L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

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Il Teatro Massimo omaggia il palermitano Sciarrino

con quattro giorni di eventi

Mercoledì 1 l’integrale per flauto, venerdì la prima italiana dell’opera Superflumina

L’azione si svolge nella platea svuotata delle poltrone, il pubblico sui palchi

PALERMO. Un grande omaggio a Salvatore Sciarrino, in occasione dei suoi 70 anni, dal Teatro della sua città, il Teatro Massimo di Palermo. Quattro giorni che prenderanno il via mercoledì 1 novembre con l’esecuzione dell’integrale dell’opera di Sciarrino per flauto, per culminare venerdì 3 e sabato 4 novembre con la prima rappresentazione italiana dell’opera Superflumina nel nuovo allestimento del Teatro Massimo, direttore Tito Ceccherini, regia, scene e costumi Rafael R. Villalobos, Orchestra e Coro del Teatro Massimo. Un allestimento “site specific” che esplora le possibilità visuali e acustiche del Massimo. L’azione si svolge anche in platea, dove sono state rimosse le poltrone, mentre il coro sta sul palcoscenico e il pubblico si affaccia dai palchi.

“Un grande omaggio a uno dei più grandi compositori del nostro tempo che qui a Palermo è nato – dice il sovrintendente Francesco Giambrone – e che ha portato il suo talento e la sua musica in tutto il mondo. E inoltre un altro segnale dell’interesse del Teatro Massimo per i nuovi linguaggi e la musica del nostro tempo”.

La donna, protagonista dell’opera, è Valentina Coladonato; un giovane / voce lontana è Riccardo Angelo Strano, un passante / un poliziotto è Salvatore Grigoli. Altoparlante femminile Antonella Infantino, altoparlante maschile Alberto Cavallotti ed Ernesto Marciante.

L’opera Superflumina (il cui titolo è tratto dal Salmo biblico 136/137 Super flumina Babylonis), composta su commissione del Nationaltheater di Mannheim nel 2010 ed eseguita per la prima volta il 20 maggio 2011 nello stesso teatro, è una riflessione sull’emarginazione e la solitudine umana ispirata al romanzo autobiografico “By Grand Central Station I sat down and wept” pubblicato nel 1945 della scrittrice canadese Elizabeth Smart, un grido di dolore e di amore riferito alla sua travagliata e contrastata relazione adulterina con il poeta inglese George Baker, da cui ebbe quattro figli.

Una donna sola (e nel romanzo, incinta) si aggira in una grande stazione attendendo un uomo mentre i passanti la scansano e la insultano e gli annunci degli altoparlanti (realmente registrati nelle stazioni tra il 2003 e il 2006) annunciano ritardi e guasti. La donna incontra un altro disperato come lei, ma i due dopo essersi avvicinati, vanno ognuno per la propria strada, e anche un poliziotto la maltratta, interrogandola senza compassione. Lei canta tre canzoni, che descrivono la ricerca del cibo nella spazzatura, il sonno tra i cartoni e le bottiglie che rotolano, i parassiti e il disprezzo che gli emarginati subiscono quotidianamente. All’alba è ancora sola, e continua a invocare l’uomo che ha atteso invano.

“La solitudine – scrive Sciarrino - non è che la superficie dell'abbandono. Esso provoca ferite ben più profonde, invisibili, di cui si son perse le tracce: il loro grido può risvegliarsi tragicamente in ciascuno di noi, in qualsiasi momento. Da sempre mendicanti e vagabondi fanno parte del paesaggio urbano, la storia della pittura anzi li ostenta in primo piano. Oggi fingiamo di non vederli eppure sono dappertutto: sulle rive delle strade, in centro o in periferia, ai giardini, che rappresentano il simbolo distillato dell'ordine cosmico, proprio quello che la semplice presenza di un essere degradato mette in discussione. La certezza della deriva, del disastro universale che questi naufraghi incarnano ai nostri occhi, è ciò che irrita di più e ne rende odioso il contatto. Non ci accusano, piuttosto azzerano la nostra umanità in quanto messaggeri della verità, della fine comune di fronte a cui siamo tutti uguali. Ecco perché non sopportiamo l'avanzare di ogni loro richiesta”.

Il regista Rafael R. Villalobos ha creato per il Teatro un allestimento “site specific”. “Durante tutto il processo di germinazione di questo progetto – spiega - mi sono sforzato di incidere l’idea che la mia proposta per Superflumina, oltre che una regia dell’opera, vuole presentare una trascrizione scenica dell’architettura musicale di Salvatore Sciarrino. Così, partendo dalla macrostruttura di questo polittico, formato da tre grandi sezioni ognuna divisa in tre parti, ho cercato di creare linguaggi differenziati per i Quadri, gli Intermezzi e le Canzoni. Ho diviso lo spazio scenico in orchestra, proskenium e skené, considerando il Poliziotto e il Passante – in realtà, una stessa persona in due momenti diversi della sua quotidianità – il corifeo di un gruppo di coreuti magrittiani che simbolizzano una società disumanizzata e sprovvista di empatia con il prossimo, in questa stazione che si trae fuori dal mondo, intesa come un non-luogo di passaggio. Intorno a tutti loro, il pubblico della sala, come giudici onnipresenti”.

Ma, prima di Superflumina, ci saranno tre giorni tutti dedicati a Sciarrino. Mercoledì novembre il teatro risuonerà dell’esecuzione integrale delle opere per flauto, un concerto che partirà dalla Sala Grande (libro I), e poi andare in Sala Onu (libro II), in Sala Stemmi (libro III), e in Sala Pompeiana (Coda). Il flauto è per Salvatore Sciarrino uno strumento fondamentale, come scrive Pietro Misuraca, docente di Storia della musica all’Università di Palermo: “Ancor più del pianoforte è il flauto, strumento fortemente collegato alla fisiologia del corpo umano e del respiro, al centro dell’indagine compositiva di Sciarrino, con una grande fioritura di opere che parte dalla tabula rasa di All’aure in una lontananza e dai sibili rarefatti di Fauno che fischia a un merlo per conferire una fisionomia nuova allo strumento, accrescerne il ruolo incantatorio e ricondurlo alla sua ancestrale, magica essenza (“Secondo le voci più antiche, Dio creò con un suono di flauto”).

Il 4 novembre alle 17.30 in Sala Grande La bocca, i piedi, il suono per 4 sassofoni contralti solisti e 100 sassofoni in movimento, in collaborazione con il Conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo e l’associazione Amici della Musica di Palermo.

La composizione nasce nel 1997, nello stesso anno di un’opera che le è gemella, Il cerchio tagliato dei suoni, che è invece per quattro flauti solisti e 100 flauti migranti. Scrive Pietro Misuraca: “Le due coeve composizioni seguono un percorso abbastanza simile: da postazioni diametralmente opposte – col pubblico che sta al centro – i quattro solisti si ‘passano’ i suoni (facendoli muovere con una concretezza percettiva inattingibile da qualsiasi sperimentazione elettroacustica); a un certo punto innescano un movimento rotatorio che si sdoppia e progressivamente accelera, fino a un avvitamento vorticoso e simultaneo nelle due direzioni. Così come la fiumana dei flauti “migranti” interviene a un tratto, passando lentamente attraverso il pubblico e tagliando l’ambiente in diagonale, una migrazione dei cento sassofoni segna il momento centrale di La bocca, i piedi, il suono”. E così Sciarrino definisce l'ingresso dello sciame di sassofoni: “A un tratto sentiamo qualcosa risuonare fuori, in un’altra dimensione, eventi prima isolati crescono a fiumana. Sono una folla di sassofoni, un centinaio, delle varie taglie (soprani, contralti, tenori e baritoni). La fiumana preme, poi lentamente trabocca nello spazio: gli strumentisti entrano, escono e rientrano, costituendo per l’ascoltatore un flusso continuo di piedi, volti, bocche”.

foto Rosellina Garbo


IN OCCASIONE DEI 70 ANNI DI SALVATORE SCIARRINO

1 Novembre, ore 17.30

Sala Grande, Sala ONU, Sala Stemmi, Sala Pompeiana

L'OPERA PER FLAUTO

Salvatore Sciarrino (n. 1947)

esecuzione integrale delle opere per flauto

LIBRO I (SALA GRANDE)

All'aure in una lontananza (Z)

Hermes (C)

Come vengono prodotti gli incantesimi? (C)

Canzona di ringraziamento (C)

Venere che le Grazie la fioriscono (Z)

L'orizzonte luminoso di Aton (Z)

LIBRO II (SALA ONU)

Addìo case del vento (Z)

Tra i testi dedicati alle nubi (C)

L'orologio di Bergson (C)

Morte Tamburo (C)

Immagine Fenicia (Z)

Lettera degli antipodi portata dal vento (Z)

LIBRO III (SALA STEMMI)

Pomeriggio di un allarme al parcheggio (C)

Autostrada prima di Babilonia (Z)

Un Capitolo mancante (C)

CODA (SALA POMPEIANA)

Il motivo degli oggetti di vetro (C e Z)

Pianoforte Oscar Pizzo

Flauti Matteo Cesari e Manuel Zurria

 

IN OCCASIONE DEI 70 ANNI DI SALVATORE SCIARRINO

Salvatore Sciarrino

SUPERFLUMINA

Omaggio a Salvatore Sciarrino in occasione dei suoi 70 anni

Prima rappresentazione italiana

Direttore Tito Ceccherini

Regia, scene e costumi Rafael R. Villalobos

Luci Marco Alba

Video Davide Vigliotti

Assistente alla regia Federico Vazzola

Personaggi e interpreti

La donna Valentina Coladonato

Un giovane / voce lontana Riccardo Angelo Strano

Un passante / un poliziotto Salvatore Grigoli

Altoparlante femminile Antonella Infantino

Altoparlante maschile Alberto Cavallotti, Ernesto Marciante

Orchestra e Coro del Teatro Massimo

Maestri del Coro Piero Monti, Salvatore Punturo

Nuovo allestimento del Teatro Massimo

3, 4 novembre

 

IN OCCASIONE DEI 70 ANNI DI SALVATORE SCIARRINO

4 Novembre, ore 17.30

Sala Grande

LA BOCCA, I PIEDI, IL SUONO

Salvatore Sciarrino (n. 1947)

Pagine. Elaborazioni da concerto per quartetto di sassofoni

Carlo Gesualdo da Venosa, "Itene, o miei sospiri" (Libro V dei Madrigali)

Carlo Gesualdo da Venosa, "Tu m'uccidi, o crudele" (Libro V dei Madrigali)

Johann Sebastian Bach, Fughetta super "Dies sind die heil'gen zehn Gebot" BWV 679

Domenico Scarlatti, Allegro L. 223 (Kirk. 532)

Cole Porter, "I've Got You Under My Skin"

Sax sopranoGiuseppe Mario Caccamisi

Sax contraltoSalvatore Barberi

Sax tenoreAtanasio Marchetti

Sax baritonoAlessandro Corsini

La bocca, i piedi, il suonoper 4 sassofoni contralti solisti e 100 sassofoni in movimento

DirettoreGaetano Costa

Sassofoni Gaetano Costa, Nicola Mogavero,

Gehanghir Baghchighi, Francesco Italiano

Ensemble di sassofoni del Conservatorio “V. Bellini” di Palermo

In collaborazione con il Conservatorio “V. Bellini” di Palermo e l’Associazione Amici della Musica di Palermo

Si ringraziano i docenti del Conservatorio di Palermo Daniele Antinoro, Ignazio Calderone e Giuseppe Palma; Frederico Alba dell'Istituto superiore di studi musicali “V. Bellini” di Caltanissetta; Salvatore Cutrò della scuola Lo Nigro di Bivona (AG).


Biografia di Salvatore Sciarrino

Salvatore Sciarrino (Palermo, 1947) si vanta di essere nato libero e non in una scuola di musica. Ha cominciato a comporre dodicenne, da autodidatta; primo concerto pubblico, 1962. Ma Sciarrino considera apprendistato acerbo i lavori anteriori al 1966, perché è allora che si rivela il suo stile personale. C’è qualcosa di veramente particolare che caratterizza questa musica: essa induce un diverso modo di ascoltare, un’emozionante presa di coscienza della realtà e di sé. Si tratta di una squisita rivoluzione musicale: al centro viene posto non più l'autore o la partitura bensì l'ascoltatore. E dopo cinquant’anni il gigantesco catalogo delle composizioni di Sciarrino è tuttora in una fase di sorprendente sviluppo creativo. Compiuti gli studi classici e qualche anno di università nella sua città, nel 1969 il compositore siciliano si è trasferito a Roma e, nel 1977, a Milano. Dal 1983 risiede in Umbria, a Città di Castello.

Ha composto fra l’altro per: Teatro alla Scala, Accademia di Santa Cecilia, RAI, Maggio Musicale Fiorentino, Biennale di Venezia, Teatro La Fenice di Venezia, Teatro Carlo Felice di Genova, Arena di Verona, Opéra National de Paris, Staatstheater Stuttgart, Oper Frankfurt, Nationaltheater Mannheim, Wuppertaler Bühnen, Concertgebouw Amsterdam, London Symphony Orchestra, Suntory Hall Tokyo; per i festival di: Domaine Musical di Parigi, Schwetzingen, Donaueschingen, Lucerna, Witten, Salisburgo, New York, Wien Modern, Wiener Festwochen, Ensemble Intercontemporain, Berliner Festspiele Musik Biennale, Holland Festival, Alborough, Festival d'Automne di Parigi, Ultima di Oslo, Beethovenfest di Bonn.

Ha pubblicato con Ricordi dal 1969 al 2004; dall’anno seguente l’esclusiva delle sue opere è passata a RAI Trade. Vastissima la discografia di Sciarrino, che conta più di 100 CD, editi dalle migliori etichette in ambito internazionale, più volte segnalati e premiati. Oltre che autore della maggior parte dei libretti delle proprie opere teatrali, Sciarrino ha una ricca produzione di articoli, saggi e testi di vario genere; alcuni sono stati scelti e raccolti in Carte da suono, CIDIM – Novecento, 2001. Di rilievo il suo libro interdisciplinare sulla forma musicale Le figure della musica, da Beethoven a oggi, Ricordi 1998.

Ha insegnato nei conservatori di Milano (1974–83), Perugia (1983–87) e Firenze (1987–96). Parallelamente ha tenuto corsi di perfezionamento e masterclass; da segnalare in particolare quelli di Città di Castello dal 1979 al 2000 e i corsi alla Boston University. Al presente tiene corsi di alto perfezionamento di Composizione presso l'Accademia Chigiana di Siena.

Fra il 1978 e il 1980 è stato Direttore Artistico al Teatro Comunale di Bologna.

È Accademico di Santa Cecilia (Roma), Accademico delle Belle Arti della Baviera e Accademico delle Arti (Berlino), gli è stata conferita la Laurea honoris causa in Musicologia dall’Università di Palermo. Fra gli ultimi premi conferiti a Sciarrino vanno citati: Prince Pierre de Monaco (2003), Premio Internazionale Feltrinelli (2003), Musikpreis Salzburg (2006, premio internazionale di composizione istituito dal Land di Salisburgo), Premio Frontiere della Conoscenza per la musica (2011) della BBVA Fondation, Premio Una vita per la musica (2014 - Teatro La Fenice - Associazione Rubinstein di Venezia), Leone d'oro alla carriera per la Musica - Biennale di Venezia 2016.

Nel 2017 è prevista la prima esecuzione assoluta di Ti vedo, ti sento, mi perdo, opera commissionata dal Teatro alla Scala di Milano e dalla Staatsoper di Berlino.

Opere teatrali di Salvatore Sciarrino

Amore e Psiche

Opera in un atto

Libretto di Aurelio Pes

Prima rappresentazione: Milano, Piccola Scala, 2 marzo 1973

Aspern

Singspiel in due atti

Libretto di Giorgio Marini e Salvatore Sciarrino da Henry James

Prima rappresentazione: Firenze, Teatro della Pergola, “Maggio Musicale Fiorentino”, 8 giugno 1978

Cailles en sarcophage

Atti per un museo delle ossessioni

Opera in 3 parti

Libretto di Giorgio Marini (da Jean Genet, Jacques Lacan, Djuna Barnes, Giorgio Marini, Walter Benjamin, Peter Weiss, Konstantin Kavafis, Curzio Malaparte, Fisela von Wysocky, Marlene Dietrich, Charles Higham, Jean Cocteau, Maurice Blanchôt, Cecil Beaton, Fleur Jaeggy, Sciarrino, Michel Foucault, Louis Aragon, Gerd Scholem, Karen Blixen, Jan Fabre, Salvador Dalì, Alban Berg, Frank Wedekind)

Prima rappresentazione: Venezia, Teatro La Fenice, “Biennale Musica”, 17 ottobre 1980

Vanitas

Natura morta in un atto per voce, violoncello e pianoforte

Libretto su frammenti di anonimi, Giovan Leone Sempronio, Giovan Battista Marino, Robert Blair, Jean De Sponde, Martin Opitz, Johann Christian Güther e Hans Jakob Christoffel von Grimmelshausen ricomposti da Salvatore Sciarrino

Prima rappresentazione: Milano, Piccola Scala, 11 dicembre 1981

Lohengrin

Azione invisibile per solista, strumenti e voci

Libretto di Salvatore Sciarrino, da Jules Laforgue

Prima rappresentazione: Milano, Piccola Scala, “Musica nel nostro tempo”, 15 gennaio 1983 (prima versione); Catanzaro, Spiazzo del Sole, “Teatro musicale. Momenti della vocalità in Italia” 15 settembre 1984 (versione rivista)

La perfezione di uno spirito sottile

Per flauto, voce e percussioni aeree

Testo tratto da una lamella d'oro di Eleuterna

Prima rappresentazione: Pantelleria, “Festival di Pantelleria, Musica per la pace. Le giornate del vento”, 12 agosto 1985 (versione senza percussioni); Lago Trasimeno, luglio 1986 (versione integrale)

Perseo e Andromeda

Opera in un atto

Libretto di Salvatore Sciarrino, da Jules Laforgue

Prima rappresentazione: Stoccarda, Staatstheater, 27 gennaio 1991

Morte a Venezia

Studi sullo spessore lineare. Balletto in 2 atti su musiche di Johann Sebastian Bach

Testo liberamente ispirato alla novella di Thomas Mann

Prima rappresentazione: Verona, Teatro Filarmonico, 24 maggio 1991

Luci mie traditrici

Opera in due atti

Libretto di Salvatore Sciarrino, da Il tradimento per l'onore di Giacinto Andrea Cicognini (1664) con un'elegia di Claude le Jeune (1608) sopra un testo di Ronsard

Prima rappresentazione, con il titolo Die tödliche Blume: Schwetzingen, Rokokotheater, Schwetzingen Festspiele”, 19 maggio 1998

Infinito nero

Estasi di un atto per voce e otto strumenti

Libretto su frammenti di Maria Maddalena de’ Pazzi ricomposti da Salvatore Sciarrino

Prima rappresentazione: Witten,“Wittener Festspiele”, 25 aprile 1998

Macbeth

Tre atti senza nome (da Shakespeare)

Libretto di Salvatore Sciarrino

Prima rappresentazione: Schwetzingen, Schwetzingen Festspiele, 6 giugno 2002

Lohengrin 2

Disegno per un giardino sonoro

Libretto di Salvatore Sciarrino, da Jules Laforgue

Prima rappresentazione: Ravello, Villa Rufolo, “Ravello Festival”, 21 agosto 2004

Da gelo a gelo

100 scene con 65 poesie

Libretto tratto dal Diario di Izumi Shikibu (Giappone, XI sec.)

Prima rappresentazione: Schwetzingen, 21 maggio 2006

La porta della legge

Opera in un atto

Libretto tratto dal racconto Vor dem Gesetz di Franz Kafka

Prima rappresentazione: Wuppertal, Opernhaus, 25 aprile 2009

Superflumina

Opera in un atto

Libretto di Salvatore Sciarrino

Prima rappresentazione: Mannheim, Nationaltheater, 20 maggio 2011


 

 

 
 
 

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