L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

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La trama dell’opera

Il libretto autografo di Musorgskij, il cosiddetto quaderno blu, suddivide la vicenda in sei scene o quadri; è Rimskij-Korsakov a unire quarto e quinto quadro per ottenere un’opera in cinque atti. Disperato affresco senza eroi, Chovanščina si costruisce in un continuo rimando tra drammi personali, rivolgimenti politici e conflitti religiosi: una summa di storia e cultura nazionali che scomparso l’autore ha attraversato la musica russa con i contributi di Rimskij-Korsakov, Stravinskij e Šostakovič.

Atto I: L’alba, suggerita dal Preludio, sorprende alcuni strel’cy sulla Piazza Rossa. Il boiardo Šaklovityj detta allo scrivano una lettera per lo zar in cui denuncia la congiura dei Chovanskij contro di lui quando lo stesso Ivan Chovanskij sopraggiunge e promette alla folla di proteggere “i giovani zar” Ivan e Pietro. Suo figlio Andrej insidia la giovane tedesca Emma, ostacolato da Marfa, una vecchia credente con doti di indovina innamorata di lui. Il monaco Dosifej, guida dei vecchi credenti, prega per la Russia.

Atto II: Nel suo padiglione estivo Golicyn legge una lettera della sua amante, la reggente Sof’ja, e ascolta alcune proteste sulla violenza degli strel’cy, tra cui le molestie di Andrej a Emma. Golicyn chiede a Marfa di leggergli il futuro e Marfa gli annuncia la rovina e l’esilio. Golicyn ordina ai suoi di ucciderla in un agguato ma Marfa si salverà. Sopraggiunge Ivan Chovanskij che ha un violento alterco con Golicyn; Dosifej li rimprovera entrambi quando Šaklovityj entra annunciando che lo zar Pietro ha ordinato un’inchiesta contro Chovanskij.

Atto III: Nel campo degli strel’cy Marfa canta il suo amore per Andrej nonostante Susanna, un’altra vecchia credente, le rimproveri l’abbandono alle passioni. Dosifej ascolta la sua confessione e la incita alla preghiera. Šaklovityj prega Dio di mandare un salvatore della Russia, mentre entrano gli strel’cy ubriachi inseguiti dalle mogli furiose per la loro crapula. Lo scrivano annuncia che le truppe di Pietro stanno attaccando, ma Chovanskij rifiuta di guidare la resistenza.

Atto IV: nella prima scena Ivan Chovanskij pranza tra i canti delle contadine e le danze delle schiave persiane quando Šaklovityj gli comunica una convocazione da parte della zarevna Sof’ja. Non appena si avvia, Chovanskij è pugnalato da un sicario. La seconda scena vede Golicyn partire per l’esilio mentre Dosifej e Marfa meditano di immolarsi. Marfa invita Andrej a seguirla tra i vecchi credenti; davanti a San Basilio sfilano già gli strel’cy condannati a morte ma un messo dello zar annuncia il loro perdono.

Atto V: I vecchi credenti si sono rifugiati in un eremo nella foresta. Dosifej li esorta a vestirsi di bianco e prepararsi al sacrificio. Marfa e Andrej si abbandonano a un ultimo canto disperato quando si ode la tromba che annuncia l’avvicinarsi dei soldati di Pietro. I vecchi credenti si immolano in un rogo purificatore sfuggendo alla furia dello zar.


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