Caetani e Corsi interpretano Weber e Šostakovič
Rai5, giovedì 03/08/2017 - 21:15
“Il fagotto è uno strumento dal timbro duttile, espressivo e dalla grande personalità, che ricorda quello della voce umana; inoltre ha un ruolo centrale nella cultura musicale occidentale”. Lo sostiene Andrea Corsi, primo fagotto dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, protagonista del concerto tenutosi all’Auditorium Rai “A. Toscanini” di Torino, che Rai Cultura propone giovedì 3 agosto alle 21.15 su Rai5. In programma due pagine per fagotto di Carl Maria von Weber, che mettono in risalto le capacità nell’arte della strumentazione del compositore tedesco: l'Andante e Rondò all’ongarese op. 35 per fagotto e orchestra, composto nel 1813 mentre Weber era direttore del teatro d'opera di Praga ed eseguito per la prima volta quello stesso anno nella capitale ceca; e il Concerto in fa maggiore op. 75 per fagotto e orchestra, scritto due anni prima e considerato una prova di grande impegno per il solista, che deve prestare molta attenzione al timbro e al colore insiti nella partitura. “Del resto Weber – dice Corsi – ha uno stile inconfondibile, che coniuga efficacemente le sue esperienze operistiche con quelle sinfoniche”. Sul podio il direttore d'orchestra Oleg Caetani, vincitore nel 1979 del Concorso Rai di Torino, che propone nella seconda parte del concerto la monumentale Sinfonia n. 7 in do maggiore op. 60 Leningrado di Dmitrij Šostakovič, ultimata nel 1941 durante la Seconda Guerra Mondiale e dedicata dal musicista all'amata città natia, minacciata dalle truppe di Hitler. La musica di Šostakovič ha sempre ricoperto un ruolo centrale nel repertorio di Caetani che, oltre ad aver inciso il primo ciclo completo delle sinfonie del compositore russo con l’Orchestra Verdi di Milano, ha tradotto in tedesco il libretto del Naso per una produzione a Francoforte nel 1991 e ha diretto la prima italiana dell'operetta Mosca, Cheriomushki nel 2007. La regia televisiva è di Rossella De Bonis.