Fra Bach e la Puglia
Rai5, giovedì 10 ottobre 2019 - 21:15
Rai5, sabato 12 ottobre 2019 - 10:56
Rai5, domenica 13 ottobre 2019 - 18:44
È interamente dedicato a Beatrice Rana, giovane pianista pugliese di fama internazionale, fondatrice e direttrice artistica del Festival Internazionale di Musica da Camera ClassicheFORME, il doppio appuntamento che Rai Cultura propone giovedì 10 ottobre dalle 21.15 su Rai5. Si comincia dal documentario in prima tv di Roberto Giannarelli, prodotto da Rai Cultura, dal titolo “Beatrice Rana: della musica e delle radici”. Un viaggio alla scoperta delle origini della pluripremiata pianista ventiseienne, che si è imposta rapidamente nel panorama internazionale dopo aver ottenuto a soli diciotto anni il Primo premio al Concorso Internazionale di Montréal nel 2011. Nonostante la brillante carriera concertistica nelle sale più prestigiose e i tanti riconoscimenti di pubblico e critica, Beatrice Rana non ha mai dimenticato la sua terra natale, il Salento, dove ha riportato l’esperienza maturata nel mondo, dando vita nel 2017 a un piccolo festival cameristico di altissimo livello come ClassicheFORME. Il documentario rivela il doppio volto dell’artista, professionista rigorosa ma anche ragazza semplice, legata agli affetti familiari, al maestro Benedetto Lupo, ai colori del Sud e alle bellezze ricche di storia del Salento. Protagonisti, accanto a lei, la sorella violoncellista Ludovica e gli amici musicisti provenienti da tutta Europa che lo scorso luglio hanno animato la terza edizione di ClassicheFORME nel cuore di Lecce.
Alle 22.15 segue il concerto dedicato alle mastodontiche Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach che Beatrice Rana ha eseguito per la Stagione di Musica da camera dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia nel 2017. Grazie all’incisione di questo monumento della letteratura pianistica, la giovane interprete ha vinto un “Gramophone Award” nel 2017 ed è stata eletta “Artista Femminile dell’Anno” ai Classic BRIT Awards della Royal Albert Hall di Londra nel 2018. Scritte fra il 1741 e il 1742, le Variazioni Goldberg sono legate a un fantasioso aneddoto raccontato nel 1802 da Nikolaus Forkel, primo biografo del compositore. Secondo Forkel, la composizione era stata commissionata a Bach da un nobiluomo di Dresda, Hermann Karl von Keyserling, che soffriva di insonnia e alleviava la noia delle sue lunghe notti ascoltando brani per clavicembalo suonati da Johann Gottlieb Goldberg, che eseguì per lui anche l’Aria con diverse variazioni di Bach.