L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Dal cinema alla storia

DOMENICA 27/08/2023

Passato e presente. Censura, tagli al cinema

Un secolo di tagli di scene, correzioni di dialoghi e cancellazione di locandine considerate oscene o contrarie al comune senso del pudore e ai valori religiosi: a “Passato e Presente”, in onda domenica 27 agosto alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli e il professor Ermanno Taviani ripercorrono le vicende della censura cinematografica nel nostro paese. I censori, soprattutto negli anni ’50, fanno molta attenzione anche ai contenuti politici delle pellicole, considerando propaganda illegittima ogni riferimento ai temi sociali e ai partiti, soprattutto quelli dell’area dell’opposizione ai governi monocolore democristiani. Momento apicale della censura giudiziaria, che affianca quella amministrativa, è la condanna al rogo della pellicola “Ultimo tango a Parigi” del regista Bernardo Bertolucci, una vicenda che infiamma il dibattito nel paese e che si conclude solo 15 anni dopo la prima proiezione del film con una sentenza di piena assoluzione.

Binario cinema. La favorita

Nei primi anni del XVIII secolo, l’Inghilterra è in guerra contro la Francia. La sovrana britannica Anna, colpita dalla gotta e da continui sbalzi d’umore, non riesce a gestire i suoi problemi di salute e quelli del regno. L’intima amica Lady Sarah Churchill, allora, governa ufficiosamente il Paese al posto suo prendendosi cura della regina come si fa con i bambini. L’equilibrio tra le due donne cambia quando arriva a palazzo una lontana cugina di Sarah, Abigail che, ridotta sul lastrico dalla bancarotta del padre, entra nella famiglia reale come umile cameriera per poi rivelarsi un’abilissima arrampicatrice sociale, diventando così “la favorita” della monarca. Nel ruolo della regina Anna, Olivia Colman che per la sua complessa interpretazione ha vinto la Coppa Volpi al Festival di Venezia e l’Oscar come miglior attrice protagonista. Nel ruolo di Sarah Churchill, Rachel Weisz, nominata all’Oscar come miglior attrice non protagonista. Chiude il terzetto di attrici la premio Oscar Emma Stone, interprete di Abigail Masham. Terza pellicola in lingua inglese per il regista greco Yorgos Lanthimos dopo i successi di The lobster e Il sacrificio del cervo sacro, “La favorita” andrà in onda domenica 27 agosto alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario cinema”.

LUNEDI’ 28/08/2023

Passato e Presente L’Apartheid

Il termine Apartheid indica il sistema di segregazione razziale utilizzato - ufficialmente a partire dal 1948 - dal governo del Sudafrica per mantenere separata e sottomessa la maggioranza nera del paese. Dal 1910 in poi, una minoranza bianca ha detenuto il potere e gestito la totalità delle risorse di un territorio tra i più ricchi del pianeta, costringendo i neri ai lavori più umili. A “Passato e Presente”, in onda lunedì 28 agosto alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli e la professoressa Anna Maria Gentili ricostruiscono l’intricata situazione sudafricana. Un sistema basato sulla disuguaglianza, che la maggioranza nera della popolazione è stata costretta a subire per quasi tutto il XX secolo, mentre le proteste delle associazioni anti-apartheid venivano represse nel sangue e i loro leader incarcerati o uccisi. E’ solo dopo la liberazione del leader storico dell’opposizione nera, Nelson Mandela, nel 1990 e con la sua elezione a Capo di Stato nel 1994, che l’Apartheid viene finalmente abolita. 

Cronache dall’Antichità. Dal mito alla storia
Costantino: il segno della croce - Olimpia: i giochi degli dei

Il 28 ottobre dell'anno 312 Costantino sconfigge Massenzio a Ponte Milvio e diventa imperatore d'Occidente. Secondo la leggenda, una visione gli ha suggerito di mettere la croce sulle sue insegne: “con questo segno vincerai”. È l’inizio di un percorso che lo porterà a riunificare l'impero e che farà della religione cristiana l’unica legittima. Un’ascesa ricostruita da Cristoforo Gorno a “Cronache dall’Antichità. Dal mito alla Storia”, in onda lunedì 28 agosto alle 21.10 su Rai Storia. Settanta anni dopo, l'imperatore Teodosio chiuderà i giochi di Olimpia, l’oracolo di Delfi e spegnerà il fuoco delle Vestali, i simboli più resistenti degli dei.

Storia delle nostre città. Asti

Un luogo da scoprire con calma, godendosi incredibili dettagli, come le torri che sorgono vicino ai palazzi medievali, individuabili per il colore rosso del mattone e il giallo del tufo che s’intrecciano in delicate cornici e decori. E’ Asti la meta di “Storia delle nostre città” in onda lunedì 28 agosto alle 22.10 su Rai Storia. Una città circondata da un mare di colline coltivate a vigneti, che ha trasformato l’essere fuori dai grandi circuiti del turismo di massa nel suo maggior pregio e che vive oggi una forte propensione nei confronti dell’industria e del commercio mantenendo salda l’anima artistica che ha segnato la sua storia. Una storia intensa che parte più di duemila anni fa quando antiche popolazioni di origine ligure fondarono il primo centro abitato. Successivamente, sotto il dominio romano la città prese il nome di Hasta Pompeia e, grazie alla sua favorevole posizione, divenne un nodo stradale obbligato per il traffico delle merci tra la costa ligure e le Alpi. Dopo il periodo imperiale, Hasta subisce una brusca crisi economica. Divenne residenza episcopale e sede di un importante Ducato longobardo. In seguito, verso la fine del XI secolo si tramutò nel più importante libero comune piemontese, nonché uno dei più potenti e ricchi comuni d’Italia. Nel 1155 subì un violento assedio da parte delle truppe dell'imperatore Federico I detto il Barbarossa. Tra il XVII e il XVIII secolo fu ripetutamente occupata ed invasa ma ancora oggi mantiene la testimonianza di un passato nobile e influente tra torri medievali e portici ottocenteschi. Oggi la città è famosa in tutto il mondo non solo per il suo grande passato ma anche per i suoi magnifici vini, in particolare l'Asti spumante. Ogni anno infatti, a settembre, vi si tiene uno dei concorsi enologici più importanti d' Italia, denominato la Douja d'Or. Celebre è anche il suo Palio storico, manifestazione tra le più antiche d'Italia, che si svolge alla fine dell’estate e culmina con una corsa di cavalli montati "a pelo", ovvero senza sella.

MARTEDI’ 29/08/2023

Passato e Presente 1923, l’occupazione italiana di Corfù (100 anni dall'invasione)

Il 27 agosto del 1923, a Zepi, in Grecia, il generale italiano Enrico Tellini e i suoi ufficiali vengono trucidati, probabilmente da banditi locali. Una pagina di storia raccontata da Paolo Mieli e dal professor Francesco Perfetti a “Passato e Presente”, in onda martedì 29 agosto alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Tellini era a capo della Commissione interalleata istituita nel 1922 dalla Conferenza degli Ambasciatori per delimitare la frontiera greco-albanese. La reazione di Mussolini, al potere da meno di un anno, è drastica: non sottopone la controversia alla Società delle Nazioni ma lancia un ultimatum ad Atene chiedendo ingenti riparazioni per l’offesa subita. Il governo ellenico, però, le accoglie solo in parte e il duce del fascismo, senza esitazioni, ordina l’occupazione dell’isola di Corfù deciso a ristabilire l’onore nazionale. L’annosa ostilità tra Italia e Grecia nello scenario adriatico-balcanico rischia di precipitare l’Europa nel baratro di una nuova guerra. Dopo una lunga trattativa cui partecipano anche Francia e Gran Bretagna, interessate a chiudere rapidamente la vertenza, le richieste di Roma vengono esaudite quasi interamente. Il pericolo è scampato e Mussolini può festeggiare un successo che gli varrà soprattutto sul fronte interno. 

5000 anni e +. La lunga storia dell'umanità. Odissea: dalle stelle al mondo sotterraneo

L’Odissea è la trasposizione letteraria delle conoscenze tecnico-scientifiche e della visione del mondo degli antichi greci. Lo racconta questo episodio della serie “Odissea”, in onda martedì 29 agosto alle 21.10 su Rai Storia per “5000 anni e +. La lunga storia dell’umanità”. Ospite di Giorgio Zanchini, in studio, Silvia Romani, professoressa di Mitologia, di Religioni classiche e di antropologia del mondo classico all'Università degli Studi di Milano. L’Odissea è ricordata come una delle più grandi storie mai raccontate, ma è anche una testimonianza senza precedenti del suo tempo, della conoscenza scientifica, tecnologica, della cultura e del mondo metafisico degli antichi greci. La storia d’amore più potente dell’Odissea, quella tra Ulisse e la bellissima ninfa-dea Calipso è un profondo serbatoio di conoscenze omeriche sull'astronomia, la navigazione, la costruzione di navi e la marineria. L'Odissea racchiude la visione che gli antichi greci avevano della loro vita e del loro mondo. È la trasposizione letteraria della loro fame di conoscenza. 

Telemaco pt.6

Il voto alle donne, la storia dei prigionieri italiani all’estero, le contestazioni dei monarchici e la cronaca dei giorni dopo il referendum Monarchia – Repubblica: quattro capitoli di una stessa storia che sfoglia “Telemaco” in onda martedì 29 agosto alle 22.10 su Rai Storia, in compagnia dei giovani storici Emanuela Lucchetti, Carla Oppo, Pietro Sorace e Charlotte Marincola. Il primo capitolo è incentrato sulla battaglia e sulla conquista del diritto di voto attivo e passivo delle donne, il secondo sui prigionieri di guerra italiani degli inglesi che, per la maggior parte, non poterono partecipare al referendum istituzionale a causa del mancato rimpatrio, mentre nel terzo si affrontano le contestazioni dei monarchici e, in particolare, i fatti di via Medina a Napoli. Il quarto capitolo, infine, è la cronaca dei giorni in cui si attendevano i risultati con particolare riferimento al ruolo del ministro Romita e ai simboli che contraddistinguono la Repubblica italiana: l'emblema, la bandiera tricolore e il Canto degli italiani. Il percorso narrativo è impreziosito dalle testimonianze di "custodi della memoria" come la responsabile dell'UDI, Vittoria Tola, e Paolo Farinati, figlio di un prigioniero italiano che torna in tempo per votare.

MERCOLEDI’ 30/08/2023

Passato e Presente
Gorbaciov, fine di un impero (1° anniversario scomparsa Gorbaciov 30.08.2022)

L’11 marzo 1985 l’Unione Sovietica ha un nuovo leader, il primo presidente sovietico a esser nato dopo la Rivoluzione d’Ottobre: si chiama Mikhail Gorbaciov. Un personaggio analizzato dal professor Adriano Roccucci con Paolo Mieli a “Passato e Presente” in onda mercoledì 30 agosto alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia in occasione del primo anniversario della scomparsa. Le due parole d’ordine del suo piano di riforma sono “Perestrojka” e “Glasnost”, ossia “Ristrutturazione” e “Trasparenza”, a fronte di un Paese in crisi, soffocato da burocrazia, dogmatismo ideologico e corruzione. L’apertura all’Occidente, uno dei tratti distintivi della politica di Mikhail Gorbaciov, a partire dall’incontro con Margaret Thatcher nel 1984, un anno prima di essere eletto segretario generale, e nello specifico la sua capacità di instaurare rapporti politici e umani con Ronald Reagan, condurrà a una serie di accordi per la limitazione delle spese militari, contribuendo indirettamente al crollo del muro di Berlino e alla fine della Guerra Fredda. Ma il suo piano di riforme non dà i risultati sperati. Nell’URSS della perestrojka le merci e i beni di consumo scarseggiano; le Repubbliche Sovietiche vogliono e ottengono l’indipendenza. Il 25 dicembre 1991 Mikhail Gorbaciov, dopo un fallito golpe ai suoi danni, si dimette dalla carica di presidente: è la fine del suo progetto di riforme, e la fine di un impero.  

Il segno delle donne. Luisa Spagnoli

La donna del “Bacio” più dolce e della grande moda: è l’imprenditrice Luisa Spagnoli, a cui dà voce e volto Euridice Axen nel “faccia a faccia” con Angela Rafanelli, la protagonista de “Il segno delle donne” - la coproduzione Anele – Rai Cultura, realizzata da Anele - in onda mercoledì 30 agosto alle 21.10 su Rai Storia. Luisa Sargentini nasce a Perugia nel 1877, in una piccola casa del centro storico e in un’epoca in cui le possibilità di studio e di carriera per una donna sono molto limitate, soprattutto per chi, come lei, ha delle umili origini. Abbandonati gli studi, Luisa si sposa a ventun anni con Annibale Spagnoli, da cui prenderà il cognome che manterrà per tutta la vita. Nel 1901, i coniugi rilevano una drogheria nella cittadina umbra dove, grazie alla grande creatività di Luisa e al suo spirito imprenditoriale, la produzione si amplia: confetti, caramelle e cioccolato. L’anno della svolta, però, è il 1907 quando, insieme a tre soci — tra cui Francesco Buitoni, fondatore del pastificio — la famiglia Spagnoli fonda la “Perugina”. Dopo poco tempo, la guida dell’impresa passa nelle mani della Spagnoli e di Giovanni Buitoni, figlio di Francesco, trasformandosi con successo in un’impresa industriale. Durante la Prima Guerra Mondiale, a causa dell’arruolamento degli uomini sui campi di battaglia, Luisa prende le redini della fabbrica, dirigendo il lavoro di donne operaie.  In quegli anni, un decreto fascista vieta il commercio di zucchero ritenendolo un “bene superfluo” e Luisa decide di concentrarsi sulla produzione del cioccolato, dimostrandosi ancora una volta lungimirante. Nel 1923, dopo il ritiro dall’attività di suo marito, tra Luisa Spagnoli e Giovanni Buitoni, figlio di Francesco e con ben 14 anni di differenza, nasce una storia d’amore che sfida le convenzioni del tempo e che farà la fortuna della Perugina. Nonostante il successo, però, Luisa non dimentica le sue origini e si dimostra attenta alle esigenze dei dipendenti, aprendo strutture che possano aiutarli – come un asilo nido all’interno di uno stabilimento - e organizzando molte iniziative a sostegno delle famiglie meno abbienti. Sempre in questi anni, Luisa ha un’idea interessante e si lancia in una nuova impresa: la creazione di mantelline, cuffiette, scialli e boleri con la pelliccia dei conigli d’Angora. L’“Angora Spagnoli” vestirà star del cinema internazionale, come Sofia Loren e Anna Magnani, attestando, ancora una volta, il nome di Luisa Spagnoli come garanzia di assoluta qualità.

1939 – 1943. La Seconda guerra mondiale. Quell'estate del 1943

Estate 1943, la guerra degli italiani è oramai perduta. Le città italiane sono sottoposte a massicci bombardamenti, il paese è al collasso. La resa dell’Italia agli Alleati è al centro dell’undicesimo appuntamento con la serie “1939 - 1945 – La seconda guerra mondiale” in onda mercoledì 30 agosto alle 22.10 su Rai Storia. Dopo aver occupato Pantelleria e Lampedusa, il 9 luglio gli alleati sbarcano in Sicilia. Le truppe americane al comando del generale Patton avanzano rapidamente occupando Trapani e Palermo. Il 25 luglio, con l’approvazione dell’ordine del giorno Grandi, il Gran Consiglio del Fascismo “sfiducia” Mussolini. Il generale Badoglio è nominato Capo del Governo, mentre il Duce dopo un breve colloquio con il Re è arrestato. Gli italiani festeggiano la caduta del fascismo, ma la guerra “ufficialmente” continua. In realtà il nuovo governo tratta la resa con gli Alleati. Sicilia, 3 settembre 1943. A Cassibile, presente Eisenhower, il generale Castellano e il generale Walter Bedell Smith firmano l’armistizio in dodici punti. Per l’Italia è una resa incondizionata. Quello stesso giorno gli alleati sbarcano in Calabria, mentre da giorni truppe tedesche varcano il Brennero pronte ad occupare la penisola. L’8 settembre Eisenhower annuncia l’armistizio con l’Italia. Subito dopo, alla radio, Badoglio informa il paese. Gli eventi precipitano. La casa reale e Badoglio lasciano Roma e si trasferiscono a Brindisi. L’esercito italiano si sbanda. Alcuni reparti resistono, ma alla fine devono arrendersi ai nazisti. Il 10 settembre i tedeschi occupano Roma anche se Kesserling mantiene per la capitale lo stato di “Città aperta”. Divisa e spezzata l’Italia dell’autunno 1943 è oramai un campo di battaglia.

GIOVEDI’ 31/08/2023

Passato e Presente Washington - Mosca, il telefono rosso (60 anni attivazione linea)

Nel giugno 1963, Stati Uniti e Unione Sovietica firmano l’accordo che porta alla nascita di una linea diretta, la cosiddetta “hotline” tra Mosca e Washington. A “Passato e Presente”, in onda giovedì 31 agosto alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia, ne parlano Paolo Mieli e la professoressa Marilena Gala.
L’idea nasce durante la crisi di Cuba, uno dei momenti in cui il mondo si trovò più vicino allo scoppio di una guerra nucleare. Un pericolo accentuato anche dal fatto che mancava un mezzo rapido ed efficiente attraverso cui il presidente Kennedy e il leader sovietico Kruscev potessero parlarsi. Scopo primario della cosiddetta “hotline” è dunque offrire un canale di comunicazione tra le due superpotenze in momenti di particolare tensione, ed evitare che malintesi o incidenti fortuiti possano condurre verso un’escalation nucleare. Operativa dall’agosto del 1963 la “hotline” nell’immaginario collettivo viene rappresentata da un telefono rosso, che però in realtà non è mai esistito, se non sugli schermi di Hollywood. 

a.C.d.C. L’invenzione del lusso alla francese

Quando la Francia “inventò” il lusso e ne fece merce da esportazione: lo racconta “a.C.d.C.”, in onda giovedì 31 agosto alle 21.10 su Rai Storia, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero. A fine Settecento, la Francia si specializzò in quell’“industria del lusso” che ancora oggi vanta numerosi primati, come le porcellane di Sèvres, gli specchi di Saint-Gobain, le sete di Lione, i merletti di Alençon. Tutti articoli di lusso che sono la testimonianza dell'abilità e del gusto francesi sul finire del XVIII secolo. Ma solo un secolo prima, le casse del regno di Luigi XIV erano senza soldi. Il bilancio militare e una crisi economica avevano svuotato le casse del governo e i sudditi del re avevano un disperato bisogno di lavoro. Lo sviluppo di industrie esclusive fu la straordinaria strategia del Re Sole per affrontare queste difficoltà. Ma già nel XVII secolo, ogni fornitore di specialità straniere, dalla Cina a Venezia, custodiva con cura i propri preziosi segreti commerciali. E ci sono voluti spionaggio, rapimenti e corruzione, sponsorizzati dallo Stato, per portare la Francia all'apice del mercato europeo dei beni di lusso. Attraverso archivi, rievocazioni e interviste a esperti, il documentario va alle origini di questa nuova industria in termini storici, economici, scientifici e culturali.

a.C.d.C. La storia dello sci

Gli sci sono antichi quanto l’uomo e le testimonianze rinvenute suggeriscono che spostarsi sulla neve utilizzando delle assi levigate sia una pratica conosciuta da tempi remoti. Ad “a.C.d.C”, in onda giovedì 31 agosto alle 22.10 su Rai Storia, il professor Alessandro Barbero ricostruisce la storia degli “sciatori” nel tempo. Strumento essenziale per la vita e le attività venatorie e commerciali delle popolazioni nordiche, dalla Mongolia alla Scandinavia, nell’Ottocento l’uso degli sci si diffonde in tutta Europa come mezzo di trasporto per reparti militari e merci leggere. Le montagne innevate, fino ad allora riservate a professionisti esperti, attraverso le scuole del campione austriaco Johann ‘Hannes’ Schneider e del francese Émile Allais, diventano accessibili ai nuovi appassionati dello sci, e conquistano il grande pubblico. Nasce l’industria dello sport invernale. Le località sciistiche sono le nuove mete del jet set internazionale, prima di aprirsi al turismo di massa. La storia dello sci, dalle più antiche tracce rupestri al freestyle del Ventunesimo secolo. 

VENERDÌ 25/08/2023

Passato e Presente. Piccolo mondo antico

Dopo una lunga stesura, durata più di dieci anni, nel 1895 lo scrittore vicentino Antonio Fogazzaro pubblica presso la casa editrice Galli “Piccolo mondo antico”. A “Passato e Presente”, in onda venerdì 1° settembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con il professor Ernesto Galli della Loggia. Il romanzo racconta le vicissitudini appassionate e tragiche del nobile Franco Maironi e di una ragazza della piccola borghesia, Luisa Rigey, la cui relazione sentimentale è osteggiata dalla spietata Marchesa Orsola Maironi. Ambientato nella Valsolda, sulla riva lombarda del lago di Lugano, la storia dei due ragazzi si svolge tra il 1848 e il 1859, il cosiddetto decennio di preparazione che porterà all’affermazione del regno d’Italia e alla scomparsa del piccolo mondo antico, legato alla dominazione austriaca. Il romanzo di Fogazzaro ottiene un successo immediato e qualche decennio dopo, nel 1941, sarà immortalato sul grande schermo in un film diretto da Mario Soldati, con Alida Valli splendida protagonista.

Inferno nei mari Minaccia improvvisa

Febbraio 1943. Dopo aver affrontato tre cacciatorpediniere nel porto occupato dai giapponesi di Kiska, in Alaska, un sommergibile americano combatte nel Pacifico meridionale. In una notte tempestosa, individua una nave giapponese e si prepara all’ attacco. La pioggia e l'oscurità oscurano il loro obiettivo e il comandante si rende conto troppo tardi di quanto sia vicino il nemico. In onda, venerdì 1° settembre alle 21.10 su Rai Storia.

Inferno nei mari Pronti a tutto

Quando gli Alleati muovono le portaerei per distruggere le roccaforti dell'Impero imperiale giapponese, aerei e piloti sono vulnerabili e alcuni di essi cadono in mano nemica. Solo un tipo di battello ha la possibilità di intrufolarsi fra le navi del Sol Levante, emergere ed eseguire salvataggi in acque nemiche. Mentre la Submarine Lifeguard League si mobilita, i sommergibili americani compiono rischiose operazioni per salvare i piloti abbattuti. Imprese ricostruite da “Inferno nei mari”, in onda venerdì 1° settembre alle 22.10 su Rai Storia.

SABATO 02/09/23

Passato e Presente Tina Modotti, fotografa rivoluzionaria

Attrice, fotografa, rivoluzionaria, antifascista, attivista comunista. Nata a Udine nel 1896, Tina Modotti parte giovanissima per gli Stati Uniti e qui diventa prima attrice di teatro, poi star del cinema muto a Hollywood. Ma Tina Modotti preferisce restare dietro l’obiettivo e segue l’esempio del suo compagno e maestro, il grande fotografo americano Edward Weston. Un personaggio analizzato da Paolo Mieli e dal professor Mauro Canali a “Passato e Presente”, in onda sabato 2 settembre alle 20.30 su Rai Storia.
Dagli Stati Uniti Tina Modotti si sposta nel Messico post-rivoluzionario degli anni 20, in in pieno fermento culturale. Qui la cultura è legata a doppio filo con la politica: Tina diventa la fotografa dei “muralisti” e amica del grande pittore Diego Rivera e, nel 1927, prende la tessera del Partito comunista messicano. Nel 1930, è costretta ad abbandonare il Messico per motivi politici, si sposta a Berlino e poi a Mosca. Negli anni successivi si impegna all’interno del Soccorso Rosso internazionale per conto del quale svolge numerose missioni in diversi paesi d’Europa, come in Spagna durante la guerra civile. 

Cinema Italia Porte aperte

Palermo, 1936. Tommaso Scalia si macchia di tre crimini: accoltella e uccide il suo ex capo Avvocato Spatafora, che lo aveva licenziato; elimina il collega che lo ha sostituito presso una organizzazione sindacale fascista e infine uccide anche la moglie dopo averla violentata. Secondo il codice penale dell'epoca è prevista la pena di morte con fucilazione alla schiena. Ma il coraggioso Vito Di Francesco, un giudice "a latere", cerca di trovare delle attenuanti, detestando l'idea stessa della pena di morte, che considera una prova manifesta di inciviltà giuridica ed umana, pur di fronte all'assassinio più orrendo. Riuscirà a trovare una pena alternativa? Regia di Gianni Amelio. Con Gian Maria Volontè, Ennio Fantastichini, Renzo Giovampietro, Renato Carpentieri, Lidia Alfonsi, “Porte aperte” andrà in onda per il ciclo “Cinema Italia” sabato 2 settembre alle 21.10 su Rai Storia.

Documentari d’autore. Ezio Bosso. Le cose che restano

Il racconto di una grande storia umana: la carriera di Ezio Bosso. Il maestro stesso si svela agli spettatori, per farci entrare nel suo mondo e nel suo immaginario, come in un diario. Con le testimonianze di tanti collaboratori e amici dell'artista, tra cui Gabriele Salvatores, Enzo Decaro, Paolo Fresu, Silvio Orlando. Regia di Giorgio Verdelli, “Ezio Bosso. Le cose che restano” andrà in onda sabato 2 settembre alle 22.50 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”.


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