L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Kennedy, Gandhi, Sciascia

DOMENICA 17/11/2024

Passato e Presente
Firenze capitale

Quella di Firenze Capitale è una storia oggi quasi dimenticata. Eppure ,è nel capoluogo toscano che l’Italia trovò il suo centro in una fase cruciale della sua storia, tra il 1865 e il 1871. Anni in cui a Roma regnava ancora il Papa, protetto dalla Francia di Napoleone III. Ne parla Paolo Mieli con uno dei maggiori specialisti del Risorgimento italiano, lo storico Gilles Pécout nell’appuntamento con “Passato e Presente”, programma di Rai Cultura riproposto domenica 17 novembre alle 20.30 su Rai Storia a pochi giorni dal 160° anniversario del trasferimento della capitale da Torino a Firenze il 19 novembre 1864. È proprio in seguito a un accordo con Parigi che la capitale lascia Torino e viene trasferita in Toscana, culla della cultura e della lingua italiana. Un evento che muterà profondamente il volto urbanistico ed economico di Firenze. Ma fiorentini e torinesi come vissero quel cambiamento? E cosa rimane oggi di quell’esperienza?

Binario cinema
JFK. Un caso ancora aperto

Dallas, 22 novembre 1963, John Fitzgerald Kennedy, presidente degli Stati Uniti, in pieno giorno viene colpito alla testa dai proiettili di un fucile mentre è seduto in limousine accanto alla first lady. Le immagini del suo assassinio sconvolgono l’America e il mondo. “JFK – Un caso ancora aperto” di Oliver Stone, del 1991, andrà in onda nella versione estesa, la “director’s cut” per “Binario cinema” domenica 17 novembre alle 21.10 su Rai Storia. All’epoca della sua uscita, il film - primo della trilogia di Oliver Stone dedicata ai presidenti americani insieme a “Gli intrighi del potere – Nixon” e “W” su George W Bush - ha scatenato molte polemiche perché abbraccia la tesi del procuratore di New Orleans, Jim Garrison, interpretato da Kevin Costner, che mette in discussione quella ufficiale della Commissione Warren secondo cui Lee Harvey Oswald è stato il solo esecutore materiale dell'attentato. Nel cast anche Kevin Bacon, Gary Oldman, Joe Pesci, Walter Matthau, Sissy Spacek, Donald Sutherland, Jack Lemmon e Tommy Lee Jones, nominato agli Oscar come miglior attore non protagonista per la sua interpretazione di Clay Shaw, ambiguo uomo d’affari e agente della Cia. Il film ha vinto due Oscar per la migliore fotografia e il migliore montaggio.

LUNEDI’ 18/11/2024

Cosa farò da grande
(per la Giornata Mondiale dell’Infanzia)

Un’inchiesta in quattro puntate firmata nel 1982 da Giuliana Calandra e Gabriella Lazzoni, dedicata all’universo dei bambini delle scuole elementari italiane: è “Cosa farò da grande”, che Rai Cultura ripropone tutti i giorni a partire da lunedì 18 novembre alle 18 su Rai Storia in occasione della Giornata Mondiale dell’Infanzia che si celebra il 20 novembre. Una serie d’interviste per analizzare alcuni aspetti della loro vita privata e scolastica: il rapporto con i genitori e lo studio, sogni e passioni.

1940: Italia in guerra
Attacco alla Grecia 

La guerra che, dopo un celebre ultimatum al dittatore greco Metaxàs il 28 ottobre 1940, l'Italia combatte contro la nazione ellenica. La racconta “1940: Italia in guerra”, in onda lunedì 18 novembre alle 18.30 su Rai Storia a 84 anni dalla dichiarazione di guerra di Mussolini alla Grecia. L'idea mussoliniana di "spezzare le reni alla Grecia" si scontra presto con la dura realtà: la resistenza greca e la progressiva disfatta dell'esercito italiano renderanno necessario l'intervento risolutivo della Germania. Tutto si conclude nell'aprile 1941: il fallimento della guerra italiana in Grecia mette la parola 'fine' alle velleità di una "guerra parallela".

Passato e Presente
Da Parigi a Varennes, reali in fuga

È il tragitto in carrozza più famoso della storia, il percorso che da Parigi porta nel villaggio di Varennes. La notte del 20 giugno 1791 i reali di Francia, preoccupati per la loro sorte, decidono di lasciare di nascosto il palazzo delle Tuileries. Ha inizio una fuga caotica e rocambolesca che si conclude meno di ventiquattr’ore dopo nel villaggio di Varennes, con l’arresto dei sovrani di Francia a poco più di cinquanta chilometri dalla salvezza. Una pagina di storia raccontata da Paolo Mieli e dal professor Luigi Mascilli Migliorini a “Passato e Presente”, in onda lunedì 18 novembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Odissea
Il ritorno

Da Itaca, l'isola di Odisseo, continua l'esplorazione di Cristoforo Gorno nell’ “Odissea” il programma Rai Cultura in onda lunedì 18 novembre alle 21.10 in prima visione su Rai Storia. Il racconto riprende dallo sbarco dell'eroe nella sua isola e lo segue nel suo palazzo fino al compimento della vendetta contro i pretendenti. L'incontro con il cane Argo, il rapporto con il figlio Telemaco, la figura di Penelope sono alcuni degli aspetti che vengono approfonditi. Con l'aiuto, di Massimo Cultraro, dirigente di ricerca del CNR e studioso del mondo miceneo, Cristoforo Gorno mette a confronto il poema con i ritrovamenti archeologici di Itaca, in particolare l'edificio che è stato identificato con il palazzo dell'eroe.

a.C.d.C.
Marchfeld 1278. La battaglia per l'Europa

Il confronto sul campo tra il nuovo imperatore del Sacro Romano Impero, Rodolfo d’Asburgo, e il re di Boemia, Ottocaro II, plasmano la storia dell’Europa e della dinastia degli Asburgo. Venerdì 26 agosto 1278 i due sovrani si affrontano in una delle battaglie più grandi e più importanti del Medioevo. È il culmine - e l’epilogo - di un’idea cavalleresca di guerra e l’atto fondante della dinastia asburgica, una delle più longeve della storia mondiale. Una storia riletta da “Marchfeld 1278. La battaglia per l'Europa”, in onda lunedì 18 novembre alle 21.40 su Rai Storia per “a.C.d.C.”, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero.

Cronache di terra e di mare
Manfredi biondo era e bello

“Biondo era e bello e di gentile aspetto”. Così, nel Purgatorio, Dante descrive re Manfredi, figlio illegittimo, e poi riconosciuto, di Federico II, che, sfidando l’autorità del pontefice, si impossessò del Regno di Sicilia e, come suo padre prima di lui, sfiorò l’impresa di unificare l’Italia. Un personaggio raccontato da Cristoforo Gorno per le vie e davanti alla Cattedrale di Trani – città amata dal sovrano per la sua bellezza – in “Cronache di terra e di mare”, in onda lunedì 18 novembre alle 22.40 su Rai Storia. Manfredi di Svevia doveva essere davvero bello perché anche una cronaca del tempo dice che “la natura lo adornò di tutte le grazie”: bello e colto, educato dagli intellettuali più raffinati alla corte del padre, addestrato al mestiere delle armi, aveva tutto per diventare l’eroe di una saga epico-cavalleresca medievale, come poi avvenne.

“Le avventure della sua vita – dice Gorno - assomigliano a un dramma teatrale, una tragedia a tinte forti che Shakespeare avrebbe potuto mettere in scena tra un Macbeth e un Riccardo III. Manfredi è il protagonista. Sogna in grande: ambizione, coraggio, astuzia e fortuna gli consegnano il regno di Sicilia nel 1258. Come suo padre sembra perfino in grado di unificare l’Italia e di essere ricordato come l’artefice della più importante svolta nella storia italiana dalla caduta dell’Impero Romano. Ma è un attimo: saranno proprio i sogni troppo grandi a rovinarlo”.

Il suo antagonista, potentissimo e insidioso, è la Chiesa di Roma, che usa ogni mezzo, sacro e profano, per fermarlo. E ci sono le trame matrimoniali, le due mogli una venuta dal nord, l’altra da oriente. Infine, l’ultimo atto, innescato da un re straniero che cala sull’Italia, Carlo d’Angiò, e la morte nella battaglia di Benevento, nel 1266.

MARTEDI’ 19/11/2024

Specchio segreto
La candid camera di Nanni Loy

Delle persone vengono filmate a loro insaputa, trovandosi coinvolte in situazioni divertenti e surreali create da attori professionisti e dallo stesso conduttore. Si tratta di “Specchio Segreto”, prima candid camera della storia della Tv, programma ideato e condotto da Nanni Loy, la cui puntata d’esordio, trasmessa il 19 novembre 1964, viene riproposta nel giorno del 60° anniversario da Rai Cultura martedì 19 novembre alle 19.00 su Rai Storia.

Passato e presente
Rodolfo Valentino l’uomo che sedusse l’America

Era partito per l’America mosso dall’ambizione e da sogni di grandezza, il giovane Rodolfo Valentino. Da Castellaneta, in provincia di Taranto, approda a Hollywood dove diventa uno dei più popolari divi del cinema muto, il simbolo stesso dell’eleganza e della passionalità. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dal professor Ernesto Galli Della Loggia a “Passato e presente” in onda martedì 19 novembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

 Nel firmamento delle stelle del grande schermo il suo è uno dei primi sguardi magnetici capace di sedurre ed incantare il pubblico, la figura che dà origine allo star system del cinema americano.

Nel secolo breve
Indira Gandhi, la signora d’acciaio

Indira Gandhi è stata la prima e unica donna a capo di una democrazia popolata da centinaia di milioni di persone: l’India. A 40 anni dalla sua uccisione, è lei la protagonista del primo appuntamento con la nuova stagione de “Nel secolo breve”, con Paolo Mieli, in onda martedì 19 novembre alle 21.10 in prima visione su Rai Storia. Ha governato per circa venti anni una nazione multireligiosa, afflitta da povertà, carestie e ingiustizia sociale. Ma anche una nascente potenza militare ed economica. Dopo più di un secolo di dominio coloniale britannico, Indira trasforma l'India in una democrazia solida e indipendente, con un programma laico che per la prima volta si rivolge ai più poveri, promuove l’emancipazione delle donne e realizza grandi riforme. Per gli ultimi è Mamma India, per gli altri è Durga, la divinità guerriera. Amata e odiata in egual misura, la sua vita è una saga epica di faide, errori e tradimenti. Primo ministro, salvo rare pause, dal 1966 fino alla sua morte violenta avvenuta il 31 ottobre 1984, Indira Gandhi ha dominato la scena politica asiatica. Ma il suo lascito politico è discusso e controverso.

Storie contemporanee
Il movimento per la casa a Roma

La storia del movimento per la casa a Roma è al centro dell’ultimo appuntamento con Michela Ponzani e con la nuova stagione di “Storie contemporanee” in onda martedì 19 novembre alle 22.40 in prima visione su Rai Storia. Sin dall’epoca fascista, l’esigenza di espansione urbana di Roma porta alla formazione delle borgate di edilizia pubblica, il cui rapporto con la città rimarrà sempre complesso. Ad aggravare la situazione l’aumento costante della popolazione romana tra il 1950 e il 1970 e la diffusione del fenomeno dell’abusivismo. Proprio per queste cause, tra la fine degli anni Sessanta e gli anni Ottanta, si sviluppano in città proteste e lotte sociali per il diritto alla casa. Ad accompagnare Michela Ponzani nella ricostruzione di queste drammatiche vicende, la ricercatrice Giulia Zitelli Conti, lo storico Luciano Villani e il testimone Renato Fattorini, uno dei protagonisti di quegli anni di lotta.

MERCOLEDI’ 20/11/2024

Omaggio ad Amintore Fanfani
Il ricordo di Rai Cultura a 25 anni dalla scomparsa

La parabola politica di Amintore Fanfani è stata un susseguirsi di eventi, incarichi e responsabilità, che hanno portato lo statista toscano al centro della storia italiana. È il protagonista dell’appuntamento con Paolo Mieli e con “Italiani” riproposto da Rai Cultura mercoledì 20 novembre alle ore 12.00 su Rai Storia a 25 anni dalla scomparsa il 20 novembre 1999. Economista raffinato, cattolico intransigente, uomo politico astuto e ambizioso, Fanfani ha attraversato per quarant'anni la scena politica italiana, con ruoli da protagonista: cinque volte presidente del consiglio, tre volte presidente del Senato, più volte ministro, due volte segretario della Dc. Caustico, irriverente, visionario, pittore amatoriale, ma anche uomo permaloso e diffidente, Fanfani è stato protagonista del primo embrione di centrosinistra, dell'apertura politica ai mercati orientali, uomo chiave di vicende diplomatiche. Il racconto della sua vita politica è quello dei suoi successi, ma anche degli insuccessi, primo tra tutti la mancata elezione al Quirinale del 1971. A raccontare il Fanfani politico e uomo, la figlia Marina Fanfani, lo storico Pietro Craveri, il giornalista del Corriere della Sera Francesco Verderami, e l'ex dg Rai, Ettore Bernabei.

Omaggio a Leonardo Sciascia
Il ricordo di Rai Cultura a 35 anni dalla morte

È il 3 settembre del 1982 e il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa viene assassinato a Palermo. Sono anni di sangue e terrore e l’Italia si prepara a reagire all’offensiva mafiosa. In questo periodo Leonardo Sciascia si fa vivo sui giornali con articoli spiazzanti, moniti controcorrente che paiono demolire i miti che lui stesso ha contribuito a creare. “La mafia non si sconfigge con la terribilità delle sirene”. In realtà Sciascia è preoccupato di salvaguardare principi democratici più importanti, quelli su cui si fonda lo Stato, e di non sacrificarli all’emergenza: “La mafia si può combattere solo con il diritto”. A lui è dedicato lo speciale di “Italiani”, con Paolo Mieli, riproposto da Rai Cultura mercoledì 20 novembre alle ore 17.15 su Rai Storia a 35 anni dalla scomparsa il 20 novembre 1989.

La logica del crimine, il male del potere, la giustizia tradita, l’inquisizione sempre possibile: in quell’episodio ci sono già tutti i temi del grande scrittore di Racalmuto e il suo carattere.

Sciascia è stato un narratore capace di anticipare nella finzione, la logica spietata del crimine, un intellettuale lucido, intento a coltivare un senso più profondo della giustizia, contro ogni ipocrisia del potere. Ma anche un politico tenace, scomodo, deciso a impegnarsi in prima persona per gettare luce sulle trame nere della storia.

È stato Sciascia a raccontarci per primo cos’era la mafia, ed è stato lui a spiegarci come si poteva combattere e persino sconfiggere, senza mai dimenticare il valore della giustizia e della libertà, senza mai arrendersi all’arroganza del potere.

Dagli anni del fascismo, al dopoguerra, dai primi romanzi che raccontano la mafia agli italiani, agli editoriali corrosivi e scomodi del Corriere, fino alle polemiche sull’antimafia e alle grandi battaglie intellettuali per una giustizia giusta, nello Speciale si ripercorre la vita e il pensiero di uno dei più importanti intellettuali europei del 900.

Viaggio in memoria di John Fitzgerald Kennedy
Un mito nell'immaginario americano

Tre speciali per raccontare John Fitzgerald Kennedy e i valori di cui fu portatore cominciando dal racconto e dal ricordo del terribile giorno della tragedia di Dallas, il 22 novembre 1963, il momento in cui si interruppe tragicamente il sogno americano. È “Viaggio in memoria di John Fitzgerald Kennedy”, riproposto mercoledì 20 novembre alle 18.30 su Rai Storia a ridosso dell’anniversario dell’omicidio.

Il viaggio è il racconto della memoria di un mito, lungo la linea che porta da Boston a Dallas, passando per gli stati segregati del sud est degli Stati Uniti. Un viaggio nella memoria storica dell’americano comune, nei ricordi, negli aneddoti, nei sogni immaginati e poi interrotti, nella speranza di un mondo migliore e nella frustrazione dopo la sua morte. E se da una parte la serie ne ripercorre la memoria e la mitologia nell’immaginario americano della provincia - diventando così una preziosa testimonianza di storia - dall’altra parte rappresenta un’interessante escursione negli Stati Uniti di oggi. Non c’è bisogno di citare lo Stephen King del romanzo “22.11.63”, libro in cui lo scrittore prova a immaginare la possibilità di cambiare il corso della storia impedendo la tragedia di Dallas, per immaginare quanto oggi sia ancora attuale e al centro della politica americana, e non solo, il tema dei diritti civili, dell’uguaglianza, della discriminazione e integrazione razziale, i temi più forti su cui si basò il programma della nuova frontiera di Jfk.

Omaggio a Ennio Flaiano
Il ricordo di Rai Cultura a 52 anni dalla scomparsa

“Siamo qui, Giulio Cattaneo e io per parlare di Ennio Flaiano morto circa due anni fa. Dico parlare e non commemorare, perché forse l’espressione ‘commemorare’ a Flaiano, dispiacerebbe”. Così Cesare Garboli apre la puntata intitolata “Un marziano a Roma”, dedicata a Ennio Flaiano, di “Settimo giorno – Attualità Culturali” del 1974 riproposta da Rai Cultura mercoledì 20 novembre alle 19.30 nel giorno dell’anniversario della scomparsa (20.11.1972). In studio con Garboli, che ebbe l’incarico dall’editore di raccogliere gli scritti inediti di Flaiano, c’è Giulio Cattaneo, curatore delle sue opere complete. “Saettatore incomparabile di calembour pungenti, uomo di conversazione brillante e ancora oggi leggendario”, come lo definisce Garboli, è raccontato e ricordato partendo dalle sue opere.

Passato e presente
Paola Lombroso dalla parte dei bambini

Primogenita di Cesare Lombroso, medico, scienziato e fondatore dell’antropologia criminale, Paola Lombroso cresce a stretto contatto con i maggiori esponenti del positivismo e del socialismo di fine secolo. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dalla professoressa Maria Giuseppina Muzzarelli nell’appuntamento con “Passato e presente” in onda mercoledì 20 novembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia in occasione della Giornata Mondiale dell’Infanzia.

In famiglia è costantemente incoraggiata a sviluppare le proprie capacità intellettuali. Pubblica studi pionieristici sulla psicologia dell’età dello sviluppo e dedica molte delle proprie energie a realizzare, istituzioni assistenziali per la cura dei bambini meno agiati, come i doposcuola di Torino o le case rifugio per i bambini rimasti soli a causa della Prima guerra mondiale. Convinta dell’impossibilità di superare le diseguaglianze sociali senza il superamento di quelle culturali, cerca modi per accendere bisogni e curiosità intellettuali anche tra l’infanzia povera. A questo doveva servire il Corriere dei Piccoli, alla cui ideazione Paola Lombroso lavora per anni, come pure la rete delle bibliotechine rurali che riesce a creare con l’aiuto di molti dei suoi più affezionati giovani lettori.

Cari amici vicini e lontani
Jazz e dintorni

Torna l’appuntamento con Renzo Arbore e con “Cari amici vicini e lontani”, il programma Rai Cultura in onda mercoledì 20 novembre alle 21.10 in prima visione su Rai Storia.

L’ottava puntata si apre con Arbore che saluta nomi storici della radio come Isa di Marzio, Gisella Sofio, Anna Benassi, Giorgio Guarino e Pinuccio Nava, soffermandosi a parlare con il regista Pupi Avati, con cui condivide la passione per il jazz e il clarinetto e presenta altri “imbucati” seduti ai tavolini in studio Minà, Castaldo, Dandini... e infine presenta Fausto Leali (che negli anni 60 era chiamato il “negro bianco”, per la sua voce soul) che esegue “A chi”, truccato come il “cantante di jazz” (oggi sarebbe stato inammissibile).

Arbore passa poi al tavolo della trasmissione “L’ora del soldato”, con le voci comiche Carlo Croccolo ed Elio Pandolfi (1926-2021), attore comico che aveva esordito in Radio Vaticana come annunciatore (rifacendo gli annunci multilingue). Pandolfi, esortato da Arbore, sfoggia il suo talento canoro omaggiando Anna Magnani con “Com'è bello fa l'amore quann'è sera”.

Viene ricordata “La catena della fraternità” per l’alluvione del Polesine del 1951: Arbore ne parla con Pia Moretti, in Rai dal ’38, documentarista e curatrice di “Voci dal Mondo” inventato da Vittorio Veltroni. Arbore passa poi a un dialogo sulla “radio neorealista” con Michelangelo Antonioni.

Chiudono la puntata tre voci della radio degli anni ’50, il Duo Fasano -le sorelle Delfina e Dina, che parteciparono al primo Festival di Sanremo del ’51 - e Carla Boni -vincitrice del terzo Sanremo nel ’53 con “Viale d’autunno” – dove ripropongono, supportate da “I Senza vergogna”, i loro successi. Un programma di Renzo Arbore, Ugo Porcelli ed Enrico Salvatori, con la collaborazione di Lucia Ciancaglini. Produttore esecutivo Alessandra Giorgi. Regia di Luca Nannini e Agostino Pozzi.

GIOVEDI’ 21/11/2024

Rai, una grande storia italiana
Per la Giornata Mondiale della Tv

In occasione della Giornata Mondiale della TV, Rai Cultura propone, giovedì 21 novembre su Rai Storia, “Rai, una grande storia italiana”, un racconto articolato in brevi filmatidei momenti salienti della storia radiotelevisiva: gli albori della tv, le cronache dei più importanti fatti, le imprese sportive, le scoperte scientifiche, le fiction di maggior successo, i programmi di intrattenimento più iconici. Si parte alle 8.30 con la storica sigla di apertura dei programmi Rai in una versione ad alta definizione e l’annuncio dei programmi del primo giorno ufficiale della TV, il 3 gennaio 1954, rifatto dieci anni dopo da Fulvia Colombo. Si prosegue alle 9.30 con 70 anni di varietà in TV, da ‘Carosello’ e il ‘Musichiere’ a ‘Tale e quale show’ e ‘Ballando con le stelle’. Alle 11.45 celebrazione di un secolo di voci della Radio Italiana: dal concerto inaugurale del 6 ottobre 1924 alla moltitudine dei canali e delle testate di Radio Rai. Alle 14.00 sono in scena i giochi a premi in TV, da ‘Lascia o raddoppia’ ad ‘Affari tuoi’.

Il racconto lascia spazio alle 15.30, sempre giovedì 21 novembre su Rai Storia, alla puntata del programma “Storie della TV”, con Aldo Grasso, dedicato alle “Signorine buonasera” che per oltre mezzo secolo hanno annunciato i programmi della televisione italiana con un sorriso. Fulvia Colombo, Nicoletta Orsomando, Rosanna Vaudetti, Maria Giovanna Elmi, Mariolina Cannuli sono solo alcune delle annunciatrici che hanno fatto la storia della tv. Dal mistero intorno al primo annuncio agli aneddoti dietro i celebri soprannomi si propone il ritratto di queste donne e racconta un ruolo che oramai non esiste più. Le "signorine buonasera" come le battezzò la stampa dell'epoca, hanno rappresentato per anni il volto Rai.

Alle ore 16.00 un nuovo capitolo di “Rai, una grande storia italiana”: da ‘Non è mai troppo tardi e ‘L’approdo’ a Rai Cultura, 70 anni di divulgazione culturale attraverso il piccolo schermo.

Alle 17.00, con “Italiani”, omaggio a Gianni Bisiach (di cui oggi ricorre anche l’anniversario della scomparsa), che con la Rai ha avuto una storia durata quasi 60 anni: nello speciale firmato da Enrico Salvatori si ripercorre la sua lunghissima carriera.

Alle ore 18.30 un nuovo filmato di “Rai, una grande storia italiana”: è la volta dei telegiornali e delle rubriche di approfondimento Rai, dal bianco e nero all’alta definizione, sempre in prima linea. Alle 20.25 circa le storie che hanno riempito 70 anni del piccolo schermo, dagli sceneggiati in diretta alle fiction di successo degli ultimi anni. Si prosegue alle 23.10 con i 70 anni Sport in TV, 70 anni di emozioni in diretta televisiva, dalla prima partita teletrasmessa a Parigi 2024. Il racconto di questa grande storia italiana si chiude alle 00.15 con la storica sigla che annunciava la chiusura delle trasmissioni in alta definizione, accompagnata dall’annuncio della buonanotte che Radio Rai trasmetteva negli anni ‘50.

Viaggio in memoria di John Fitzgerald Kennedy
Kennedy e i diritti civili

I luoghi delle lotte per i diritti civili e il ruolo del Presidente John Fitzgerald Kennedy, e poi di suo fratello Bob, nella stesura del Civil Rights Act, la legge del 1964 che combatté e dichiarò illegali la discriminazione e la segregazione razziale. Li racconta la seconda puntata de “Viaggio in memoria di John Fitzgerald Kennedy” che Rai Cultura propone martedì 21 novembre alle 18.30 su Rai Storia. Con il Civil Rights Act per la prima volta vengono riconosciuti diritti civili fondamentali, come quello dell’uguaglianza tra bianchi e neri. Il viaggio inizia a Nashville con l’incontro con Bill Carter, uno degli agenti segreti del Presidente, si sposta poi in Alabama e in Mississippi, gli stati segregazionisti del sud degli Stati Uniti. A Birmingham, Alabama, l’incontro con ex attivisti dei movimenti per i diritti civili degli anni 60 e collaboratori di Martin Luther King. Infine, in Mississippi, l’incontro con una leggenda vivente, James Meredith, il primo studente nero che - accompagnato dai militari - entrò a Ole Miss, l’Università segregata del Mississippi.

Passato e Presente
La montagna magica. La Germania di Thomas Mann

Quando esce La Montagna Incantata, nel 1924, Thomas Mann ha quasi 50 anni. Ne sono passati 24 dalla pubblicazione del suo più grande successo editoriale, I Buddenbrook, e il mondo intorno a lui è completamente cambiato. La Germania Guglielmina non esiste più. A 100 anni dalla pubblicazione, ne parlano Paolo Mieli e il professor Emilio Gentile nell’appuntamento con “Passato e presente” riproposto giovedì 21 novembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. La nuova repubblica emersa dalle ceneri della grande guerra e dell’umiliante sconfitta tedesca sta facendo i conti con una crisi economica devastante e con la presenza di forze politiche sovversive, tra le quali sempre più pericolose appaiono quelle che incarnano il nazionalismo dell’estrema destra. Mann, che nel 1914 si era unito al coro patriottico e aveva messo la sua penna ed il suo prestigio al servizio dello sforzo bellico tedesco, ha cominciato da tempo una revisione delle proprie posizioni politiche e culturali che lo porterà allo scontro aperto con il nazismo. La Montagna Magica, scritta tra il 1913 e il 1924 è, quindi, non solo un romanzo di formazione ma anche un grande affresco della società europea d’anteguerra e il racconto simbolico del travagliato percorso intellettuale del suo autore.

5000 anni e più. La lunga storia dell'umanità
Buffalo Bill. L'invenzione del West

Buffalo Bill, al secolo William Frederick Cody, è colui che ha contribuito a plasmare nell'immaginario collettivo l'idea del selvaggio West. A “5000 anni e +, La lunga storia dell’umanità”, in onda giovedì 21 novembre alle 21.10 in prima visione su Rai Storia, Giorgio Zanchini incontra in studio Daniele Fiorentino, docente di Storia e istituzioni degli Stati Uniti d’America all’Università di Roma Tre, per tratteggiarne il profilo e conoscere la vicenda di questo celebre personaggio, la cui fama supererà l’oceano e raggiungerà l’Europa. Noto cacciatore di bisonti, da cui il suo soprannome, divenne un attore di fama internazionale: lo show che lo vedeva protagonista, il Buffalo Bill Wild West Show, approdò persino in Italia facendo tappa in alcune città del Bel Paese. Un racconto che tratteggia l’America del suo tempo, tra pionieri e coloni, selvaggio west e il mito della “frontiera”.

a.C.d.C.” L'epoca d'oro dei pirati dei Caraibi
Issate la bandiera nera!

Nel 1714, con la fine della guerra di successione spagnola, migliaia di marinai britannici si ritrovano disoccupati. Le loro licenze, le famose “lettere di corsa” che li autorizzavano, per volere reale, a essere corsari, non hanno più valore. Molti di loro scelgono allora di continuare comunque le loro azioni, anche contro la stessa flotta mercantile britannica. Nasce così l’epopea dei pirati dei Caraibi, raccontata dal professor Alessandro Barbero ne “L'epoca d’oro dei pirati dei Caraibi”, in onda da giovedì 21 novembre alle 22.10 su Rai Storia, per il ciclo “a.C.d.C.”. Nella prima puntata ci si catapulta proprio alla fine della guerra tra Gran Bretagna e Spagna. Tutti i corsari utilizzati dalla marina inglese per attaccare gli Spagnoli rimangono nei Caraibi senza fonte di reddito. Esperti marinai, come Benjamin Hornigold, si danno alla pirateria, nascondendosi a Nassau, nelle Bahamas. Quando un’imponente flotta spagnola con un prezioso carico fa naufragio al largo della Florida, Hornigold si appropria del bottino. Ma il suo aristocratico rivale Henry Jennings ruba l’oro degli spagnoli e la nave dello stesso Hornigold. Gli acerrimi rivali sono ora pirati in guerra.

VENERDÌ 22/11/2024

Passato e Presente
La psicoanalisi in Italia durante il fascismo

La psicoanalisi si affaccia nel panorama scientifico italiano all’inizio del Novecento. I primi tentativi di divulgazione si scontrano però con la diffidenza della comunità scientifica. All’inizio degli anni Trenta, lo psichiatra triestino Edoardo Weiss si trasferisce a Roma. Intorno a lui, che ha studiato le teorie psicoanalitiche a Vienna sotto la guida di Paul Federn, uno dei primi allievi di Freud, si forma un gruppo di studiosi interessati all’approfondimento e alla divulgazione della disciplina. La psicoanalisi non riesce però ad affermarsi. Nel Paese, intanto, il fascismo ha ormai smantellato i resti dello stato liberale, instaurando la dittatura. In questa fase, tuttavia, non sarà tanto il regime il principale ostacolo alla diffusione delle dottrine di Freud, quanto il rigoroso paradigma organicista della psichiatria dell’epoca e l’ostilità degli elementi più conservatori della Chiesa. Una pagina di storia approfondita da Paolo Mieli e dalla professoressa Alessandra Tarquini a “Passato e presente” in onda venerdì 22 novembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Viaggio in memoria di John Fitzgerald Kennedy
Gli ultimi giorni

Il viaggio in Texas e gli ultimi due giorni di vita del Presidente Kennedy: li ricostruisce “Viaggio in memoria di John Fitzgerald Kennedy”, in onda venerdì 22 novembre alle 18.30 su Rai Storia. Il viaggio in Texas del 21 e 22 novembre 1963 è delicato, pericoloso e decisivo per la candidatura alla Presidenza del 1964. Dopo San Antonio e Houston John Fitzgerald Kennedy visita Fort Worth e infine Dallas, dove viene assassinato il 22 novembre 1963. Il viaggio attraverso il Texas raccoglie le parole, le testimonianze e le memorie dello scrittore Joe R. Lansdale, che fa rivivere in un suo romanzo Elvis insieme a JFK. Poi riecheggiano le ultime parole del Presidente Kennedy a Fort Worth e indimenticabili frammenti di memoria visiva, prima di raggiungere Dallas e incontrare tre testimoni, il giornalista Hugh Aynesworth, testimone oculare dell’assassinio di Kennedy; il detective della Squadra Omicidi del Dallas Police Department Elmer L. Boyd, reso celebre per la fotografia che lo ritrae ammanettato con Lee Harvey Oswald nel momento dell’arresto; e il detective Jim Leavelle, l’uomo che, ammanettato con Oswald, non riuscì ad impedire che fosse colpito a morte da Jack Ruby.

Le ragazze
Da Teresa Vergalli, staffetta partigiana a Milena Bartolini, allenatrice di calcio

Nell’appuntamento con "Le Ragazze", in onda venerdì 22 novembre alle 21.10 su Rai Storia, Teresa Vergalli, staffetta partigiana in Emilia durante la Seconda Guerra Mondiale, racconta la sua esperienza di ragazza degli anni ’40. Negli anni seguenti è stata impegnata nelle organizzazioni femminili (Unione Donne Italiane e altro) e nella lotta politica fino alla scrroelta di dedicarsi all’insegnamento. Segue il racconto intrecciato di due ragazze degli anni Sessanta. L’eclettica Stefania Casini, attrice, giornalista e regista e la ginecologa Maria Pia Mani, che da studentessa nel 1973, in una Napoli stravolta dall’irruento scoppio dell’epidemia di colera, si è impegnata in prima persona nella somministrazione dei vaccini. Dopo di loro ci saranno le storie di due ragazze degli anni Ottanta: la prima è Milena Bertolini, calciatrice e allenatrice, anche della nazionale femminile italiana. Da sempre impegnata nella battaglia per abbattere i pregiudizi sul calcio femminile, ai Mondiali del 2019 è riuscita in una doppia impresa: portare la squadra fino ai quarti di finale e conquistare il riconoscimento mediatico, istituzionale e politico che il calcio femminile italiano attendeva da anni. La seconda è Elisabetta Lachina, la cui giovinezza è stata spezzata la sera del 27 giugno 1980: i suoi genitori, Giuseppe Lachina e Giulia Reina, persero la vita nella strage di Ustica insieme agli altri 79 passeggeri del DC-9 Itavia. Da allora Elisabetta non ha mai smesso di mantenere vivo il loro ricordo e di chiedere giustizia. In chiusura ci sarà la ragazza del nuovo millennio Diletta Bellotti, attivista romana che nell’estate 2019 ha realizzato la campagna #pomodorirossosangue contro lo sfruttamento dei braccianti agricoli del meridione.

SABATO 23/11/24

È una domenica sera di novembre
Il terremoto dell’Irpina

Sono le 19:34:52 del 23 novembre 1980 quando la terra trema e sconquassa l’Irpinia. “È una domenica sera di novembre”, ineluttabilmente. Un tempo intriso di morte e distruzione che Lina Wertmüller scelse per il titolo del documentario da lei girato sui luoghi del terremoto già pochi giorni dopo. Nel giorno dell’anniversario, per rendere omaggio alle vittime del sisma, Rai Cultura ripropone sabato 23 novembre alle ore 16.45 su Rai Storia “È una domenica sera di novembre”.

Lina Wertmüller si era recata sui luoghi del terremoto a tre giorni dall’evento: “Mi ci ha portato lo strazio, il dolore, ma anche la voglia di fare qualcosa per quella gente. Quasi un dovere per chi, come me, si occupa di immagini, mettere al servizio di quelle popolazioni e anche per tutti gli altri la mia opera. Un lavoro che non è quotidiano, che duri più dello spazio di un giornale o di una ripresa televisiva, una piccola pietra lanciata con forza e con sdegno nell’immobilità di ogni discorso sul Sud”. 

In onda per la prima volta il 23 novembre 1981 a un anno esatto dalla tragedia, “È una domenica sera di novembre” è un lavoro che parte dalle prime dolorose immagini provenienti dai telegiornali e prosegue col racconto della ricostruzione, soffermandosi sul senso di perdita improvviso ed inconsolabile dei sopravvissuti, sulle sconfitte per ogni casa distrutta, per ogni ricordo polverizzato, ma anche sulle vittorie dei soccorritori per ogni persona strappata alle macerie. Sul filo del terremoto, l’inchiesta non solo mantiene alta l’attenzione sulla tragedia e sulla difficoltà della ricostruzione successiva, ma offre uno sguardo ampio sul Sud, sul suo folklore, sul sapore ancora un po’ pagano e misterico delle tradizioni meridionali. La regista si è avvalsa della consulenza del sociologo Domenico De Masi e la cronaca narrata dai diretti protagonisti si intreccia alle letture di Lina Wertmüller e Piera degli Esposti, dei commenti sul Mezzogiorno scritti da Alberto Moravia, Carlo Levi, Furio Colombo, Alberto Ronchey, Giampaolo Pansa e dei brani tratti dalle opere di Leonardo da Vinci, Plinio il Giovane, Johann Wolfgang Goethe, Giacomo Leopardi. Infine, un’intervista al regista Martin Scorsese, che ha dedicato molta della sua produzione cinematografica al mondo degli italoamericani. Non si tratta, quindi, solo del racconto di un disastro naturale, ma di un grido di dolore, restituito in immagini di incredibile intensità. 

Passato e presente
1980, il terremoto in Irpinia

La sera del 23 novembre 1980 un sisma di magnitudo 6.9 sconquassa la terra devastando vaste aree dell’Irpinia e provocando 3000 morti. Nel giorno dell’anniversario di quello che fu il sisma più violento registrato in Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale, "Passato e Presente" in onda sabato 23 novembre alle 20.30 su Rai Storia, ripercorre le diverse fasi della catastrofe che mise in ginocchio uno dei territori più poveri della penisola, contando, oltre ai morti, più di ottomila feriti e trecentomila senzatetto. Una tragedia che mise in luce l’inadeguatezza della macchina dello stato. A denunciare il colpevole ritardo dei soccorsi fu il Presidente della Repubblica Sandro Pertini in un memorabile discorso alla televisione che terminava con un appello alla nazione, in cui incitava a portare aiuti alla popolazione colpita dal terremoto. Un appello che fu recepito da migliaia di volontari che, nei giorni immediatamente successivi alla scossa, accorsero in massa in Irpinia. In studio con Paolo Mieli, il professor Giovanni De Luna analizza la tragedia, l’impatto che questa ebbe sul tessuto sociale, la risposta delle istituzioni e le modalità con cui la criminalità organizzata speculò sul disastro.

Cinema Italia – I nostri mariti

Un film in tre episodi: un giovane sposa una ragazza intenzionata a cambiar sesso; un altro scopre che la consorte deve procreare se vuole un'eredità; un delinquente scopre che la moglie lo tradisce con un poliziotto. Eì il film “I nostri mariti” di Luigi Filippo D'Amico, Dino Risi, Luigi Zampa, in onda sabato 23 novembre alle 21.10 per il ciclo “Cinema Italia”. Nel cast Ugo Tognazzi, Alberto Sordi, Liana Orfei, Jean Claude Brialy, Michele Marcier, Akim Tamiroff.

Documentari d’autore
La legge del terremoto”

A partire dal catastrofico sisma che colpì il Belice nel 1968, Alessandro Preziosi riflette sull’Italia dei terremoti, e sul terremoto in sé. E’ “La legge del terremoto” andrà in onda in prima visione Rai sabato 23 novembre alle 23.00 su Rai Storia.


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