L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Compleanno on line per Pizzi alla Fenice

Lunedì 15 giugno alle ore 11.00 dal Teatro La Fenice in diretta streaming

i festeggiamenti per il 90° compleanno di Pier Luigi Pizzi, una lunga intervista in diretta su Facebook che sarà poi condivisa su YouTube e Instagram

È con i festeggiamenti per il novantesimo compleanno di Pier Luigi Pizzi che riprenderà, finalmente, l’attività del Teatro La Fenice di Venezia. Il sipario si alzerà per una lunga intervista al grande artista e uomo di teatro, che sarà condotta da Fortunato Ortombina, dalla Sala grande di Campo San Fantin, con il dichiarato intento di celebrare una delle figure più significative del teatro italiano, nonché uno degli amici più affezionati e stimati dal Teatro veneziano, nella speciale ricorrenza del suo genetliaco. Il video della conversazione tra Pizzi e il sovrintendente e direttore artistico della Fenice sarà trasmesso in diretta Facebook proprio nel giorno del compleanno del festeggiato, lunedì 15 giugno 2020 alle ore 11.00, e successivamente sarà condiviso anche sugli altri social network Instagram e YouTube del Teatro La Fenice.

Sarà un racconto intensamente emozionante e di certo stimolante dal punto di vista intellettuale: Fortunato Ortombina indagherà la storia personale e professionale di Pizzi, a partire dagli studi di architettura al Politecnico di Milano per poi ricordare gli allestimenti e gli spettacoli che lo hanno reso un punto di riferimento assoluto per il teatro di tutto il mondo: non si contano, tra l’altro, i premi e i riconoscimenti ricevuti – tra i quali il Premio Una vita per la musica assegnatogli dalla Fenice nel 2005 (foto )– così come le pubblicazioni che hanno reso ancor più leggendari i capolavori creati nel corso della sua straordinaria carriera.

I due interlocutori si soffermeranno inoltre sulle esperienze di Pizzi al Teatro La Fenice, dalle prime apparizioni che risalgono al Festival della Prosa della Biennale di Venezia del 1951, quando appena ventenne creò le scenografie dell’Avaro di Carlo Goldoni con la regia di Cesco Baseggio; passando per produzioni memorabili, come lo splendido Parsifal di Richard Wagner – solo per citarne una tra tante – per cui realizzò regia, scene e costumi nel 1983 in occasione del centenario della morte del compositore; fino al Maometto II di Gioachino Rossini, messo in scena nell’ambito della stagione inaugurale del Teatro ricostruito o gli indimenticabili allestimenti di Alceste di Christoph Willibald Gluck, The Turn of the Screw di Benjamin Britten o Die tote Stadt di Erich Wolfgang Korngold. Tra i momenti più significativi della sua pluridecennale carriera internazionale, tra spettacoli osannati e allestimenti sperimentali, si ricorderà anche Pizzi nel ruolo di consulente e supervisore per gli arredi e gli aspetti estetici della Sala grande e delle Sale Apollinee nel contesto dei lavori di ricostruzione della sede storica del Teatro.

Dall’intervista non potrà che emergere quindi lo strettissimo sodalizio che lega Pizzi con Venezia, un sodalizio che si è venuto a creare non solo perché è nella città lagunare che lo scenografo, costumista e poi regista di origine milanese ha scelto di vivere, ma anche e soprattutto per il filo strettissimo che da sempre unisce l’artista al Teatro La Fenice: teatro da lui considerato come uno degli spazi scenici più consoni al suo lavoro in quanto capace di accogliere e rispondere al suo instancabile desiderio di sperimentazione artistica.


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