L’Ape musicale

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PAPPANO PER 8

Sono otto le produzioni sinfoniche, tournée escluse, che vedranno impegnato il Direttore Musicale dell’Accademia nella nuova stagione 2022-2023. Sir Antonio Pappano salirà sul podio per offrire al “Caro pubblico” di Santa Cecilia un repertorio che si estende da Franz Joseph Haydn passando per Schumann (marito e moglie), Bruckner, Mahler, Richard Strauss, Ravel, Sibelius, Prokof’ev, Šostakovič fino a Claudio Ambrosini, intraprendendo dunque un viaggio attraverso più di due secoli di musica.
Antonio Pappano inaugurerà la nuova stagione con uno dei massimi capolavori del teatro musicale del Novecento: il 18, 20 e 22 ottobre, infatti, dirigerà l’Orchestra e il Coro di Santa Cecilia, affiancati da grandi solisti quali Ausrine Stundyte nel ruolo di Elektra, Elisabeth Strid in quello di Crisotemide, Petra Lang (Clitennestra), Neal Cooper (Egisto), Kostas Smoriginas (Oreste), Thomas Hall (Il precettore di Oreste), Maide Hundeling (La sorvegliante) nell’Elektra di Richard Strauss, per la prima volta in programma all’Accademia di Santa Cecilia.
Il 3, 4, 5novembre si dedicherà a “Casa Schumann”, ovvero a Robert e alla moglie Clara, affermata pianista che saltuariamente si dedicò anche alla composizione. Con la musica di Robert Schumann Pappano ha ormai instaurato una familiarità più che trentennale, registrando recentemente, con l’Orchestra di Santa Cecilia, la Seconda e Quarta Sinfonia. Ma la vera novità di questo appuntamento è il Concerto per pianoforte di Clara Schumann, interpretato da Beatrice Rana e per la prima volta in cartellone a Santa Cecilia, i cui primi abbozzi risalgono al tredicesimo anno di vita di Clara e che fu ultimato nel 1834. La prima esecuzione ebbe luogo al Gewandhaus di Lipsia sotto la direzione di Felix Mendelssohn nel 1835. Completano il programma la Sinfonia n. 8 “Incompiuta” di Schubert e la Seconda Sinfonia di Schumann.
La settimana seguente, ovvero il 9, 10 e 11 novembre salirà sul podio per il Concerto per violino di Beethoven - brano tra i più intrisi di lirismo del compositore tedesco - eseguito da Lisa Batiashvili, e per l’incompiuta Nona Sinfonia di Bruckner, testamento sinfonico del compositore austriaco e dedicata “Ad maiorem Dei gloriam”.
A distanza di un mese, Sir Pappano tornerà sul podio l’8, 9e10 dicembre per dirigere la celebre Sinfonia n. 101 “L’orologio” di Haydn, così chiamata per l’andamento iniziale del secondo movimento, dove i fagotti e gli archi sembrano imitare il ticchettio di un orologio. A seguire, il programma ci svelerà le bellezze di due autori slavi come Dvořák, con le sue Danze slave op. 72, e Kodály di cui ascolteremo il Psalmus Hungaricus per tenore, coro e orchestra (con il tenore statunitense Clay Hilley, osannato dal New York Times per il “suo peso vocale, suono chiaro e resistenza” e che ha partecipato all’inaugurazione della stagione 2020-2021, sempre diretto da Pappano) su testo di Mihály Kecskeméti, poeta ungherese del XVI secolo, composto nel 1923 in occasione delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario dell’unione tra le città di Buda e Pest.
Il 15, 16 e 17 dicembre, invece, tornerà ad affrontare la musica dell’amato Mahler, in questa occasione la Settima Sinfonia, da lui mai diretta finora. Opera di straordinaria ricchezza, all’epoca fu chiamata anche la “Sinfonia della notte”, in ragione dei due movimenti intitolati “Notturni”.
Il primo appuntamento del nuovo anno 2023 è previsto per il 12, 13 e 14 gennaio con un programma che comprende il Salmo 114 op. 51 per coro e orchestra di Mendelssohn, e la Sinfonia n. 7 di Bruckner (dedicata al Re Ludwig di Baviera), la più nota fra le sinfonie del compositore austriaco, che nel secondo movimento comprende un commosso omaggio a Richard Wagner, morto mentre Bruckner terminava l’Adagio.
Nuovo appuntamento il 19, 20 e 21 gennaio insieme alla “leonessa della tastiera” Martha Argerich, tra le più importanti pianiste di sempre, che eseguirà il celebre Concerto in sol di Ravel il cui secondo movimento, Larghetto, è un lungo monologo del pianoforte che quasi richiama un Notturno chopiniano. In apertura la Prima Sinfonia “Classica” di Prokof’ev scritta nel 1917 nello stile di Haydn e in chiusura di serata la Quinta Sinfonia di Sibelius con il finale che, nella sua luminosità, è tra le pagine più ispirate del compositore finlandese.
Infine, l’ultimo appuntamento di stagione il 13, 15e 16 aprile vedrà il debutto del soprano Asmik Grigorian, tra le più affermate e festeggiate artiste in circolazione, cantante dell’anno all’Opera Awards del 2019, che nelle ultime stagioni ha calcato i più prestigiosi palcoscenici del mondo. Al soprano lituano, che impressiona per la sicurezza, la luminosità del canto e la presenza scenica, perfetta in ogni registro, sono affidati i meravigliosi Quattro ultimi Lieder di Strauss, “un malinconico epitaffio” e un “sereno congedo al mondo” del compositore Strauss, e il cui Lied Al tramonto cita il tema della trasfigurazione tratto dal poema sinfonico Morte e trasfigurazione (che verrà diretto da Hrůšail 26, 27 e 28 maggio). Nella stessa serata, Pappano dirige una prima assoluta e nuova commissione dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia affidata al compositore veneziano e Accademico di Santa Cecilia Claudio Ambrosini dal titolo Dosàna nóva. Chiude il concerto la Sinfonia n. 10 di Šostakovič, eseguita nell’ottobre del 1953 e prima partitura del dopo-Stalin, morto pochi mesi prima, e spesso letta come una denuncia della personalità del dittatore, peraltro ritratto nel secondo movimento Allegro, uno Scherzo su un tema di marcia incalzante e grottesco. Questa Sinfonia segnò, il 28 aprile 2002, il debutto a Santa Cecilia di Pappano.


 

 

 
 
 

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