La Scala di Maria Callas
Ricordi e testimonianze
Giovedì 14 settembre, dalle 20.30, in occasione dell’inaugurazione della mostra “Maria Callas in scena – Gli anni della Scala” (a cura di Margherita Palli – Museo Teatrale alla Scala dal 15 settembre, in collaborazione con Hearst Italia), il Teatro alla Scala dedica al grande soprano una serata di ricordi e testimonianze condotta dal giornalista Fabio Cappelli, Caporedattore Cultura di Rainews24.
I primi anni di attività scaligera di Maria Callas saranno ricordati da Eliana de Sabata, figlia del grande direttore d’orchestra e compositore che diresse l’artista in due titoli verdiani: I vespri siciliani, con cui nel 1951 l’inaugurazione di Stagione fu collocata per la prima volta nel giorno di Sant’Ambrogio, e nello storico Macbeth che aprì la stagione seguente. Eliana de Sabata fu sempre presente alle prove e accompagnò l’artista nei suoi primi passi milanesi.
Un altro grande della direzione d’orchestra che ebbe un ruolo fondamentale nella formazione del mito di Maria Callas fu Herbert von Karajan, che alla Scala la diresse in Lucia di Lammermoor nel 1954 restituendo al titolo donizettiano tutta la sua forza drammatica e onirica. Karajan fu anche regista della produzione. Accanto alla Callas nella parte di Enrico Ashton era Rolando Panerai, uno degli artisti preferiti da Karajan che lo volle in numerosissime incisioni e un amico di lunga data del grande soprano.
Il regista Filippo Crivelli fu assistente di Franco Zeffirelli nel celebre allestimento de Il turco in Italia di Rossini diretto da Gianandrea Gavazzeni nel 1955: sarà lui a raccontare il talento comico della Callas accanto alla sua statura drammatica, ma soprattutto ad addentrarsi nei retroscena della produzione, che aveva seguito di poco il trionfo de La sonnambula con la regia di Visconti e la direzione di Bernstein.
Il nome di Maria Callas alla Scala è indissolubilmente legato alla leggendaria produzione de La traviata diretta da Carlo Maria Giulini nel 1955 con la regia di Luchino Visconti e le scene di Lila de Nobili. Insieme a Giuseppe Di Stefano e Ettore Bastianini in palcoscenico c’era anche, nella parte di Annina, Luisa Mandelli. Era lei a vestire la Callas nella celebre ultima scena con la cuffietta voluta da Visconti; ma fu accanto al grande soprano anche nell’Alceste diretto sempre da Giulini nel 1954 per la regia di Margherita Wallmann.
Maria Callas fu per Milano assai più che una cantante: la ragazza greca dalla voce miracolosa ma dall’aspetto goffo e infelice intraprese un cammino di maturazione artistica che la pose al centro della vita culturale e sociale della città. Testimone della vita personale della Callas durante e oltre il periodo milanese è l’amica di sempre Giovanna Lomazzi, oggi vicepresidente dell’AsLiCo e indiscussa signora del mondo dell’opera italiana.
Il musicologo e critico Jacopo Pellegrini ha indagato aspetti esecutivi delle registrazioni di Maria Callas ma anche la sua capacità di reinventare lo spazio scenico e di trasformarsi in icona di mondi diversi quali il cinema e la moda. A lui il compito di tentare di individuare la specificità e unicità del fenomeno Callas dal punto di vista musicale e scenico.
Il Teatro alla Scala ringrazia la Rai (e in particolare RaiCultura, RaiTeche e RaiStoria) per la collaborazione nel reperimento delle immagini e testimonianze video.
Si ringrazia inoltre Warner Classics per aver reso disponibili gli audio rimasterizzati delle incisioni storiche.
Ingresso gratuito con biglietto fino a esaurimento posti.
Biglietti disponibili, con un massimo di due per persona dalle ore 12 di venerdì 1° settembre presso la Biglietteria Centrale, Galleria del Sagrato – Piazza del Duomo – Stazione Metropolitana Duomo (aperta tutti i giorni dalle 12 alle 18).