Petruška
La piazza dell’Ammiragliato a San Pietroburgo nel 1830.
Nel corso dei festeggiamenti per il Carnevale, un vecchio ciarlatano presenta al pubblico tre automi, Petruška, la Ballerina e il Moro, nei quali egli ha magicamente infuso sentimenti e passioni umane. Petruška, infelice e malinconico, cerca di trovare consolazione alla sua triste condizione nell’amore della Ballerina, ma questa lo sfugge, preferendo danzare con il Moro. Folle di gelosia, Petruška si frappone tra i due, ma viene brutalmente scacciato dal rivale. Mentre la festa per il Carnevale sta per giungere al suo culmine, il Moro, dapprima trattenuto a stento dalla Ballerina, rincorre Petruška e lo uccide con un colpo di scimitarra. Richiamato dalla folla che ha assistito all’omicidio, il vecchio ciarlatano rassicura i presenti: non si tratta di un essere umano, bensì di un automa senza vita propria. Ma quando la folla si disperde, il fantasma di Petruška appare beffardo e minaccioso.
Soggetto di Alberto Bentoglio
Dal programma di sala Serata Stravinskij - 11 febbraio 2017
Le Sacre du printemps
Le Sacre du printemps di Stravinskij è una musica dedicata alla terra, dotata di una forza profondamente sconvolgente. A me parla non solo della Russia pagana, ma anche di antichi miti e credenze ancestrali legati al mutamento delle stagioni. Quando sembrava che la terra morisse senza che sopravvivesse nemmeno una foglia, gli uomini ne attribuivano la colpa a una sola persona, una vittima prescelta che veniva uccisa, seppellita e compianta ritualmente, per poi rinascere miracolosamente portando alla terra il dono della vita rinnovata. T. S. Eliot, nella sua poesia Gerontion, coglie in un singolo verso questo momento magico: “E in primavera giunge Cristo la tigre”.
Glen Tetley