L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Tragedie e commedie telefoniche

 

Tra poche ore si alzerà il sipario sul penultimo appuntamento con la Stagione Lirica 2014-2015 della Fondazione Teatri di Piacenza: La Voix Humaine di Francis Poulenc e The Telephone di Gian Carlo Menotti. Le due opere, che andranno in scena al Municipale domani sabato 18 aprile alle 20,30 e in replica domenica 19 aprile alle 15,30, sono frutto di una coproduzione tra Teatro Alighieri di Ravenna, Teatro del Giglio di Lucca e Fondazione Teatri di Piacenza.

Tra poche ore il sipario del Municipale si alzerà per dare vita al penultimo appuntamento con la Stagione Lirica 2014-2015 della Fondazione Teatri di Piacenza: La Voix Humaine di Francis Poulenc e The Telephone di Gian Carlo Menotti.

Le due opere, in scena domani sabato 18 aprile alle 20,30 e in replica domenica 19 aprile alle 15,30, sono il frutto di una coproduzione tra Teatro Alighieri di Ravenna, Teatro del Giglio di Lucca e Fondazione Teatri di Piacenza che riprende l'allestimento della Fondazione Teatro Comunale e Auditorium di Bolzano.

Entrambe dirette da Jonathan Webb alla guida dell'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, per la regia di Sandro Pasqualetto, le scene e i costumi di Cristina Alaimo e le luci di Claudio Schmid, La Voix Humaine vedrà come protagonista assoluta Alda Caiello nel ruolo di Una donna, mentre Teresa Sedlmair ed Emilio Marcucci saranno Lucy e Ben in The telephone.

Uno spettacolo, quello di domani sera, che accoglie sul palco due atti unici radicalmente diversi della cui scenografia si è occupata Cristina Alaimo che per realizzarla, dopo una ricerca sul contesto storico ed estetico contemplato dai due brani, ha trovato spunto nei quadri di Edward Hopper.

Come ha spiegato la stessa scenografa: ”Nelle opere di Hopper domina una visione lontana ma attenta, uno sguardo voyeuristico verso l’anonimato degli spazi abitati nelle spietate “macchine per vivere” che sono le città. La poca cosa, la banalità, l’anonimato e, in primis, la noia, diventeranno, vent’anni dopo, soggetto e tema dell’esistenzialismo, proprio quando Poulenc completerà l’opera dell’amico Jean, mettendola in musica. Le finestre dello spazio domestico diventano così platea dalla quale, protetti, è possibile osservare le vite degli altri. Le due opere di Poulenc e di Menotti - ha aggiunto Alaimo - non narrano storie importanti, se non per i protagonisti stessi. In entrambe le pièces ci è dato di assistere a voci umane e chiacchiere protette tra pareti, che riempiono lo spazio fino ad incanalarsi nel più sottile dei cunicoli domestici, un cavo del telefono”.

“La scena che ho disegnato, quindi, - ha precisato la scenografa - è volutamente simile ad un set cinematografico, ma doppio e ribaltato in modo da renderci simultaneamente l’interno e l’esterno della stessa stanza, lasciando così aperta la possibilità di essere osservati e osservatori. Una composizione orizzontale, panoramica da cinemascope, dove è costruito solo ciò che rientra nell’inquadratura, dove si alternano vuoto e pieno, concavo e convesso, dentro e fuori. Così come è evidente che i due spazi ci appaiono simultaneamente, altrettanta è negata la necessità che esistano allo stesso tempo. Non è dato che la vicenda di Lucy, ad esempio, succeda a quella della protagonista, anonima ancora una volta, della voce umana, in quanto entrambe si svolgono in un tempo imprecisato della memoria del luogo stesso”.


Per info e biglietti è possibile rivolgersi alla biglietteria del Teatro Municipale di Piacenza, in via Verdi 41, al numero di telefono 0523.492251 o al fax 0523.320365 o all'indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..


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