L’Ape musicale

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Indice articoli

Il nuovo, l'antico e grandi interpreti

Bologna Festival 2021
BOLOGNA FESTIVAL 2021
Il Nuovo l’Antico
15 settembre – 24 ottobre
Grandi Interpreti
18 settembre – 1° dicembre

Calendario e programmi

La programmazione d’autunno di Bologna Festival, tra settembre e dicembre, prevede quattro concerti Grandi Interpreti e il ciclo Il Nuovo l’Antico con due prime esecuzioni di lavori contemporanei. Sul palcoscenico delTeatro Celebrazioni e del Teatro Manzoni ci saranno Yuja Wang con la Mahler Chamber Orchestra per un doppio concerto (18 settembre ore 18 e ore 21); Lisa Batiashvili, per la prima volta a Bologna, in un concerto cameristico (23 settembre); il pianista coreano Seong-Jin Cho (23 novembre) e András Schiff con la Chamber Orchestra of Europe (1° dicembre). All’Oratorio di San Filippo Neri il 15 settembre va in scena in prima esecuzione assoluta In alloro mutò il suo pianto l’opera da camera commissionata da Bologna Festival a Luigi Sammarchi (musiche) e Guido Barbieri (testi e drammaturgia); nell’Ex Chiesa di San Mattia, in prima esecuzione italiana, si ascolterà Solstices per dieci strumenti al buio totale di Georg Friedrich Haas.

GRANDI INTERPRETI
La programmazione Grandi Interpreti riparte sabato 18 settembre ore 18 e ore 21, al Teatro Celebrazioni, con la Mahler Chamber Orchestra e Yuja Wang, oggi tra le pianiste più celebrate a livello internazionale, virtuosa della tastiera di forte presenza scenica. È un appuntamento d’eccezione il doppio concerto di Yuja Wang, impegnata in due diversi programmi, anche in veste di concertatrice della Mahler Chamber Orchestra nei suoi brani: nel concerto delle ore 18 propone il Capriccio VII/2 per pianoforte (mano sinistra) e fiati di Janáček e il Concerto in fa minore BWV 1056 di Bach; nel concerto delle ore 21, dopo la Sinfonia di Haydn n.31 “colsegnale del corno” e l’Ottetto per strumenti a fiato di Stravinskij, la si potrà ascoltare nel Concerto n.2 op.102 di Šostakovič.
La violinista Lisa Batiashvili, per la prima volta a Bologna, il 23 settembre ore 21 al Teatro Manzoni, insieme al violoncellista Sebastian Klinger e la pianista Milana Chernyavska si cimenta nella Sonata in fa maggiore per violino e pianoforte di Mendelssohn e nell’arioso Trio di Anton Arenskij. Apprezzata per il suo virtuosismo e la sua profonda sensibilità Lisa Batiashvili è tra le grandi violiniste dei nostri giorni.
Il pianista coreano Seong-Jin Cho, giovane astro del pianismo internazionale, il 23 novembre ore 20.30 al Teatro Manzoni, propone i quattro Scherzi di Chopin, autore a lui congeniale che lo portò a vincere il rinomato Concorso di Varsavia nel 2015. Completano il programma Gaspard de la nuit di Ravel e la rara Sonata “dalla strada 1° ottobre 1905” di Janáček.
A chiusura della rassegna, il 1° dicembre ore 20.30 al Teatro Manzoni, ancora un appuntamento sinfonico, con la Chamber Orchestra of Europe e András Schiff, artista legato a Bologna Festival da lunga amicizia, direttore epianista in un programma incentrato su Bach e Mozart: il Concerto per pianoforte KV 453 di Mozart campeggia tra la Sinfonia n.40 KV 550, il Concerto Brandeburghese n.5 e la Suite orchestrale BWV 1067 di Bach.
IL NUOVO L’ANTICO
La “storica” rassegna d’autunno di Bologna Festival dedicata alla musica antica e contemporanea con specifici programmi ove spesso i due diversi repertori s’intrecciano, vede in apertura l’opera da camera “In alloro mutò il suo pianto”. Il canto di Dafne sulle spoglie di Orfeo, una nuova produzione commissionata da Bologna Festivalche si realizza con il sostegno di Bologna City of Music Unesco. Programmata nella scorsa stagione e rimandata causa emergenza Covid, va in scena in prima esecuzione assoluta mercoledì 15 settembre (ore 18 prova aperta e ore 21) negli spazi dell’Oratorio di San Filippo Neri. L'opera, su testi e drammaturgia di Guido Barbieri, racconta la faccia nascosta del mito di Orfeo secondo il punto di vista della ninfa Dafne; le musiche del compositore bolognese Luigi Sammarchi intersecano le armonie antiche di Caccini, Frescobaldi e Sances, in un gioco di risonanze e spazializzazioni. La regia del suono è affidata ad Alvise Vidolin. Interpreti di questa nuova produzione sono le voci dei soprani Barbara Zanichelli e Pamela Lucciarini, il baritono Roberto Abbondanza ed Ex Novo Ensemble diretto dallo stesso Luigi Sammarchi; le voci recitanti sono affidate agliallievi attori della Scuola di Teatro di Bologna "Alessandra Galante Garrone"; elemento di scenografia, l’opera
One True Tree dell’artista L’orMa; disegno luci a cura di Angelo Generali. L’opera In alloro mutò il suo pianto è dedicata a Mario Messinis, direttore artistico di Bologna Festival, scomparso lo scorso anno.
Il secondo appuntamento è previsto per lunedì 20 settembre e martedì 21 settembre ore 21, nella Ex Chiesa di San Mattia, con la prima esecuzione italiana del lavoro di Georg Friedrich Haas Solstices per 10 strumenti al buio totale. Settanta minuti di musica al buio, un singolare esperimento percettivo in cui ci guida il FontanaMIX ensemble diretto da Francesco La Licata. Ancora un appuntamento sulla musica di oggi è quello intitolatoLight Sound Action (5 ottobre) che vede impegnati l’artista multimediale Alberto Novello in Laser Drawing eOtolab in Ex per live electronics, percussioni e laser, un’esperienza di visual listening di forte impatto.
Nella sezione “antica” quest’anno si approfondisce la figura del compositore franco-fiammingo JOSQUIN DESPREZ, nella ricorrenza del 500mo della morte. “Josquin 1521-2021”, progetto condiviso con Ferrara Musica, si articola in quattro appuntamenti: due concerti, un incontro divulgativo con lo storico della musica Carlo Vitali e i musicisti Paolo Da Col e Carlo Centemeri e l’esposizione documentaria, Giosquino nelle fonti musicali bolognesi, che mostra le preziose cinquecentine con musiche di Josquin conservate al Museo della Musica. Iprogrammi dei concerti di Odhecaton Ensemble diretto da Paolo Da Col (13 ottobre) e Astrarium Consort diretto da Carlo Centemeri (19 ottobre) percorrono la produzione del princeps musicorum, tra messe e mottetti. L’esposizione documentaria (Museo della Musica, 12 ottobre – 12 novembre) è realizzata in collaborazione con Istituzione Bologna Musei ǀ Museo internazionale e biblioteca della musica.
Nell'anno delle celebrazioni dantesche due concerti indagano gli spunti musicali delle opere del sommo poeta. Il 28 settembre ore 21, all’Oratorio di San Filippo Neri, In voce mista al dolce suono con la voce recitante di Moni Ovadia e il gruppo medievale Ensemble Micrologus propone letture tratte dalla Divina Commedia con branimusicali di compositori coevi a DANTE; il 24 ottobre ore 20.30, alla Biblioteca Centro San Domenico, Laborintus


  1. di Luciano Berio, basato su testi di Edoardo Sanguineti sviluppati da testi danteschi, è al centro della performance con movimenti di danza che vede impegnati l’Ensemble di Musica Contemporanea del Conservatorio di Bologna diretto da Marcello Panni, la voce recitante di Federico Sanguineti, ilmezzosoprano Chiara Osella e danzatori della C&C Company di Carlo Massari (coreografie). Lelli e Masotti curano le immagini in proiezione di Visage, il lavoro di Berio per suoni elettronici e la voce di Cathy Berberian su nastro magnetico che completa il programma oltre al monteverdiano Combattimento di Tancredi e Clorinda nella trascrizione dello stesso Berio. Il progetto è realizzato in coproduzione con Ferrara Musica e con IUC-Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma, dove lo spettacolo verrà replicato.


Approfondimenti sui programmi proposti in questa stagione sono disponibili online per tutto il nostro pubblico, consultabili tramite l’apposito QR Code riportato nei programmi di sala.
I concerti della rassegna Il Nuovo l’Antico vengono trasmessi in differita da RAI Radio 3 e Rete Toscana Classica, media partner di Bologna Festival.
SOSTENITORI
Bologna Festival 2021 è realizzato con il contributo di: Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, main partner Alfasigma, golden partner Illumia supporters Alternative Group, BPER Banca, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, G.D, Valsoia participating partners Confindustria Emilia, Coop Alleanza 3.0, Gruppo Hera, Unicredit con il contributo di Assintel, Confcommercio Ascom Bologna, Galotti, PIR Group, Maria Luisa Vaccari, Soci benemeriti e sostenitori di Bologna Festival partner tecnico Isolani Meeting media partner RAI Radio3, Rete Toscana Classica, ER Creativa.
SERVIZI DI BIGLIETTERIA
Prevendita online www.bolognafestival.it, nel circuito Vivaticket e presso Bologna Welcome (Piazza Maggiore 1/E Tel. 051 6583111) dal lunedì al sabato ore 9-18. Il giorno stesso del concerto, nelle rispettive sedi, un’ora prima dell’inizio del concerto. A partire dal 24 settembre è aperta la vendita dei concerti Grandi Interpreti di novembre e dicembre.
SEDI DEI CONCERTI
Teatro Celebrazioni, Teatro Auditorium Manzoni, Oratorio di San Filippo Neri, Ex Chiesa di San Mattia, Biblioteca Centro San Domenico, Museo della Musica.
Concerti d’Autunno


 

IL NUOVO L’ANTICO
15 settembre – 24 ottobre
GRANDI INTERPRETI
18 settembre – 1° dicembre

GRANDI INTERPRETI
Sabato 18 settembre ore 18 e ore 21
Teatro Celebrazioni
Mahler Chamber Orchestra
Yuja Wang pianoforte
Concerto ore 18
Franz Joseph Haydn Sinfonia n.31 in re maggiore Hob I:31 "col segnale del corno" Leoš Janáček Capriccio VII/12 per pianoforte (mano sinistra) e fiati
Johann Sebastian Bach Concerto n.5 in fa minore BWV 1056 per clavicembalo e orchestra
Concerto ore 21
Franz Joseph Haydn Sinfonia n.31 in re maggiore Hob I:31 "col segnale del corno" Igor Stravinskij Ottetto per strumenti a fiato
Dmitrij Šostakovič Concerto n.2 in fa maggiore op.102 per pianoforte e orchestra
Solista dal rutilante profilo mediatico, la cinese Yuja Wang collabora da anni con la Mahler Chamber Orchestra, per registrazioni e tournées in tutta Europa. Il programma, dal barocco al classico al Novecento, è quantomai eclettico. In apertura la Sinfonia "col segnale del corno" ispirata alla caccia, un genere molto diffuso nel Settecento con cui si cimenta anche Haydn in onore dei principi Esterházy. Interprete versatile, capace di raffinati virtuosismi, la Wang – nei suoi brani anche in veste di concertatrice della Mahler Chamber Orchestra – passa dal Concerto in fa minore di Bach al vivacissimo e variopinto Capriccio di Janáček che impegna la sola mano sinistra, sino all’esuberante Concerto n.2 di Šostakovič, pagina dai toni spensierati composta nel 1957 per il giovane figlio pianista.

Giovedì 23 settembre ore 21
Teatro Manzoni
Lisa Batiashvili violino
Sebastian Klinger violoncello
Milana Chernyavska pianoforte
Felix Mendelssohn-Bartholdy Sonata in fa maggiore per violino e pianoforte Anton Arenskij Trio n.1 in re minore op.32 per pianoforte, violino e violoncello
Volti cangianti del camerismo ottocentesco: dalla Sonata in fa maggiore di Mendelssohn, riportata alla luce da Yehudi Menuhin nel 1953, al Trio con pianoforte di Arenskij, capolavoro di ampio respiro che nella grazia e la leggerezza di certi passaggi ricorda Mendelssohn e lascia librare gli archi in melodie di intenso lirismo o in superbi ritmi di valzer “alla Arenskij”. Emerge in queste pagine tutta la maestria di una violinista quale Lisa Batiashvili, per la prima volta sulla scena musicale di Bologna.

Martedì 23 novembre ore 20.30
Teatro Manzoni
Seong-Jin Cho pianoforte
Leoš Janáček Sonata “Dalla strada, 1° Ottobre 1905” Maurice Ravel Gaspard de la nuit Fryderyk Chopin Scherzo n.1 op.20 Fryderyk Chopin Scherzo n.2 op.31 Fryderyk Chopin Scherzo n.3 op.39 Fryderyk Chopin Scherzo n.4 op.54
Ricorda un poco Stanislav Bunin, questo coreano che col suo aristocratico predecessore russo ritiratosi in volontario esilio giapponese ha in comune il primo podio al Concorso Chopin di Varsavia; ma l’uno nel 1985, l’altro nel 2015. Coi quattro Scherzi di Chopin c’è invero poco da scherzare: per tono emotivo, dimensione e impegno tecnico esigono ben altro che non l’eleganza di fraseggio e lo spontaneo abbandono al cantabile che il giovane Cho si è visto accreditare fin dal suo debutto. Vale tanto più per la Sonata di Janáček, incandescente omaggio ai martiri politici di una rivoluzione.

Mercoledì 1° dicembre ore 20.30
Teatro Manzoni
Chamber Orchestra of Europe
András Schiff pianoforte
Johann Sebastian Bach Suite n.2 in si minore BWV 1067 per flauto e orchestra
Wolfgang Amadeus Mozart Concerto per pianoforte in sol maggiore KV 453
Johann Sebastian Bach Concerto Brandeburghese n.5 in re maggiore BWV 1050
Wolfgang Amadeus Mozart Sinfonia n.40 in sol minore KV 550
András Schiff non è il tipico virtuoso che elettrizza le folle con pose esteriori; è piuttosto un filosofo della tastiera che scava il suono e la struttura con risultati rigorosi rispetto alla tradizione. Artista che da anni ama esprimersi al pianoforte come dal podio, stratega della complessità, Schiff padroneggia con pari maestria lagrande forma e il bozzetto intimistico, trovandosi a suo agio nella trasposizione pianistica da un originale per organo o clavicembalo. Schiff si è esibito per la prima volta a Bologna Festival nel 1986 ed è tornato ospite in diverse edizioni, divenendo artista di riferimento per il festival.

IL NUOVO L’ANTICO

Mercoledì 15 settembre ore 18 (prova aperta) / ore 21
Oratorio di San Filippo Neri
In alloro mutò il suo pianto”
Il canto di Dafne sulle spoglie di Orfeo
opera da camera per soli e voci recitanti, piccolo ensemble, live electronics
testi e drammaturgia di GUIDO BARBIERI
musiche originali di LUIGI SAMMARCHI
e musiche di Giulio Caccini, Girolamo Frescobaldi, Giovanni Felice Sances
Barbara Zanichelli soprano I, Pamela Lucciarini soprano II e clavicembalo, Roberto Abbondanza baritono, Allievi attori della Scuola di Teatro di Bologna “Alessandra Galante Garrone”, Ex NovoEnsemble, Luigi Sammarchi direttore, Alvise Vidolin regia del suono e live electronics, L’orMa elementi scenici, Angelo Generali disegno luci
prima esecuzione assoluta
commissione di Bologna Festival
L’opera da camera In alloro mutò il suo pianto racconta la faccia nascosta del mito di Orfeo scegliendo il punto di vista di una testimone sgomenta: Dafne, l’amica prediletta di Euridice, anche lei presa dalla “follia d’amore” per il cantore degli dei. Se si ritorna alle fonti antiche il mito di Orfeo rivela un cuore cruento, barbaro, feroce: Euridice muore per fuggire la violenza di Aristeo, Orfeo, tornato dagli inferi, viene fatto a pezzi dalle Furie e la sua testa naviga fino all’isola di Lesbo prima di ricongiungersi al proprio corpo. Le musiche create da Luigi Sammarchi sono concepite come un unico flusso di suono dove le armonie antiche ispirate al mito di Orfeo emergono e si immergono nel “continuum” musicale contemporaneo. L’opera è dedicata a Mario Messinis, direttore artistico di Bologna Festival dal 1992 al 2019 e scomparso nel 2020.

Lunedì 20 settembre ore 21
Martedì 21 settembre ore 21
Ex Chiesa di San Mattia
FontanaMIX ensemble
Francesco La Licata direttore
Georg Friedrich Haas
Solstices per 10 strumenti al buio totale
prima esecuzione italiana
Settanta minuti di buio per 10 musicisti, guidati da un pianoforte a coda radicalmente modificato nell'accordatura. Sulla superficie di blocchi sonori in lento movimento fioriscono giochi e variazioni culminanti in un accordo di quattro minuti. Autore del singolare esperimento percettivo è Georg Friedrich Haas (classe 1953), compositore austriaco noto per le sue imprese sonore e sperimentalismi azzardati, oggi docente alla Columbia University di New York. Per Haas l’ascolto “è una pratica simile alla meditazione” in cui occorre rimuovere qualsiasi altro elemento di disturbo.

Martedì 28 settembre ore 21
Oratorio di San Filippo Neri
Ensemble Micrologus
Moni Ovadia voce recitante
In voce mista al dolce suono
letture dantesche con musiche di compositori coevi al sommo poeta
INFERNO
L'attacco dei demoni
brano strumentale, elaborazione di Goffredo Degli Esposti (Inferno XXII, 4-12)
PURGATORIO
In exitu Isräel de Aegypto
Salmo CXIII (Purgatorio II, 43-48)
Amor che nella mente mi ragiona
Canto di Casella, ricostruzione modale di Patrizia Bovi da BR 18 (Purgatorio II, 106-114 / Convivio III)
Canto della Sirena
Sogno di Dante, ricostruzione modale di Patrizia Bovi (Purgatorio XIX, 7-30)
Tan m’abellis vostre cortes deman
Canso di Arnault Daniel/Folquet de Marseilla (1150-1231) cantasi come “Tant m’abelis l’amoros pessamens” di Folquet de Marseilla, Parigi, Biblioteca Nazionale, Fr. 22543 (Purgatorio XXVI, 140-147)
Tant m’abelis
Estampie, elaborazione di Peppe Frana
Lo ferm voler qu’el cor m’intra
Canso di Arnault Daniel (1180-1210), Milano, Biblioteca Ambrosiana, R 71sup.
Chanson dol motz
Canso di Arnault Daniel (1180-1210)
Canto di Lia
Canzone, ricostruzione modale di Patrizia Bovi (Purgatorio XXVII, 97-105)
Beati quorum tecta sum peccati
Canto di Matelda, versetto dell'offertorio “Laetamini in Domino” (Purgatorio XXVIII, 37-41)
PARADISO
Kyrie eleison
Kyrie Cunctipotens e suo tropo strumentale, Assisi, Biblioteca Comunale, Ms.187
Ave Maria
Canto di Piccarda Donati (Paradiso III, 121-130)
Laudar Vollio per amore
Lauda (Cortona 91) (Paradiso XI)
Can vei la lauzeta mover
Canso di Bernard de Ventadorn (XII sec.), Milano, Biblioteca Ambrosiana, R 71sup.
Paradiso XX, 73-75
Venite a laudare
brano strumentale, elaborazione di Micrologus (Paradiso XXIV, 13)
Gloria
Gubbio, Archivio di Stato, San Domenico, Corale O, cc. 96v-100r (Paradiso XXVII, 3-24)
Ave Regina / Mater Innocencie / Ite missa est
Mottetto di Marchetto da Padova (Paradiso VIII, 15-21 / Paradiso XXX, 3-18)
Nell’ambito della sua formazione accademica Dante aveva senza dubbio studiato musica nella sua accezione più astratta e speculativa: quella che secondo Tommaso d’Aquino nel commento a Boezio «considera i suoni non in quanto tali, ma in quanto dipendono da proporzioni numeriche». Amava anche “i suoni in quanto tali”? Pare di sì. Nel Convivio egli descrive l’ascolto musicale con parole tanto calorose da tradire una partecipazione esperienziale simile ad un’estasi mistica: «La Musica trae a sé gli spiriti umani, che sono vapori del cuore, sicché quasi cessano da ogni operazione: si è l’anima intera, quando l’ode, e la virtù di tutti quasi corre a lo spirito sensibile che riceve lo suono».

Martedì 5 ottobre ore 20.30
sede da definire
Alberto Novello live electronics, laser
Otolab percussioni, live electronics, laser
Light Sound Action
Alberto Novello Laser Drawing
Otolab Ex
Alberto Novello utilizza i segnali elettrici del suo sintetizzatore per modulare la luce laser in colorate forme sinuose. Un’improvvisazione completamente analogica che fonde audio ed immagini, connettendo i sensi del pubblico in un’unica esperienza sinestesica. L'ha definito “Visual Listening”: per ascoltare il suono più profondamente tramite la visualizzazione della luce laser. Novello è un artista multimediale, tecnologo e compositore. Il suo principale ambito di attività sta nella creazione di architetture multimediali probabilistiche, al limite fra instabilità ed errore.

JOSQUIN 1521 - 2021

Martedì 12 ottobre ore 18.30
Museo della Musica
Sulle tracce di Josquin in Italia
Conversazione introduttiva all’esposizione documentaria e ai concerti del progetto “Josquin 1521 – 2021”,
nella ricorrenza del cinquecentenario della morte del compositore franco-fiammingo. Intervengono lo storico della musica Carlo Vitali e i musicisti Carlo Centemeri e Paolo Da Col.
progetto condiviso con Ferrara Musica

JOSQUIN 1521 - 2021

12 ottobre – 12 novembre
Museo della Musica
Giosquino nelle fonti musicali bolognesi
Esposizione delle cinquecentine con musiche di Josquin Desprez conservate al Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna.
in collaborazione con Istituzione Bologna Musei - Museo internazionale e biblioteca della musica

JOSQUIN 1521 - 2021

Mercoledì 13 ottobre ore 20.30
Oratorio di San Filippo Neri
Odhecaton Ensemble
Paolo Da Col direttore
Josquin, princeps musicorum
Missa Hercules dux Ferrariae e mottetti di Josquin Desprez nelle fonti musicali emiliane
Josquin Desprez
Missa Hercules dux Ferrariae, a 4-6 voci
Kyrie, Gloria
(Missarum Josquin liber secundus, Venezia, O. Petrucci, 1503)
Josquin Desprez
In te Domine speravi, a 4
(Frottole libro primo, Venezia, Ottaviano Petrucci, 1504)
Josquin Desprez
Missa Hercules: Credo
Giovanni Spataro
Ave gratia plena Dei, a 4 voci
(Bologna, Archivio musicale di S. Petronio, ms. A 45)
Josquin Desprez
Missa Hercules: Sanctus
Tu solus qui facis mirabilia, a 4 voci
(Motetti B, Venezia, O. Petrucci, 1503)
Missa Hercules: Agnus Dei 1 e 3
Missa L’homme armé super voces musicales: Agnus Dei 2, a 4 (Piacenza, Chiesa di S. Sisto, tarsia del coro, 1514)
Salve Regina, a 5 voci
(Modena, Duomo, Biblioteca e Archivio Capitolare, ms Mus IX)
Præter rerum seriem, a 6 voci
(Motetti de la corona libro tertio, Fossombrone, O. Petrucci, 1519)Josquin Desprez Inviolata, a 12 voci (Kassel, Muhrhardsche Bibliothek der Stadt Kassel, ms 38)

Fra il 1483 e il 1504 Josquin Desprez soggiornò a lungo in Italia, dove la scuola polifonica franco-fiamminga era considerata all’avanguardia e ai maestri d’oltralpe si offrivano impieghi prestigiosi. Fra le tappe accertate dei suoi viaggi (Milano, Roma, Ferrara) e quelle ipotizzate dei biografi (Mantova, Firenze) non figura invece
Bologna, benché sotto la signoria di Giovanni II Bentivoglio la città felsinea brillasse per fasto e mecenatismo fra le corti rinascimentali del Norditalia. Una vera e propria scuola musicale bolognese fiorirà solo a partire dal 1512, con la nomina di Giovanni Spataro a “maestro di canto” presso la basilica di San Petronio. Nel frattempo le Messe, i mottetti e le “frottole” di Josquin, grazie anche alle stampe di Ottaviano Petrucci (1502-1504 e 1514), imponevano il suo magistero in tutte le forme sacre e profane fruttandogli l’epiteto di princeps musicorum.

JOSQUIN 1521 - 2021

Martedì 19 ottobre ore 20.30
Oratorio di San Filippo Neri
Astrarium Consort
Carlo Centemeri direttore, organo
Stile antico, stile moderno, stile concertato
Mottetti di Josquin Desprez e Salmi brevi di Giovanni Paolo Colonna
Giovanni Paolo Colonna
Domine ad adiuvandum a 5 voci
Dixit Dominus a 5 voci
Josquin Desprez
Illibata Dei virgo nutrix
Giovanni Paolo Colonna
Confitebor a 3 voci
Ad pugnas fideles a voce sola
Beatus vir a 5 voci
Josquin Desprez
Nymphes de bois
Giovanni Paolo Colonna
Laudate Pueri a 3 voci
Ad amores, ad honores a voce sola
Laudate Dominum a 5 voci
Josquin Desprez
Ave Maria… Virgo Serena
Giovanni Paolo Colonna
O Coeli Devota a voce sola
Magnificat a 5 voci
Confronto a distanza fra giganti della polifonia: Josquin Desprez, di cui quest’anno si celebra il 500mo della morte, e il bolognese Colonna (1637-1695). Gran viaggiatore il primo, sedentario il secondo benché le sue partiture fossero avidamente ricercate in tutta Europa: non a caso le loro maggiori collezioni si conservano a Vienna, Parigi, Oxford e Londra. Nucleo comune ad entrambi è il contrappunto canonico “osservato” che Colonna continua a coltivare a Barocco avanzato, innestando però sul suo tronco bisecolare le grazie dello stile concertante, l’armonia verticale fondata sul basso continuo, un più libero vocabolario degli “affetti” ereditato dal madrigale maturo e dai nuovi generi rappresentativi: cantata e opera.

Domenica 24 ottobre ore 20.30
Biblioteca Centro San Domenico
Ensemble di Musica Contemporanea del Conservatorio di Bologna
Marcello Panni direttore
Chiara Osella mezzosoprano
Federico Sanguineti voce recitante
Danzatori della C&C Company, Carlo Massari coreografie
Lelli e Masotti immagini in proiezione
Da divino intelletto e da sua arte
Luciano Berio Visage
Monteverdi / Berio Il Combattimento di Tancredi e Clorinda
Luciano Berio Laborintus II
in coproduzione con Ferrara Musica e IUC-istituzione Universitaria dei Concerti in collaborazione con il Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna
Composto nel 1965 per celebrare il 700mo della nascita di Dante, Laborintus II prende il titolo dall’omonima raccolta poetica di Edoardo Sanguineti. Il testo sviluppa temi della Vita nuova, del Convivio e della Commedia combinandoli con citazioni bibliche e con scritti di Ezra Pound e T. S. Eliot. Antecedente diqualche anno è Visage per suoni elettronici e la voce di Cathy Berberian, fissato su nastro magnetico. Il lavoro “non propone un testo e una lingua significanti in quanto tali, ma ne sviluppa le sembianze”, alla ricerca di equivalenti musicali delle articolazioni linguistiche. Il Combattimento di Tancredi e Clorinda è uno dei lavori monteverdiani più sperimentali. «In questa mia edizione – scrive Berio – ho cercato di mantenermi il più vicino possibile alle convenzioni originali della rappresentazione e dell’orchestrazione: tenore (narratore), soprano (Clorinda), baritono (Tancredi), tre viole, violoncello e basso continuo».


 

 

 
 
 

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