L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

siracusa

Prima serata a Siracusa

Soggetto donna. Donne e resistenza


RaiStoria ore 13:00

di Giuseppe Giannotti produttore esecutivo Sara Mariani V. pag. 526 TLV - Un omaggio ad una delle madri della Costituzione da poco scomparsa che ha dedicato il suo impegno alla difesa dei diritti delle donne e dell'infanzia. Nel documentario del 1997, Gianni Minà intervista Teresa Mattei. Una lunga chiacchierata, intervallata da immagini di repertorio, sull'esperienza politica e umana e sul suo impegno a favore dei diritti dei bambini.

Passato e presente


Rai3 ore 13:15 e RaiStoria ore 20:30

Il Medioevo e le donne Il Medioevo, contrariamente a quanto si crede, è un’epoca in cui le donne hanno avuto un discreto grado di emancipazione sociale e culturale. Un’autonomia coltivata soprattutto nei monasteri e nelle corti. Due realtà distanti tra loro, eppure, in questi luoghi, le donne hanno potuto studiare e dedicarsi alla cultura. A “Passato e Presente”, in onda lunedì 22 marzo alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli e il professor Tommaso Di Carpegna Falconieri raccontano questo aspetto poco noto della cultura medioevale. Ma non c’è solo la cultura: altre testimonianze, come quella di Trotula, magistra della scuola medica salernitana, dimostrano il ruolo avuto dalle donne nella ricerca scientifica. Poetesse, letterate, dottoresse in medicina.

Passato e presente

RaiStoria ore 14:20

L'equinozio di primavera è il giorno che segna la fine dell'inverno e il risveglio della natura. Da sempre popoli diversi hanno celebrato questo passaggio con riti e feste popolari diversi tra loro, ma accomunati da simboli universali come l'uovo, che per tante culture rappresenta il Cosmo, la nascita e la forza della creazione. In questa puntata, Paolo Mieli ne parla con il professor Alessandro Barbero ripercorrendo la storia delle feste di Primavera dall'antichità fino ai nostri giorni, per scoprirne metodi e funzioni. A Roma il rito più importante è quello legato alla dea della natura, Cibele, la magna mater. Con l'avvento del Cristianesimo la rinascita della natura coincide con la rinascita dell'umanità e la resurrezione del suo Salvatore, Gesù Cristo. Ma retaggi di antichi riti pagani si ritrovano nelle feste popolari del Medioevo, come nei "roghi della vecchia", che diventano i "falò di San Giuseppe", nei "calendimaggio", con le cerimonie degli "alberi fioriti" che si trasformano negli "alberi della cuccagna", e nelle "infiorate". Con l'illuminismo molti culti vengono abbandonati e la rivoluzione francese crea nuove festività. Il rito diventa un evento politico. La rivoluzione sovietica esalta la festa dei lavoratori del primo maggio, mentre il fascismo la nasconde per celebrare le feste rurali, molto più vicine alla cultura da "strapaese" promossa dal regime.

Mille papaveri rossi. La storia sotto inchiesta.


RaiStoria ore 15:00

Storia sotto inchiesta - L'affare Crabb

Uomo europeo p.3. Il primato


RaiStoria ore 16:00

Un'unità nella diversità per superare egoismi, rivalità e trovare una comune radice di popoli e genti del continente.

1861 L'Italia s'è desta. L'Unità e le sue celebrazioni


RaiStoria ore 17:00

A 160 anni dalla proclamazione del Regno d'Italia, il 17 marzo 1861, un racconto che ripercorre in primo luogo le vicende risorgimentali che hanno portato a quell'evento decisivo nella storia del nostro Paese e le tappe della progressiva unificazione, con l'annessione del Veneto nel 1866 e la presa di Roma nel 1870. La seconda parte illustra come è stata celebrata l'Unità d'Italia in occasione del cinquantesimo anniversario nel 1911, con l'inaugurazione a Roma del Vittoriano, il monumento a Vittorio Emanuele II, del centesimo nel 1961, con l'Esposizione Internazionale e le Mostre di Torino, e, infine, del centocinquantesimo nel 2011: un'Italia che, col diverso spirito dei tempi, torna a commemorare l'evento fondativo della nazione.

#maestri


RaiStoria ore 17:45

Rai3 e Rai Storia, #maestri dal 22 al 26 marzo conduce Edoardo Camurri. Di Edoardo Camurri, Michele De Mieri, Alessandro Garramone, Luca Cambi,Tommaso Franchini, Massimiliano Griner. Coordinamento editoriale Anna Lisa Guglielmi. A cura di Arianna Ciulla. Produttore esecutivo Germana Mudanò. Regia Claudio Del Signore. - #maestri è un programma realizzato in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, ogni giorno due lezioni rivolte a tutti gli studenti degli istituti superiori, con maestri d'eccellenza, accademici e grandi divulgatori, introdotti ed interrogati da Edoardo Camurri. Arte, scienza, letteratura, educazione civica, informatica, ma anche cucina, musica, teatro e cinema..

Guerra segreta


RaiStoria ore 18:30

L'uomo della Gestapo

Voci di una terra - Basilicata - Tra due mari


RaiStoria ore 19:30

Storia delle nostre città. Siracusa


RaiStoria ore 21:10

Il faro della Magna Grecia: Siracusa. È la città siciliana la protagonista di “Storia delle nostre città”, il programma coprodotto da Ballandi Arts e Rai Storia, in onda lunedì 22 marzo 21.10 su Rai Storia. Al culmine della sua influenza, intorno al 400 a.C., Siracusa fu una città grande e popolosa e aveva una popolazione paragonabile a quella di una media città odierna. Fondata dai coloni di Corinto nell’isola di Ortigia, Siracusa si espanse presto nell’entroterra e dopo aver distrutto una gigantesca flotta inviata da Atene nel 415 a.C., divenne forse la città stato più potente del mondo occidentale. A Siracusa sono conservate alcune delle più importanti testimonianze della Magna Grecia e nell’isola di Ortigia, scampata ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, sopravvivono integri i monumenti medievali e barocchi

E' l'Italia, bellezza!


RaiStoria ore 22:10

Le città fortificate della campagna senese, un borgo fantasma in Umbria che ritorna a vivere, le magnifiche ville di Tivoli dedicate all’ozio e allo svago di imperatori e cardinali, a pochi chilometri di Roma. In “È l’Italia, bellezza!”, il programma di Rai Cultura in onda lunedì 22 marzo alle 22.10 su Rai Storia (canale 54), Francesca Fialdini va alla scoperta delle regioni dell’Italia centrale, partendo dalla Val d’Orcia, in Toscana, sito culturale del patrimonio Unesco dal 2004. Un esempio perfetto di armonia tra il lavoro dell’uomo e il paesaggio naturale, dove l’alleanza tra città e campagna, tra produttività e bellezza, ha resistito nei secoli e continua ancora oggi a guidare lo sviluppo di questo territorio. Come racconta l’affresco di Ambrogio Lorenzetti, gli “Effetti del Buon Governo”, che dal Trecento accoglie il visitatore al Palazzo Pubblico di Siena per magnificargli le virtù della buona amministrazione cittadina. Passava da qui, inoltre, la Via Francigena, la strada percorsa dai pellegrini in cammino verso Roma, che ha contribuito a modificare il paesaggio della Val d’Orcia costellandolo di fattorie, ospedali, rifugi per viaggatori, eremi e luoghi dello spirito. Tra questi, il romitorio di San Romualdo dei Camaldolesi a Vivo d’Orcia, sulle cui rovine è stato poi edificato Palazzo Cervini che troneggia oggi sul borgo, l’Ermicciolo del Vivo intitolato a San Benedetto oppure ancora l’Abbazia di Sant’Antimo, capolavoro dell’architettura monastica toscana. Il viaggio di Francesca si sposta poi in Umbria, cuore verde d’Italia, per raccontare la storia di un borgo a lungo abbandonato e tornato a nuova vita. Postignano, in provincia di Perugia, è “l’archetipo dei borghi collinari italiani”, come lo definì il fotografo e architetto americano Norman Carver, che primo fra tutti, negli anni Sessanta, riuscì a cogliere la bellezza tra le sue rovine. Sorto in epoca medievale lungo la strada che collegava Spoleto, Foligno, Norcia e Assisi, nella prima metà del secolo scorso si spopolò del tutto, trasformandosi in città abbandonata. Ultima tappa, il Lazio: è la ricerca del bello che ha portato l’Imperatore Adriano, agli inizi del II secolo d.C. a spostare la propria residenza fuori dall’Urbe, in un territorio ricco di acque ai piedi dei Monti Tiburtini, da dove proveniva il prezioso travertino utilizzato per costruire Roma. Il luogo ideale per dare vita al suo sogno: una grandiosa villa di 120 ettari. E Villa Adriana, nei pressi di Tivoli, è stata dichiarata nel 1999 Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Stesso riconoscimento ottenuto dalla vicina Villa d’Este, il capolavoro architettonico del Rinascimento realizzato per dare nutrimento all’”otium” del Cardinale Ippolito II d’Este.

Italiani. Gabriella Ferri


RaiStoria ore 23:10


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