le poten­zialità ai fini della ricerca sponti­niana, creando nel contempo l’occasione per fare il punto sullo stato attuale degli studi sul Compositore e sulle prospettive di ricerca a breve.
Il convegno è dunque promosso congiuntamente dalla Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi e dalla Biblioteca Comunale Planettiana. Il coordinamento è affidato al Comitato Scientifico Spontiniano della Fondazione Pergolesi Spontini che curerà altresì la pubblicazione degli atti.
L’argomento sarà affrontato attraverso due prospettive complementari, a cui saranno dedicate la due sessioni di lavoro. L’accento sarà posto sulle musiche ritrovate all’interno del Fondo, con particolare riferimento ai Festhymne spontiniani, a cominciare dalla potente cantata inedita per soli, coro e orchestra Gott segne den König (1829).
1.    Storia di un archivio musicale e non solo
Le vicissitudini del Fondo Robert anteriori all’atto di donazione al Municipio di Jesi, nel 1889, attendevano ancora una ricostruzione dettagliata, che sarà oggetto della prima parte del convegno. Al tempo stesso, i problemi di ordine archivistico e biblioteconomico emersi durante il riordino, la catalogazione e la digitalizzazione del fondo sollevano interrogativi metodologici nell’ambito, più generale, della gestione informatizzata dei fondi musicali e archivistici.

2.    Le musiche ritrovate, le prospettive di ricerca
La ricognizione del fondo musicale ha restituito, nella loro integrità, composizioni finora incomplete o del tutto sconosciute, i Festhymne tra esse, di particolare interesse. Alcune delle più significative saranno oggetto di relazioni specifiche, mentre ulteriori contributi si incentreranno sull’esame delle parti d’orchestra originali e delle fioriture autografe, illuminante ai fini della conoscenza della prassi esecutiva dell’epoca, e sulle molteplici redazioni manoscritte dei libretti, fittamente annotate dal com­positore, che dischiudono feconde prospettive di ricerca sotto il profilo sia della critica del testo che della drammaturgia musicale.
Nell’occasione verrà illustrata altresì “Cari figli alme innocenti”, scena e aria per Andromaca (1796) di Gaspare Spontini, oggetto di prima esecuzione in tempi moderni nell’ambito della XV edizione del Festival Pergolesi Spontini.
La revisione critica della partitura, a cura di Federico Agostinelli per le Edizioni Pergolesi Spontini, è stata condotta sul manoscritto autografo – di cui sino ad ora si ignorava l’esistenza - acquistato sul mercato antiquario dal Comune di Maiolati Spontini Il manoscritto originale di Spontini sarà eccezionalmente tenuto in esposizione durante le giornate di studio
Lacrimosa memoria, sorridente levità.
Parte II        Il  Fondo  Spontini  della  Biblioteca  Planettiana  di  Jesi:  
il percorso di digitalizzazione, i ritrovamenti, le prospettive di ricerca

PROGRAMMA

Prima sessione: venerdì 11 Settembre 2015, ore 15.30–19
Jesi | Sala Maggiore Biblioteca Planettiana


Saluto delle autorità

Apertura dei lavori
William Graziosi, Fondazione Pergolesi Spontini
Giovanni Oliva, Fondazione Pergolesi Spontini
Mario Squadroni, Soprintendenza Archivistica per Marche-Umbria

Storia di un archivio musicale e non solo
    tavola rotonda con interventi di:
Emilio Sala, Università di Milano
Alessandro Lattanzi, Fondazione Pergolesi Spontini,
Laura Ciancio, Istituto Centrale per il Catalogo Unico - MIBAC
Mauro Tosti Croce, Direzione generale per gli Archivi - MIBAC

Dibattito


 Seconda sessione: sabato 12 Settembre 2015, ore 9.30–13.30   
Maiolati Spontini | Casa delle Fanciulle

Le musiche ritrovate, le prospettive di ricerca
    tavola rotonda con interventi di:
Emilio Sala, Università di Milano
Alessandro Lattanzi, Fondazione Pergolesi Spontini
Daniel Brandenburg, Universität Klagenfurt - Universität Salzburg
Anselm Gerhard, Universität Bern
Anja Morgenstern, Internationale Stiftung Mozarteum, Salzburg,
Federico Agostinelli, Conservatorio di Pesaro  e Fondazione Pergolesi Spontini
Arnold Jacobshagen, Hochschule für Musik und Tanz Köln

Dibattito e conclusioni

Lacrimosa memoria, sorridente levità.
RELATORI *

    
Federico Agostinelli, Conservatorio Rossini di Pesaro, Fondazione Pergolesi Spontini
Claudio Bacciagaluppi, RISM di Friburgo
Laura Ciancio, Istituto Centrale per il Catalogo Unico
Francesco Cotticelli, Seconda Università degli Studi di Napoli
Renato Di Benedetto, Comitato Scientifico Spontiniano, Edizione Nazionale Pergolesiana
Cesare Fertonani, Università degli Studi di Milano
Anselm Gerhard, Universität Bern
William Graziosi, Fondazione Pergolesi Spontini
Arnold Jacobshagen,  Hochschule für Musik und Tanz Köln
Alessandro Lattanzi, Fondazione Pergolesi Spontini
Paologiovanni Maione, Conservatorio San Pietro a Majella, Napoli
Raffaele Mellace, Università degli Studi di Genova
Dale Monson, Hugh Hodgson School of Music, University of Georgia, USA
Mario Squadroni, Soprintendenza Archivistica per Marche-Umbria
Anja Morgenstern, Internationale Stiftung Mozarteum, Salzburg
Giovanni Oliva, Fondazione Pergolesi Spontini
Franco Piperno, Università degli Studi di Roma La Sapienza
Emilio Sala, Università degli Studi di Milano
Claudio Toscani, Università degli Studi di Milano
Mauro Tosti Croce, Direzione Generale per gli Archivi

* al 24 giugno2015, in attesa di conferma da parte di ulteriori studiosi invitati a partecipare


Coordinamento Scientifico
Parte I: Renato Di Benedetto e Franco Piperno
Parte II: Emilio Sala e Alessandro Lattanzi

Coordinamento Organizzativo
Parte I: William Graziosi, Antonella Bonanni (Fondazione Pergolesi Spontini)
Parte II: Manola Gianfranceschi (Biblioteca Planettiana, Comune di Jesi),
 Antonella Bonanni (Fondazione Pergolesi Spontini)


con la collaborazione di
Comune di Jesi – Assessorato alla Cultura
Comune di Maiolati Spontini – Assessorato alla Cultura


Fondazione Pergolesi Spontini                           Biblioteca Planettiana
Teatro G.B. Pergolesi                            Palazzo della Signoria
Via Mazzini, 14 - 60035 Jesi AN - Italy                    Piazza A. Colocci, 2, 60035 Jesi AN
tel. +39 0731 202944 – 215643 – 226446                     tel. +39 0731 538345        
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www.fondazionepergolesispontini.com                 www.comune.jesi.an.it


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