L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Prokof'ev con la regia di Emma Dante

Rai5, giovedì 17 ottobre 2019 - 21:15

Rai5, sabato 19 ottobre 2019 - 11:02

Rai5, domenica 20 ottobre 2019 - 19:01

Leggi la recensione: Roma, L’angelo di fuoco, 28/05/2019

Un’allucinazione sulfurea fra isteria, demoni ed esorcismi ambientata nelle viscere di una cripta per una perla rara del Novecento teatrale. È “L’angelo di fuoco” di Sergej Prokof’ev, proposto per la prima volta in lingua originale nell’allestimento firmato da Emma Dante e diretto da Alejo Pérez, che Rai Cultura propone in prima tv giovedì 17 ottobre alle 21.15 su Rai5. Tornato in scena lo scorso maggio al Teatro dell’Opera di Roma dopo 53 anni di assenza dall’unica rappresentazione al Costanzi sotto la direzione di Bruno Bartoletti, lo spettacolo è affidato a due fuoriclasse come Emma Dante e Alejo Pérez, entrambi già protagonisti a Roma della Cenerentola rossiniana nel 2016. 
Capolavoro “proibito” che Prokof’ev non vide mai rappresentato, “L’angelo di fuoco” fu riscoperto trent’anni dopo la sua stesura – quando l’autore era già scomparso – dapprima a Parigi nel 1954 in forma di concerto, poi a Venezia l’anno dopo nell’allestimento scenico di Giorgio Strehler diretto da Nino Sonzogno. Composta su libretto dello stesso Prokof’ev, tratto dal romanzo blasfemo di Valerij Brjusov, è un’opera visionaria, immersa nel clima di mistico esoterismo così diffuso nell’avanguardia russa del primo Novecento, che si traduce nel linguaggio ora grottesco ora allucinato del compositore. La produzione di Emma Dante poggia sul conflitto fra superstizione e razionalità che lacera Renata, la giovane posseduta dal desiderio per l’angelo di fuoco/demonio che vive e muore come una martire. «Il suo è un incubo spettacolare e visionario – spiega la regista – che permette di esplorare il mondo parallelo dei sogni, il mondo oscuro della mente infestato dai fantasmi».
Protagonisti sul palco, accanto a Ewa Vesin nel ruolo di Renata e Leigh Melrose in quello di Ruprecht, Anna Victorova (Padrona della locanda), Mairam Sokolova (Indovina e Madre superiora), Sergey Radchenko (Agrippa di Nettesheim), Petr Sokolov (Mathias Wissmann), Maxim Paster (Mefistofele) e Goran Jurić (Inquisitore). Completano il cast i talenti del progetto “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera Domingo Pellicola (Jakob Glock), Murat Can Guvem (Medico), Andrii Ganchuk (Johann Faust) e Timofei Baranov (Oste). Le scene sono curate da Carmine Maringola, i costumi da Vanessa Sannino, le luci da Cristian Zucaro, i movimenti coreografici da Manuela Lo Sicco, mentre maestro d’armi è Sandro Maria Campagna. Regia televisiva di Carlo Gallucci. 


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