L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

La notte dei lunghi coltelli

DOMENICA 30/06/2024

Passato e Presente
La notte dei lunghi coltelli

Tra le notti più cupe e sanguinose del nazismo ce n’è una che segna l’affermazione definitiva del Terzo Reich. È quella passata alla storia come la notte dei lunghi coltelli, in cui Hitler stesso, pistola in pugno, guida un’operazione spietata contro i suoi oppositori, tra i quali vecchi amici come Ernst Röhm, capo delle S.A, la milizia armata del partito nazionalsocialista. A 90 anni di distanza, il professor Giovanni Sabbatucci rilegge questa pagina di storia con Paolo Mieli a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda domenica 30 giugno alle 20.30 su Rai Storia. Nella notte tra il 29 e il 30 giugno del 1934 le SS di Heinrich Himmler fanno irruzione in un albergo di Bad Wiessee, in Baviera, dove è in corso un raduno delle SA. È un bagno di sangue di tre giorni che dalla Baviera si estende fino a Berlino e ad altre città della Germania. Alla fine, si conteranno circa 200 persone uccise e oltre 1000 arrestate. Nelle liste di proscrizione compilate da Goering e Himmler, ci sono molti personaggi scomodi che vanno eliminati.

Binario cinema
Fukushima

11 marzo 2011, un fortissimo terremoto colpisce il Giappone e, oltre a causare innumerevoli danni, scatena un violentissimo tsunami che si abbatte sulle coste del paese lasciandosi dietro migliaia di morti. Nella centrale nucleare di Fukushima, nel frattempo, alcuni reattori scoppiano portando a quella che potrebbe essere la più grande tragedia del Paese dai tempi della bomba atomica. Sarà solo grazie al coraggio di cinquanta eroici operai della centrale che il disastro potrà essere contenuto. Diretto da Setsurō Wakamatsu e interpretato dalle star Ken Watanabe (“Batman Begins”, “Godzilla”, “Inception”) e Kōichi Satō (“The Magic Hour”, “Sukiyaki Western Django”), “Fukushima” è tratto dal libro di Ryusho Kadota, On the Brink: The Inside Story of Fukushima Daiichi, e ricostruisce il reale disastro che ha colpito la centrale nucleare di Fukushima Daiichi in seguito al terremoto e maremoto del Tōhoku. Un grande e spettacolare disaster-movie dal piglio drammatico, in onda domenica 30 giugno alle 21.10 su Rai Storia per “Binario cinema”, che sottolinea il coraggio e la forza di volontà di un manipolo di eroi improvvisati, per combattere un nemico invisibile che riaccende nel popolo giapponese il fantasma del disastro nucleare che non li ha mai davvero abbandonati.

LUNEDI’ 01/07/2024

Passato e presente – Saddam Hussein, processo al dittatore

Il 2 agosto 1990 l’esercito iracheno invade il Kuwait. Gli Stati Uniti, che fino a quel momento avevano considerato Saddam Hussein il presidente che lotta contro il fondamentalismo islamico, diventa il nemico pubblico numero uno. Ne parlano Paolo Mieli e il professor Franco Cardini a “Passato e Presente”, riproposto lunedì 1° luglio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia a 20 anni dall’inizio del processo. 

Nonostante la sconfitta e il ritiro dal Kuwait, Saddam Hussein riuscirà a restare al potere per altri dieci anni. Ma dopo l’attacco terroristico dell’11 settembre 2001, il Raìs di Baghdad tornerà nel mirino degli Stati Uniti e delle potenze occidentali. L’epilogo sarà un processo a suo carico che si chiuderà con la sua condanna a morte. 

Italia. Viaggio nella bellezza
Cent’anni di Paradiso. Il Parco e la sua storia

Era il 1922 quando, in anticipo sugli altri Parchi Nazionali, veniva ufficialmente riconosciuta l’Istituzione del Parco Nazionale del Gran Paradiso. Lo racconta “Italia. Viaggio nella bellezza” lunedì 1° luglio alle 21.10 su Rai Storia. La sua storia tuttavia nasce prima, quando i bellissimi paesaggi che comprendono tre valli valdostane (Cogne, Rhemes e Valsavarenche) e due piemontesi (Orco e Soana) rappresentavano una straordinaria riserva di caccia per il Re. Dai guardiani del Re ai guardaparco il filo rosso è più concreto di quanto si possa pensare; l’obiettivo primario, quello della conservazione, ha individuato fin dall’origine il suo soggetto privilegiato: lo stambecco, ancora oggi il simbolo del Parco e negli anni, grazie soprattutto all’opera del primo direttore del dopoguerra Renzo Videsott, il pericolo della sua estinzione è stato scongiurato. Ma il Parco è anche l’insieme delle altissime professionalità che lo compongono: dalla direzione agli Ispettori, dai Guardiaparco ai ricercatori e ai botanici. Il racconto si snoda tra storia e natura, segue il lavoro quotidiano e paziente dei guardiani e si interroga sul futuro del Parco alla luce dei grandi cambiamenti climatici e ambientali a cui è sottoposto, soprattutto negli ultimi decenni. Le testimonianze dirette e le immagini di repertorio parlano chiaro: i ghiacciai si stanno ritirando e anche l’habitat degli animali è in pericolo.

Dove sta Zazà”
Pier Francesco Pingitore tra aneddoti e ricordi

Fu girato a colori, ma andò in onda in bianco e nero: si chiamava "Dove sta Zazà" e fu trasmesso in quattro puntane nel 1973 sul Programma Nazionale. A condurlo Gabriella Ferri, Enrico Montesano, Pippo Franco, Oreste Lionello e Pino Caruso. "Dove sta Zazà" era fondato sulle canzoni della Ferri e sugli sketch dei comici tratti dal repertorio del cabaret classico. La regia era di Antonello Falqui, autore del programma insieme a Mario Castellacci e Pier Francesco Pingitore. Ed è proprio Pingitore, drammaturgo, autore e regista, che per Rai Cultura racconta con ricordi e aneddoti queste quattro puntate riproposte da lunedì 1° luglio alle 22.10 su Rai Storia. Nella prima puntata di "Dove sta Zazà", con una Gabriella Ferri che fra balli, canzoni e cabaret, si ripropone di raccontare gli spettacoli di cabaret del passato. Nei panni di un pagliaccio, la bionda e romanissima cantante interpreta fra le altre "Reginella", "Affaccete Nunziata", "Gita a li castelli". Enrico Montesano si esibisce in uno sketch sulla comicità degli anni Venti.

MARTEDI’ 02/07/2024

Passato e Presente
I movimenti antirazzisti in Usa

Alla fine della Seconda guerra mondiale, in America, la Grande Depressione è ormai definitivamente alle spalle. L'occupazione torna crescere, la prosperità è alle stelle. Il sogno americano sembra essere alla portata di tutti. In realtà, questo vale soltanto per la popolazione bianca. In tutto il paese, soprattutto negli stati del sud, la segregazione razziale è ancora riconosciuta dalla legge e gli afroamericani sono trattati come cittadini di serie B. Una storia analizzata dal professor Mauro Canali e da Paolo Mieli in questa puntata di "Passato e Presente" riproposta martedì 2 luglio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia a 60 anni 1964 dall’approvazione del Civil Rights Act il 2 luglio 1964. Occorreranno decenni di battaglie ai neri d'America per cambiare la loro condizione: dal rifiuto di Rosa Parks di cedere a un bianco il posto sull'autobus, alla lotta dei 9 studenti neri di Little Rocks, fino alle grandi marce non violente di Martin Luther King. Un cammino che non si è ancora concluso, come dimostrano le marce di Black Lives Matter, l'organizzazione antirazzista nata per protestare contro le uccisioni di afroamericani da parte della polizia.

5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità”
Parigi: l'invenzione di una capitale

Napoleone III aveva l'ambizione di modernizzare l'intera capitale francese. Aveva vissuto a Londra, una città che lo aveva colpito, e quella Parigi all'epoca era semplicemente l'opposto: un'enorme officina dove miseria e malattie lavoravano insieme, senza spazi per aria e sole. In “5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità”, in onda martedì 2 luglio alle 21.10 su Rai Storia, Giorgio Zanchini e il professor Luigi Mascilli Migliorini raccontano la gigantesca metamorfosi che ha fondato Parigi come è oggi anche attraverso il doc “Haussmann. Il padre della Ville Lumière”. Perché proprio a Georges Eugène Haussmann, che sembrava essere l'uomo giusto per il lavoro, Napoleone III diede il compito di ridare spazi, omogeneità e bellezza a Parigi.

Inferno nei mari
Missione Royal Navy

Settembre 1939. Dopo essere stato artefice del primo affondamento tramite U-Boot della Seconda guerra mondiale, il comandante tedesco Gunther Prien viene improvvisamente richiamato dal suo servizio di pattugliamento e gli viene offerta una missione segreta per colpire la Royal Navy nel suo porto di Scapa Flow. La missione incontra molti ostacoli, ma è un successo. Lo racconta lo speciale “Missione Royal Navy”, in onda martedì 2 luglio alle 22.10 su Rai Storia. A introdurre la puntata, lo storico militare Francesco Zampieri.

MERCOLEDI’ 03/07/2024

Storie della TV
Paolo Villaggio, il viaggio dell’iperbole

Paolo Villaggio, alla fine degli anni ’60, entra con prepotenza nelle case degli italiani. Sono due i programmi di intrattenimento che lo vedono nelle vesti di presentatore e di comico: “Quelli della domenica” e “È domenica, ma senza impegno”. Uno scossone per le sonnolente programmazioni domenicali, un modo nuovo di relazionarsi col pubblico che in poche settimane consacra un attore destinato a rimanere impresso nell’immaginario collettivo per i decenni a venire. “Storie della tv” – riproposto mercoledì 3 luglio alle 13 su Rai Storia in occasione dell’anniversario della scomparsa avvenuta il 3 luglio 2017 – ripercorre gli anni più fecondi del giovane Paolo Villaggio fino allo straordinario successo televisivo prima, e letterario e cinematografico poi. Vito Molinari e Bruno Voglino raccontano la collaborazione e la nascita di personaggi come Fracchia, antesignano del Fantozzi cinematografico, o del prestigiatore cialtrone Kranz. Elisabetta Villaggio, figlia di Paolo, porta la memoria privata e fuori dalle scene, mentre Renzo Arbore e Pupi Avati ricordano alcuni aneddoti professionali e di amicizia personale. Il professor Claudio Giunta, infine, analizza la comicità di Paolo Villaggio, tra televisione, scrittura e cinema.

Passato e Presente
Gli ultimi pagani

Pur seguendo un percorso di conversione personale al cristianesimo, Costantino non rinunciò mai a occuparsi dei pagani. Fu l'atteggiamento intransigente di Teodosio a imprimere una svolta per cui i cristiani diventarono da perseguitati dei persecutori. Ma il paganesimo seguitò ad avere proseliti anche dopo l’affermazione del Cristianesimo come religione di stato. Ancora nel IV e nel V secolo ne danno testimonianza fonti archeologiche e storiche. A “Passato e Presente”, in onda mercoledì 3 luglio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con il professor Umberto Roberto.

Il segno delle donne
Ave Ninchi

Attrice di teatro e di cinema dalla risata contagiosa, autoironica e pioniera di un genere televisivo mai visto in Italia prima. Ave Ninchi, a cui dà voce e volto Paola Minaccioni, è la protagonista dell’appuntamento con Angela Rafanelli e con “Il segno delle donne”, in onda mercoledì 3 luglio alle 21.10 su Rai Storia. Ave Ninchi nasce ad Ancona il 14 dicembre 1915 da una famiglia di conciatori. Negli anni Venti si trasferisce, con i genitori, a Trieste. In questo periodo la sua famiglia gode di agiatezza, conduce una vita mondana ed è proprio qui che Ave, ancora bambina, si avvicina al teatro per la prima volta e se ne innamora perdutamente, assistendo a uno spettacolo di suo zio Annibale, celebre attore e drammaturgo. Dopo il crollo della borsa di Wall Street nel 1929, la grande crisi finanziaria coinvolse anche l’azienda di suo padre, così Ave, all’età di quattordici anni, è costretta a lasciare Trieste per trasferirsi a Pesaro. Qui viene assunta come impiegata all'Istituto Nazionale delle Assicurazioni. Un lavoro dietro a una scrivania che, però, le sta stretto. Il destino la guida, nel 1935, all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica Silvio D'Amico a Roma, un passo cruciale che la introduce al mondo del teatro. Il suo debutto nella commedia Villafranca al Teatro Lirico di Milano segna l’inizio una carriera teatrale di successo. Da lì in poi inizia a recitare in vari spettacoli e nel 1939, durante la tournée che la porta lontana dall’Italia, fa la conoscenza di Antonio Giannello, l’uomo che le starà accanto per tutta la vita e dal quale avrà una figlia, Marina. La sua versatilità le permette di prendere parte, tra la fine degli anni ’40 e i primi ’50, a tanti spettacoli teatrali. Le sue caratteristiche, tanto fisiche quanto attoriali, le consentono di compiere il grande passo verso il cinema. Esordisce nel 1944 in 'Circo equestre Zabum', di Mario Mattoli, dove recita accanto ad Aldo Fabrizi. Diviene ben presto una delle attrici più richieste del cinema italiano ma, nonostante l’intensa attività cinematografica, non abbandona il teatro. Sul palcoscenico, infatti, si dedica a testi classici come ‘I Dialoghi delle Carmelitane’ o “Un Mandarino per Teo”. Negli anni ’70, la televisione conferma il suo talento in modo straordinario. Partecipa a grandi sceneggiati Rai, come l’indimenticabile programma Speciale per noi, accanto ad Aldo Fabrizi e Bice Valori e Paolo Panelli. Ma è con i programmi di cucina, condotti insieme al critico enogastronomico Luigi Veronelli, che Ave porta sul piccolo schermo qualcosa che non si era mai visto prima, diventando indiscussa pioniera di un genere del tutto nuovo in Italia. Prima di ritirarsi dal mondo dello spettacolo, diventa la "nonnina d’Italia" partecipando nel 1981 allo Zecchino D’Oro.

“Il Segno delle Donne” è una co-produzione Anele – Rai Cultura con Angela Rafanelli, realizzata da Anele. Prodotta da Gloria Giorgianni. Regia di Michele Imperio (Maria Signorelli, Titina De Filippo, Maria Montessori) e Marco Spagnoli (Ada Pace, Ave Ninchi, Marta Abba).

D'Annunzio, l'uomo che inventò se stesso”

“Gli italiani hanno fatto l’Italia unita ma ora bisogna farla grande”: in quest’espressione è racchiusa tutta la volontà di d’Annunzio di influenzare la vita del suo tempo con la sua stessa vita. E l’Italia di inizio Novecento, delusa dai sogni risorgimentali, vide in lui una figura in grado di indicargli una nuova strada, quella della modernità. Con la forza narrativa e la conduzione dello storico Giordano Bruno Guerri, giornalista e Presidente del Vittoriale degli Italiani, il racconto si svolge in un continuo rimando tra vita, imprese e opere del poeta a confronto con l’attualità. Rai Documentari dedica al Vate il doc “D’Annunzio, l’uomo che inventò sé stesso”, riproposto su Rai Storia mercoledì 3 luglio alle 22. Prodotto da Ince Media e Filippo Cellini, in collaborazione con Rai Documentari e Luce Cinecittà, per la regia di Francesca Pirani e Stefano Viali, il documentario propone una rilettura in chiave contemporanea e pop del poeta vate, illuminando la sottile filigrana del tempo che lega la nostra società a uno dei personaggi più discussi del secolo scorso.

Sono i ragazzi di oggi nel documentario a paragonare d’Annunzio a Sandro Pertini per l’idea del Paese unito, a Silvio Berlusconi e persino a Greta Thunberg, per la sua capacità di saper smuovere le masse. Attraverso linguaggi differenti e inserimenti di reenactment, d’Annunzio è raccontato come prototipo del divo e progenitore della cultura di massa basata sull’esaltazione del sé: il primo influencer della storia.

Da Pescara al Collegio Cicognini di Prato, dove fu mandato dal padre che aveva intuito le sue grandi doti, dalla prima raccolta di poesie “Primo Vere” ai primi anni romani e al successo fra la provinciale borghesia italiana di fine Ottocento, dall’amore per il lusso agli amori mutevoli e disinvolti tra cui Isadora Duncan, Luisa Casati, la moglie Maria Hardouin di Gallese e l’amante Luisa Baccara. Per lui le donne sono al tempo stesso tormento e delizia. Definito all’epoca “scandaloso” da una piccola borghesia che in realtà lo invidiava e che gli attribuì ogni perversione, in realtà d’Annunzio ha saputo realizzare i propri desideri e sfidare la società esibendoli, progenitore di una cultura fondata sulla trasgressione delle regole, caratteristiche proprie della cultura contemporanea. Se da un lato rappresentava l’apoteosi del maschio medio, dall’altro anticipava, con il suo deprecato amore per il lusso e la sua bulimia per gli acquisti, un comportamento che oggi si potrebbe bollare come consumismo. Anticipatore e modernizzatore di costumi, mode, tendenze, dal vestiario alla politica (pochi sanno del suo passaggio plateale dalla destra alla sinistra, a fine Ottocento), d’Annunzio viene tuttora giudicato anche per un’adesione al fascismo in realtà mai avvenuta: dalla sua “Impresa di Fiume”, Mussolini prese riti e miti ma non la Carta del Carnaro, una delle costituzioni più avanzate del Novecento, né le due parole che d’Annunzio faceva seguire a eja eja alalà: viva l’amore!

GIOVEDI’ 04/07/2024

Raffaella in bianco e nero
Dagli anni '60 al 1970 e le Canzonissime: omaggio a Raffaella Carrà

In occasione dell’anniversario della scomparsa di Raffaella Carrà, il 5 luglio 2021, Rai Cultura ripropone "Raffaella in bianco e nero” in onda giovedì 4 luglio e venerdì 5 luglio alle 13.00 su Rai Storia. Si parte giovedì con “Dagli anni '60 al 1970", che racconta gli esordi di Raffaella Pelloni, nata a Bologna il 18 giugno 1943. Inizia a lavorare in TV in piccole parti in alcuni allestimenti teatrali e romanzi sceneggiati, e in varietà minori, sfruttando la sua formazione al Centro Sperimentale di Cinematografia. Tenta con qualche fortuna la carriera cinematografica, anche oltreoceano, come testimonia una rara intervista rilasciata a New York all'inviato del telegiornale Ruggero Orlando. L'occasione arriva tra il 1969 e il 1970, quando convince il dirigente Rai Giovanni Salvi, ad avere un suo spazio nello show "Io Agata e tu". Venerdì, il secondo capitolo della biografia, “Le Canzonissime”. Premiata subito da alti indici di gradimento, viene scelta come soubrette per la Canzonissima 1970/71, a fianco di Corrado, imponendo subito un nuovo modello femminile nella TV. La coppia viene richiamata per l'edizione 1971/72, quella del "Tuca tuca". Per Raffaella Carrà si apre una carriera senza precedenti nello spettacolo italiano, conquistando le classifiche discografiche e la platea televisiva.

Passato e presente
Nabucco, l'opera e il mito

Andata in scena per la prima volta il 9 marzo 1842 al Teatro La Scala, l'opera "Nabucodonosor" del ventinovenne Giuseppe Verdi conosce un trionfo senza precedenti, cambia la vita al suo compositore e ancora oggi è rappresentato nei teatri di tutto il mondo. ? A “Passato e Presente” - in onda giovedì 4 luglio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia - Paolo Mieli ne parla con la storica Carlotta Sorba. Lo splendido coro del “Va' pensiero”, intonato dagli ebrei schiavi del re babilonese, in seguito verrà interpretato come allegoria della condizione degli italiani oppressi dagli austriaci alla vigilia del Risorgimento. Ma erano davvero queste le intenzioni del suo autore? Quanto c'era di risorgimentale nell'opera di Verdi? E quante altre riletture storiche ha avuto quel coro, nel corso del tempo, fino ai giorni nostri

a.C.d.C
Il segreto di Darwin: l'esperimento dei ragazzi indigeni rapiti

Un episodio poco conosciuto della celebre spedizione di Charles Darwin sulla nave di ricerca Hms Beagle: lo racconta “a.C.d.C”, in onda giovedì 4 luglio alle 21.10 su Rai Storia, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero. Il capitano della nave conduce in Inghilterra quattro ragazzi indigeni della Terra del Fuoco, per educarli e riportarli dopo due anni nella loro terra d’origine, allo scopo di testimoniare alle loro tribù la superiorità della civiltà europea. L’esperimento è un totale fallimento. Una nuova spedizione e un team internazionale di scienziati cercano di far luce sul viaggio del Beagle, l’esperimento fallito del capitano e la sua influenza sulla teoria di Darwin sull’evoluzione.

Marchfeld 1278. La battaglia per l'Europa

Il confronto sul campo tra il nuovo imperatore del Sacro Romano Impero, Rodolfo d’Asburgo, e il re di Boemia, Ottocaro II, plasmano la storia dell’Europa e della dinastia degli Asburgo. Venerdì 26 agosto 1278 i due sovrani si affrontano in una delle battaglie più grandi e più importanti del Medioevo. È il culmine - e l’epilogo - di un’idea cavalleresca di guerra e l’atto fondante della dinastia asburgica, una delle più longeve della storia mondiale. Una storia riletta da “Marchfeld 1278. La battaglia per l'Europa”, in onda giovedì 4 luglio alle 22.10 su Rai Storia per “a.C.d.C.”, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero.

VENERDÌ 05/07/2024

Passato e Presente
Gli ebrei di Salonicco

C’è una città in Grecia che si affaccia sul mare Egeo, Salonicco, che per secoli è stata ribattezzata “la Gerusalemme dei Balcani”. Qui, infatti, ha vissuto e prosperato la più grande comunità ebraica del mondo, accolta e protetta dalle tolleranti leggi dell’impero ottomano. Sinagoghe accanto a minareti, in pace. Una convivenza che diventa più complicata nel Novecento fino all’arrivo dei nazisti che annientano quella comunità e ogni memoria di pace. A “Passato e Presente”, in onda venerdì 5 luglio alle 13.15 su Rai3 alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con il professor Giorgio Del Zanna.

Grandi disastri 10 errori fatali: l’assassinio Kennedy

La serie di errori che hanno permesso che il presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy venisse ucciso in pieno giorno davanti alla folla a Dallas. La ricostruisce – anche attraverso una ricca documentazione e i commenti di esperti - “Grandi disastri: 10 errori fatali”, in onda venerdì 5 luglio alle 21.10 su Rai Storia. La serie, in ogni episodio, si concentra su un disastro diverso e rivela come i fallimenti iniziarono e continuarono fino al momento in cui si verificò il disastro, tra difetti di progettazione, errori di giudizio e protocolli falliti: così sono nati alcuni dei peggiori disastri che il mondo abbia mai visto.

14-’18. Grande Guerra cento anni dopo

L’attacco: la guerra ha inizio

La mattina del 4 agosto 1914 le truppe tedesche passano la frontiera del Belgio. È l’inizio del primo conflitto mondiale che raggiungerà in un lampo il cuore dell’Europa, rappresentato dalla Francia. Lo racconta “’14 – ’18. La Grande Guerra 100 anni dopo”, presentata da Paolo Mieli, con la conduzione di Carlo Lucarelli e la consulenza storica di Antonio Gibelli e Mario Isnenghi, in onda venerdì 5 luglio alle 22.10 su Rai Storia.

L'attacco, deciso seguendo il piano Schlieffen, avviene violando la neutralità del Belgio e scatenando in tal modo l’intervento della Gran Bretagna. L’armata tedesca, che secondo i piani avrebbe dovuto raggiungere e annientare Parigi in sei settimane, il 7 settembre viene fermata in un feroce combattimento sulla Marna. La guerra lampo voluta dai tedeschi lascia il posto alla lunga e logorante guerra di posizione.

SABATO 06/07/23

Musica da sera
Ennio Morricone e la sua orchestra con Iva Zanicchi

Dalle Teche Rai, una puntata del programma Rai Musica da sera interamente dedicata ad Ennio Morricone e alla sua orchestra con alcuni dei suoi brani più famosi come Se telefonando e L'estasi dell'oro. In onda il 12 marzo 1967 con la regia di Enzo Trapani e i testi di Giorgio Calabrese. Conduce Lisa Gastoni e partecipa Iva Zanicchi, la puntata viene riproposta sabato 6 luglio alle 13.00 su Rai Storia in occasione dell’anniversario della scomparsa di Ennio Morricone, il 6 luglio 2020.

Passato e Presente
Notre Dame de Paris tra Medioevo e modernità

"Notre Dame de Paris": una cattedrale, ma anche un celebre romanzo di Victor Hugo. In quella storia, che il grande scrittore francese pubblicò nel 1831 proprio per promuovere la tutela del monumento parigino, la cattedrale è la vera protagonista attorno a cui si svolgono le avvincenti vicende del suo campanaro (il gobbo), del suo arcidiacono (Frollo), e della bella gitana (Esmeralda). A "Passato e Presente", in onda sabato 6 luglio alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con la storica Maria Giuseppina Muzzarelli. Il romanzo di Hugo, ambientato nel 1482, racconta bene anche un’intera epoca storica - il tardo Medioevo europeo - piena di sorprendenti affinità con l'oggi.

Cinema Italia
Galantuomini

Ignazio De Raho e Lucia Rizzo si conoscono sin dall’infanzia, trascorsa nel Salento della fine degli anni ‘60. Quando si ritrovano nei primi anni ’90, Ignazio è un affermato magistrato e Lucia il braccio destro di un boss della droga. Di Edoardo Winspeare, con Donatella Finocchiaro, Fabrizio Gifuni “Galantuomini” andrà in onda sabato 6 luglio alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Cinema Italia”.

Documentari d'autore
Los Zuluagas

Dopo 25 anni di esilio, Juan Camilo Zuluaga Tordecilla torna in Colombia, dove il padre Bernardo Gutierrez Zuluaga e la madre Amparo Del Carmen Tordecilla, hanno combattuto nelle fila della guerriglia colombiana. I loro destini però saranno diversi. E’ “Los Zuluagas” di Flavia Montini in onda sabato 6 luglio alle 22.55 su Rai Storia per “Documentari d’autore”.


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