L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Indice articoli

Potere e virtù

Presentazione di Fabio Luisi

La presentazione di Cristiano Chiarot

La presentazione di Dario Nardella

La presentazione di Monica Berni

Intervento di Sergio Risaliti su Luca Pignatelli

 

Concorso fotografico

Locandine:

Inaugurazione

Opera

Danza

Sinfonica

Altri concerti

Intorno al Festival

Collaborazioni

Soci fondatori

Gli sponsor e i partner:

Università degli studi di Firenze

Enel

Fondazione CR Firenze

Intesa San Paolo

Menarini

Cinque titoli d’opera di cui una nuova commissione, la presenza della danza con una delle più celebrate compagnie del mondo oltre alle importanti collaborazioni fiorentine, più di 130 appuntamenti in calendario su due mesi di programmazione ininterrotta e una rete che vede collaborare oltre 50 istituzioni culturali.Il taglio del nastro del Festival del Maggio FiorentinoLXXXII Maggio Musicale è fissato per il 2 maggio 2019, giornata in cui ricorrono i 500 anni dalla morte di Leonardo Da Vinci.Potere e Virtù, questo il titolo scelto per l’LXXXII edizione, tema fil rouge dell’intero festival, che uscirà dai confini del teatro per allargarsi alla città di Firenze, all’area metropolitana e alla Toscana. A interpretare graficamente il tema di questo anno è stato chiamato l’artista Luca Pignatelli, che grazie alla collaborazione con il Museo Novecento, ha realizzato il manifesto della rassegna cercando di sintetizzarne il senso utilizzando gli strumenti dell’artista.

L’opera che apre il LXXXII Maggio Musicale sarà Lear, lavoro degli anni Settanta firmato da Aribert Reimann il 2 maggio 2019 (repliche 5 e 9 maggio) nell’allestimento dell’Opéra national de Paris, che vedrà il maestro Fabio Luisi sul podio e alla regia lo spagnolo Calixto Bieito (tra gli interpreti: Bo Skhovus, Frode Olsen, Michael Colvin, Erika Sunnegårdh). La giornata inaugurale comincerà con un incontro con lo scrittore Claudio Magris nell’aula magna dell’Università di Firenze e proseguirà con un concerto degli Ottoni del Maggio Musicale Fiorentino alla Loggia dei Lanzi. Per celebrare i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci (deceduto ad Amboise il 2 maggio 1519) il Maggio presenta inoltre una nuova commissione del Teatro dal titolo Leonardesca. Aforismi per voci di bambini e pianoforte su testi di Leonardo da Vinci di Luca Logi, che vedrà protagonista il Coro delle voci bianche del Maggio diretto dal maestro Lorenzo Fratini che si esibirà al alla Fondazione Zeffirelli. Altra commissione del Maggio in prima esecuzione assoluta, sempre in omaggio al genio Da Vinci, è il concerto - da record da Guinness dei primati - per 500 ottoni e percussioni intitolato Visione musicale di Giorgio Battistelli che si svolgerà in piazza Vittorio Gui. Il foyer di galleria ospiterà poi la premiazione dei fotografi partecipanti alla mostra Luoghi e volti shakespeariani in Toscana, realizzata in collaborazione con il Museo Novecento, ideale preludio alla prima di Lear, opera ispirata alla tragedia del Bardo che andrà in scena a seguire.

Le opere

Manifesto: Opera

Sarà ancora il maestro Luisi a dirigere l’Orchestra del Maggio nella seconda opera in programma all’LXXXII Festival del Maggio ovvero La straniera di Vincenzo Bellini (14, 16 e 19 maggio) nella regia di Mateo Zoni (tra gli interpreti: Salome Jicia, Dario Schmunck, Julian Kim e Dave Monaco). Prima rappresentazione assoluta per Le leggi fondamentali della stupidità umana nuova opera di Vittorio Montalti commissionata dal Maggio Musicale Fiorentino e ispirata all’omonimo saggio dello storico Carlo M. Cipolla pubblicato in Italia da Il Mulino (in programma il 25, 29 e 31 maggio al Teatro Goldoni); tra gli interpreti:

Ljuba Bergamelli, Victoria Massey, Marcello Nardis, Oliver Pürckhauer. La regia è affidata a Giancarlo Cauteruccio mentre a dirigere il ContempoArtEnsemble sarà Fabio Maestri. Il nuovo allestimento per Le nozze di Figaro di Wolfgang Amadeus Mozart è affidato a Sonia Bergamasco (regia)e a Kristiina Poska (direttore d’orchestra), che inaugurano la trilogia mozartiana vista attraverso l’occhio delle donne, il 15 giugno 2019 (repliche 17, 19 e 21 giugno) che vedrà in seguito altre due registe, Elena Bucci per Così Fan Tutte durante l’LXXXIII Festival e Nikola Raab per Don Giovanni nel Settembre 2020; tra gli interpreti de Le nozze di Figaro: Laura Giordano, Mattia Olivieri e Serena Gamberoni. Gli intermedi rinascimentali sono considerati i precursori dell’opera in musica ed è proprio per continuare il progetto di riscoperta e riproposizione dell’opera fiorentina, che - in collaborazione con Gallerie degli Uffizi - andrà in scena nella Grotta del Buontalenti del rinascimentale Giardino di Boboli nel parco del palazzo granducale, Intermedi della Pellegrina(16, 18, 22 giugno), commedia composta alla fine del Cinquecento da Girolamo Bargagli e musicata da Antonio Archilei, Cristofano Malvezzi, Luca Marenzio, Giulio Caccini, Giovanni de’ Bardi, Jacopo Peri e Emilio de’Cavalieri, in vista dei festeggiamenti per le nozze del Granduca Ferdinando I e Cristina di Lorena. Al Festival viene proposta per la prima rappresentazione scenica in tempi moderni, con la regia firmata da Valentino Villa che vede sul podio dell’Orchestra Modo Antiquo, il maestro Federico Maria Sardelli.

“Torna con noi il Festival del Maggio Musicale Fiorentino. Non è scontato, né banale, né semplice riuscire a ideare prima e a costruire poi quasi due mesi di Festival dopo ben 81 edizioni essendo capaci anno dopo anno a rinnovare l’offerta, allargarla, coinvolgendo sempre più pubblico e aumentando nel contempo la qualità. Il nostro Teatro riesce sempre nell’impresa – dice Dario Nardella, sindaco di Firenze -. Questa edizione, dal titolo ‘Potere e virtù’, pare ammonirci tutti nella nostra vita quotidiana: l’esercizio del potere, piccolo o grande, deve avere come faro l’etica e non scadere negli abusi. Il Maggio vuole raccontarcelo in musica, con un programma ambizioso – da Lear alla Straniera alle Nozze di Figaro, che avvia la trilogia mozartiana – e una stagione sinfonica che vedrà avvicendarsi sul podio i maestri Fabio Luisi, Zubin Mehta, Daniele Gatti e Riccardo Muti”.

“In questa LXXXII edizione, il Maggio, oltre al suo grande teatro in piazza Gui e al delizioso teatro Goldoni, le due case elettive della Fondazione, non manca di portare il Festival in moltissimi altri importanti luoghi cittadini ma soprattutto conferma - e ciò mi fa particolarmente piacere – la sua volontà di essere sempre presente sul territorio toscano – dice Monica Barni, vicepresidente della Regione Toscana -. Anche quest’anno dunque il teatro Verdi di Pisa, il Goldoni di Livorno e il Giglio di Lucca ospiteranno l’Orchestra del Maggio con tre appuntamenti sinfonici di grande rilievo. La Regione Toscana è orgogliosa di aver rinsaldato la collaborazione tra il Maggio e i Teatri della tradizione, gli esempi e i frutti di questa feconda rete si sono già apprezzati non solo durante lo scorsa edizione del Festival ma anche durante la stagione in corso e porterà ad altre tappe nel prossimo futuro e penso nello specifico al già annunciato Trittico pucciniano che rappresenterà, al Maggio, il secondo titolo della prossima stagione subito dopo l’opera inaugurale spontiniana”.

“L’opera è sempre legata al qui e ora, anche quando è ambientata in epoche passate o diverse dalla contemporaneità dello spettatore, e la missione del nostro teatro è quella di dare il giusto risalto - oltre alla musica e allo spettacolo – alla capacità dell’opera di sviluppare la riflessione del pubblico attraverso le tematiche che affronta, aiutando tutti noi a capire meglio la realtà che ci circonda – spiega Cristiano Chiarot sovrintendente del Maggio -. Il filo conduttore del festival di quest’anno, Potere e Virtù, vuole indagare come la virtù e la disposizione del singolo verso modalità di perfezione siano integrabili nell’esercizio del potere. Come è avvenuto nel 2018, anche quest'anno il Maggio sarà il Festival dell'intera città, siamo riusciti a calamitare le collaborazioni di tantissime istituzioni cittadine che ne hanno rafforzato i contenuti culturali, ma sarà anche il Maggio della Toscana, e si aprirà alla città metropolitana e alla regione intera”.

La musica sinfonica

Manifesto: Sinfonica

Gli appuntamenti sinfonici dell’LXXXII Festival del Maggio cominciano il 4 maggio con un concerto del ciclo Mahler/Schubert che vedono il maestro Fabio Luisi guidare l’orchestra nell’esecuzione della Sinfonia n.2 in si bemolle maggiore D.125 di Schubert e la Sinfonia n.4 in sol maggiore per soprano e orchestra (soprano Marina Rebeka) di Gustav Mahler. Il 15 maggio appuntamento con il maestro James Conlon, che dirigerà l’Orchestra sinfonica nazionale della Rai ne Gli affreschi di Piero della Francesca di Bohuslav Martinů, nel Trittico botticelliano per orchestra P 151 di Ottorino Respighi e nei Quadri da un’esposizione di Modest Musorgskij. Il 18 maggio spazio a Wolfram Christ che guida l’Orchestra del Maggio in Con brio di Jörg Widmann, nella Sinfonia n.8 in fa maggiore op.93 di Ludwig van Beethoven e nella Sinfonia n.3 in re maggiore D.200 di Franz Schubert. Il 23 sarà Myung-Whun Chung ad interpretare la Sinfonia n. 2 in re maggiore op.36 di Ludwig van Beethoven e la Sinfonia n. 4 in mi minore per orchestra op. 98 di Johannes Brahms. Il 26 maggio torna il maestro Zubin Mehta, direttore onorario a vita del Maggio che dirigerà Zakir Hussein, musicista indiano tra i più celebri suonatori di tabla al mondo in un pezzo dello stesso Hussein, Peshkar, concerto per tabla e orchestra e l’Orchestra del Maggio nella Sinfonia n.9 in do maggiore D944 La grande. E se il 27 maggio sul podio salirà Salvatore Sciarrino con l’Orchestra Sinfonica Siciliana (con brani tratti dal repertorio di Franz Liszt e dello stesso Sciarrino), il 28 maggio tornerà il maestro Riccardo Muti per dirigere l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini con il Coro della Radio Bavarese nella Missa defunctorum per soli, coro e orchestra di Giovanni Paisiello. Ancora due concerti per il Maestro Mehta il 30 maggio e il 2 giugno che lo vedono impegnato rispettivamente nel Salmo 23 per coro e orchestra op.14, in Geheimnis per coro e orchestra d’archi di Alexander Zemlinsky e nel concerto n. 5 in la maggiore per violino K.219Turkish di Wolfgang Amadeus Mozart nella prima data e con Daniel Barenboim al pianoforte nell’Intégrales di Edgar Varèse, nel Concerto n.3 per pianoforte e orchestra in do minore op.37 di Ludwig van Beethoven e nella Shéhérazade op. 35 di Nicolaj Rimskij-Korsakov nella seconda data. Il 20 giugno appuntamento con Michael Boder, che guiderà l’Orchestra ne Dai calchi di Sabbiuno di Fabio Vacchi e nella Sinfonia n.4 in mi bemolle maggiore Romantica – Prima versione di Anton Bruckner. Il 25 giugno spazio all’Orchestra della Toscana con Ort Attack – Emozioni in musica che eseguirà Concerto in sol minore per violoncelli e archi RV 531 di Antonio Vivaldi, Adios nonino e Esqualo per violoncello e archi di Astor Piazzolla, medley di musiche da film di Ennio Morricone e John Williams e Violoncelles, vibrez! Per due violoncelli e archi di Giovanni Sollima. Chiude il calendario sinfonico del Festival il 26 giugno un’altra star del podio, Daniele Gatti, con la Sinfonia n.3 H 186 Liturgique di Arthur Honegger e Aleksandr Nevskij op.78 cantata per mezzosoprano, coro e orchestra dalla musica per il film di Ejzenstein di Sergej Prokof’ev.

La danza

Manifesto Danza

E mentre il 4 maggio il Centro di produzione Virgilio Sieni inaugurerà la Stagione Estiva della Palazzina dell’Indiano, e il 7 maggio andrà in scena alla Stazione Leopolda, nell’ambito di Fabbrica Europa, lo spettacolo Excelsior, del performer Salvo Lombardo, c’è già grande attesa per la Martha Graham Dance Company che l’11, 12 e 13 giugno porterà al Teatro Della Pergola uno spettacolo che è un medley di celebri coreografie (Errand into the Maze, Deo, Lamentation Variations, Ekstasis, Diversion of Angels) e unisce l’estro e la forza della grande e indimenticata coreografa statunitense.

Maggio Contemporaneo

Grande spazio come di consueto anche alla musica contemporanea, a partire dai due concerti organizzati nell’ambito di Tempo Reale Festival 2019 al Teatro del Maggio, l’11 con Tempo Reale/Maggio Elettrico I Germania e il 12 con Tempo Reale/Maggio Elettrico II Chiari. Il 21 maggio spazio al concerto del ContempoArtEnsemble mentre il 5 giugno, a un anno dalla scomparsa del compositore Daniele Lombardi, il pianista Giancarlo Cardini gli dedicherà una serata. Il 6 giugno si celebrano invece i 40 anni del G.A.M.O. e i 70 anni di Roberto Fabbriciani con un concerto del GamoEnsemble e infine l’8 giugno, a Villa Romana, si terrà la serata del FontanaMIX Ensemble intitolata White man sleeps (il concerto fa parte della X Edizione del Festival Musica@VillaRomana "Memorie in Eco")


Complessi del Maggio

Diversi gli appuntamenti con i Cameristi del Maggio Musicale Fiorentino, da quello del 13 maggio con lo spettacolo About Lear che vede l’attrice Valeria Solarino come voce recitante, a quello dedicato a Franco Alfano. La sua musica da camera in programma il 22 maggio. Eancora la serata che vede i Cameristi diretti dal maestro Facundo Agudin in programma il 9 giugno al Teatro Goldoni e quella del 14, dal titolo Sonata a Kreutzer, con Sergio Rubini voce recitante. Il 24 giugno, giornata antecedente alle celebrazioni del santo patrono di Firenze, il Coro delle voci bianche del Maggio Musicale Fiorentino diretto da Lorenzo Fratini e Michele Manganelli, si esibirà nella Messa di San Giovanni all’interno della cattedrale di Santa Maria del Fiore.

Forte-piano-forte
Sette in totale i concerti che verranno eseguiti al fortepiano nella Sala Orchestra del Teatro del Maggio organizzati in collaborazione con l’Accademia Bartolomeo Cristofori. Il 17 maggio si esibirà Anthony Romaniuk, il 19 Bart von Oort, il 24Jin Ju, il 31Ludovica Vincenti, il 4 giugno Maurizio Baglini, il 10 giugnoFrancesco Libetta e infine il 14 Jin Ju.

Recital
Tre le serate dedicate ai recital. Oltre a quella del 7 giugno con Grigory Sokolov - in collaborazione con Amici della Musica Firenze - nella sala principale, sono in programma due recital in Sala Orchestra, il primo fissato per il 3 maggio, che vedrà Nikola Pajanović al violino e Tea Andrijić al pianoforte e il secondo ad un mese esatto di distanza, il 3 giugno, con il mezzosoprano Monica Bacelli e Marino Moretti al pianoforte.

Dallapiccola Days

Quattro giorni intensi con i Dallapiccola Days, organizzati in collaborazione con il Conservatorio di Musica “Luigi Cherubini” e il Centro Studi Luigi Dallapiccola, daranno spazio a Luigi Dallapiccola e ad alcuni dei maggiori compositori del Novecento fiorentino. Si comincia il 4 Maggio con un concerto riservato ai detenuti del penitenziario di Sollicciano per continuare lo stesso pomeriggio all’Istituto degli Innocenti con Brunelleschi e l’architettura dodecafonica e la sera stessa, al Conservatorio Luigi Cherubini con il concerto intitolato La Schola del Buonumore. La serata si conclude tra Ponte Vecchio e il lungarno Anna Maria Luisi de’ Medici da cui sarà possibile godere dell’ascolto del concerto Novecento a confronto: Firenze e America che vedrà i musicisti suonare dalla Società canottieri Firenze e dai barchini dei renaioli sul fiume. La giornata successiva comincia con Luigi Dallapiccola e i film sull’arte che vede, all’Accademia delle Arti del Disegno alternare le parole di Cristina Acidini e Giorgio Bonsanti a degli intermezzi musicali e successivamente al Lyceum club internazionale con Al Lyceum, con Laura Dallapiccola e ancora, all’Istituto francese Dallapiccola e la cultura francese. Il 6 maggio nell’Aula magna dell’Università di Firenze, spazio alla lectio magistralis di Luciano Alberti dal titolo Dallapiccola e la Firenze dei compositori seguito dal concerto alla Biblioteca nazionale dal titolo Nel nome di Laura. La sera stessa, al Teatro del Maggio, i Solisti Orchestra del Conservatorio Luigi Cherubini si esibiranno in un concerto diretto da Paolo Ponziano Ciardi con Mario Ruffini voce recitante. Chiude il programma l’8 giugno un concerto al Museo Novecento diretto dal maestro Alessandro Pinzauti.

Omaggio a Leonardo da Vinci

Oltre ai due momenti previsti nella giornata inaugurale del 2 maggio – Concerto del Coro delle Voci Bianche alla Fondazione Zeffirelli e Visione musicale per 500 ottoni di Giorgio Battistelli in piazza Gui – il Maggio dedica un concerto del gruppo Musica Antiqua del Maggio Musicale Fiorentino in Omaggio a Leonardo previsto per il 5 maggio nella Pieve di San Giovanni Battista e Sant’Ansano in Greti a Vinci.

Maggio nei Quartieri

Cinque concerti del Festival con i professori dell’Orchestra e gli artisti del Coro del Maggio, in alcuni luoghi più suggestivi della città, in collaborazione con i Quartieri del Comune di Firenze, il 3, 8 12, 17, 19 maggio.

Maggio in Regione

Il maestro Wolfram Christ accompagnerà l’Orchestra del Maggio nei tre concerti previsti fuori dalla città di Firenze, il 5 giugno al Teatro Verdi di Pisa, il 6 al Teatro Goldoni di Livorno e il 14 al Teatro del Giglio di Lucca.

Altri appuntamenti

E ancora letture, incontri, proiezioni cinematografiche, un convegno, dibattiti, guide all’ascolto, mostre e concerti speciali, come la Festa della Musica, in programma il 20 maggio al Teatro del Maggio, il concerto dell’Orchestra da Camera Fiorentina al Cenacolo di Santa Croce il 26 e il 27 maggio e il concerto della Filarmonica di Firenze Gioachino Rossini il 16 giugno al Teatro del Maggio e le domeniche delle bande, in collaborazione con Anbima, il 12, il 26 maggio e il 9 e 23 giugno, in piazza della Signoria.


 

L’opera è sempre legata al qui e ora, anche quando è ambientata in epoche passate o diverse dalla contemporaneità dello spettatore, e la missione del nostro teatro è quella di dare il giusto risalto - oltre alla musica e allo spettacolo – alla capacità dell’opera di sviluppare la riflessione del pubblico attraverso le tematiche che affronta, aiutando tutti noi a capire meglio la realtà che ci circonda. Il filo conduttore del Festival di quest’anno, Potere e Virtù, vuole indagare come la virtù e la disposizione del singolo verso modalità di perfezione siano integrabili nell’esercizio del potere. Di queste tematiche si propongono aspetti e problemi diversi, ad esempio nella vicenda di Lear che si perde nell'incapacità di riconoscere la vera virtù nell'esercizio della sua regalità. O in quella tragica e misteriosa della Straniera Alaide, in realtà Agnese, ripudiata e poi reintegrata come regina per ragion di Stato. Ed è pur evidente nelle Nozze di Figaro lo slancio epico del genio illuminista di Da Ponte e Mozart che scelgono la commedia di Beaumarchais per la sua straordinaria ricchezza e complessità senza attenuare il significato della contrapposizione tra Figaro e il Conte, della lotta contro capricci e prepotenze di un potere da cui si chiede il rispetto di princìpi sociali che guardano a una sorta di democrazia superando gli assolutismi.

Negli Intermedi della Pellegrina si ritiene raggiunga un punto culminante la virtù mecenatesca, artistica e musicale dei granduchi di Toscana che nel 1589, per l'occasione del matrimonio di Ferdinando I de' Medici con Cristina di Lorena, furono committenti di uno spettacolo fastoso e in ogni aspetto ricchissimo, cui contribuirono molti compositori, da Luca Marenzio a Jacopo Peri e Giulio Caccini, che ebbe grande rilievo negli anni che precedettero immediatamente la creazione a Firenze dell’opera in musica, tra l’altro prefigurandone alcuni temi.

Virtù e potere dovrebbero appartenere alle persone intelligenti, che insieme agli sprovveduti, ai banditi e agli stupidi sono protagonisti delle cinque Leggi fondamentali della stupiditàumana di Carlo M. Cipolla, che con la sua profonda analisi ironica e matematica è una lezione per coloro che sono investiti di cariche di potere ma è anche un balsamo per tutti noi, per superare le tante contraddizioni in cui ci imbattiamo nella vita quotidiana. Intelligenti, sprovveduti, banditi e stupidi sono anche protagonisti di ognuna delle cinque scene della nuova opera commissionata a Vittorio Montalti su libretto di Giuliano Compagno.

Così i cinque titoli che presentiamo mostrano come l’opera in musica, dal Seicento alle commissioni odierne, sia una chiave che ci permette di aprire le porte di nuove conoscenze e consapevolezze.
L'LXXXII Maggio Musicale Fiorentino sarà anche il Festival di importanti ricorrenze, dalla conclusione della stagione durante la quale si sono celebrati i 90 anni dalla fondazione dell'Orchestra stabile ai 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci fino ai 500 anni dalla nascita di Cosimo I e Caterina de' Medici. E poi sarà il Festival di tanti, graditissimi, ritorni.

Sul podio, oltre al maestro Fabio Luisi e a Zubin Mehta, torneranno Riccardo Muti, Daniele Gatti, James Conlon e Myung-Whun Chung. Un'attenzione particolare sarà poi riservata alla danza, con il ritorno della Martha Graham Dance Company che in passato ha segnato una tappa fondamentale proprio all'interno del nostro Festival, senza dimenticare la lunga serie di concerti che ripropongono pagine di autori legati a doppio filo alla grande storia del Maggio. Come è avvenuto nel 2018, anche quest'anno il Maggio sarà il Festival dell'intera città: siamo riusciti a calamitare le collaborazioni di tantissime istituzioni cittadine che ne hanno rafforzato i contenuti culturali, ma sarà anche il Maggio della Toscana, e si aprirà alla città metropolitana e alla regione intera.

Cristiano Chiarot

Sovrintendente della Fondazione Teatro del Maggio


 

Torna con noi il Festival del Maggio Musicale Fiorentino. Non è scontato, né banale, né semplice riuscire a ideare prima e a costruire poi quasi due mesi di Festival dopo ben 81 edizioni essendo capaci anno dopo anno a rinnovare l’offerta, allargarla, coinvolgendo sempre più pubblico e aumentando nel contempo la qualità. Il nostro Teatro riesce sempre nell’impresa. Questa edizione, dal titolo ‘Potere e Virtù’, pare ammonirci tutti nella nostra vita quotidiana: l’esercizio del potere, piccolo o grande, deve avere come faro l’etica e non scadere negli abusi. Il Maggio vuole raccontarcelo in musica, con un programma ambizioso – da Lear alla Straniera alle Nozze di Figaro, che avvia la trilogia mozartiana – e una stagione sinfonica che vedrà avvicendarsi sul podio i maestri Fabio Luisi, Zubin Mehta, Daniele Gatti e Riccardo Muti. Il Festival arriva dopo mesi molto intensi per il Maggio Musicale. Abbiamo da poco celebrato i 90 anni dalla fondazione dell’Orchestra Stabile del Teatro, un’orchestra che nacque grazie alla meravigliosa intuizione di Vittorio Gui in un panorama che vedeva desolatamente carenti le compagini strumentistiche fisse nei teatri. Da allora l’Orchestra è stata un continuo successo, con un numero impressionante di direttori che si sono succeduti sul podio e con i direttori musicali che negli ultimi cinquant’anni hanno visto a Firenze nomi quali Muti, Mehta e infine Luisi. Mi piace sottolineare infine un aspetto al quale tengo molto e che rende il Maggio se possibile ancora più grande, ovvero la straordinaria capacità del Teatro di aprirsi alla città. Cito spesso una frase del sindaco Giorgio La Pira il quale riteneva essenziale, nel governo di Firenze, “pensare alla pace nel mondo e a cambiare le lampadine”, tenere insieme quindi le grandi questioni ma anche la quotidianità. Il Maggio riesce a trovare una sintesi simile. Fa il pieno di applausi nei più grandi teatri del mondo, e torna da prestigiose tournée con la voglia di mettersi in gioco anche a un livello più piccolo ma non meno importante. Basti pensare al Maggio Metropolitano che ha portato l’Orchestra in piccoli teatri fiorentini dove i cittadini non avevamo mai avuto il piacere di ascoltare un concerto del Maggio, ma anche alle tantissime collaborazioni che abbiamo messo in piedi in questi anni e che adesso vedranno il Teatro al fianco di Firenze anche per le celebrazioni leonardiane e per i 500 anni di Cosimo I e Caterina dei Medici. Quando abbiamo lanciato l’iniziativa riservata ai giovani dei teatri a un euro, il Maggio c’era. Domani, sono certo, ci sarà ancora. Buon festival, dunque, e buon cammino. Grazie al sovrintendente Cristiano Chiarot la strada del Maggio Musicale è avviata verso uno strepitoso futuro.


Dario Nardella

Sindaco di Firenze e Presidente della Fondazione Teatro del Maggio


 

Il Festival del Maggio, quest’anno intitolato “Potere e Virtù”, ha preso una definizione sempre più netta nella sua programmazione e nella sua proposta culturale. L’obiettivo di riappropriarsi dell’importanza e la rilevanza internazionale che lo ha caratterizzato nel suo passato è sempre più vicino e concreto. Uno degli aspetti che lo tratteggiano e che mi piace sottolineare, è da individuarsi anche nella ricchezza delle collaborazioni: con il sovrintendente Chiarot - il Festival - ha lasciato alle spalle quella autoreferenzialità che lo contraddistingueva ma che lo lasciava anche solo. Ora la prospettiva si è ribaltata e il valore del Festival sta anche in questi rapporti che non fanno importante solo il Maggio ma anche la Città e la Regione e le istituzioni che qui sono presenti. Sono collaborazioni toscane, con protagonisti di altissimo profilo, come il regista Cauteruccio, oppure il coreografo Sieni, due artisti toscani tra i più significativi oppure tra le Istituzioni - biglietti da visita del territorio - l’Ort, gli Amici della Musica, la Fondazione Fabbrica Europa, la Fondazione Zeffirelli e l’Università per citarne solo alcune. Sono rapporti nazionali e internazionali: nel programma del Festival si legge con gioia il nome del maestro Zubin Mehta che torna con tre concerti e poi il maestro Riccardo Muti che conferma il suo legame con Firenze e ovviamente il nostro Fabio Luisi il direttore musicale a cui è affidato lo sguardo verso il futuro. Al loro fianco altri direttori importantissimi e artisti di grandissimo rilievo chiamati sul palcoscenico o a firmare le regie. Ci saranno anche dei debutti, segno che il Maggio prosegue anche nella sua attività di scoperta di talenti. In questa LXXXII edizione il Maggio, oltre al suo grande teatro in piazza Gui e al delizioso Teatro Goldoni, le due case elettive della Fondazione, non manca di portare il Festival in moltissimi altri importanti luoghi cittadini ma soprattutto conferma - e ciò mi fa particolarmente piacere – la sua volontà di essere sempre presente sul territorio toscano. Anche quest’anno dunque il teatro Verdi di Pisa, il Goldoni di Livorno e il Giglio di Lucca ospiteranno l’Orchestra del Maggio con tre appuntamenti sinfonici di grande rilievo. La Regione Toscana è orgogliosa di aver rinsaldato la collaborazione tra il Maggio e i Teatri della tradizione gli esempi e i frutti di questa feconda rete si sono già apprezzati non solo durante lo scorsa edizione del Festival ma anche durante la stagione in corso e porterà ad altre tappe nel prossimo futuro e penso nello specifico al già annunciato Trittico pucciniano che rappresenterà, al Maggio, il secondo titolo della prossima stagione subito dopo l’opera inaugurale spontiniana. Non mancano poi i cicli didattici e divulgativi per la promozione del pubblico - sempre più numeroso - che sarà certamente stimolato in un dibattito sulla contemporaneità, caratteristica principale del Festival.

Come dice il sovrintendente presentando questa edizione “Potere e virtù” il Festival vuole cercare di comprendere come la virtù sia integrabile nell’esercizio del potere nelle sue diverse sfaccettature, io sono certa che in un certo qual modo, con virtù intendo, il Festival e il Maggio stiano affermando il “potere” della cultura rispetto alla relativa povertà dei nostri tempi. La Regione Toscana intende dare a questo, anzi continuare a dare, il proprio contributo e sostegno in un dialogo continuo del Maggio con le altre istituzioni, con il Sovrintendente e con il Consiglio d’Indirizzo, nell’interesse principale del pubblico e della cultura.

Monica Barni

Vicepresidente della Regione Toscana

 


Concorso fotografico

"Luoghi e volti shakespeariani in Toscana"

Il Maggio Musicale Fiorentino, prendendo spunto da Lear - opera di Aribert Reimann - titolo inaugurale della 82° edizione del Festival del Maggio Musicale, bandisce un concorso fotografico aperto a tutti i giovani artisti-fotografi sotto i 40 anni senza limiti di nazionalità, per raccontare momenti di vita quotidiana e collettiva in Toscana che rievochino personaggi, atmosfere, luoghi ed emozioni descritte nelle opere di William Shakespeare.

Nella giuria Massimo Sestini, Sergio Risaliti, Martino Marangoni e Lucia Baldini

La premiazione nel giorno dell’inaugurazione del Festival il 2 maggio 2019

Al vincitore sarà offerta la possibilità di allestire una propria mostra presso il Teatro

Il bando e il regolamento sono consultabili sul sito del Maggio Fiorentino nella sezione: https://maggiofiorentino.trasparenza.info/audizioni-selezioni-e-bandi-di-concorso

Firenze 1 marzo 2019 - L’obiettivo del Maggio è sfidante: raccontare, attraverso la fotografia, paesaggi, scorci, volti, momenti di vita quotidiana e collettiva in Toscana che rievochino personaggi, atmosfere, luoghi ed emozioni descritte nelle opere di William Shakespeare.

Un sir John Falstaff può aggirarsi in Maremma o a Montalcino mentre sorseggia un rosso in un calice in vetro soffiato di Empoli? Le due allegre comari e la loro complicità non potrebbero essere rappresentate oggi come due amiche intente a scambiarsi i loro segreti sedute a un tavolino nel Chianti, Greve, a Casole o a Castellina? Gli innamorati Romeo e Giulietta personaggi archetipici dell’amore e dell’amore contrastato possono individuarsi mentre si guardano sul parapetto di Ponte Vecchio, tra la folla al Palio di Siena o dalle parti di Monteriggioni e ovunque in Toscana il panorama, i tramonti sul mare, i riflessi della luna sull’Arno non evochino - magari anche didascalicamente – suggestioni romantiche? Nell’anfiteatro di Fiesole non potrebbero aggirarsi Giulio Cesare o Bruto? E Certaldo che ha dato i natali a Boccaccio, ispiratore di Tutto è bene quello che finisce bene potrà certamente offrire spunti di capacità creativa. E non è necessario spingersi fino in Scozia per evocare le atmosfere dei boschi dove si è mosso Macbeth o andare verso la Danimarca per aprire le porte di antichi palazzi e di castelli che coi loro arredi potrebbero far rivivere perfettamente a suo agio Amleto.

Le straordinarie opere di William Shakespeare sono un patrimonio universale dell’umanità che, oltre a legarlo indissolubilmente all’identità inglese, lo pongono tra i vertici più alti in assoluto della cultura occidentale. I suoi testi, le commedie, le tragedie, i poemi, i sonetti, sono una fonte inesauribile di luoghi e personaggi i più diversi tra loro con caratterizzazioni profondissime e accurate e ambientazioni e personaggi che non di rado tuttavia hanno toccato il nostro Paese che con la sua storia e la tradizione lo ha certamente ispirato e influenzato: l’Italia fa da sfondo infatti a moltissimi - quasi la metà: 15 su 37 - dei suoi lavori teatrali tanto che addirittura qualcuno si è spinto a immaginare, meglio dire fantasticare, delle sue origini italiane.

Da Tito Andronico a La Bisbetica domata (personaggi tutti italiani: Battista Minola è un padovano con due figlie Caterina e Bianca che è amata da un pisano, il giovane Lucenzio; Petruccio l’altro personaggio è un veronese) e poi I due gentiluomini di Verona (oltre agli italiani personaggi i luoghi sono Verona e Milano), La commedia degli equivoci (con Antifolo e Dromio di Siracusa e i loro rispettivi gemelli, però efesini) fino ad arrivare ai celeberrimi Romeo e Giulietta, Il Mercante di Venezia ( che pare gli fu ispirata da una novella trecentesca di ser Giovanni Fiorentino, di Firenze, appunto) Molto rumore per nulla, ambientata a Messina, il Giulio Cesare, Tutto è bene quello che finisce bene (commedia ispirata da Boccaccio e nella quale il personaggio di Elena segue Bertram a Firenze), Antonio e Cleopatra, Coriolano, Cimbelino, Il racconto d’inverno, La tempesta ambientata in un luogo imprecisato del Mediterraneo ma con personaggi tra gli altri come Prospero, duca di Milano, sua figlia Miranda, suo fratello Antonio, Alonso re di Napoli, suo figlio il principe Ferdinando, di carattere italiano) e Otello, ecco che il Belpaese diventa prorompentemente il luogo di elezione shakespeariana, quello preferito e designato rispetto alla madrepatria dove ne ambientò solo una dozzina, il resto, a parte la nostra Penisola, in Grecia, in Francia, in Danimarca, in Scozia, e altri paesi.

William Shakespeare ha toccato temi sempre attualissimi come l’amore, la passione, la lotta per il potere, la morte, il tradimento, la gelosia, il dubbio, l’amicizia, il destino, ha tratteggiato personaggi memorabili e caratteri che sono diventati universali. Dunque da qui nasce la sfida proposta dal Maggio e il tema - o i temi - del concorso fotografico: nell’ “italianità” del Bardo e la sua italianità identificarla con la Toscana intesa come territorio e da chi la vive; nel provare a raccontare l’attualità, la cronaca, i luoghi e le persone attraverso le immagini fotografiche che rievochino oggigiorno nella Regione, non solo le atmosfere dei suoi lavori, ma alcuni dei suoi personaggi e i temi che si accompagnano a loro.

Il Lear stesso con la sua tragedia - che ha ispirato Reimann e che inaugurerà l’LXXXII Festival del Maggio - con la sua metafora della condizione umana, sulla pazzia, sulla simulazione, sulla sete del potere, l’adulazione e anche sulla solitudine di un uomo, il re Lear appunto - dovuta alla sua incapacità di vedere quelli che lo circondano - può offrire più di uno spunto oppure possono essere le parole del Re stesso in apertura della tragedia al terzo atto quando folle esclama: “Soffiate, venti, fino a farvi scoppiare le gote! Soffiate, infuriate! Rovesciatevi, cateratte e uragani, fino a che non abbiate sommerso i campanili e i comignoli e annegati i galli che vi stanno in cima!” a invitare a fermare, al di là del versetto, in uno scatto quelle tempeste che si abbattono sulle nostre coste o il nostro territorio.

Le fotografie saranno valutate da una Commissione, composta da Martino Marangoni, Lucia Baldini, Sergio Risaliti e Massimo Sestini, che, a proprio insindacabile giudizio, selezionerà circa 30 lavori e un vincitore. La Commissione si riserva la possibilità di premiare fotografie ritenute meritevoli con premi speciali. Le fotografie selezionate saranno esposte per la durata del LXXXII Festival del Maggio Musicale Fiorentino presso il foyer del Teatro.

La premiazione dei vincitori e l’inaugurazione della mostra saranno il 2 maggio 2019 dalle 17 alle 19 presso il foyer del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Ogni selezionato, dopo l’inaugurazione, riceverà due inviti per assistere alla première del Festival.

Il vincitore potrà allestire una mostra personale presso il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.

Il bando è pubblicato ed è consultabile sul sito del Teatro del Maggio nella sezione: https://maggiofiorentino.trasparenza.info/audizioni-selezioni-e-bandi-di-concorso

 

 


Vuoi sostenere L'Ape musicale?

Basta il costo di un caffé!

con un bonifico sul nostro conto

o via PayPal

 



 

 

 
 
 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.