L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

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carlo felice genova

 

Rigoletto

Giuseppe Verdi

Dicembre 2017

6 (20.30 A), 9 (15.30 F), 10 (15.30 C), 12 (20.30 B), 22 (20.30 F.A.),

23 (20.30 L) 27 (20.30 F.A.), 29 (15.30 F.A.)

Direttore d’Orchestra Francesco Ivan Ciampa (6, 9,10,12) Dorian Wilson (22, 23, 27, 29)

Regia Rolando Panerai

Scene Enrico Musenich

Costumi Regina Schrecker

Luci Luciano Novelli

Personaggi e interpreti principali

Rigoletto Leo Nucci (6, 10, 12)/ Carlos Álvarez (23, 27, 29)/ Enkhbat Amartuvshin (9, 22)

Gilda Maria Mudriak (6, 10, 12)/ Leonor Bonilla (9, 22)/ Serena Gamberoni (23, 27, 29)

Duca di Mantova Antonio Gandia (6,10,12)/ Celso Albelo (23, 27, 29)

Sparafucile Dario Russo /Mihailo Šljivić

Maddalena Anastasia Boldyreva

Allestimento Fondazione Teatro Carlo Felice

Miei signori… Ah perdono, pietate…

Al vegliardo la figlia ridate…

Ridonarla a voi nulla ora costa,

Tutto il mondo è tal figlia per me.

Rigoletto, Atto II

Un classico del melodramma, talmente familiare, ormai, che si corre il rischio di non coglierne più l’audacia. Rigolettoè, certo, l’opera di “La donna è mobile”, “Questa o quella, per me pari sono”, “Bella figlia dell’amore”, pagine popolarissime, ma è anche uno dei titoli più scabrosi nella storia del melodramma, che la censura cercò in ogni modo di ammorbidire e rendere più presentabile. Verdi fu irremovibile e Rigolettorimase tale e quale fin dalle prime recite, che entusiasmarono il pubblico e scandalizzarono la critica: un’opera con protagonisti un vecchio deforme, un killer, una fanciulla innocente rapita, violata e infine uccisa e chiusa in un sacco da cronaca nera. Situazioni estreme e dinamiche psicologiche ancora attuali che la musica estrinseca con pienezza e verità: il rancore del diverso emarginato e deriso, la scissione irrisolvibile tra padre amorevole e buffone cinico, gli impulsi incontenibili di un giovane dongiovanni nostrano, il ritrovarsi vittima quando si voleva essere carnefice. E un vecchio che piange, come mai aveva pianto e mai più piangerà in musica. La regia di Rolando Panerai è il frutto dell’esperienza di uno dei più grandi baritoni del nostro tempo, interprete memorabile di Rigoletto.


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