Eroica: giovani talenti per Mozart e Beethoven
Stagione Sinfonica 2019/20
Con laVerdi Kerem Hasan e il cornista Felix Klieser
Giovedì 10 ottobre 2019, ore 20.30
Venerdì 11 ottobre 2019, ore 20.00
Domenica 6 ottobre 2019, ore 16.00
Auditorium di Milano, largo Mahler
Mozart Ouverture da “Il Flauto Magico” K620
Mozart Concerto per corno e orchestra n.3 in Mi bemolle maggiore K447
Beethoven Sinfonia n.3 in Mi bemolle maggiore op.55 “Eroica”
Corno Felix Klieser
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Direttore Kerem Hasan
Due debutti prestigiosi sul palco dell’Auditorium per il terzo programma della Stagione sinfonica 2019-20 dell’Orchestra sinfonica di Milano: il cornista tedesco Felix Klieser e il direttore inglese Kerem Hasan. Due giovani talenti internazionali che per tre serate, giovedì 10 ottobre (ore 20.30), venerdì 11 ottobre (ore 20.00) e domenica 13 ottobre (ore 16.00) si confronteranno con due giganti della musica: Mozart e Beethoven. Di Mozart, oltre alla celeberrima Ouverture da “Il Flauto magico”, la sua opera forse più enigmatica, ascolteremo il Terzo dei quattro concerti da lui composti per corno e orchestra forse il più bello dell'intero repertorio per corno e orchestra. Il brano, di grande profondità espressiva e che richiede notevole impegno virtuosistico, sarà affrontato sul palco dell’Auditorium insieme all’Orchestra sinfonica di Milano da Felix Klieser cornista tedesco che, nonostante la sua disabilità, ha costruito una carriera internazionale basata esclusivamente sulle sue doti eccezionali di strumentista. Alla direzione dell’Orchestra un altro giovane talento, il britannico Kerem Hasan che a soli 27 anni sta costruendo una brillante carriera internazionale e che nella seconda parte del concerto affronterà con laVerdi uno dei massimi capolavori del sinfonismo di Beethoven la Sinfonia n.3 di conosciuta anche come Eroica, opera “smisurata” sia per la lunghezza che per la densità dell’elaborazione tematica, con la quale il compositore rivoluzionò il genere sinfonico, fino a quel momento puro intrattenimento. Ispirata alla figura di Napoleone e agli ideali di eguaglianza, libertà, fraternità della rivoluzione francese, la forma sinfonica qui è usata da Beethoven per veicolare i suoi ideali illuministici.
Conferenza
Il concerto di Giovedì 10 ottobre sarà introdotto da Enrico Reggiani alle ore 18.00 nel foyer della balconata dell’ Auditorium. Ingresso libero.
Biglietti: euro 36.00/15.00; Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari apertura: mar/dom, ore 10.00/ 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org www.vivaticket.it.
Programma
Wolfgang Amadeus Mozart (1756 - 1791) Ouverture da “Il Flauto Magico” K620
Composto da Mozart nel 1791 ed eseguito a Vienna il 30 settembre dello stesso anno diretto da Mozart stesso, il Flauto Magico è stato definito da molti studiosi un enigma, un rebus.
Un mix di generi e forme a partire dal libretto, al quale hanno collaborato diverse mani, con elementi massonici che si possono far risalire a Karl Ludwig Giesecke e le gag di Papageno create dal librettista e interprete Emanuel Schikaneder contrastano tra di loro, così come il cambio di prospettiva tra i primi e il secondo atto con i buoni che diventano cattivi e viceversa.
Il 24 dicembre del 1781 Mozart e il famoso pianista italiano Muzio Clementi furono invitati alla corte dell’Imperatore Giuseppe II l’uno all’insaputa dell’altro e furono messi di fronte alla richiesta di confrontarsi in un duello musicale che si concluse in parità, con il premio in danaro diviso tra i due. Mozart rimase così colpito da una delle sonate eseguite quella sera da Clementi (opera 24), da utilizzarlo senza la minima variazione come un fugato nell’Ouverture del Flauto magico e inserendone una versione variata nell’aria della Regina della Notte. Pare che Clementi non fosse molto felice tanto che in seguito volle inserire su tutte le partiture della sonata la dicitura che ne rivendicava la sua paternità.
Ma al di là di questo resta la definizione sfuggevole di questa opera che sfugge a ogni definizione. Una Fuga? Una forma sonata, Ouverture alla francese? Musica massonica? In ogni caso la commistione di elementi in apparenza inconciliabili tra loro all’ascolto regalano quelle sensazioni uniche che solo un capolavoro può dare.
Wolfgang Amadeus Mozart (1756 - 1791) Concerto per corno e orchestra n.3 in Mi bemolle maggiore K447
Mozart compose almeno sei Concerti per corno, di cui soltanto tre sono giunti integri fino a noi. Il Concerto K.412 che viene considerato il quarto, in realtà è una sorta di collage, realizzato con l'unione di due brani isolati. I tre lavori completi, cui Koechel assegna i numeri di catalogo 417, 447 e 495, sono stati scritti tutti per il medesimo virtuoso, il cornista Ignaz Joseph Leutgeb, o Leitgeb (1745-1811 che aveva condiviso con i due Mozart, padre e figlio, il servizio presso la corte dell'arcivescovo Colloredo e una serie di felici tournée europee, che avevano toccato Parigi e Milano. Mozart, come i suoi predecessori, scrisse i suoi Concerti per corno naturale, uno strumento ancora privo delle moderne chiavi, quindi riservato a musicisti dalle qualità non comuni. Prima che le chiavi fossero brevettate in Prussia attorno al 1815-16, il corno naturale permetteva solo l'emissione dei suoni armonici, che il tubo ritorto terminante in un padiglione emetteva mediante la pressione dell'aria e la tensione delle labbra. Attraverso la mano, inserita nel padiglione dello strumento si potevano produrre altri suoni, calanti o crescenti, con cui si integravano le note mancanti, malgrado l'evidente differenza timbrica.
Il Terzo è di gran lunga il più importante dei quattro concerti per corno di Mozart forse il più bello dell'intero repertorio per corno e orchestra. Le caratteristiche tecniche del Terzo Concerto appaiono oggi sorprendenti, dal momento che si tratta di una partitura difficile anche per un moderno solista, e che doveva quindi presentarsi come di inusitata difficoltà per chi - all'epoca di Mozart - disponeva del solo corno naturale. Le grandi difficoltà tecniche del concerto hanno fatto pensare a vari studiosi a un esecutore dalla professionalità più solida di Leutgeb (che alternava a quella di musicista la professione di venditore di formaggi)
Nel complesso la scrittura strumentale, con le parti assai elaborate di clarinetti e fagotti, conferisce al Terzo Concerto una qualità e un'ampiezza che lo distacca dalle opere precedenti, innalzandolo una spanna al di sopra dei suoi confratelli e quasi alla pari delle migliori pagine per solista e orchestra del catalogo mozartiano. Il notevole impegno virtuosistico, la profondità espressiva, la sottigliezza nell'impiego dei timbri hanno spinto alcuni a spostare assai avanti la data di composizione (comunemente fissata al 1783) fino a farla coincidere con quella delle ultime e più grandi opere di Mozart.
Ludwig van Beethoven (1770 - 1827) Sinfonia n.3 in Mi bemolle maggiore op.55 “Eroica”
Eseguita la prima volta a Vienna il 7 aprile 1805, diretta dallo stesso Beethoven, l’Eroica è un’opera “smisurata” sia per la lunghezza che per la densità dell’elaborazione tematica, le escursioni dinamiche, l’uso del colore orchestrale. Ispirata dallo spirito della rivoluzione francese e gli ideali repubblicani di eguaglianza, libertà, fraternità, quando iniziò la stesura della partitura fra la fine del 1802 e l'inizio del 1804, Beethoven intendeva dedicarla alla figura di Napoleone. Ma quando da Console egli si autoproclamò Imperatore l’entusiasmo di Beethoven scemò, come spiega Ferdinando Reis amico e suo biografo:
«A proposito di questa Sinfonia Beethoven aveva pensato a Napoleone, ma finché era ancora primo console. Beethoven ne aveva grandissima stima e lo paragonava ai più grandi consoli romani. Tanto io, quanto parecchi dei suoi amici più intimi, abbiamo visto sul suo tavolo questa sinfonia già scritta in partitura e sul frontespizio in alto stava scritta la parola "Buonaparte" e giù in basso "Luigi van Beethoven" e niente altro. Se lo spazio in mezzo dovesse venire riempito e con che cosa, io non lo so. Fui il primo a portargli la notizia che Buonaparte si era proclamato imperatore, al che ebbe uno scatto d'ira ed esclamò: "Anch'egli non è altro che un uomo comune. Ora calpesterà tutti i diritti dell'uomo e asseconderà solo la sua ambizione; si collocherà più in alto di tutti gli altri, diventerà un tiranno!" Andò al suo tavolo, afferrò il frontespizio, lo stracciò e lo buttò per terra.»
Così l'edizione a stampa della Sinfonia, apparsa nel 1806, omette il riferimento diretto a Bonaparte, e recita: "Sinfonia Eroica composta per festeggiare il sovvenire di un grand'Uomo” forse con l’intento di celebrare l'immagine di un ideale di eroe che si era concretamente incarnato in Napoleone.
Ma il periodo in cui fu composta l’Eroica tra il 1802 e il 1804 fu particolarmente drammatico per Beethoven: alla delusione per la situazione politica, infatti, si erano aggiunti altri drammi personali: la sordità, che nel 1802 si era aggravata al punto tale da indurlo a meditare il suicidio, e l’amore non corrisposto per la contessa Giulietta Guicciardi, sua allieva di pianoforte, che nel 1803 aveva sposato il conte Gallemberg. Per dare una forma musicale alla tempesta emotiva che stava sconvolgendo la sua vita, il compositore, non soddisfatto dei tradizionali schemi della forma-sonata, realizzò una struttura musicale estremamente complessa, in cui ogni movimento risulta ampliato in modo considerevole, i temi sono sottoposti ad uno sviluppo e ad un’elaborazione fuori dal comune, che testimonia un profondo travaglio interiore. Di certo, proprio a partire dall'Eroica, è al genere della Sinfonia che il compositore affidò il compito di veicolare i suoi ideali illuministici, sconvolgendo di fatto gli obiettivi di puro intrattenimento che avevano fino allora contraddistinto il genere sinfonico anche nelle sue forme più raffinate e impegnate, quali le ultime Sinfonie di Mozart. In questo modo la Sinfonia veniva caricata di significati estremamente più complessi ed ambiziosi, come spiegava nel 1918, il musicologo tedesco Paul Bekker: “La novità rivoluzionaria, grazie alla quale la Sinfonia di Beethoven rappresenta per noi l'inizio di una nuova era musicale, sta nel fatto che - se posso servirmi di una definizione drastica -Beethoven compone non una nuova musica, ma un nuovo uditorio.” O come suggerisce Carl Dahlhaus nel 1802: “Poiché la musica strumentale non è altro che imitazione del canto, la Sinfonia in specie, prende il posto del coro e perciò, come il coro, ha lo scopo di esprimere i sentimenti di una intera moltitudine”.
Biografie
Felix Klieser, cornista
Nato nel 1991 a Göttingen, Klieser è un’artista straordinario sotto molti aspetti. A 5 anni ha cominciato a studiare il corno e a 17 anni si è iscritto nella classe del Prof. Markus Maskuniitty alla Hochschule für Musik und Theater di Hannover. Nel 2014 Felix Klieser ha vinto il premio ECHO Classic nella categoria miglior giovane artista e ha pubblicato un libro autobiografico che racconta la sua incredibile storia personale.
Nel 2016 Klieser ha ricevuto il prestigioso premio intitolato a Leonard Bernstein dal Schleswig-Holstein Musik Festival.
Dal 2008 al 2011 è stato membro dell’Orchestra nazionale giovanile tedesca (Bundesjugendorchester), e si è esibito con la Philharmonie di Berlino, la Beethovenhalle di Bonn, la Philharmonie di Colonia e Philharmonie am Gasteig di Monaco. Ha anche partecipato a numerose produzioni della emittente radiotelevisiva di Colonia Westdeutscher Rundfunk (WDR) e ha intrapreso tournée in Austria, Svizzera, Italia e Sudafrica.
Per quanto riguarda la musica da camera Felix Klieser si esibisce con i più prestigiosi enesemble tedeschi in sale prestigiose di Dusseldorf, Bamberga, Gottinga, Neumarkt, Köln e al Mosel Musikfestival.
Il suo primo album Reveries con opere per corno e piano è stato pubblicato nel 2013. Nel 2015 ha registrato con il Württembergisches Kammerorchester Heilbronn diretto da Ruben Gazarian, mostrando la sua grande versatilità musicale, suonando sia il corno alto che quello basso
Nel settembre 2017 ha pubblicato il suo terzo CD Horn Trio, registrato con il violinista Andrej Bielow e il pianista Herbert Schuch al Bayerischer Rundfunk (BR) di Monaco.
Nella passata stagione Felix Klieser era già apparso come solista con la Camerata Salzburg e la Mozarteumorchester Salisburgo, Orquesta Filarmónica de Gran Canaria, Saarländisches Staatsorchester, e la Pingdong Symphony Orchestra (Taiwan).
Ha suonato musica da camera al Festspiele Mecklenburg- Vorpommern, nel teatro Münster, Zeppelinhaus Friedrichshafen, Beethovenhaus Bonn, Tonhalle Düsseldorf e l'Oxford Chamber Music Festival.
Nella stagione 2019/2020 è previsto un tour in Germania con l'orchestra da camera Festival Strings Lucerne. Dopo il debutto con la Fondazione Orchestra Sinfonica Milano Giuseppe Verdi (Milano), sono previsti altri concerti in Cina e Corea del Sud. Inoltre, continua la proficua collaborazione con la Camerata Salisburgo con vari concerti in Austria e Spagna. In Germania sono previste collaborazioni con varie orchestre tra cui la Magdeburgische Philharmonie e la Philharmonisches Orchestre di Lubecca.
Nel marzo 2019 Klieser ha registrato per l'etichetta Berlin Classics i concerti completi per corno di Mozart con la Camerata Salzburg e il Cd è entrato nella Top 10 delle classifiche tedesche di musica classica.
Kerem Hasan, direttore
Kerem Hasan, nato a Londra nel 1992, ha studiato pianoforte e Direzione d’orchestra al Royal Conservatoire of Scotland. Ha approfondito ulteriormente la sua Formazione all’Accademia di Musica “Franz Liszt” a Weimar e alla Zurich University of the Arts con Johannes Schlaefli. Hasan ha ricevuto borse di studio elargite dalla Solti Foundation, ABRSM e dalla Help Musician UK. Nell’estate del 2016, Kerem Hasan ha frequentato l’Accademia di Direzione d’orchestra dell’Aspen Music Festival, dove ha collaborato con Robert Spano, Hugh Wolff e Federico Cortese. Nel novembre del 2016 è stato finalista nella competizione internazionale Donatella Flick, dirigendo la London Symphony Orchestra.
Nel 2017, è ritornato al Festival in qualità di giovane direttore e successivamente è stato premiato con l’Aspen Conductor Prize. È poi tornato ad Aspen nel 2018 come assistente direttore. Nell’agosto del 2017 ha vinto il prestigioso premio Nestlé and Salzburg Festival per giovani direttori d’orchestra, gettando le basi per una promettente carriera internazionale. Nell’agosto del 2018, Kerem Hasan è tornato a Salisburgo per dirigere la ORF Radio-Symphonieorchester Wien al Salzburg Festival.
Altri momenti rilevanti della stagione 2018/2019 comprendono un nuovo invito alla Royal Concertgebow e i suoi debutti con la Danish National Symphony Orchestra, la Filarmonica Teatro La Fenice, la MDR Sinfonieorchester, la Deutsche Radio Philharmonie Saarbrücken Kaiserslautern, la New Japan Philharmonic, la Royal Liverpool Philharmonic e la Netherlands Radio Philharmonic Orchestra. È stato altresì invitato come Direttore ospite alla Brucknerorchester di Linz, Staatstheater Darmstadt, Deutsche Staatsphilharmonie Rheinland-Pfalz, Noord Nederlands Orkest, Orchestra della Toscana e alla Odense Symphony Orchestra. Tra i suoi impegni nel campo dell’Opera, da segnalare la direzione de “La forza del destino” di G.Verdi con il Welsh National Opera, “Les Contes d’Hoffmann”), con il Tiroler Landestheater e "Hänsel und Gretel" con il Meininger Staatstheater
Hasan ha diretto concerti con la Royal Concertgebouw Orchestra, la London Symphony Orchestra, la NDR Radiophilharmonie Hannover, la Tiroler Symphonieorchester Innsbruck, l’Orchestra da Camera di Mantova, la St. Petersburg Symphony Orchestra e con la Oviedo Filarmonia. Durante la stagione 2018/2019, è stato assistente alla Direzione di Bernard Haitink con la Chicago Symphony Orchestra e la Royal Concertgebouw Orchestra.
In seguito, gli è stato riconosciuto il titolo di nuova costituzione di direttore associato alla Welsh National Opera.
Kerem Hasan che nel 2018 ha diretto il concerto di Capodanno di Innsbruck è stato di recente nominato direttore principale della Tiroler Symphonieorchester Innsbruck, e inizierà il suo mandato nella stagione 2019/2020.