Progetto 200.com: sesta edizione per l'opera partecipativa
PROGETTO 200.COM, CUORE DEL FESTIVAL COMO CITTA’ DELLA MUSICA
SVELATO IL TITOLO DELL’OPERA 2018: OTELLO
Lunedì 30 ottobre, è stato svelato il titolo del progetto 200.Com del 2018: OTELLO.
L’annuncio è stato dato dalla neopresidente Fedora Sorrentino, insieme all’ideatrice dell’opera partecipativa comasca Barbara Minghetti, alla platea di circa 300 coristi, numero di partecipanti raggiunto dal progetto arrivato a questa VI edizione.
OTELLO andrà in scena all’Arena del Teatro Sociale di Como nelle serate del 28, 30 giugno e 3 luglio 2018, all’interno dell’undicesima edizione del Festival Como Città della Musica, che grazie a questo progetto ha ormai assunto un’identità vera e specifica.
L’opera vedrà la partecipazione di due famosi nomi del mondo del canto: Francesco Anile e Angelo Veccia.
Anile, già protagonista nella nostra Arena nel 2015 negli acclamati Pagliacci allestiti da Michal Znaniecki, è reduce dalla produzione di Otello al The Metropolitan Opera di New York e pronto per Verona nel prossimo febbraio.
Veccia è invece Rigoletto nella nuova produzione di OperaLombardia che arriverà al Sociale i prossimi 23 e 25 novembre.
Dopo il successo ricevuto a Parma all’interno dello scorso Forum di Opera Europa, dove 300 operatori dei più grandi teatri lirici europei hanno ascoltato interessati e incuriositi Barbara Minghetti che parlava di opera partecipativa, il Teatro Sociale-AsLiCo si prepara a questa nuova sfida: in Otello, infatti, il coro riveste una parte fondamentale ed è sicuramente il titolo musicalmente più difficile che i “200” devono affrontare.
200.Com è la sigla nata per festeggiare i 200 anni del Teatro Sociale di Como con un evento che coinvolgesse tutta la città concretizzatosi con i Carmina Burana, spettacolo prodotto nel 2013 con un, sino ad allora inedito, connubio di grandi professionalità e trecento normali cittadini.
Dopo l’entusiasmante successo riscontrato con Carmina Burana, il progetto 200.Com, in collaborazione con la Società dei Palchettisti, è proseguito portando in scena ogni anno il titolo di apertura del Festival Como Città della Musica. Così nel 2014, sotto la bacchetta di José Luis Gomez-Rios, i cittadini di Como e dintorni hanno potuto partecipare a Cavalleria Rusticana con la regia di Serena Sinigallia.
L’edizione successiva viene invece allestita, anche grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo, Pagliacci di Ruggero Leoncavallo diretta da Carlo Goldstein per la regia di Michal Znaniecki. È proprio con Pagliacci che l’opera partecipata del Teatro Sociale di Como riceve l’attenzione della critica. L’anno seguente, infatti, il Progetto 200.Com è tra i vincitori del Premio della critica musicale Franco Abbiati e viene premiato con il Premio Filippo Siebaneck «Per la qualità del progetto trasversale, aperto a tutta la città, che si è ritrovata per la terza stagione consecutiva – in crescente entusiasmo – a cantare le parti corali dei Pagliacci (dopo Cavalleria rusticana e Carmina Burana) affidate a centinaia di “dilettanti”».
Nel 2016, i coristi, guidati da Rosetta Cucchi, prendono parte a L’elisir d’amore con la direzione musicale di Jacopo Rivani.
Ad aprire l’edizione 2017 del Festival Como Città della Musica - giunto alla decima edizione – è stato il Nabucco di Giuseppe Verdi, opera corale per eccellenza.
Questo è stato infatti il titolo scelto per 200.Com Un progetto per la città, ovvero l’opera partecipata del Teatro Sociale di Como-AsLiCo. Un progetto giunto alla quinta edizione, nato in occasione dei festeggiamenti per il bicentenario del teatro, per coinvolgere attivamente il pubblico e la città, che diventano coprotagonisti di produzioni artistiche di altissimo livello.
L’opera ha coinvolto i coristi ‘cittadini’ che, dopo aver superato le audizioni, da ottobre hanno seguito un intenso percorso di studio e di prove in previsione delle tre repliche che sono andate in scena all’Arena del Teatro nelle serate del 29 giugno, 1 e 4 luglio.
L’opera verdiana era ambientata in un contesto urbano contemporaneo, per sviscerare il conflitto quanto mai attuale tra oppressori e oppressi, tra libertà e prigionia, tra profughi e non, diretti dal giovane regista italiano Jacopo Spirei. Oltre 300 le persone, tra amatori e professionisti, partecipanti al progetto e alla produzione estiva. La direzione era affidata all’abile bacchetta del M° Jacopo Rivani.