L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

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La gioia e il lato oscuro

 di Suzanne Daumann

Nella campagna bavarese, un Elisir d'amore allestito con entusiasmo da una giovane compagnia rivela piacevoli sorprese, grazie soprattutto alla concertazione di Richard van Schoor.

en français

Bad Aibling, 25 luglio 2017 - Tra Salisburgo e Bayreuth, nella verde campagna bavarese, si trova, presso la cittadina termale di Bad Aibling, il castello di Maxlrain. È qui che, nel maneggio, un'associazione assai motivata organizza ogni anno rappresentazioni operistiche che non hanno nulla da invidiare a un "vero" teatro. 

Quest'anno, quindi, si è dato L'elisir d’amore. La sera dell'ultima recita, con una perturbazione in corso, le temperature nella sala non superavano i 13° e ci siamo domandati come i musicisti siano riusciti a suonare. Ciononostante, tutto si svolge perfettamente.

La messa in scena di Michael Stacheder colloca l'azione nel dopoguerra. La gioiosa comunità della fattoria di Adina diviene un gruppo di persone disincantate, e il soldato Belcore, gaudente nella sua uniforme sexy nell'immaginario del XIX secolo, mostra le sue ferite, facendo pensare ai veterani statunitensi dalla guerra del Vietnam a oggi. Una scenografia sobria ricorda le istallazioni di Joseph Beuys: alcune sedie, cornici di finestre appoggiate a un muro, al centro un vecchio lavabo, tutto rafforza questo senso di rinnovamento nella disillusione.

Un cast assai buono, giovane, motivato e vivace abita questo universo e dà vita alla voglia di vita attraverso l'amore.

Doris S. Langara è Adina. Con una voce sopranile piena e calda, solo talvolta turbata da un vibrato un po' fastidioso, incarna con brio questa giovane donna strattonata fra due amori. Il basso baritono Stephen Barchi dà vita e voce al soldato Belcore. Il suo canto è caldo e potente, perfettamente intonato e, insieme con il giusto gioco scenico e una bella presenza, permettono di sperare in una luminosa carriera per questo giovane artista. Il ciarlatano Dulcamara, normalmente il solo carattere completamente buffo dell'opera, è qui un personaggio non meno ambiguo degli altri. Un breve pezzo di musica di scena scritto per l'occasione dal direttore Richard van Schoor, alcune battute inquietanti, lo annunciano lasciando immaginare che non è necessariamente la completa felicità che sta arrivando. Jens Olaf Müller canta questo Dulcamara dolce-amaro con molta convinzione ed energia. Thomas Huber è un Nemorino toccante. Il suo timbro leggermente granuloso rende la sua interpretazione ancor più convincente. In questa messa in scena il personaggio di Giannetta è assai presente e Michael Stacheder inventa per lei un amore a senso unico per Belcore, espresso con un'azione che supera i suoi interventi cantati: Katharina Wittmann, brillante soprano pieno di spirito, la interpreta con energia ed esattezza.

È il lavoro del concertatore e direttore Richard van Schoor a meritare lodi speciali: con un'orchestra costituita per l'occasione ottiene un suono denso, dettagliaco e splendente, che rivela tutte le bellezze e anche il lato oscuro di quest'opera. Preciso e pieno d'energia, egli danza la partitura, trascinando strumentisti e cantanti così bene che, alla fine, nulla rimane in sospeso.

Bravi tutti, grazie per questa serata! 

foto Wolfgang von Hörsten


Ambigu et élevé

 par Suzanne Daumann

Dans la verde campagne de la Bavière, L'elisir d'amore avec un très bon cast, jeune, motivé et plein d’entrain côté surprenant, surtout grâce au chef d'orchestre Richard van Schoor.

Bad Aibling, le 25 juillet 2017 - Entre Salzburg et Bayreuth, dans la verde campagne de la Bavière, se trouve près de la petite ville d’eaux de Bad Aibling, le château de Maxlrain. C’est ici, dans le manège équestre, qu’une association très motivée organise chaque année des représentations d’opéras qui n’ont rien à envier aux „vrais“ théâtres.

Cette année donc, on y donnait L’elisir d’amore. Le soir de la dernière, grâce à une météo très perturbée, les températures dans la salle ne dépassent guère les 13°, et on se demande comment les musiciens arrivent à jouer. Cependant, tout se déroule parfaitement.

La mise en scène de Michael Stacheder transporte l’action dans la période d’après-guerre. La joyeuse communauté de la ferme d’Adina devient ainsi un groupe de personnes désillusionnées, et le soldat Belcore, joyeux en uniforme sexy dans l’imagination du 19ème siècle, montre ici ses blessures, faisant penser aux vétérans des guerres US-américaines depuis Vietnam jusqu’aujourd’hui. Une scénographie sobre rappelle les installations de Joseph Beuys : quelques chaises, cadres de fenêtre appuyés à un mur, au milieu un vieux lavabo sur pied, tout ceci renforce le sentiment de renouveau dans la désillusion.

Un très bon cast, jeune, motivé et plein d’entrain, habite cet univers et donne vie à l’envie de la vie à travers l’amour.

Doris S. Langara est Adina. Avec une voix de soprano pleine et chaude, seulement troublée parfois par un vibrato un peu genant, elle incarne avec brio cette jeune femme tiraillée entre deux amours.

Le baryton-basse Stephen Barchi donne vie et voix au soldat Belcore. Une voix puissante et chaude, une intonation parfaite, ainsi qu’un jeu juste et une belle présence scénique permettent d’espérer une belle carrière pour ce jeune chanteur. Le charlatan Dulcamara, normalement le seul rôle tout à fait buffo de l’opéra, est ici un personnage tout aussi ambigu que tous les autres. Il est annoncé par une courte musique de scène écrit pour l’occasion par le chef d’orchestre Richard van Schoor, quelques mesures inquiétantes, qui laissent imaginer que ce n’est pas forcément le bonheur total qui va arriver. Jens Olaf Müller chante ce Dulcamara doux-amer avec beaucoup de conviction et d’énergie. Thomas Huber est un Nemorino touchant. Son timbre légèrement granuleux rend son interprétation plus convaincante encore. Dans cette mise en scène, le personnage de Giannetta est très présent. Michael Stacheder lui a inventé un amour à sens unique pour Belcore, exprimé par un jeu de scène qui dépasse ses interventions chantées. Katharina Wittmann, soprano lumineuse pleine d’esprit, l’interprète avec énergie et justesse.

C’est le travail du chef d’orchestre Richard van Schoor qui mérite des louanges particulières: avec un orchestre constitué pour l’occasion, il obtient un son dense, détaillé et étincelant, qui révèle toutes les beautés et le côté sombre de cette oeuvre. Précis et plein d’énergie, il danse la partition, entrainant orchestre et chanteurs si bien que finalement, tout se tient.

Bravi tutti, merci pour cette soirée! 

foto Wolfgang von Hörsten


 

 

 
 
 

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