L’Ape musicale

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LA STAGIONE DI MUSICA DA CAMERA

Nel solco della tradizione dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di ospitare i grandi interpreti della scena mondiale, anche la Stagione di Musica da Camera 2021-22presenta una lista di appuntamenti di assoluto rilievo e di grande interesse nei contenuti.

Uno dei percorsi che attraversano questa stagione è quello dei recital pianistici affidati ai grandi della tastiera: 11 concerti di solo pianoforte. Si comincia, come inaugurazione della stagione, il 18 ottobre 2021con Ivo Pogorelichin un “tutto” Chopin. Il pianista croato ha da alcuni anni ripreso la sua attività concertistica ritrovando quello smalto tecnico e interpretativo che assieme all’originalità delle sue letture ne hanno fatto uno dei casi più singolari del panorama concertistico internazionale. A seguire troviamo Seong-Jin Cho, ultimo vincitore del Concorso Chopin (2015) e che ha al suo attivo una sfolgorante carriera che lo ha portato in tutto il mondo. Con l’Accademia di Santa Cecilia Cho ha sviluppato un’intensa attività negli ultimi anni, specialmente come solista con l’orchestra, ma l’8 novembre eseguirà il suo primo recital nelle stagioni dell’Accademia. In programma l’iperbolico Gaspard de la nuit di Ravel e i 4 Scherzi di Chopin.

A una settimana di distanza, il 15 novembretroviamo Jean-Yves Thibaudet. Il pianista francese, interprete raffinato e autentico del repertorio pianistico del suo Paese, propone in un’unica serata tutti i Préludes di Debussy (Livre I e II). Il 29 novembreè la volta di Arcadi Volodos. Con Brahms e Schubert il pianista russo conferma il suo nuovo percorso artistico che, partito dall’esplorazione di un repertorio di spiccato virtuosismo, sta virando verso un approfondimento di pagine più introverse e delicate, come quelle proposte in questo recital. Sorretto da quella tecnica di acciaio di cui Volodos resta dominatore, le sue interpretazioni di pagine del Romanticismo tedesco risultano di straordinario valore musicale. Fuori abbonamento il 6 dicembre, il pubblico romano potrà ascoltare Lang Lang, assente dalla Capitale ormai da molti anni. Le apparizioni di questo straordinario pianista, la sua intensa attività social, hanno sin dai suoi esordi suscitato l’interesse non solo del pubblico più esperto ma di tanti giovani e giovanissimi che affollano i suoi concerti in ogni parte del mondo.

Nel 2022 ad aprire la sfilata di grandi interpreti del pianoforte sarà Angela Hewitt (19 gennaio). La pianista britannica ha da sempre dedicato una grande attenzione al repertorio barocco divenendo un’apprezzatissima e ricercata interprete della musica di Bach, che naturalmente occupa grande parte di questo suo programma romano. Accanto a Bach, però, si potranno ascoltare altri gioielli della musica di quell’epoca con pagine di Couperin e del “nostro” Scarlatti. Il 7 febbraiouno degli appuntamenti più attesi da tutti gli appassionati sarà quello con Maurizio Pollini. Il grande pianista italiano ritorna a Roma dopo qualche anno di assenza. Il programma è ancora da definire ma è certo che il concerto sarà, come sempre quando suona Pollini, un sold-out. Concerto molto speciale sarà quello del 14 febbraioe che vede sul palco della Sala Santa Cecilia l’eccezionale duo pianistico costituito da Daniil Trifonov eSergei Babayan: la giovane star del concertismo internazionale incontra il collega più anziano, pianista di culto tra gli appassionati della tastiera, in una serata tutta dedicata alle scintillanti e virtuosistiche pagine per due pianoforti di Rachmaninov.

Il pianista russo Nikolai Luganskyè erede di una tradizione straordinaria, quella della scuola russa che nel tempo ha visto la nascita di eccezionali interpreti e che Lugansky con alto magistero tecnico ed interpretativo prosegue nei nostri tempi. Il programma che potrà essere ascoltato il 16 marzocomprende oltre a due Sonate di Beethoven, la 101 e l’“Appassionata”, il Preludio Corale e Fuga di Franck e si chiude con gli impervi Etudes tableaux di Rachmaninov. Chiude questa stellare rassegna di grandi pianisti Grigory Sokolov, l’11 aprile. Il programma non è ancora noto ma Sokolov rappresenta un punto di riferimento al quale il pubblico romano da molti anni riserva un’attenzione speciale e anche questa volta si può essere certi che saprà incantare gli ascoltatori con il suo pianismo dal tocco calibratissimo, dalle mille sfumature coloristiche e dal timbro argentino.

Un altro tema che percorre la Stagione di Musica da Camera è quello degli artisti italiani. È stato già citato Maurizio Pollini con il suo recital del 7 febbraio ma assieme a lui troviamo altri straordinari musicisti che danno lustro al nostro Paese. Ad iniziare la serie di artisti italiani, due campioni del violoncello, amati dal pubblico di tutte le età, capaci di suscitare un entusiasmo straordinario per le loro esecuzioni travolgenti, raffinate e originali: per la prima volta assieme Mario Brunello eGiovanni Sollima (25 ottobre) in un programma eclettico dal titolo “Suite Italienne” che comprende pagine di autori italiani o ispirate all’Italia come la Suite di Stravinsky che dà il titolo al concerto. Le curiosità non si fermano solo al repertorio eseguito ma culminano con un omaggio al “pop” costituito dalla Bohemian Rhapsody dei Queen e che vede i due interpreti cambiare strumento mano mano che il programma si sviluppa.

Il giovane e strabiliante percussionista Simone Rubino,che ha conquistato vittorie su vittorie in tutti i concorsi internazionali ai quali ha partecipato, è un fenomenale musicista e il suo recital si annuncia (il 3 novembre) come un vero one man show. Tra varie pagine dedicate alle diverse famiglie degli strumenti a percussioni, di autori come Tan Dun, David Lang, Xenakis, ascolteremo una singolare trascrizione per percussioni della celebre Ciaccona di Bach dalla Partita n. 2 per violino solo.

I percorsi della stagione si incrociano con il concerto del 24 novembrenel quale abbiamo il primo appuntamento “barocco” della stagione, questa volta tutto italiano non solo per il programma, la Juditha Triumphans di Vivaldi - l’unico oratorio sopravvissuto dei quattro scritti dal Maestro veneziano per le giovani dell’ospedale della Pietà - ma anche per gli interpreti che, salvo eccezioni, sono tutti italiani, dal direttore Federico Maria Sardelliad alcune delle interpreti vocali di questo autentico capolavoro del compositore veneziano. Sul palcoscenico L’Accademia Barocca e ilCoro di Santa Cecilia.

Un concerto imperdibile che aiuta a mettere a fuoco l’importanza di Vivaldi anche nella musica vocale oltre a confermare la straordinaria audacia e varietà del compositore nella sperimentazione di una combinazione strumentale e timbrica particolarmente ardita. Il 15 dicembre con un programma di grande intensità gli Archi di Santa Cecilia, guidati come sempre da Luigi Piovanorenderanno omaggio ad Astor Piazzolla nei 100 anni dalla nascita, a Stravinskij nei 50 dalla morte e chiuderanno con la suadente e poetica Serenata per archi di Čajkovskij. L’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia annovera tra le sue fila alcuni eccezionali solisti che insieme il 12 gennaio 2022daranno vita a una serata interamente dedicata alla musica di Francis Poulenc. Il compositore francese ha dedicato molte pagine agli strumenti a fiato che costituiscono oggi un punto di riferimento essenziale nel repertorio di ogni strumentista di questa famiglia dell’orchestra. Con il pianista Pietro De Mariatroviamo infatti Andrea Oliva(flauto), Francesco Di Rosa(oboe), Alessandro Carbonare(clarinetto), Francesco Bossone(fagotto) e Guglielmo Pellarin(corno), ognuno impegnato in un brano dedicato al proprio strumento e poi tutti assieme nel magnifico ed elegante Sestetto.

Italiano è anche il Quartetto Adorno (3 febbraio), formazione giovanissima che si è guadagnata il plauso delle più importanti platee mondiali. I quattro musicisti propongono alcune pagine cruciali del repertorio per quartetto d’archi come l’op. 130 (con la Grande Fuga op. 133) di Beethoven e il Quartetto n. 14, op.142 di Šostakovi

accanto alle miniature delle Sei Bagatelle op. 9 di Webern.

Il secondo appuntamento barocco della stagione è anch’esso tutto italiano e ci porta alla scoperta di un repertorio prezioso e raro: quello delle canzoni, delle arie e dei mottetti di Claudio Monteverdi. Interprete d’eccezione è il controtenore Raffaele Pecontornato dai musicisti dell’ensemble La Lira d’Orfeo, il 23 febbraio 2022.

Tra i grandi solisti di questa stagione va infine ricordato il concerto del 23 marzodella violinista olandese Janine Jansen(impegnata anche sul fronte sinfonico con Pappano nei giorni adiacenti) e del pianista russo Denis Khozhukinche eseguiranno, tra le altre cose, la celeberrima “Kreutzer” di Beethoven.


 

 

 
 
 

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