L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Indice articoli

Donizetti Opera 2023

Il diluvio universale

Un’indagine sull’ossessione del presente

Il progetto di allestimento dell’opera Il diluvio universale di Donizetti si sviluppa su molteplici sfide. La prima quella di coniugare i temi drammaturgico-musicali in una visione che sia totalmente contemporanea; quanto la musica sceglie la forma di oratorio sacro tanto il lavoro dei Masbedo assume la direzione di preghiera laica, inclusiva trasversale, universale in virtù della potenza installativa degli archetipi visivi. La seconda sfida è quella di cogliere l’occasione sinestetica per parlare di urgenze legate al mondo/modo in cui viviamo. Laddove il concetto di sostenibilità viene declinato in tutte le sue accezioni, climatiche, umane, relazionali, politiche.

Lo sguardo dei Masbedo indaga la materia viva dello spettacolo non soltanto con l’apporto dei contenuti di respiro cinematografico che occuperanno il grande ledwall in scena ma anche in virtù della presenza di Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni in medias res, a scrutare le intime relazioni dei protagonisti, a creare un paesaggio visivo attraverso gli sguardi di cui i personaggi sono oggetto.

La ri-costruzione narrativa immaginata da Mariano Furlani, drammaturgo visivo dell’opera, si basa dunque sull’idea di interrogarci artisticamente sulla tracotanza e l’ossessione del presente, plasticamente immaginate in scena da un lungo tavolo apparecchiato per l’ultima cena dell’umanità. La scena è occupata da una macchina performativa progettata da 2050+, che è allo stesso tempo cena, prigione e arca.

Uno spazio asettico che denuncia la contraddizione tra l’esclusività dei commensali, la loro conclamata libertà e contestualmente il loro rinchiudersi in un mondo protetto, fintamente sterile, una gabbia tecnologica che non può salvarli dalla fine del mondo.

Sordi e ciechi ai moniti di Noè, primo tra i profeti non ascoltati, i cortigiani e Cadmo mangiano, vivono e danzano sulla propria morte, forse consapevoli del proprio destino ma non disposti, parole loro, a rinunciare al loro stile di vita. Il costante rifiuto della propria mortalità, l’assenza totale di empatia anche con la parabola umana di Sela, moglie di Cadmo convertita alla religione di Noè, fa sì che sulla scena il voyeurismo prenda il posto della compassione.

Il diluvio preannunciato arriverà improvviso e musicalmente sorprendente, la morte, la disperazione saranno il primo e l’ultimo dato di realtà per la corte di Cadmo. La salvezza solo per Noè e la sua famiglia, anch’essi però attoniti spettatori della fine del mondo.

Com’è ormai tradizione al festival Donizetti Opera da alcuni anni, l’inizio dello spettacolo all’interno del teatro sarà preceduto da un’azione “pre-opera” per tutti: in questo caso una marcia per la città di Bergamo con la partecipazione di gruppi universitari che si faranno alfieri dei temi che poi saranno esplosi nella messinscena. La marcia partirà dalla GAMeC e arriverà fin dentro il Teatro Donizetti.

Parallelamente in Teatro prima dell’inizio dell’opera un video contributo con il compito di traghettare parte delle urgenze legate alla rigenerazione ambientale, dal nostro quotidiano al filtro della rappresentazione teatrale.

I contributi video del pre-opera saranno curati da Sea Shepherd che ha sposato il progetto dell’allestimento e che sarà tra i relatori insieme agli artisti, al Teatro e alla Gamec di un public program aperto al pubblico nelle settimane di rappresentazione dell’opera.


Vuoi sostenere L'Ape musicale?

Basta il costo di un caffé!

con un bonifico sul nostro conto

o via PayPal

 



 

 

 
 
 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.