L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Pesaro, capitale della cultura

DOMENICA 02/06/2024

Passato e Presente
Le donne della Costituente

Alla fine della Seconda guerra mondiale, le italiane - in particolar modo quelle che hanno lottato nella resistenza - chiedono di poter partecipare attivamente alla rinascita politica della nazione. Ottengono così il diritto di farsi eleggere, al pari degli uomini. Nel 1946, 21 donne vengono elette nell’Assemblea costituente, e tra loro anche quattro deputate che entrano a far parte alla Commissione dei 75, incaricata di redigere la nuova costituzione. Un periodo decisivo della Storia italiana che la professoressa Patrizia Gabrielli rilegge con Paolo Mieli in questa puntata di "Passato e Presente" in onda domenica 2 giugno alle ore 20.30 su Rai Storia. Col contributo delle donne presenti all’Assemblea costituente viene formalmente sancito nella Costituzione il principio di uguaglianza tra i sessi. Traguardi importanti ma non decisivi, che rappresentano solo la prima tappa di un lungo percorso verso il riconoscimento di una sostanziale parità, tanto nelle istituzioni quanto in famiglia e nel lavoro.

Binario cinema
La caduta delle aquile

Si combatte fra cielo e terra, nella Prima guerra mondiale: domenica 2 giugno alle 21.10 su Rai Storia, per “Binario cinema”, c’è il film americano di Guillermin Max “La caduta delle aquile”, regia, con George Peppard, James Mason, Ursula Andress.
Il giovane sergente dell’esercito tedesco Stachel riesce, non senza difficoltà, a entrare nell’aviazione: il settore è dominato da ufficiali di origine aristocratica che si mostrano ostili verso Stachel, di estrazione più modesta. Ma il pilota riesce a distinguersi, anche se in maniera non perfettamente limpida: a quel punto la propaganda militare comincia a esaltarlo, sottolineandone addirittura le umili origini. La situazione è insidiosa: i combattimenti aerei non ammettono scorciatoie.
Appassionante vicenda, “La caduta delle aquile” è un film che si concentra sulla psicologia del conflitto e sulle dinamiche militari, al di là della contrapposizione tra forze avversarie. 

LUNEDI’ 03/06/2024

Passato e Presente
L'Iran di Khomeini

Autunno 1978. Una pesante crisi economica travolge l’Iran. Le riforme dello Shah Reza Pahlevi, che governa il suo paese col sostegno americano, hanno fallito e gli introiti della vendita del petrolio si perdono tra i meandri di un sistema farraginoso e corrotto. In molte città scatta la protesta e, mentre i capi delle diverse forze di opposizione vengono soppressi o arrestati, dal suo lungo esilio di Najaf, in Iraq, l’ayatollah Khomeini, capo della chiesa sciita iraniana, diventa il catalizzatore della rivolta. Lo racconta il professor Riccardo Radaelli con Paolo Mieli a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda lunedì 3 giugno alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia nel giorno dell’anniversario della morte. Quando, il primo febbraio 1979 rientra in patria dopo un anno speso in Francia, Khomeini è acclamato da tutti come il nuovo leader, colui che darà finalmente al paese un governo democratico, vicino al cuore dell’Iran sciita.

Italia. Viaggio nella bellezza
La riviera delle Muse. Pesaro, Capitale della cultura 

Pesaro, Capitale italiana della cultura per il 2024 è al centro del nuovo appuntamento con “Italia. Viaggio nella bellezza” in onda lunedì 3 giugno alle 21.10 in prima visione su Rai Storia. 

Il capoluogo marchigiano è stato protagonista nel corso della sua storia di epoche di grande splendore, di cui sono testimonianza alcuni capolavori rinascimentali come la Pala di Giovanni Bellini, conservata nei Musei civici, o i meravigliosi affreschi di Palazzo Ducale e di Villa Imperiale.

La città ancora oggi è caratterizzata da una forte vocazione culturale.

Pesaro, patria di Gioachino Rossini, celebra ogni anno il grande compositore nel Rossini Opera Festival. In suo nome, inoltre, sono state fondate importanti istituzioni musicali come il Conservatorio, il Teatro e il Museo Nazionale Rossini, che, con la loro attività, hanno contribuito all’assegnazione al capoluogo marchigiano del prestigioso titolo di Città Creativa Unesco della Musica.

Ma il ricco patrimonio artistico e culturale di Pesaro offre molto altro.

Lo scopriremo con l’aiuto di esperti e di alcuni illustri pesaresi, in un viaggio tra Arte, Musica, Teatro e Poesia, alla scoperta di quella che in passato è stata definita la riviera delle Muse.

La Roma di Raffaello

La vita di Raffaello nel suo periodo “romano”, dal 1509 al 1520, anno della sua morte. La racconta lo speciale di Davide Savelli e Massimiliano Griner, per la regia di Graziano Conversano, “La Roma di Raffaello”, in onda lunedì 3 giugno alle 22.10 su Rai Storia.

Proprio come Raffaello, lo speciale “entra” a Roma da Porta del Popolo per poi far rivivere la sua meraviglia davanti alla visione delle rovine dell’antica Roma, l’entusiasmo per i primi incarichi assegnatigli da Papa Giulio II e la soddisfazione per la carriera in perenne ascesa. Un’occasione – con l’aiuto di storici dell’arte, come Alessandro Zuccari; teorici estetici, come Rodolfo Papa; e storici dell’età moderna, come Anna Maria Visceglia - per descrivere anche la città di Roma all’inizio del XVI secolo, il fermento urbanistico dell’epoca, le ambizioni rinnovatrici dei pontefici, le lotte tra le famiglie aristocratiche e l’emergere della nuova figura dei banchieri. E, come ultimo omaggio, il documentario si chiude davanti alla tomba di Raffaello e all’epitaffio che per lui scrisse, in latino, l’amico Pietro Bembo, riassumendone il genio: “La Natura stessa, finché fu in vita, ebbe timore di esser vinta, e una volta morto, temette di morire anch’essa”.

MARTEDI’ 04/06/2024

La lista di Shindler. Il 14° martire de La Storta

Harry Shindler è un veterano inglese che ha vissuto a Porto d'Ascoli, nelle Marche meridionali. Ha partecipato allo sbarco di Anzio, ed è rimasto in Italia.

Nel 2009-2010 Shindler ha scritto un libro insieme a Marco Patucchi (La mia guerra non è finita) in cui racconta alcune delle storie più interessanti. Tra queste, la storia del 14° martire dell'eccidio della Storta, ufficialmente senza nome, che Harry rintraccia come Gabor Adler, alias John Armstrong, agente segreto britannico. A lui è dedicato questo appuntamento con “La lista di Shindler”, riproposto martedì 4 giugno alle 11.25 su Rai Storia in occasione dell’ottantesimo anniversario dell’eccidio.

“Dei quattordici morti ammazzati - dice Patucchi - alla fine tredici avranno un’identità, mentre un quattordicesimo cadavere no. E ad infittire il mistero, il fatto che sulla lapide affissa in via Cassia i nomi sono tredici, mentre sulla lapide nel boschetto in cui avvenne la strage c’è un quattordicesimo nome: l’inglese sconosciuto. E chi fosse quest’inglese, che ci facesse tra di loro, nessuno l’ha mai saputo. Finché Harry Shindler non ne è venuto a conoscenza. Il programma segue L’appassionante ricerca di Harry Shindler e di Marco Patucchi che porterà a dare un nome e un riconoscimento ufficiale al 14^ martire de La Storta. Un programma di Andrea Branchi, Francesco Censon, Gianluigi Menson, produttore esecutivo Roberta Sangermano.

Passato e Presente
Don Giovanni Bosco

San Giovanni Bosco è stato un sacerdote che ha dedicato la vita all’assistenza e all’educazione dei ragazzi, soprattutto i più poveri, che inizialmente aveva accolto nel suo primo oratorio, a Valdocco, nella periferia di Torino. A “Passato e Presente”, in onda martedì 4 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, la professoressa Maria Chiara Giorda e Paolo Mieli approfondiscono la sua figura e il contesto storico in cui ha operato.

Don Bosco ha vissuto negli anni centrali del 1800, un periodo di profonde trasformazioni politiche e sociali che hanno portato all'unità d'Italia e alla fine del potere temporale della Chiesa. Il sacerdote ha offerto la sua diplomazia a Pio IX per ricucire i rapporti tra Stato e Chiesa e per ottenere il riconoscimento del suo ordine religioso: la società dei Salesiani che si è espansa in Italia per poi esportare il modello pedagogico nel mondo, in primo luogo in sud America.

La stagione dei Blitz
Massimo Troisi e Roberto Benigni

In occasione del trentesimo anniversario della scomparsa di Massimo Troisi, per Rai Cultura andrà in onda martedì 4 giugno alle 17 su Rai Storia “La stagione dei blitz” nel quale Gianni Minà ripropone la puntata di 'Blitz' con ospiti principali il duo comico Massimo Troisi e Roberto Benigni, che da lì a poco sarebbero arrivati nei cinema con il film 'Non ci resta che piangere'.

Nel secolo breve
1944, primavera a Roma

Domenica 4 giugno 1944. Alle prime luci dell’alba, dopo nove mesi di oppressione e di violenza, le truppe americane della V Armata del generale Mark W. Clark entrano a Roma e sfilano davanti all’altare della Patria. La Città Eterna è affrancata dal giogo del Terzo Reich. Nazisti e i fascisti, sconfitti, battono in ritirata e ripiegano verso Nord. La popolazione irrompe nelle carceri, negli alberghi, in tutte le sedi dei comandi militari e di polizia. Una pagina di storia ripercorsa dal primo dei due appuntamenti con “Nel secolo breve”, con Paolo Mieli, in onda in prima visione martedì 4 giugno alle 21.10 su Rai Storia nel giorno dell’ottantesimo Anniversario della Liberazione della Capitale.

L’attesa degli Alleati era diventata spasmodica da quando, il 22 gennaio del 1944, il VI corpo d’armata americano era sbarcato nel tratto di costa laziale compreso tra Anzio e Torre Astura, mentre la I divisione britannica prendeva terra nei pressi di Tor San Lorenzo. La battaglia per Roma sarebbe durata quattro mesi. Quattro mesi di guerra, di distruzione, di eccidi nazisti. Quattro mesi in cui la popolazione civile, vessata e affamata, resiste come può attraverso la solidarietà, l’assistenza morale e materiale, la cultura. Un percorso doloroso in cui la quotidianità è sopravvivenza.

Il 4 giugno di ottanta anni fa, quando le truppe alleate oltrepassano le mura capitoline, d’un colpo quell’aria satura d’odio e di sopraffazione spira via, soffiata dal vento della libertà: la lunga notte di Roma è finita.

A guidare nel percorso verso la liberazione di Roma è Emanuela Lucchetti che ci porterà nei luoghi e incontrerà i testimoni ancora in vita come Adriana Montezemolo, figlia del colonnello Giuseppe Montezemolo, capo del Fronte Militare Clandestino, Claudio Fano, figlio di Giorgio Fano, tra le vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, e i custodi della memoria come Francesco Albertelli, presidente dell’ANFIM, l’Associazione nazionale famiglie italiane martiri, nipote di Pilo Albertelli, membro del Partito d’Azione, anch’egli ucciso alle Fosse Ardeatine, Pierluigi Amen che da anni ricostruisce le vite dei rastrellati del Quadraro, il colonnello Francesco Sardone dell’Ufficio della cultura e della memoria della Difesa. Ad approfondire gli snodi principali del racconto, invece, saranno gli storici Isabella Insolvibile, Michela Ponzani, Umberto Gentiloni e Alessandro Portelli.

Italiani
Nino Manfredi

La vita e la carriera di Saturnino Manfredi, in arte Nino, attraverso le sue interviste televisive e le testimonianze di figli e collaboratori. Le ripercorre lo speciale di “Italiani”, riproposto in occasione del ventesimo anniversario della morte martedì 4 giugno alle 22.10 su Rai Storia con l’introduzione di Paolo Mieli. Lo Speciale offre uno sguardo inedito sulla formazione di Manfredi come attore. Si parte dall'Accademia d'arte drammatica - nei cruciali anni del 1944-46, sotto la guida del maestro Orazio Costa – per passare alla parte televisiva della sua carriera, che fu il volano verso la popolarità cinematografica, dopo aver inventato il "barista di Ceccano" nella celebre edizione del 1959 di “Canzonissima”. E torna a essere un volto televisivo nell'ultimo decennio della sua attività (1993-2003), come protagonista di fiction di grande successo.

MERCOLEDI’ 05/06/2024

Il sacrificio di Salvo D'Acquisto

In occasione della Festa dell’Arma dei Carabinieri, Rai Cultura ripropone mercoledì 5 giugno alle ore 11 su Rai Storia “Il sacrificio di Salvo D'Acquisto”, lo speciale di Fabrizio Marini nel quale si ricorda il sacrificio del vicebrigadiere dei Carabinieri Salvo D'Acquisto, fucilato da soldati nazisti presso la Torre di Palidoro, in provincia di Roma. Si ricostruiscono le vicende di Salvo D'Acquisto culminate con l'atto eroico del 23 settembre 1943 quando, dopo un rastrellamento nazista per rappresaglia, il giovane Carabiniere offre la propria vita per salvare quella dei 22 uomini catturati dalle truppe tedesche e destinati alla fucilazione.

Italiani
Giuseppe Tucci

Esploratore, orientalista, storico delle religioni. Giuseppe Tucci, con la sua affascinante vita e i suoi viaggi, è al centro dello speciale di Brigida Gullo, per la regia di Leonardo Sicurello, in onda mercoledì 5 giugno alle 17:30 su Rai Storia per il ciclo “Italiani” in occasione dei 130 anni dalla nascita. In primo piano il viaggio che ha condotto il protagonista nel 1948 a Lhasa, capitale del Tibet, centro politico e religioso, luogo sacro agli uomini quanto agli dèi, dove ebbe l’occasione di conoscere il Dalai Lama appena quindicenne, un incontro testimoniato dallo stesso Tucci in un’intervista esclusiva del 1957. Tucci tra il 1933 e il 1948 compì in tutto 14 spedizioni tra Tibet e Nepal. Dopo la Seconda guerra mondiale, partì per missioni archeologiche in Afghanistan, Iran e Pakistan che portarono alla luce preziosi reperti, testimonianze del forte legame culturale tra Oriente e Occidente, conservati oggi presso il Museo delle Civiltà di Roma. I diciottomila chilometri percorsi a piedi testimoniano l’obiettivo di Tucci: portare in Italia un piccolo pezzo di Oriente, anche solo un racconto, che fosse da guida a un Occidente orfano di spiritualità e pace. Tra le testimonianze che lo ritraggono spazio a quella di Adriano Rossi, presidente dell’Associazione Ismeo: «Tucci si convinse che una via che l’Ismeo non aveva percorso fino ad allora era la via archeologica. Ci sono vari passi, uno riletto proprio in questi giorni, in cui dice: “visto che il mondo non era come me lo potevo immaginare, decisi di andare sottoterra a vedere e a ricostruire un mondo che almeno si poteva immaginare come volevamo», e quella di Oscar Nalesini, studioso di Giuseppe Tucci: «Giuseppe Tucci è un personaggio che difficilmente era racchiudibile in un’etichetta o un paio di etichette se vogliamo, nel senso che è stato sicuramente un grandissimo indologo, studioso di religioni buddhiste, in particolare è stato un linguista straordinario perché imparava  a parlare  lingue e dialetti con una facilità assolutamente strepitosa, ma è stato anche un grande organizzatore perché a lui dobbiamo istituti di ricerca che prima non erano nemmeno concepibili». Tra le altre voci, lo storico Francesco Perfetti, Alice Crisanti, giovane ricercatrice dell’Istituto per gli Studi Storici di Napoli, l’archeologo Filippo Maria Gambari (dal 2017 direttore del Museo delle Civiltà, scomparso nel 2020), Massimiliano Alessandro Polichetti del Museo delle Civiltà - Fondo Tucci e Gianfranco Borgani, avvocato e viaggiatore. 

Passato e Presente
America, 1980: il duello Reagan-Carter

Tra la crisi economica e il riaccendersi di tensioni internazionali, le elezioni del 1980 si svolgono in un periodo decisamente complicato per gli Usa. A contendersi il posto alla Casa Bianca sono il democratico Jimmy Carter, presidente uscente, e il repubblicano Ronald Reagan, ex attore e poi governatore della California. Una sfida raccontata dal professor Massimo Teodori con Paolo Mieli a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda mercoledì 5 giugno alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia nel giorno del ventesimo anniversario della morte di Reagan. Se da un lato la presidenza Carter annovera tra i suoi successi il raggiungimento dello storico trattato di pace tra Egitto e Israele, firmato nel 1978 a Camp David, dall’altra assiste a un evento, pochi mesi prima delle elezioni, che terrà i cittadini americani con il fiato sospeso per mesi: dopo la rivoluzione islamica del 1979, un gruppo di diplomatici americani viene preso in ostaggio dai rivoluzionari e tenuto prigioniero nell’Ambasciata di Teheran, in Iran. L’inutilità dei vari tentativi diplomatici e militari messi in atto per liberarli, insieme alla forte inflazione, pesano notevolmente sul consenso del presidente uscente Jimmy Carter, contribuendo a creare l’immagine di un esecutivo impotente e debole. Il 1980 vedrà dunque la vittoria di Ronald Reagan che riuscì a convincere la maggioranza degli elettori americani con la promessa, oggi tornata di nuovo attuale, di rendere l'America di nuovo grande ("to make America great again"). È l'inizio della svolta: con gli anni Ottanta l'America entra negli anni della "Reaganomics", in un contesto generale di politiche neoliberiste.

L'avversario. L’altra faccia del campione
Paolo Maldini

Mercoledì 5 giugno alle 21.10 su Rai Storia torna "L’Avversario", un format originale prodotto da Rai Cultura e Stand by me e condotto da Marco Tardelli, con una puntata dedicata a Paolo Maldini, per ripercorrere la sua carriera attraverso una prospettiva nuova: il racconto dei suoi più acerrimi avversari, siano essi persone in carne ed ossa o demoni interiori. 
In questa seconda stagione, alla vigilia del campionato Uefa Euro 2024, Marco Tardelli sarà narratore di quattro storie legate a grandi nomi del calcio che in occasione dei campionati europei si sono ritrovati ad affrontare i loro più grandi avversari: dopo Gigi Riva è il turno di Paolo Maldini, e a seguire ci saranno Bruno Giordano e Luciano Spalletti.

Si parte dal racconto del primo grande avversario di Paolo Maldini: il mito di suo padre Cesare, anche lui bandiera del Milan e capitano della Nazionale. Da ragazzino Paolo ha dovuto scontrarsi con i pregiudizi di chi credeva che avesse avuto il posto nelle giovanili del Milan non per il suo talento ma perché figlio di suo padre. Dopo l’esordio da titolare a soli 16 anni nel 1985 tuttavia fu chiaro a tutti che sarebbe stato uno dei più importanti difensori della sua generazione. Il Milan, squadra della quale diventa capitano nel 1997, ottiene risultati senza precedenti, ben oltre quelli che aveva raggiunto con Cesare: è il Milan degli "invincibili", quello dei sette scudetti e dei trionfi in Europa con cinque trofei tra Coppe dei Campioni e Champions League. A quel punto Paolo non sarà più considerato solo perchè " il figlio di Cesare"  e  sarà Cesare a diventare "il padre di Paolo", anche quando nel 1997 dirigerà la Nazionale di cui suo figlio è capitano.
Ma i più grandi avversari di Paolo Maldini nella sua immensa carriera sono stati i calci di rigore: quelli del Mondiale 1994 sfumato all’ultimo, quelli che hanno eliminato l’Italia ai quarti di finale contro la Francia nel 1998, quello sbagliato contro l’Olanda agli Europei del 2000 e anche quelli della finale di Champions League persa nel 2005 contro il Liverpool.

Tra gli intervistati ci sarà Alessandro Costacurta, legato al Milan sin dai tempi delle giovanili, come Maldini. Furono loro la mitica difesa dei rossoneri dei tempi d'oro, i leggendari quattro Paolo Maldini, Alessandro Costacurta, Franco Baresi e Mauro Tassotti. Quest'ultimo, pur avendo esordito nella Lazio nel 1978, si trasferisce al Milan nel 1980 dove resterà fino alla fine della sua carriera nel 1997, condividendo con Maldini l'esperienza della Nazionale fino al 1994.
Giuseppe Bergomi invece è campione del mondo con la Nazionale italiana nel 1982.  Nella sua lunga carriera da difensore dell’Inter è stato uno dei grandi avversari di Maldini, ma è stato anche suo compagno in maglia azzurra Europei del 1988, ai Mondiali del 1990 e ai Mondiali del 1998, è uno dei grandi avversari di Maldini all’Inter.

Dino Zoff è stato una pietra angolare della Nazionale italiana dal 1968, anno in cui vinse il campionato europeo, al 1982 quando contribuì al trionfo del Italia ai Mondiali di Spagna. È stato CT della Nazionale italiana dal 1998 al 2000, anno in cui con Paolo Maldini capitano l’Italia sfiorò il suo secondo titolo europeo. 
Marco Tardelli, campione del mondo del 1982, cinque volte campione d’Italia con la Juventus e vincitore di tutte e tre le principali competizioni UEFA, nonché ex allenatore, nella seconda edizione di "L’Avversario" torna a raccontarci il mondo sportivo che lui ben conosce attraverso un punto di vista inedito, in cui la fragilità e la sensibilità sono al centro della narrazione, più di una prestazione fisica da record o di una vittoria consegnata agli annali.

"L’Avversario", una produzione Rai Cultura e Stand by me, è condotto da Marco Tardelli. Prodotto da Simona Ercolani. A cura di Riccardo Chiattelli. Capoprogetto: Andrea Felici. Scritto da Giulia Soi. Delegati Rai: Mario Sagna e Serena Valeri; Produttore esecutivo Stand by me: Simona Meli. Regia di Daniele Babbo. 

Pompei l'ultima rivelazione: Il Carro

L’ultima, straordinaria scoperta della storia di Pompei: per Rai Documentari, mercoledì 5 giugno alle 22 su Rai Storia andrà in onda “Pompei l’ultima rivelazione: Il Carro”. È il racconto del ritrovamento tra i più importanti nella storia di Pompei: un carro cerimoniale intarsiato e in ottimo stato. di conservazione. Gli archeologi lo hanno identificato nel porticato di fronte alla stalla dove già nel 2018 erano emersi i resti di tre cavalli. È un reperto unico, in ottimo stato di conservazione con preziose e dettagliate decorazioni in bronzo e stagno, che raffigurano scene erotiche, resti lignei mineralizzati, impronte di corde e di decorazioni vegetali. L'equipe di Rai Documentari, guidata da Leonardo Lofrano e Catia Barone, ha seguito per più di due mesi l’intero processo di ritrovamento e scavo e ha continuato a seguire le varie fasi dei lavori. Questa scoperta aggiunge un elemento in più al racconto degli ultimi istanti di vita di chi abitava in quella villa, e più in generale alla conoscenza del mondo antico.

Straordinarie le circostanze del ritrovamento grazie alla collaborazione tra il Parco Archeologico di Pompei e la Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Il carro è infatti scampato per miracolo agli scavi clandestini: i tombaroli per fortuna hanno solo lambito il reperto.

I telespettatori saranno accompagnati da una guida d’eccezione: Massimo Osanna, Direttore Generale Uscente del Parco Archeologico di Pompei e Direttore Generale dei musei MIBACT. Il suo racconto in presa diretta, le testimonianze inedite della sua equipe di esperti e l’intervento del Procuratore Capo di Torre Annunziata Nunzio Fragliasso svelano le ricchezze e i dettagli esclusivi del carro di Pompei, facendo vivere agli spettatori l'emozione della nuova scoperta, facendo immaginare la vita quotidiana della città romana e dei suoi abitanti.

I giganti del Quirinale

Con la loro impeccabile uniforme e l'imponente statura, l'elmo adornato con crini di cavallo e la corazza stretta sul petto, i Corazzieri sono da oltre settant'anni le Guardie d'Onore del Presidente della Repubblica, i tutori della sua sicurezza e un simbolo dello Stato italiano. “I giganti del Quirinale” andrà in onda mercoledì 5 giugno alle 22.50 su Rai Storia.

GIOVEDI’ 06/06/2024

Shuluq. Storie del Medio Oriente
Le frontiere di Allah

A quasi un mese di distanza dalla scomparsa di Marcella Emiliani, Rai Cultura ripropone “Shuluq – Storie del Medio Oriente” in onda da giovedì 6 giugno alle 18:30 su Rai Storia. In questo programma la mediorientalista presenta una serie di documentari del 1970 prodotti da Folco Quilici. Il primo episodio è Le frontiere di Allah e propone una visione d’insieme della comunità musulmana, la umma, che va ben oltre il Medio Oriente, per abbracciare l’Asia, l’Africa e perfino gli Stati Uniti. La serie di Quilici, di cui questa puntata fa parte si chiama Islàm e propone solo alcuni aspetti dei problemi che hanno fatto scaturire le attuali “primavere arabe”.  La storia del Medio Oriente non è stata plasmata esclusivamente dalla religione, dall’Islàm, è qualcosa di molto più complesso e composito; ed e proprio questa complessità che la trasmissione si propone di rivelare. Perché Shuluq? Perché il vento di scirocco che crea le tempeste di sabbia nel deserto, per analogia, ci riporta alle convulse vicende che stanno trasformando i paesi in cui lo shuluq nasce: il Medio Oriente, dal Marocco via via verso Est fino all’Afghanistan. 

Passato e Presente
La nascita dei Fasci di combattimento

E’ il 23 marzo 1919, Piazza San Sepolcro, Milano. Nel salone del circolo dell’Alleanza Industriale e Commerciale, Benito Mussolini, direttore del giornale “Il Popolo d’Italia”, riunisce i suoi seguaci. Mussoliniani, futuristi, sindacalisti rivoluzionari, arditi, cento o duecento persone al massimo, si ritroveranno insieme, dando vita ai Fasci Italiani di combattimento. Il professor Emilio Gentile con Paolo Mieli racconta la storia del primo fascismo, attraverso i discorsi di Benito Mussolini e alcune preziose testimonianze - Pietro Nenni, Agostino Iraci, Umberto Terracini – nell’appuntamento con “Passato e Presente”, programma di Rai Cultura in onda giovedì 6 giugno alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.

La bussola e la clessidra
Lo sbarco in Normandia

È il 6 giugno 1944 quando le forze alleate, comandate dal generale statunitense Dwight Eisenhower sbarcano sulle spiagge della Normandia: uno sbarco ricostruito dal professor Alessandro Barbero in “La bussola e la clessidra”, in onda giovedì 6 giugno alle 21.10 su Rai Storia in occasione dell’80° anniversario del D-Day. L’operazione, entrata nella storia, costituisce la premessa per la conclusione vittoriosa della battaglia per la riconquista della Francia e apre il fronte occidentale, decisivo per le sorti della Seconda guerra mondiale.

a.C.d.C.”, gli ultimi re guerrieri d'Europa

La battaglia di Hastings

Dopo essere stata bloccata in porto dal cattivo tempo per mesi, la flotta normanna del duca Guglielmo può finalmente attraversare la Manica per invadere l’Inghilterra. Il re Aroldo è nel nord e il suo esercito, benché vittorioso, è esausto dalla lotta contro i vichinghi. Aroldo deve tornare al più presto nel sud, radunare un nuovo esercito e affrontare questa nuova invasione. I due eserciti si incontreranno ad Hastings, il 14 ottobre 1066. Un momento cruciale della storia inglese al centro di “a.C.d.C.”, in onda giovedì 6 giugno alle 22.10 su Rai Storia, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero.

VENERDÌ 07/06/2024

Italiani
Pippo Baudo, la cultura si fa spettacolo

Un viaggio nella biografia di Pippo Baudo: per festeggiare i suoi 88 anni, Rai Cultura propone “Pippo Baudo, la cultura si fa spettacolo”, di Enrico Salvatori, in onda venerdì 7 giugno alle 15 su Rai Storia. Nella ultra cinquantenaria carriera televisiva di Pippo Baudo (entra in Rai nel 1960 dopo un provino al cospetto di Antonello Falqui e Lino Procacci) non c'è solo lo spettacolo "puro", il varietà dei "lustrini" e delle "vedettes", il "sabato sera" targato Rai, le due Canzonissima, le numerose Lotterie Italia, i dodici Festival di Sanremo, le "serate d'onore" da Montecatini Terme, i tanti game show condotti su Raiuno e Raitre e le centinaia di domeniche pomeriggio di Raiuno che portano la sua firma. Pippo Baudo ha attraversato nei suoi programmi - soprattutto quelli della domenica pomeriggio - i temi difficili della storia, in particolare quella contemporanea, e della cultura, dando spazio a libri, spettacoli teatrali, film d'autore, e conducendo preziose interviste a scrittori, registi, attori.

Shuluq. Storie del Medio Oriente
Arabia felix

Secondo appuntamento con Shuluq – Storie dal Medio Oriente, programma presentato dalla mediorientalista Marcella Emiliani e in onda venerdì 7 giugno alle 18.30 su Rai Storia. Si procede con il secondo episodio della serie Islàm, prodotta da Folco Quilici nel 1970. La serie di repertorio apre felicissimamente il ciclo di Squluq perché fornisce due interessantissime chiavi di lettura. In primo luogo, illustra come, nei primi anni Settanta, fosse visto il rapporto tra l’Occidente e la civiltà islamica (anche attraverso la lente della situazione geopolitica allora presente), poi perché il lavoro di Quilici, assai articolato mette in luce molti diversi aspetti di questa millenaria relazione.

Nella puntata odierna, dal titolo Arabia felix, Quilici ci conduce là dove l’Islàm è nato: la penisola arabica coi suoi 4 deserti implacabili e le sue oasi concentrate soprattutto nella fascia costiera meridionale, l’odierno Yemen, che gli antichi romani avevano soprannominato, appunto, Arabia felix. Da lì venivano l’incenso, la mirra e le spezie tanto apprezzate nella Roma imperiale. Lì la maggioranza della popolazione viveva in grandi città che, come i piccoli villaggi, dovevano però difendersi dalle incursion i dei beduini del deserto. Fino al VII secolo dopo Cristo, quando Maometto iniziò la sua predicazione, tutta la storia della penisola arabica è stata caratterizzata da una lunga lotta tra beduini e sedentari, tra oasi e deserti. E’ in questo contesto che è nato l’Islam che tanto deve alle une e agli altri, alla cultura dei sedentari quanto a quella dei beduini. Ma il momento storico della sua nascita fu particolare: coincise con l’ultima fase della decadenza dei due grandi imperi che fino a quel momento si erano combattuti anche nella penisola arabica: l’impero bizantino incentrato a Costantinopoli e l’impero sassanide, incentrato nell’odierno Iran. Quilici ha avuto l’opportunità di filmare il modo di vivere dei beduini del deserto che nel 1970, quando i suoi documentari andarono in onda, costituivano ancora il 70% della popolazione. Nel 2013, a 43 anni di distanza e sull’onda della ricchezza portata dallo sfruttamento del petrolio i beduini sono rimasti appena il 5% della popolazione.

Passato e Presente
L'età dell'innocenza. L'America di Edith Wharton

“L’età dell’innocenza”, ovvero il romanzo che valse a Edith Wharton - prima volta per una scrittrice - il premio Pulitzer nel 1921, è un viaggio nell’età dorata degli Stati Uniti di fine ‘800. Un periodo ripercorso da Paolo Mieli e dalla professoressa Raffaella Baritono a “Passato e Presente”, in onda venerdì 7 giugno alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. La storia di un amore strangolato dalle regole di una società puritana diventa la storia dell’America che si libera dai rigidi corsetti per correre veloce verso la modernità, verso il futuro.

Cronache di donne leggendarie
Elena: la santa imperatrice

Elena e Costanza, madre e figlia dell’imperatore Costantino il Grande, entrambe sante, sono al centro dell’appuntamento con “Cronache di donne leggendarie”, in onda venerdì 7 giugno alle 21.10 su Rai Storia. Elena, di umile condizione, figlia di un oste, grazie all’ascesa del figlio assume il ruolo di imperatrice madre e, pellegrina in Terrasanta, trova e porta a Roma la reliquia della croce, mentre da cristiana fervente fa costruire varie chiese. Sua nipote Costanza è, invece, immersa nella lotta dinastica che segue la morte di Costantino. Le figure delle due sante imperiali raccontano la trasformazione del ruolo femminile nel secolo in cui il cristianesimo trionfa. Interviene nella puntata Tessa Canella, professoressa di Storia del Cristianesimo e delle chiese presso l’Università di Roma La Sapienza.

Teodora: dai bassifondi all'impero

Figlia del domatore di orsi del circo di Costantinopoli, attrice, danzatrice, forse prostituta, avventuriera, mistica. Infine, imperatrice in una posizione di fatto paritaria rispetto al marito Giustiniano. È Teodora la protagonista dell’appuntamento con Cristoforo Gorno e “Cronache di donne leggendarie”, in onda venerdì 7 giugno alle 21.40 su Rai Storia. La vita di Teodora, tra episodi gloriosi e zone d’ombra, è davvero leggendaria e porta a conoscere gli affascinanti e a volte crudeli i meccanismi del potere nell’Impero Romano d’Oriente. Interviene nella puntata anche Silvia Ronchey, docente di Civiltà Bizantina presso l’Università di Roma Tre.

SABATO 08/06/23

Shuluq. Storie del Medio Oriente
Dio è uno e Maometto è il suo profeta

Marcella Emilani, notissima studiosa della materia ed autrice di un recente studio in due volumi dal titolo “Medio Oriente”, presenta il terzo appuntamento “Shuluq - Storie dal Medio Oriente”in onda sabato 8 giugno alle 18.30 su Rai Storia. Per aprire il discorso generale sulle nuove “primavere arabe”, Emiliani ha scelto di partire con una serie di sette preziosi documentari d’archivio, già molto significativi in sé. Si tratta di una serie realizzata nei primissimi anni Settanta da Folco Quilici dal titolo Islàm. L’episodio odierno, Dio è uno e Maometto è il suo profeta, dà modo a Quilici di ripercorrere dal punto di vista storico la vita del profeta Maometto nei luoghi della penisola arabica che lo hanno visto protagonista della grande rivelazione islamica nel VII secolo dopo Cristo. Maometto è stato l’uomo che ha affermato il monoteismo in una terra idolatra e pagana. Conosceva sicuramente l’ebraismo e il cristianesimo, ma riteneva entrambi corrotti da troppe dispute interne e da contaminazioni di natura idolatra. Il compito che si diede, o meglio che Dio gli diede attraverso l’arcangelo Gabriele, fu quello di riportare la rivelazione monoteista alla purezza delle origini. Maometto credeva, insomma, di dover fare un’opera di restaurazione. In realtà fece una vera e propria rivoluzione donando agli arabi una ragione di unità, un’identità collettiva che prima mancava loro, e un credo capace di travalicare gli angusti confini delle tribù, degli odi tribali e della vendetta di sangue. Oltre che profeta Maometto è stato un guerriero, uno statista e un abile legislatore. E’ stato in buona sostanza un uomo di grande successo che però non ha mai dimenticato lo spirito di carità e misericordia che gli era stato rivelato e che – dopo la sua morte nel 632 d.C – venne trascritta nel Corano.  Oltre al Corano, Quilici illustra, in questo episodio, i 5 pilastri dell’Islam, la condizione della donna nella concezione originaria del Profeta e anche il senso vero del jihad, un termine che noi abbiamo tradotto con troppa fretta come “guerra santa”.

Passato e Presente
Carlo Rosselli, socialismo e libertà

Un attivista e intellettuale antifascista: Carlo Rosselli. E’ lui - con la sua azione politica e il suo pensiero – il protagonista di “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda sabato 8 giugno alle 20.30 su Rai Storia. Ad analizzarne la figura, Paolo Mieli e il professor Lucio Villari. Erede di una famiglia di fede mazziniana, Rosselli inizia nei primi anni Venti a impegnarsi in politica, avvicinandosi al partito socialista. Sono gli anni durissimi del Congresso di Livorno, della crisi della democrazia liberale e dell’avvento del fascismo, di cui Rosselli è sin dall’inizio deciso oppositore. Inviato al confino, scrive la sua opera teorica più importante, “Socialismo liberale” e qualche anno dopo costituisce il movimento “Giustizia e Libertà” che diventerà il polo d’attrazione per molti antifascisti, soprattutto giovani. L’omicidio di Carlo e Nello Rosselli, avvenuto in Francia nel giugno del ’37, resta uno dei delitti politici più clamorosi del secolo scorso.

Cinema Italia
Roma

La Roma fascista degli anni '30 e quella degli anni '70 è raccontata a blocchi di sequenze autonome in cui l'esperienza autobiografica del Moraldo-Fellini trasfigura la realtà alla sua maniera visionaria.

Di Federico Fellini, con Alvaro Vitali, Fiona Florence, Britta Barnes, Pia De Doses, Renato Giovannoli “Roma” andrà in onda per “Cinema Italia” sabato 8 giugno alle 21.10 su Rai Storia.

Documentari d' autore
Acqua e zucchero. Carlo Di Palma. I colori della vita

Rievocazione del percorso artistico-professionale di Carlo Di Palma, uno dei più bravi direttori della fotografia del cinema mondiale, autentico maestro del colore. Dal neorealismo di Luchino Visconti, Vittorio De Sica e Roberto Rossellini, a Blow Up e Deserto Rosso fino ai capolavori di Woody Allen. Con la regia di Fariborz Kamkari, “Acqua e zucchero – Carlo Di Palma. I colori della vita” andrà in onda in prima visione RAI per “Documentari d’autore” sabato 8 giugno alle 23 su Rai Storia.

 


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