West Side Story
Leonard Bernstein
Ottobre 2017
19 (20.30 A), 20 (20.30 B), 21 (15.30 F), 22 (15.30 C), 28 (20.30 L), 29 (15.30 F.A.)
Direttore d’Orchestra Wayne Marshall
Coreografie originali Jerome Robbins
riprese da Gail Richardson
Regia Federico Bellone
Traduzioni Franco Travaglio
Allestimento in coproduzione Teatro Carlo Felice – WEC World Entertainment Company
C’è un posto per noi,
da qualche parte un posto per noi.
Pace e quiete e aria aperta
ci aspettano
da qualche parte.
Una ragazza, Atto II (“Somewhere”)
Con West Side StoryBernstein ha compiuto un miracolo: essere colto e popolare insieme. Citazioni da Beethoven e passaggi moderni, spigolosi, si fondono con melodie be-pop e ritmi latini, dando vita a un “melting pot” che rispecchia in musica le posizioni democratiche del compositore, kennedyano convinto. Anche la vicenda sentimentale, del resto, contiene un chiaro messaggio umano e sociale: l’amore è una forza trasversale capace di andare oltre le rivalità di parte, come in Romeo e Giulietta, a cui la trama si ispira. I Capuleti e i Montecchi si sono reincarnati nelle duebande rivali che si contendono l’Upper West Side di Manhattan, i portoricani Sharks e gli americani Jets. Ai primi appartiene Maria, ai secondi Tony. E anche se nel 1957, a Broadway, la ragazza si salva, diversamente da Shakespeare, la morale è quella antica: l’amore è un sentimento troppo grande, che le piccolezze degli uomini non riescono a gestire. Definirlo un musical è riduttivo: WestSide Story è teatro totale – musica, canto, prosa e danza. Le coreografie sono quelle originali diJerome Robbins, immortalate dalla celebre e pluripremiata versione cinematografica del 1961.