In diretta l’apertura della stagione 2017-2018
Rai5, venerdì 20/10/2017 - 19:55
La Sinfonia n. 1 in do minore op. 68 e la Sinfonia n. 3 in fa maggiore op. 90 di Johannes Brahms: due capisaldi della letteratura sinfonica – diretti dal direttore principale James Conlon – che aprono la nuova stagione dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai nel concerto proposto da Rai Cultura venerdì 20 ottobre alle 19.55 su Rai5 in diretta dall'Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino, con la regia televisiva di Rossella De Bonis. Il concerto è anche su Radio3 e in streaming nel circuito Euroradio.
“Le sinfonie di Mozart, Beethoven e Brahms – dice il direttore americano che completerà l'integrale delle sinfonie brahmsiane con un altro concerto nel prossimo aprile - sono un banco di prova necessario e irrinunciabile per una grande orchestra. Sono quindi particolarmente felice di presentare l'intero corpus di quattro numeri, e direi di quattro capolavori, creato da Johannes Brahms. Da qualche anno l'Orchestra della Rai non le affrontava 'a distanza ravvicinata', ed è bene non far passare troppo tempo senza suonarle tutte insieme. Il mini-ciclo di due serate che proponiamo in questa stagione è quindi una bella occasione sia per il pubblico, che potrà riscoprire queste somme pagine, sia per l'orchestra e per me, che ci confronteremo con quattro tra le più splendide 'cattedrali sinfoniche' costruite dall'uomo”.
Nel 1876 l'attesa del mondo musicale per la prima sinfonia composta da Brahms era altissima: il genere, portato al suo vertice da Beethoven, era considerato una vera e propria sfida per un compositore. Chi si arrischiava a scrivere una sinfonia nella seconda metà del XIX Secolo lo sapeva bene, e nel caso di Brahms c'era anche il pesantissimo senso di responsabilità derivante dall'essere considerato il protettore della grande tradizione musicale beethoveniana contro le “insidie” di Wagner. La sua Prima Sinfonia fu comunque un successo, e gli fece guadagnare nuovi inaspettati sostenitori, tra i quali il direttore d'orchestra wagneriano Hans von Bülow che arrivò a dire “Finalmente abbiamo una decima sinfonia”, con palese riferimento al modello beethoveniano considerato quasi irraggiungibile.
Sette anni dopo, nel 1883, all'apice del suo successo e della sua maturità creativa, Brahms affrontò per la terza volta il genere sinfonico, ottenendo una vera e propria consacrazione. Egli stesso si stupì del trionfo della sua Terza Sinfonia, alla quale, con la sua proverbiale ironia, attribuì un solo difetto: quello di essere divenuta subito “sfortunatamente troppo celebre”.