Addio a Daniela Dessì
Milano, 20 agosto - La notizia della scomparsa di Daniela Dessì suscita profonda commozione in tutti coloro che amano l’opera, e in particolare in chi ha lavorato con lei. In quasi 30 anni di presenze regolari al Teatro alla Scala Daniela Dessì ha presentato un vasto repertorio che, seguendo la naturale evoluzione della sua voce, ha spaziato da Rossini e Mozart a Verdi, Puccini e al Verismo, forte di una tecnica solidissima che insieme al forte temperamento e ad una rara sensibilità interpretativa l’ha collocata tra le figure di spicco del panorama operistico internazionale. La sua Fiordiligi in Così fan tutte e i suoi ruoli verdiani con Riccardo Muti (Alice Ford, Elisabetta di Valois, Messa da Requiem) e le sue interpretazioni di Puccini e Cilea restano tra le pagini indimenticabili della storia scaligera degli ultimi decenni. È significativo infine che il premio Abbiati della Critica Musicale Italiana sia giunto nel 2008 per Norma al Comunale di Bologna, un ruolo estraneo al repertorio tradizionale della cantante, che richiede imperiosa autorità vocale e scenica unita a ferreo controllo tecnico.
Il debutto alla Scala di Daniela Dessì avviene all’inizio della carriera, nel 1982, nella parte di Donna Fulvia ne La pietra del paragone di Rossini diretta da Piero Bellugi alla Piccola Scala, con la regia di Eduardo De Filippo. Nel 1987 canta la Messa da Requiem di Verdi diretta da Riccardo Muti alla Philharmonie di Berlino nell’ambito dei festeggiamenti per i 750 anni della capitale tedesca e nel 1988 è Liù nella Turandot in trasferta giapponese con la direzione di Lorin Maazel insieme a Ghena Dimitrova e Nicola Martinucci. L’anno seguente sostituisce Cheryl Studer come Contessa in una rappresentazione de Le nozze di Figaro diretta da Riccardo Muti prima di indossare, questa volta da titolare, i panni di Fiordiligi nell’ormai classica edizione di Così fan tutte, sempre diretta da Muti con la regia di Michael Hampe. Seguono ancora Requiem con Muti e Liù con Maazel in tournée a Mosca. Riccardo Muti la vorrà di nuovo per Requiem a Siviglia e a Milano nella chiesa di San Marco nel 1992. E il 7 dicembre 1992 Daniela Dessì è Elisabetta di Valois in Don Carlo di Verdi accanto a Luciano Pavarotti, Samuel Ramey e Luciana D’Intino con la regia di Franco Zeffirelli e la direzione di Muti. Muti la vuole nuovamente l’anno seguente come Alice Ford nella ripresa del magnifico Falstaff di Strehler, e di nuovo nelle recite del 1995. Puccini e il Verismo sono i capisaldi del suo repertorio negli anni successivi: ricordiamo Adriana Lecouvreur di Cilea nel 2000 con Roberto Rizzi Brignoli e nel 2007 con Stefano Ranzani, Madama Butterfly nel 2002 con Carlo Rizzi e nel 2004 con Bruno Bartoletti, Tosca nel 2003 con Gary Bertini e nel 2006 con Lorin Maazel. Nel 2005 è Desdemona in Otello di Verdi diretto da Oleg Caetani. La sua ultima apparizione scaligera, nel 2009, concludeva una nutrite serie di presenze nella stagione dei concerti di canto.
Tutto il Teatro si stringe con affetto intorno alla famiglia di Daniela Dessì.