L’Ape musicale

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LA STAGIONE SINFONICA 2023-2024

La nuova Stagione Sinfonica segna un’importante tappa nel cammino dell’Accademia. In attesa del nuovo Direttore musicale Daniel Harding, che nell’ottobre del 2024 subentrerà a Sir Antonio Pappano, l’Istituzione offre come sempre un cartellone pieno di soprese, con molti debutti e presenze eccezionali, sia tra gli artisti che tra gli autori e le opere in programma. Dopo il concerto di inaugurazione affidato quest’anno alla bacchetta dell’ungherese Ivan Fischer (“Trilogia romana” di Respighi, 12 , 13 , 14 ottobre ) e il concerto fuori abbonamento del 15 ottobre con la Budapest Festival Orchestra sempre diretta da Fischer e con le coreografie della Eva Duda Dance Company ( Rapsodia ungherese n. 2 e Primo concerto per pianoforte di Liszt, IlMandarino meraviglioso di Bartók), il testimone passa a Jakub Hrůša per il suo primo concerto in cartellone il 19 , 20 e 21 ottobre (musiche di Smetana e Dvořák). Il direttore cèco tornerà poi l’ 8 , 9 e 10 febbraio per un programma dedicato all’Italia “ritratta” in musica da Berlioz e Martinů, mentre l’ultimo appuntamento è in programma il 9 , 10 e 11 maggio con la star russa Daniil Trifonov (musiche di Gershwin, del compositore contemporaneo Mason Bates e di Rachmaninoff). Il 25 , 26 e 28 ottobre ci aspetta l’austriaco Manfred Honeck, Direttore musicale della Pittsburgh Symphony che dirigerà la Terza Sinfonia “Eroica” di Beethoven, eseguita per la prima volta nel 1805 e inizialmente dedicata a Napoleone, mentre nella prima parte risuonerà una selezione di Lieder tratti dal ciclo Des Knaben Wunderhorn di Gustav Mahler. Il solista sarà il baritono tedesco Matthias Goerne , che a Santa Cecilia ha debuttato nel 2000 (anche in quella circostanza con alcuni Lieder giovanili di Mahler, ma nella trascrizione per orchestra di Luciano Berio).

Il concerto del 2 novembre , con repliche il 3 e 4 , vedrà il primo concerto di Antonio Pappano nelle nuove vesti di Direttore emerito. In programma, l’Ouverture Anacréon di Cherubini, il poema sinfonico di Sibelius En Saga ( Una saga ) e il Till Eulenspiegel di Richard Strauss, tra le composizioni più note del compositore bavarese e ispirata alla figura di Till, personaggio del folclore tedesco vissuto intorno al 1300. In programma anche il Terzo Concerto per pianoforte di Beethoven affidato al pianista tedesco Igor Levit , definito dal “New York Times” uno degli “artisti più importanti della sua generazione”.

Il 16 , 17 e 18 novembre farà ritorno sul podio ceciliano Kazuki Yamada , da alcuni anni ospite abituale dei concerti ceciliani chedirigerà il Concerto per violino “Alla memoria di un angelo” di Alban Berg composto nel 1935 e dedicato a Manon, figlia di Alma Mahler e dell’architetto Walter Gropius, morta in giovane età. Al violino, e al debutto nei concerti di Santa Cecilia, la giovane norvegese Vilde Frang , che nel 2016 è già stata ospite dei Berliner Philharmoniker. Il 22 novembre , appuntamento con uno dei direttori che più sta facendo parlare di sé nel mondo, il greco Teodor Currentzis , per la prima volta a Roma. Currentzis è Direttore Principale dell'Orchestra Sinfonica SWR di Stoccarda, Direttore Artistico dell'Orchestra e del Coro musicAeterna eil fondatore e Direttore artistico dell'Orchestra Utopia , la compagine che si esibirà insieme a lui sul palcoscenico della sala Santa Cecilia, composta da musicisti provenienti da circa trenta Paesi. In programma la Quinta Sinfonia di Čajkovskij e il Concerto per violino di Brahms con la giovane solista ucraina Diana Tishchenko (1990), che nel 2018 ha vinto il Gran Premio Jacques Thibaud al Concorso Internazionale Long-Thibaud-Crespin di fronte a una prestigiosa giuria presieduta da Renaud Capuçon. Il 23 , 24 e 25 novembre spazio alla musica di oggi, con le musiche di Tan Dun – vincitore di un Oscar per le musiche del film La tigre e il dragone – che presenterà in prima italiana Buddha Passion , con un cast interamente cinese ( in collaborazione con Romaeuropa Festival ). Nuovo ritorno anche per Gianandrea Noseda 29 , 30novembre , 1° dicembre – ed Evgeny Kissin che eseguirà uno dei concerti pianistici più impervi e affascinanti della letteratura pianistica, il Terzo di Rachmaninoff, al quale seguirà la Prima Sinfonia “Sogni d’inverno” di Čajkovskij (nel 150° anniversario della nascita del compositore).

Assolutamente da non perdere il concerto ( 7 , 9 , 10 dicembre ) del direttore svizzero Philippe Jordan – che a Santa Cecilia si è esibito l’ultima volta nel 2012 –, dal 2020 Direttore musicale della Wiener Staatsoper, che dirigerà l’ Adagio della Decima sinfonia di Gustav Mahler e il Requiem Tedesco di Brahms con il soprano Louise Alder e il baritono canadese Gerald Finley , premiato in passato anche con un Grammy Award. Il 14 , 15 e 16 dicembre ci aspettano due nuovi debutti, quello del giovane finlandese Santtu-Matias Rouvali , Direttore principale della Philharmonia Orchestra e della Gothenburg Symphony, e del violinista serbo Nemanja Radulovic, “Rivelazione Internazionale dell’Anno” per Victoires de la Musique nel 2005, premiato nel 2015 con un ECHO Klassik come musicista dell’anno, straordinario fuoriclasse del suo strumento e che, per il look poco “classico”, più che un violinista ricorda il leader di una rock band. Dopo 29 anni di assenza, torna un “grande vecchio” del podio come lo statunitense John Nelson (1941) che, per festeggiare il Natale, il 20 , 21 e 22 dicembre dirigerà Il Messia di Händel, vero e proprio prodigio di freschezza inventiva, composto in sole tre settimane nel 1741.

Il 4 , 5 , 7 gennaio , il cinema e la grande musica uniscono di nuovo le loro forze e, in occasione della proiezione del film Amadeus premiato con otto Oscar (regia di Miloš Forman, 1984), l’Orchestra e il Coro di Santa Cecilia diretti da Ludwig Wicki ne eseguiranno dal vivo la colonna sonora. L’ 11 , 12 , 13 gennaio nuovo concerto affidato alla prestigiosa bacchetta del coreano del sud Myung-Whun Chung che eseguirà la Sesta Sinfonia “Pastorale” di Beethoven e La sagra della primavera di Stravinskij. La settimana successiva ( 18 , 19, 20 gennaio ) Jaap van Zweden , Direttore musicale della Filarmonica di New York, dirigerà la Sinfonia n. 5 di Anton Bruckner (per celebrare i duecento anni dalla nascita del compositore, 1824-1896). Il direttore olandese sarà sul podio ceciliano anche il 5 marzo , insieme alla Hong Kong Philharmonic – di cui è Direttore musicale – e con il pianista Alexandre Kantorow : in programma il brano Quintessenza (prima esecuzione italiana) di Fung Lam, nativo di Hong Kong, la Rapsodia su un tema di Paganini di Rachmaninoff e la Prima Sinfonia “Il Titano” di Mahler. Il 25 gennaio , con repliche il 26 e il 27 , tornerà – ma solo in veste di direttore – Leonidas Kavakos per dirigere la Sesta Sinfonia di Prokof’ev (1946), il Concerto per pianoforte K 466 di Mozart eseguito dal pianista russo-americano Kirill Gerstein e in apertura, in occasione della Giornata della memoria, lo Studio per orchestra d’archi composto da Pavel Haas nel 1943 durante la sua reclusione nel campo di concentramento di Theresienstadt.

Secondo appuntamento di stagione per Sir Tony Pappano il 3 , 4 e 5 febbraio , con la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi e un cast straordinario composto da Masabane Cecilia Rangwanasha , dalla star Elina Garanca al suo debutto ceciliano, dal tenore SeokJong Baek e dal basso Ildar Abdrazakov . Il concerto è dedicato al decennale della scomparsa di Claudio Abbado, e sabato 3 febbraio l’Accademia ospiterà anche un grande convegno internazionale dedicato al maestro (organizzato insieme alla Fondazione Claudio Abbado). Dopo il concerto dell’8-10 febbraio diretto da Hrůša , il 15 febbraio (con repliche il 16 e il 17 ) sarà la volta di un programma interamente russo, con la suite della Leggenda dell’invisibile città di Kitezh di Rimskij-Korsakov, la Terza Sinfonia di Rachmaninoff e il Concerto per violino di Čajkovskij, tra i più celebri dell’intera letteratura violinistica, affidato alla giovane violinista spagnola Maria Dueñas : nata nel 2002 a Granada, nel 2014 si è trasferita a Dresda dove è stata scoperta dal direttore Marek Janowski e lo scorso anno ha sottoscritto un contratto in esclusiva con la Deutsche Grammophon. La direzione del concerto è affidata al russo Stanislav Kochanovsky . Il 22 , 23 , 24 febbraio torna, dopo sette anni di assenza, il direttore estone Paavo Järvi che dirigerà il Prelude à l’apres midi d’un faune di Debussy, la Quinta Sinfonia di Prokof’ev e il Concerto per violino di Sibelius, affidato al violinista tedesco nato in Italia Augustin Hadelich , anch’egli al debutto nella stagione ceciliana.

Due artisti italiani saranno i protagonisti del concerto del 29 febbraio (repliche e 2 marzo ): sul podio, infatti, salirà Riccardo Minasi – Direttore principale della Mozarteumorchester di Salisburgo, “Artist in Residence” dell’Ensemble Resonanz presso la Elbphilharmonie di Amburgo – per un programma tutto francese con musiche di Rameau, Bizet, Ravel e il Terzo concerto per violino di Saint-Saëns che verrà interpretato dal giovane Andrea Obiso , nato nel 1994, Primo violino dell’Orchestra di Santa Cecilia.

I concerti sinfonici riprenderanno l’ 11 , 12 e 13 aprile con il debutto a Santa Cecilia del francese Maxime Pascal ,già ospite della Staatsoper di Berlino, dell’Opéra de Paris e della Scala di Milano dove ha diretto, tra l’altro, Quartett di Francesconi. E proprio di Francesconi dirigerà la “prima italiana” del concerto per violino Corpo elettrico , commissione della Stiftung Bamberger Symphoniker-Bayerische Staatsphilharmonieper la violinista Patricia Kopatchinskajache lo eseguirà anche nel concerto romano. La violinista moldava, ospite delle maggiori orchestre del mondo e appassionata interprete del repertorio del 20° e 21° secolo, torna a Roma dopo una assenza di 12 anni. Chiude la serata il Boléro di Ravel. Torna in stagione il 18, 19e 20 aprile, il soprano e direttore canadese Barbara Hannigan, con un programma che abbraccia tre secoli di musica, da una delle sinfonie più virtuosistiche di Haydn ( Sinfonia n. 90 ) all’ode di Copland all’America degli anni Venti ( Music for the Theatre ), fino al mondo dell’operetta e della musica da balletto (Offenbach, Gaîte parisienne ) per terminare con la direttrice in veste di cantante nelle canzoni di Kurt Weill ( Youkali , Lost in the Stars ). Il 24(con repliche il 26e 27 aprile), debutto per un “giovanissimo”, Tarmo Peltokoski(classe 2000!) che nel dicembre 2022 è stato nominato Music Director dell’Orchestre National du Capitole de Toulouse. Il maestro finlandese dirigerà Una notte sul Monte Calvo di Musorgskij,i Quadri di una esposizione di Musorgskij/Ravel, e la Rhapsody in blue di Gershwin, che vedrà protagonista una vecchia conoscenza di Santa Cecilia, il pianista francese Alexandre Tharaud .

Nuovo concerto tutto russo quello del 2-4 maggio con Tugan Sokhiev che dirigerà la suite da lui stesso approntata del Lago dei cigni di Čajkovskij, e il Secondo Concerto per pianoforte, difficilissimo e spettacolare, composto da Prokof’ev tra il 1912 e il 1913. Solista, al suo debutto ceciliano, il cinese Haochen Zhang , vincitore nel 2009 del Van Cliburn International Piano Competition, tra i concorsi pianistici più celebri del mondo. Dopo il nuovo concerto di Jakub Hrůša (9-11 maggio), da segnare in rosso il ritorno di Semyon Bychkov ( 23 , 24 e 25 maggio ): il direttore russo-americano (nato a San Pietroburgo nel 1952), è tra le figure più importanti dei nostri giorni. Attualmente è Direttore musicale della Czech Philharmonic, e in passato ha ricoperto gli incarichi di Direttore musicale dell’Orchestre de Paris, Direttore principale della WDR Sinfonieorchester e della Semperoper di Dresda. Bychkov, ospite di Santa Cecilia fin dal 1992, dirigerà la più vasta e ambiziosa opera di Bruckner, la Sinfonia n. 8 , composta tra il 1884 e il 1887.

Torna anche Daniele Gatti , che il 30 , 31maggio e il 1° giugno dirigerà un concerto di sinfonie e di cori verdiani. In occasione del penultimo appuntamento in abbonamento, il 6 , 7 e 8 giugno , potremo ascoltare la più celebre delle sinfonie di Dmitrij Šostakovic, la Sinfonia n. 7 “Leningrado”, composta nel 1942, nei mesi in cui l’esercito tedesco cinse d’assedio la città di Leningrado (ora San Pietroburgo). Sul podio, per il suo secondo concerto di stagione, il russo Tugan Sokhiev . Chiusura di stagione con “l’Ode alla gioia”, la Nona sinfonia di Beethoven con un cast di star internazionali come Krassimira Stoyanova , il mezzosoprano tedesco Okka von der Damerau , il tenore Michael König e il basso Günther Groissböck . Sul podio, per la sua “prima volta” ceciliana, il giovane israeliano Lahav Shani (Tel Aviv, 1989), pupillo di Zubin Metha e di Daniel Barenboim, dal 2020 Direttore musicale della Israel Philharmonic e recentemente nominato Direttore principale dei Münchner Philharmoniker. Aprirà il concerto la più grande pianista vivente, Martha Argerich , che interpreterà il Secondo concerto di Beethoven.

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