L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Ricordando Fellini e Tognazzi

DOMENICA 27/10/2024

Un doppio omaggio a Ugo Tognazzi
Il ricordo a 34 anni dalla morte

“Tognazzi, queste sono immagini di Cremona. Nel 1935 lei frequentò in questa città la scuola commerciale “Dino Grandi”; il professor Dante Mazzolari, un suo ex insegnate, la ricorda come l’unico allievo privo di senso dell’umorismo. È vero?”. Enzo Biagi Apre così la sua intervista a Ugo Tognazzi nella puntata di “III B: facciamo l’appello” la sua trasmissione del 1971 che Rai Cultura, a 34 anni dalla scomparsa, ripropone domenica 27 ottobre alle 13.00 su Rai Storia. Con i suoi compagni di classe, i primi colleghi della Negroni e del mondo del teatro, Tognazzi racconta la sua vita cremonese, il trasferimento a Milano ospitato da una serie di abbienti zii, le scorribande notturne con gli amici e il suo talento istrionico manifestatosi molto precocemente.
Alle 17.00, invece “Uno, due, tre … Tognazzi!” – per la serie “Storie della Tv” il con la consulenza dello storico della televisione Aldo Grasso - racconta la sua carriera, da “Il Federale di Lizzani”, col quale esordì nel cinema “serio”, a “La Grande Abbuffata” di Ferreri, da “Amici miei” a “Il Vizietto”: centocinquanta film come attore e cinque pellicole di grande pregio - da “Il mantenuto” a “I viaggiatori della sera” - come regista. Tognazzi aveva esordito diciottenne nell'avanspettacolo e poi era stato uno dei primi – con Raimondo Vianello - a portare la comicità e la satira nel nuovo mezzo che era la televisione. Il programma, del 1954, s'intitolava “Un due tre”, dalle tre telecamere con cui veniva girato – rigorosamente in diretta – e dal numero delle attrazioni internazionali – musicisti, ballerini, artisti – che venivano ospitate nel corso della trasmissione.
Con gli autori Scarnicci e Tarabusi, i due comici avevano avuto un'idea geniale: fare la parodia del linguaggio televisivo appena varato. Un'idea vincente finché, nel 1959, il programma non incappa nella censura e “Un due tre” deve chiudere, dopo aver trasmesso dal piccolo schermo sketch indimenticabili che ancora oggi sono celebrati.
A raccontare quei momenti sono il regista di “Un due tre”, Vito Molinari; Donata Tarabusi che, ancora bambina, andava ad assistere negli studi della Rai di Milano al programma scritto da suo padre; Nicola Fano, storico del teatro; e il critico cinematografico Mario Sesti.
Ugo Tognazzi nell'immaginario degli italiani è soprattutto l'attore di cinema, il gourmet ante litteram, il tombeur de femmes, e per orientarsi tra il personaggio e l'uomo, il documentario ospita anche i racconti divertenti e a tratti commoventi di due dei suoi quattro figli - Gian Marco e Maria Sole – e di quelli del regista Pupi Avati, che fu sostenuto da Tognazzi quand'era un giovanotto senza arte né parte e ne divenne amico per sempre.

Passato e Presente
Giovanni Giolitti, lo statista

Per molti anni, agli albori del XX secolo, Giovanni Giolitti è stato l’uomo più potente d’Italia. Ha guidato numerosi governi, ha formato un compatto sistema di potere, ha portato il paese verso uno sviluppo economico mai avuto in precedenza. Ma come tutti gli uomini di potere la vicenda di Giolitti contiene una parte d’ombra: lo scandalo della banca romana in primis, ma anche l’ambiguo atteggiamento nei confronti della rapida ascesa del fascismo.
A “Passato e Presente”, riproposta in occasione dell’anniversario della nascita dello statista il 27 ottobre 1842, e in onda domenica 27 ottobre alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli e il professor Fulvio Cammarano tracciano un ritratto di questo piemontese doc, molto attaccato alla sua terra, e neutralista durante la Prima guerra mondiale. Giolitti è stato uno dei pochi personaggi storici capace di dare il suo nome ad un’epoca: su tutti i libri di storia il periodo che va dal 1903 al 1914 è chiamato infatti l’età Giolittiana.

Binario cinema
Divisione Folgore

1942, Seconda Guerra Mondiale. Tra il 23 ottobre e il 5 novembre si svolge la famosissima e decisiva battaglia nord-africana di El-Alamein che il film “Divisione Folgore”, in onda per “Binario cinema” domenica 27 ottobre alle 21.10 su Rai Storia, ricostruisce adottando il punto di vista dei paracadutisti della Divisione Folgore, parte delle truppe italo-tedesche che si contrapposero a quelle britanniche. Regia di Duilio Coletti, con Terence Hill, Ettore Manni, Fausto Tozzi, Aldo Bufi Landi.

LUNEDI’ 28/10/2024

Passato e Presente
Napoli milionaria

Un uomo, un soldato, finalmente torna a casa dopo lunghi mesi trascorsi tra la guerra e la prigionia. Al rientro, trova tutto cambiato: la moglie, l’umile basso in cui vivono, i figli. “I biglietti da mille lire fanno girare la testa”, dice Gennaro Iovine, protagonista di “Napoli milionaria”, scritta a caldo da Eduardo De Filippo, soltanto poche settimane dopo la liberazione. Ne parlano Paolo Mieli e il professor David Bidussa a “Passato e presente” in onda lunedì 28 ottobre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. La borsa nera, la prostituzione, la dissoluzione morale che affligge Napoli, sono al centro di una dei drammi teatrali più celebri di Eduardo. Un’opera che ha avuto alterne fortune ma che ci ha lasciato uno spaccato memorabile della Napoli del dopoguerra e una delle battute più felici del teatro napoletano: addà passà a nuttata!

Iliade e Odissea 

Prima puntata

a.C.d.C. Gli Stuart. Un regno di sangue - La guerra civile inglese

È il 1625 e Carlo I succede al padre Giacomo come re d’Inghilterra: il suo governo autoritario, le tensioni religiose e lo scontro con il Parlamento portano alla guerra civile inglese. È il secondo appuntamento con “a.C.d.C.
Gli Stuart. Un regno di sangue”, con il professor Alessandro Barbero, in onda lunedì 28 ottobre alle 21.40 su Rai Storia. Per la prima volta nella storia, un re viene giudicato, condannato e decapitato dalla propria nazione. Nasce il Commonwealth diretto da Oliver Cromwell.

Cronache di Terra e di Mare. Italia: l’inizio

Le esplorazioni dei navigatori antichi, greci e fenici, i destini dei popoli italici che si ribellarono a Roma, l’ascesa di Genova e delle repubbliche marinare, l’eredità dei Longobardi nella storia italiana, il destino di Manfredi, legato alla fine dei ghibellini in Italia. Dopo aver raccontato singoli personaggi o fatti storici Cristoforo Gorno affronta le grandi avventure collettive in “Cronache di Terra e di Mare”, in onda da lunedì 28 ottobre alle 22.40 su Rai Storia. Nella prima puntata, obiettivo sulle “radici” dell’Italia. A partire dai resti dell’antico santuario della nazione Sannita a Pietrabbondante, in Molise, Gorno racconta le memorie antichissime dei popoli italici, le loro guerre con Roma, la concessione della cittadinanza romana a tutti gli italici e la nascita di una concezione unitaria della penisola. Paestum con la sua storia prima greca, poi lucana e infine romana, permette uno sguardo sull’arte che ha accompagnato il lungo percorso di formazione di questa Italia delle origini.

MARTEDI’ 29/10/2024

Il martedì nero di Wall Street
Un doppio appuntamento a 95 anni dal crollo della Borsa

29 ottobre 1929: l’ottimismo dei Roaring Twenties viene spazzato via dal crollo della Borsa di Wall Street. Milioni di americani passano repentinamente dal sogno all’incubo. Una pagina di storia ripercorsa a 95 anni di distanza in un doppio appuntamento proposto da Rai Cultura martedì 29 ottobre su Rai Storia: alle 8.45, Paolo Mieli e il professor Mauro Canali ne parlano a Passato e presente, mentre alle 17.00 è in onda lo speciale “Dal sogno all'incubo: America 1929”.
Dopo la fine del primo conflitto mondiale, gli equilibri internazionali mutano radicalmente. L’Europa cede il suo primato economico agli Stati Uniti dove, durante gli anni Venti, la produzione e i profitti crescono a ritmo vertiginoso.
Sono anni di grandi progressi economici, di grandi innovazioni nel campo della produzione e della tecnologia (elettrificazione diffusa, radio, cinema): un'era, in parte, all'insegna della grande prosperità e dell'ottimismo. Ma non mancano trasformazioni e contraddizioni sociali, differenze nella popolazione, tra città e campagne, tra "nativi" e immigrati. Il mercato interno ha però una capacità d’acquisto limitata, che risulta insufficiente, mentre il mercato estero, dopo i primi anni caratterizzati da una forte domanda, comincia a rallentare la richiesta. Segnali ignorati dal mercato finanziario, che anzi, continua ad alimentare manovre speculative.
Dopo il Crollo di Wall Street, tra il 1929 e il 1930 cambia tutto: esplode una crisi generale dell'economia e inizia la Grande depressione, gli anni più drammatici della storia americana del Ventesimo secolo. Ma come è stato possibile tutto questo? Quali le conseguenze? E come si affronterà quell'emergenza totale che aveva portato al crollo degli investimenti, alla chiusura di imprese e banche, a una gravissima disoccupazione e a una diffusa miseria nelle campagne? Solo con l'avvento alla Presidenza del democratico Franklin Delano Roosevelt e al suo New Deal (il "nuovo corso") l'America inizierà faticosamente a riprendersi.

Omaggio a Federico Fellini
Il ricordo di Rai Cultura a 31 anni dalla scomparsa

A 31 anni dalla scomparsa di Federico Fellini, il 31 ottobre 1993, Rai Cultura ricorda il regista riminese con una programmazione dedicata su Rai Storia. Si parte martedì 29 ottobre alle ore 12 con “Fellini racconta – Un autoritratto ritrovato” in cui si racconta attraverso interviste (come quella di Sergio Zavoli e Carlo Mazzarella) rilasciate sul set dei suoi film – come “La dolce vita”, “Giulietta degli spiriti” e “Amarcord” - e durante la partecipazione a Festival e altre manifestazioni internazionali. Si prosegue mercoledì 30 ottobre sempre alle 12.00 su Rai Storia con “Fellini racconta - Diario di un film”, incentrato sulla lavorazione di “E la nave va”: un racconto che parte dalla genesi del film, passando per il suo rapporto con Tonino Guerra, co-sceneggiatore del film, fino ai criteri da lui seguiti nella scelta degli attori e della colonna sonora del film. Doppio appuntamento sempre su Rai Storia nel giorno dell’anniversario della sua scomparsa, giovedì 31 ottobre: alle 12.00 è il turno di “Passeggiate nella memoria”, un ritratto più intimo del Maestro attraverso interviste che svelano il dietro le quinte dei suoi capolavori e i ricordi della sua vita pubblica e privata, mentre alle 15.00 è in onda “Federico Fellini, io sono un clown”, lo speciale di Marco Spagnoli con l’introduzione dello storico Ermanno Taviani che ricostruisce l’incontro tra Federico Fellini e il mondo della televisione alla fine degli anni Sessanta. L’occasione di lavorare in tv viene offerta a Fellini dal giovanissimo produttore Peter Goldfarb, intervistato nel documentario, che nel 1967 convince il regista riminese a lavorare per la prima volta per la televisione americana. Nasce così il "finto" docufilm “A Director’s Notebook” (Block-notes di un regista, 1969), prodotto per la Nbc, dove il Maestro mostra per la prima volta il "circo del cinema felliniano nel suo farsi", un backstage che in realtà è una vera e propria messa in scena che simula la spontaneità di vere riprese documentarie. Il racconto è arricchito da foto e materiali provenienti dal film “I clown” dello stesso Fellini.

Passato e Presente
Il mio nome è Muhammad Alì

La vita di Cassius Clay è un susseguirsi di imprese, dentro e fuori dal ring. La prima la compie alle Olimpiadi di Roma del 1960, dove vince la medaglia d'oro dei pesi mediomassimi. Nel 1964 la vittoria su Sonny Liston gli fa conquistare il titolo mondiale dei pesi massimi. Il pugile diventa il campione spavaldo e istrionico che il mondo impara a conoscere. Con l'adesione alla religione islamica Clay cambia il suo nome in Muhammad Ali e si avvicina alle posizioni della Nation of Islam, trasformandosi presto in un simbolo delle battaglie per l'emancipazione del popolo afroamericano. Nel 1967 si rifiuta di andare a combattere in Vietnam per motivi religiosi e il suo diventa un potente gesto di disobbedienza civile. La scelta gli costa il titolo mondiale e l'allontanamento dalla boxe. Solo negli anni '70 può tornare sul ring. Nel 1974 affronta a Kinshasa, capitale dello Zaire, il detentore del titolo, George Foreman. L’incontro acquista subito un sapore mitico e catalizza l’interesse del mondo intero. Ali batte Foreman e riconquista il titolo mondiale, entrando definitivamente nella leggenda. A 50 anni da questo storico incontro, disputato il 30 ottobre 1974, Cassius Clay viene raccontato da Paolo Mieli e dal professor Mauro Canali a “Passato e presente” in onda martedì 29 ottobre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Cortina nella Grande Guerra
Montagne amate, montagne armate

Cortina d’Ampezzo e le sue maestose montagne, le fotografie d’epoca e il repertorio di guerra, la lettura dei diari e delle lettere dei soldati dal fronte. Un racconto che si snoda inizialmente tra Ottocento e Novecento, quando Cortina conosce una stagione di sviluppo del turismo e dell’alpinismo, fino all’irrompere della Grande Guerra, che trascinerà i soldati in un’assurda guerra “d’alta quota”, mai vista prima, e che rimarrà un unicum nella storia dei conflitti.
Sono gli ingredienti di “Cortina nella Grande Guerra”, il nuovo speciale Rai Cultura in onda in un doppio appuntamento martedì 29 ottobre e martedì 5 novembre in prima visione su Rai Storia, con la narrazione condotta sui luoghi da Emanuela Lucchetti, insieme al contributo di storici ed esperti della comunità ampezzana e delle sue Dolomiti, del mondo dell’alpinismo e soprattutto del Primo conflitto mondiale in quei territori (Marco Mondini, Diego Leoni, Paolo Giacomel ed Enrico Camanni).
L’approfondimento principale riguarda l’irruzione della guerra, che investe in due fasi la zona di Ampezzo: nel 1914, i suoi abitanti, soprattutto i giovani, sono mandati a combattere sul fronte orientale contro l’Impero russo. E poi, circa un anno dopo, a maggio 1915, anche contro l’Italia, che aveva dichiarato guerra all’Austria-Ungheria: sarà un terribile e lungo conflitto sull’impervio confine montano tra i due Paesi.
Nella prima puntata, “Montagne amate, montagne armate”, si parte dal racconto dello sviluppo del turismo di montagna e dell’alpinismo sulle Dolomiti di Cortina tra ‘800 e inizio ‘900. Cortina, che fa parte da quattro secoli dell’Austria-Ungheria, diventa progressivamente una mèta privilegiata per visitatori e scalatori. Le montagne vengono scoperte e si inizia ad esplorarle, anche grazie allo sviluppo di strade e ferrovie. Ma per le cime dolomitiche passa parte del confine politico con l’Austria-Ungheria. Mentre si costruiscono i primi grandi alberghi a Cortina, frequentati da tanti turisti d’Europa, sulle montagne italiani e austriaci, pur alleati nelle Triplice Alleanza, realizzano una grande rete di fortificazioni in previsione di un possibile scontro. Poi nel 1914 tutto precipita con l’inizio della Prima guerra mondiale. I cittadini di Cortina vengono arruolati e mandati a combattere sul fronte al confine con la Russia. È un primo sconvolgimento per gli ampezzani. Poi la guerra arriva anche in casa, nel maggio 1915: solo pochi giorni dopo la dichiarazione di guerra all’Austria-Ungheria, uno dei primi territori occupati dai soldati del Regio Esercito è proprio quello di Cortina. Con gli austriaci ritirati sulle Dolomiti, in posizione difensiva, iniziano i primi sanguinosi scontri sulle vette.
“Su tutte le vette è guerra” è, invece, il titolo del secondo appuntamento, in onda martedì 5 novembre alle 21.10 in prima visione su Rai Storia, titolo che riprende, mutandolo, un verso di Goethe. In quel nuovo e inedito teatro del conflitto il nemico non è soltanto il soldato avversario, ma è anche, e soprattutto, la montagna, la natura, grandiosa e al tempo stesso terribile. È una guerra caratterizzata da accaniti scontri tra le cime, da imprese alpinistiche straordinarie e da vette che vengono fatte esplodere. Dopo due anni e mezzo, senza che vi siano stati grandi avanzamenti e conquiste a favore di uno dei due contendenti, arriva la disfatta di Caporetto nell’ottobre 1917. Cambia ancora una volta il destino di Cortina: insieme ad altri vastissimi territori viene riconquistata dagli Austriaci. Solo un anno più tardi dopo la battaglia di Vittorio Veneto, l’esercito italiano riesce a sfondare le linee nemiche. A fine conflitto, nel 1918, dopo anni di sconvolgimenti, Cortina è definitivamente ripresa dagli italiani: poco dopo sarà annessa al Regno d’Italia. La guerra è stata un’immane carneficina e ha anche cambiato, sfigurandolo, il volto delle montagne. Queste sono però entrate nella coscienza di tutti gli italiani e nel dopoguerra diventeranno sempre più anche un importante luogo della memoria. Dopo il conflitto inizierà presto una nuova pagina della storia di Cortina, una storia stavolta di pace, prosperità, che, superando gli anni tremendi della Seconda guerra mondiale, troverà la sua celebrazione anche attraverso lo sport con le Olimpiadi Invernali del 1956.

MERCOLEDI’ 30/10/2024

Passato e Presente
Luigi Einaudi, l’economista liberale

Nato in Piemonte da famiglia di origini borghesi, Luigi Einaudi dedica tutta la sua vita allo studio e alla ricerca in campo economico. Numerosi sono i suoi contributi, tutti tesi alla promozione del libero mercato, contro i monopoli e l’intervento dello Stato. Accanto a tale attività prevalente, non fa mancare il suo impegno diretto nelle istituzioni. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dal professor Francesco Perfetti nell’appuntamento con “Passato e Presente” riproposto mercoledì 30 ottobre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia in occasione dell’anniversario della scomparsa (30 ottobre 1961).
Nominato senatore nel 1919, Einaudi si schiera da subito contro la politica contro gli interventi dello Stato, che egli, da liberale e liberista, considera estremamente dannosi per il Paese. L’iniziale entusiasmo verso il fascismo, inteso come ritorno alla tradizione si attenua via via che il regime manifesta la sua reale natura. Dopo il crollo del regime, riprende il suo impegno pubblico da rettore dell’Università di Torino ma, dopo l’8 settembre, ricercato dalle autorità fasciste, è costretto a rifugiarsi in Svizzera. Fa rientro in Italia a guerra ancora in corso per assumere l’incarico di governatore della Banca d’Italia, poi nel 1946, da convinto monarchico, viene eletto all’Assemblea costituente nelle file del partito liberale. Dopo una breve parentesi al governo, come Vicepresidente del consiglio con De Gasperi, l’11 maggio 1948 è eletto Presidente della Repubblica. Durante tutto il settennato mantiene il suo profilo accademico, rimanendo uno studioso al servizio delle istituzioni democratiche.

Cari amici vicini e lontani”
Omaggio alle “voci” degli annunci radiofonici

Gianni Rossi, Gianni Raviart, Luigi Carrai ed Edilio Tarantino, quattro storici annunciatori, presentandosi sulle note del valzerino “E con questa zinfonia” aprono la quinta puntata di “Cari amici vicini e lontani”, con Renzo Arbore, e in onda mercoledì 30 ottobre alle 21.10 in prima visione su Rai Storia. La puntata è infatti un omaggio agli annunciatori e alle annunciatrici della Radio, per decenni uniche voci autorizzate a parlare ai microfoni dell’Ente di Stato: dotati di dizione perfetta e voce accogliente e ferma, alcuni di loro sono passati al video come speaker delle edizioni del Telegiornale.
Ospite d’onore Corrado Mantoni, che esordisce come annunciatore a Radio Roma nel 1944, dopo la liberazione degli Alleati. Passa alla conduzione di programmi di successo come “Rosso e nero” (1951-55), e la sua trasmissione cult è “La Corrida”, in onda sulle frequenze Rai dal 1968 al 1979.
Per Corrado è un ritorno in Rai, da due anni lavora per la TV commerciale, Ma Arbore non si fa sfuggire l’occasione per estorcergli una clamorosa gaffe, pronunciata in diretta radiofonica da Corrado negli anni 50 , durante un importante concerto sinfonico all’Auditorio A di via Asiago.
Dopo Corrado, è il turno del musicista Piero Piccioni, che con la sua orchestra “013” fu il primo a suonare il jazz a Radio Roma nel 1944, tornando a dirigere l’Orchestra Rai quei brani che 40 anni prima eseguiva in radio subito dopo la Liberazione di Roma.
Arbore, dopo aver ricordato, con un’intervista del 1980, la prima annunciatrice della Radio, Maria Luisa Boncompagni (1892-1982), arriva in sedia a rotelle Paolo Villaggio, ingessato, per avvisare Arbore che non poteva partecipare alla trasmissione! Dopo aver mostrato agli spettatori alcuni reperti del Museo Rai di Torino, tra cui il famoso “uccellino della radio” (il carillon che apriva e chiudeva i programmi) Arbore presenta Bruno Lauzi che esegue, in perfetto stile “d’epoca”, una canzone simbolo dell’anteguerra, “Mille lire al mese”.
La puntata si chiude con tre comici degli anni 50 e 60: Enrico Luzi (“che ce l’hai il cric?” era il suo tormentone), Fiorenzo Fiorentini (attore romano diventato famoso con il “Rosso e nero” presentato da Corrado) e infine Paolo Panelli, che in “Gran Varietà”, dal 1966, ha lanciato numerosi personaggi (il domandiere, Battistino cocco di mamma, Alvaro il tassinaro, Strarompi, Cecconi Bruno), e in quest’occasione, esegue una versione “stonata” di “Anema e core”. Un programma di Renzo Arbore, Ugo Porcelli ed Enrico Salvatori, con la collaborazione di Lucia Ciancaglini. Produttore esecutivo Alessandra Giorgi. Regia di Luca Nannini e Agostino Pozzi.

GIOVEDI’ 31/10/2024

Omaggio a Eduardo de Filippo
Il ricordo di Rai Cultura a 40 anni dalla scomparsa

A 40 anni dalla scomparsa, il 31 ottobre 1984, Rai Cultura ricorda Eduardo De Filippo con un doppio appuntamento giovedì 31 ottobre su Rai Storia: alle 11.00 l’intervista di Franco Zeffirelli in “Pulcinella ieri e oggi” dove Eduardo parla dei numerosi significati culturali e sociali della maschera di Pulcinella e della sua interpretazione della maschera. Alle 13.00, “Eduardo, l’arte di invecchiare”, nella quale si ripercorre, attraverso un'accurata intervista ed alcuni filmati, la vita e la carriera professionale del drammaturgo.

Omaggio a Pier Paolo Pasolini

La notte del 2 novembre 1975 Pier Paolo Pasolini veniva brutalmente assassinato. Rai Cultura lo ricorda con una programmazione dedicata. Si inizia giovedì 31 ottobre alle 13.45 su Rai Storia con “Pier Paolo Pasolini e il cinema 1968-1974”, contributo che contiene le interviste a Pasolini e agli interpreti dei suoi film, dal 1968 al 1974, conservate nelle Teche Rai.
Sabato 2 novembre, sempre su Rai Storia, alle ore 11.30 è di scena “Pasolini e il sacro: interviste TV 1968/74” con i suoi interventi televisivi sul tema del sacro, della fede e della religione. Alle 16.30, appuntamento con “Telegiornali del 2 novembre 1975: Pier Paolo Pasolini”: i telegiornali del 2 novembre 1975 che raccontarono, in presa diretta, l’atroce morte di Pier Paolo Pasolini, avvenuta la notte precedente all’Idroscalo di Ostia. A seguire, lo speciale di “Italiani”, con Paolo Mieli, a lui dedicato che racconta il poeta attraverso il suo tormentato rapporto con la giustizia italiana e l’interpretazione che ne fa l’attore Libero De Rienzo. Tra le numerose vicende raccontate, il processo per oscenità al romanzo “Ragazzi di vita”, il procedimento per vilipendio alla religione per il film “La ricotta”, le decine di imputazioni per i film della Trilogia della Vita ed un incredibile processo per rapina ai danni di un benzinaio. Episodi ricostruiti con le testimonianze dirette delle persone vicine a Pasolini: il cugino poeta Nico Naldini, le amiche Adriana Asti e Dacia Maraini, colleghi come Ugo Gregoretti e storici e ricercatori come Roberto Chiesi, Barbara Castaldo, Franco Grattarola. 

Passato e Presente
Indira Gandhi, madre India

Dittatrice o democratica? Pacificatrice o una guerrafondaia? A quarant’anni dalla morte, uil 31 ottobre 1984, gli interrogativi che aleggiano sull’enigmatica figura di Indira Gandhi cercano ancora una risposta e sono al centro dell’appuntamento con Passato e presente, con Paolo Mieli e la professoressa Alessandra Consolaro, in onda giovedì 31 ottobre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Prima ministra dell’India dal 1966 al 1984 fatta eccezione per una breve parentesi di tre anni, figura di spicco nei processi di modernizzazione del Paese in epoca postcoloniale, Indira ha lasciato il segno per le sue politiche prima conservatrici, poi più socialiste, per i suoi programmi di welfare sociale, per la guerra contro il Pakistan da cui è nato il Bangladesh e per l’avvicinamento con l’Unione Sovietica; ma anche per la criticata svolta autoritaria della seconda metà degli anni Settanta. Per molti indiani rimane una figura progressista e idealista, per altri una manipolatrice del consenso che è passata dalla promessa di un socialismo democratico al palese nepotismo e alla repressione del dissenso.

5000 anni e più. La lunga storia dell'umanità
Marcho, l'ultima bandiera
a.C.d.C.
Apocalissi del passato
La città perduta di Helike

Uno dei più grandi misteri dell’archeologia: la distruzione e la scomparsa della città greca di Helike, sommersa dalle onde nel 373 avanti Cristo. Un mistero al centro di “Apocalissi del passato”, in onda giovedì 31 ottobre alle 22.10 su Rai Storia per “a.C.d.C.”, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero. Quella di Helike, una città di cui non si conosce neppure l’esatta posizione, fu una catastrofe di tali dimensioni da apparire sovrannaturale, provocata - secondo il mito - dall’ira del dio Poseidone.

VENERDÌ 01/11/2024

Passato e Presente
Chiara D’Assisi la riscoperta di una santa

"Sempre era allegra nel Signore". Così chi la conobbe da vicino ricorda Chiara d’Assisi. Una figura vissuta all'inizio del tredicesimo secolo ma poi rimasta a lungo nell’ombra di Francesco. Ingiustamente. Chiara infatti è piuttosto una figura a lui complementare. Ne tratteggiano un ritratto Paolo Mieli e la professoressa Chiara Mercuri a Passato e presente in onda venerdì 1° novembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.
Mistica e gioiosa, libera e determinata, capace di tener testa agli uomini adulti della sua nobile famiglia e perfino ai Papi. Caratteristiche che dimostra già a 18 anni, quando fugge di casa per cominciare una vita all'insegna della povertà integrale, seguendo lo scandaloso esempio del suo concittadino Francesco. A nulla varranno i tentativi anche violenti di riportarla a casa da parte della sua nobile famiglia d'origine. Poi, appena due giorni prima di morire, riesce ad ottenere dal Papa l'approvazione della sua 'regola', per l'ordine da lei fondato, quello delle odierne suore clarisse. Insomma, un personaggio assolutamente dirompente per i suoi tempi e che ancora molto può insegnare anche ai nostri. A 'Passato e Presente', Paolo Mieli ne parla con la storica Chiara Mercuri.

Le ragazze
Franca Cancogni

La storia di Franca Cancogni, traduttrice di Joyce, D.H. Lawrence e Conrad per Einaudi, ma anche sceneggiatrice per la Rai di serie indimenticabili come "A Come Andromeda" e infine scrittrice esordiente alla bella età di 98 anni aprirà la puntata de “Le ragazze” in onda venerdì 1° novembre alle 21.10 su Rai Storia. Dopo di lei si racconteranno due "Ragazze" degli anni Cinquanta: Adua Veroni, la prima moglie di Luciano Pavarotti, che per più di 40 anni ha condiviso l’esistenza con il tenore, aiutandolo e sostenendolo negli anni che hanno decretato il suo successo, e Luciana Romoli, testimonianza viva di chi a soli 8 anni si ribellò alle leggi razziali del 1938 e a 14 divenne staffetta partigiana. A seguire altri due racconti intrecciati, stavolta di due "Ragazze" degli anni 70: Monica Guerritore, tra le protagoniste più importanti del teatro italiano, scoperta giovanissima da Giorgio Strehler e Letizia Lopez, sorella di Rosaria, vittima di uno dei fatti più orribili che la cronaca ricordi, il massacro del Circeo avvenuto nel 1975. In chiusura una giovane del Nuovo Millennio: Elisa Marconi lavora in un reparto di radio-oncologia pediatrica, ha scelto di stare con i bambini e aiutarli a superare la paura e tutte quelle emozioni che altrimenti durante le terapie vivrebbero da soli.

“’14-’18. Grande guerra cento anni dopo”
Scrittori in guerra. Protagonisti, testimoni, caduti

È stato il tempo il fattore che ha determinato quel profondo cambiamento nelle menti e nei cuori degli uomini che erano partiti per la guerra convinti di restarci poche settimane e si sono trovati per cinque lunghi anni nell'orrore della trincea e della morte. La memoria della Grande Guerra viene oggi restituita, con estrema vividezza e precisione, attraverso le molte opere letterarie, i memoriali e i diari che sono rimasti, in assenza di testimoni ancora in vita, gli unici strumenti in grado di raccontarci il momento che cambiò la storia e le sorti del mondo che oggi conosciamo. Pagine al centro di “La Grande Guerra 100 anni dopo”, in onda venerdì 1° novembre alle 23.10 su Rai Storia. Un racconto del primo conflitto attraverso le parole di grandi scrittori e poeti come Carlo Emilio Gadda, Emilio Lussu, Carlo Salsa e Giuseppe Ungaretti.

SABATO 02/11/24

Storie della TV
Gigi Proietti

A quattro anni dalla scomparsa, Gigi Proietti è raccontato attraverso la sua Tv a “Storie della Tv”, il programma di Rai Cultura con la consulenza e la partecipazione di Aldo Grasso, in onda sabato 2 novembre alle 13.00 su Rai Storia. Dagli esordi degli anni ‘60 come attore di sceneggiati e di cabaret, al sodalizio artistico con Roberto Lerici e la collaborazione in TV di due figure come Ugo Gregoretti e Antonello Falqui, l’attore romano è riuscito, tra gli anni ‘70 e ’80, a rinnovare il varietà portando la sua arte, colta e popolare, dai palcoscenici agli studi Tv.

Passato e Presente
Il Congresso di Vienna

Il Congresso di Vienna del 1814-1815 è stato un evento spartiacque nella storia europea, tanto da venire spesso indicato come l’inizio dell’età contemporanea. Dopo la tempesta della Francia rivoluzionaria e l'ascesa inarrestabile di Napoleone, sovrani e diplomatici di tutta Europa si riunirono nella capitale asburgica per dare un nuovo assetto geopolitico al continente. Il Congresso dura per ben nove mesi, tra trattative e balli, sfarzo, intrighi e avventure galanti. Lo ricostruiscono Paolo Mieli e il professor Luigi Mascilli Migliorini, a 210 anni dall’apertura (01.11.1814) a “Passato e Presente”, in onda sabato 2 novembre alle 20.30 su Rai Storia. Per i suoi detrattori, il Congresso di Vienna si ridusse all’illusoria pretesa di tornare all’ancien règime, per i suoi estimatori, invece, fu l’architettura che assicurò all’Europa un secolo di pace quasi ininterrotta.

Cinema Italia
La scelta di Maria

L'incredibile vicenda politica, sociale e umana del Milite Ignoto e di Maria Bergamas, la donna che lo ha "scelto", raccontata attraverso scene di fiction, interviste e documenti d'epoca.Regia di Francesco Miccicché, con Sonia Bergamasco, Cesare Bocci, Alessio Vassallo, “La scelta di Maria” andrà in onda sabato 2 novembre alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Cinema Italia”.

Documentari d’autore
Pier Paolo Pasolini. Una visione nuova

Pier Paolo Pasolini, l’uomo e il cineasta, riletto attraverso le numerose personalità che a vario titolo gli sono state vicine e che hanno avuto un significativo mutamento dopo averlo conosciuto. Con la regia di Giancarlo Scarchilli, il doc “Pier Paolo Pasolini – Una visione nuova” in onda sabato 2 novembre alle 22.40 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”, raccoglie le voci, tra gli altri, di Pupi Avati, Giancarlo De Cataldo, Carlo Verdone.


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