L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Da Giulio Cesare a Edith Stein

DOMENICA 06/08/2023

Passato e Presente Sant’Agostino

Giovane ribelle, formidabile retore, sacerdote, vescovo, dottore della Chiesa, Agostino di Ippona ha dedicato la vita alla ricerca della verità ed è stato uno dei più grandi teologi del Cristianesimo. La sua opera immensa, dalle “Confessioni” a “La città di Dio”, ha segnato la storia della Chiesa e dell’intera filosofia occidentale: un personaggio analizzato dal professor Alberto Melloni e da Paolo Mieli a “Passato e Presente”, in onda domenica 6 agosto alle 20.30 su Rai Storia. 
Dapprima fervido seguace della setta dei Manichei, Agostino si converte al cristianesimo nel 387, dopo un decisivo incontro con il vescovo di Milano, Ambrogio. Tornato in Numidia, l’odierna Algeria, sua terra natale, diventa vescovo di Ippona e lo rimane fino alla morte, partecipando intensamente alla vita della Chiesa e alla lotta contro le eresie. E’ il 28 agosto del 430. Poco dopo, la città viene saccheggiata e data alle fiamme, ma miracolosamente la sua immensa biblioteca viene risparmiata. 

Binario cinema 1989. La svolta”

Saskia Strong, agente che fa il doppio gioco, vive la sua esistenza organizzata in ogni aspetto dal servizio segreto della Stasi. Abita a Berlino Ovest, è sposata con l’americano Richard, con cui ha due figli e ha un lavoro presso l’ambasciata americana per conto della Cia. E’ la storia raccontata da Sven Bohse nel film di spionaggio “1989 — La Svolta”, con Michael Barai, Lilly Barshy, Oskar Belton, in onda domenica 6 agosto alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario cinema”.

Per la protagonista qualcosa di inaspettato arriva a cambiare le carte in tavola: la caduta del muro di Berlino. Saskia desidererebbe lasciarsi il passato alle spalle ma dello stesso avviso non è il leggendario agente della Cia Jeremy Redman, pronto a svelare la sua doppia identità.

LUNEDI’ 07/08/2023

On the road. L’America della beat generation. In viaggio con Beniamino Placido

“New York, New York. A vedere il profilo dei grattacieli di Manhattan sembra che non cambi mai l’America, che sia sempre la stessa. Ma come doveva essere l’America in quegli anni?” è con questo interrogativo che Beniamino Placido apre “On the road. L’America della beat generation”, inchiesta del 1980 in tre puntate di Giampiero Tartagni, dedicata al fenomeno della Beat Generation con interviste di Fernanda Pivano ai maggiori esponenti di questo movimento artistico, poetico e letterario. Un programma che Rai Cultura ripropone lunedì 7, martedì 8 e mercoledì 9 agosto alle 13 su Rai Storia. Nel primo appuntamento – Scandalo in famiglia” si viaggia fino al 1945, puntando i riflettori sull’America del dopoguerra, sulla vera America, quella dietro la rappresentazione che ne fa il pittore Norman Rockwell, “delle brave famiglie, dei buoni sentimenti”. La seconda puntata – “Angeli senza innocenza” - prende il via da Willy Loman, protagonista di “Morte di un commesso viaggiatore” di Arthur Miller, e dalla centralità della figura del commesso viaggiatore, vitale in una società in cui per la prima volta si produce più di quel che si consuma. Si procede con gli scrittori della Beat Generation, come Gregory Corso, Allen Ginsberg, William Burroughs, Jack Kerouac “che – dice Placido- se anche non avevano letto Marx, magari per altre ragioni non desideravano essere bombardati dalle merci”. Nell’ultimo appuntamento – “La fine del viaggio?” Beniamino Placido “è” a San Francisco, città radicale per l’epoca, con un clima assolutamente diverso rispetto a New York, dove, vi approdarono i poeti della Beat Generation. Nel resto della puntata si attraversano gli anni ’50 e ’60, dalle proteste giovanili contro la guerra del Vietnam al movimento dei diritti civili in America. Il viaggio si conclude con una poesia di Jack Kerouac, “il cantore della gioventù americana” degli anni ’50: “l’America sta cercando di controllare l’incontrollabile […] ho finito di giocare a fare l’americano. Ora me ne andrò a vivere una buona e tranquilla vita”.

Passato e Presente. Edith Stein e la religione nazista

Nata nel 1891 a Breslavia, in Germania, da una famiglia ebrea atea, Edith Stein si fa, da subito, paladina dei diritti delle donne e dei più deboli. A “Passato e Presente”, in onda lunedì 7 agosto alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, il professor Emilio Gentile e Paolo Mieli ne ripercorrono la vita. Già allieva del filosofo Edmund Husserl, a Gottinga, durante la Grande Guerra parte come infermiera volontaria per il fronte e al ritorno, a soli 25 anni, diventa assistente del maestro, unica donna in un mondo accademico tutto al maschile. Il suo percorso di conoscenza è segnato da due passaggi decisivi: nel 1921 si converte alla religione cattolica e, tredici anni dopo, prende i voti nell’ordine delle carmelitane e diventa suora con il nome di Teresa Benedetta della Croce. Brillante studiosa, Edith Stein, continua a battersi contro le persecuzioni subite dagli ebrei in Germania. Ne rimane vittima ella stessa, il 9 agosto 1942, nelle camere a gas di Auschwitz. Dichiarata beata nel 1987, Edith Stein è stata proclamata santa l’11 ottobre 1998.

Cronache dall’Antichità. Dal mito alla storia. Giulio Cesare: il dado è tratto – Le Idi di marzo

Mese di gennaio del 49 a.C.: il dado è tratto. Passando il Rubicone Giulio Cesare assalta il mondo con una sola legione, e mette in moto la catena di eventi che porterà alla fine della Repubblica di Roma e alla nascita dell'Impero. Cinque anni dopo, nel marzo del 44 a.C., quando la situazione sembra ormai pacificata, il "dittatore a vita" viene ucciso in senato da un gruppo di congiurati guidati da Bruto e Cassio. Sulle rive del Rubicone, nella casa di Giulio Cesare, nella Curia, nel Foro Romano e nel luogo del delitto, Cristoforo Gorno racconta il destino di un uomo il cui nome è diventato sinonimo di potere in “Cronache dall’antichità” in onda lunedì 7 agosto alle 21.10 su Rai Storia.

Riviste italiane del primo ‘900 – H.22.10
Storia delle nostre città. Arezzo

Un viaggio ad Arezzo è un atto d’amore verso la Toscana più vera, dove il rapporto tra uomo, arte e natura è ancora legato a scenari e atmosfere che richiamano un passato glorioso e indimenticabile. Conosciuta nel mondo come Città della Giostra del Saracino, della moda, dell'oro, è stata sede della più antica università della Toscana e una delle prime al mondo. Un passato ricostruito da “Storia delle nostre città”, in onda lunedì 7 agosto alle 22.40 su Rai Storia, in occasione della festa patronale di San Donato. Arezzo è sempre stato il passaggio naturale per chiunque volesse attraversare l’Appennino Tosco-Emiliano e ha sfruttato proprio il suo essere crocevia di importanti arterie di comunicazione per diventare grande ed affermarsi in differenti epoche, mantenendo sempre il suo ruolo di protagonista. Qui sono passati etruschi e romani, longobardi e carolingi, fino ai Medici fiorentini e agli Asburgo Lorena. Qui hanno lasciato le loro impronte Petrarca, Piero della Francesca, Cimabue. E qui, ancora oggi, si sente vibrare il suono della storia e delle antiche tradizioni che da secoli si ripetono nella stessa maniera.

Di origine certamente etrusca, fu conquistata dai Romani nel 311, che la battezzarono Arretium trasformandola in un’importante stazione militare sulla via Cassia. Nel periodo augusteo, la città continuò a prosperare divenendo la terza città più grande in Italia, nota per i suoi manufatti ceramici. Nel III-IV secolo, divenne sede episcopale ed è una delle poche città la cui successione di vescovi è conosciuta per nome senza interruzione fino ai giorni nostri. Durante il primo medioevo la città romana venne demolita dalle invasioni dei barbari e in parte smantellata per riutilizzare le pietre nella costruzione delle fortificazioni della nuova città. Dello storico passaggio di Roma rimase in piedi solo l'antico anfiteatro. Il comune di Arezzo abbandonò il controllo del suo vescovo nel 1098. Per tre secoli si mantenne come città-stato indipendente, di tendenza ghibellina, opposta ai Guelfi di Firenze. Dopo la disfatta della battaglia di Campaldino nel 1289, cedette definitivamente alla dominazione fiorentina nel 1384 e la sua storia fu “sommersa” da quella del Granducato mediceo toscano. Alla fine del XVIII secolo le truppe francesi guidate da Napoleone Bonaparte conquistarono la città che si trasformò però in una base di resistenza contro gli invasori. Nel 1860 Arezzo divenne parte del Regno d'Italia. Anche se diversi edifici della città subirono gravi danni durante la Seconda guerra mondiale, i suoi monumenti, i parchi, i resti archeologici, le chiese e le piazze custodiscono ancora oggi i segreti di generazioni di aretini che hanno contribuito a costruire questa sorprendente città intrisa di magia e di infinita arte.

MARTEDI’ 08/08/2023

Passato e Presente Carlo Magno

Un condottiero e politico capace, con le sue imprese, di segnare profondamente un periodo della storia antica: Carlo Magno. Un personaggio analizzato da Paolo Mieli e dal professor Alessandro Barbero a “Passato e Presente”, in onda martedì 8 agosto alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Carlo è a capo di un popolo germanico, i franchi, ma unisce sotto il segno di Cristo molti paesi di quella che secoli dopo diventerà l’Europa. Il suo obiettivo è diffondere la croce tra i popoli pagani, difendere la Chiesa di Roma e fondare il Sacro Romano Impero spostandolo a nord, nel cuore del continente. Dopo aver perso il contatto con l’Africa del nord conquistata dagli arabi, con Carlo Magno l’Europa si divide definitivamente anche dall’oriente bizantino. Ma qual era il progetto di Carlo? Imporre una sola cultura, una sola religione, un’unica amministrazione e anche una moneta unica a popoli diversi e divisi tra loro? E il progetto è riuscito? 

5000 anni e +. La lunga storia dell’umanità. Odissea. L’enigma Omero

Chi era Omero e qual è il significato dell'Odissea? Nel corso di sei puntate, “5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità” – in onda da martedì 8 agosto alle 21.10 su Rai Storia – propone “Odissea” di Massimo Brega, che segue le tracce di Ulisse, conosciuto anche con il nome greco di Odisseo, un eroe attuale come quasi tremila anni fa, in un viaggio attraverso alcuni dei paesaggi e delle acque più affascinanti del Mediterraneo. In studio, Giorgio Zanchini con un esperto della materia introduce i temi delle diverse puntate attraverso le quali si cercherà di rivelare le origini dei miti narrati nell’Odissea e di risolvere gli interrogativi che ancora circondano una delle più grandi opere letterarie dell'umanità e il suo enigmatico autore. Nel primo episodio, si parte dell’enigma Omero: l’identità del padre della letteratura occidentale è ancora una questione aperta e la sua rimane una figura avvolta nel mistero. Il creatore dell'Odissea potrebbe essere stato un bardo cieco, o una bella principessa siciliana, o l'espressione artistica di una comunità, tramandata attraverso il canto. La più antica testimonianza scritta dell’Odissea può offrire diverse indicazioni ai ricercatori contemporanei. In studio, con Giorgio Zanchini, Silvia Romani, Professoressa di Mitologia, di Religioni classiche e di antropologia del mondo classico all'Università degli Studi di Milano.

Telemaco. Da Jose Garcia Ortega alla borgata "Paralup"

Che responsabilità ha un pittore che guarda la realtà che lo circonda? Questa la domanda che accompagna tutta l’opera di José Garcia Ortega, incarcerato e torturato dal regime franchista e vissuto da esule per tutta la vita. Parte da qui, con Carla Oppo, il viaggio dei quattro giovani storici per “Telemaco” in onda martedì 8 agosto alle 22.10 su Rai Storia. La storia di Ortega si con intreccia quella di Bosco, un piccolo borgo raso al suolo dai Borbone nel 1820 per aver giocato un ruolo da protagonista nei moti cilentani. In questa vicenda Ortega si rispecchia, riconosce qualcosa di sé e trasforma tutto in arte, nelle opere custodite nella casa in cui ha vissuto e in un piccolo museo, opere che mettono al centro l’uomo e la sua lotta per la libertà.

Dal piccolo borgo a una vasta area di campagna disabitata in provincia di Roma agli inizi del ‘900: Pietro Sorace racconta come l’imprenditore Parodi Delfino abbia dato vita ad un polo industriale all’avanguardia, specializzato nella produzione bellica. Intorno alla fabbrica, alla quale arrivano operai da tutta Italia, si sviluppa un progetto urbanistico e sociale voluto dal grande architetto Riccardo Morandi. Ma nel 1938 un tragico evento scuote l’intera comunità: l’esplosione nel reparto tritolo della fabbrica causa la morte di 60 operai. Pur rimanendo nell’ambito industriale, Emanuela Lucchetti si posta a sud, tornando al 1836, quando per volere di Ferdinando II di Borbone, viene realizzata la prima linea ferroviaria italiana: la Portici-Napoli. Quattro anni più tardi, a Pietrarsa, vengono costruiti stabilimenti e officine per la fabbricazione di treni, rotaie e materiale rotabile. È il Reale Opificio Meccanico, Pirotecnico e per le locomotive.

Si chiude con l’affascinante storia della borgata “Paralup”, in occitano “al riparo dai lupi”, con Charlotte Marincola: un pugno di baite tra le montagne della valle Stura, in provincia di Cuneo. Qui nel corso della Seconda guerra mondiale trovano rifugio centinaia di partigiani in fuga dalla violenza nazifascista. Una storia di Resistenza che ha per protagonisti soprattutto giovani. Tra loro Nuto Revelli. Nasce un laboratorio di democrazia e libertà che ancora oggi produce idee e cultura.

MERCOLEDI’ 09/08/2023

Passato e presente. Il proibizionismo in America

Nel 1919 la crociata contro l'alcol, che era stata combattuta per più di un secolo negli Stati Uniti, ottiene quella che sembra una vittoria schiacciante.  Il divieto di produrre, importare, trasportare e vendere “liquori intossicanti” viene fissato nel 18° emendamento della costituzione. Una pagina di storia americana che il professor Ferdinando Fasce e Paolo Mieli analizzano a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda mercoledì 9 agosto alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

La legge sul proibizionismo entra in vigore nel gennaio del 1920 ma, fin dall'inizio, si dimostra di difficilissima applicazione.  A fronte delle scarse risorse messe a disposizione dagli stati e dal governo federale a sostegno delle nuove norme, il mercato illegale degli alcolici alimenta un giro d'affari gigantesco e dà vita a potenti organizzazioni criminali. Mentre dilagano corruzione e delinquenza, si diffonde presto la consapevolezza del sostanziale fallimento dell'esperimento proibizionista. Eppure, ci vorranno 13 anni e una crisi economica senza precedenti perché l'America rinunci, con la ratifica di un nuovo emendamento costituzionale, al suo tentativo di cancellare per legge la discussa proibizione.  

Il segno delle donne. Le sorelle Giussani

Nel 1962, a Milano, nasce il criminale più affascinante d’Italia: Diabolik. Lo spietatissimo ladro, il primo eroe negativo della storia del fumetto, ha due genitori insospettabili: borghesi, di buona famiglia e, soprattutto, donne. Si tratta di Angela e Luciana Giussani, le sorelle che hanno rivoluzionato il mondo dell’editoria del fumetto con un’operazione coraggiosa, quanto faticosa e complicata. In “Il Segno delle Donne”, in onda mercoledì 9 agosto alle 21.10 su Rai Storia, Elena Stancanelli “intervista” le sorelle Giussani - interpretate da Valentina Carnelutti e Olivia Magnani - svelando i misteri e le curiosità che si nascondono dietro e dentro al fumetto più controverso che sia mai esistito, scavando nei segreti di Diabolik, Eva e in quelli delle loro creatrici, le Regine del Terrore. “Il Segno delle Donne” è una co-produzione Anele e Rai Storia, realizzata da Anele e prodotta da Gloria Giorgianni. Regia di Marco Spagnoli, Gisella Gobbi, Mario Vitale.

1939 – 1943. La Seconda guerra mondiale. Anche l’Italia in Russia

Giugno 1941, Mussolini decide di inviare in Russia il C.S.I.R, Corpo di Spedizione Italiano in Russia. Circa 60 mila uomini agli ordini del Generale Messe, schierati in Ucraina lungo la linea del fronte attestata sul fiume Dnepr. Nel 1942 Mussolini invia altre truppe sul fronte orientale creando l’A.R.M.I.R., l’Armata Italiana in Russia. Tra il dicembre del 1942 e il gennaio 1943 l’Armata rossa scatena la grande offensiva d’inverno travolgendo l’esercito italiano. Molte divisioni, in particolare la Julia, la Tridentina e la Cuneense, furono completamente accerchiate dai sovietici e dovettero aprirsi la strada della ritirata combattendo. Il bilancio della Campagna di Russia è drammatico: circa 90.000 le vittime italiane tra caduti e dispersi. Questi gli eventi al centro del decimo appuntamento con la serie “1939 – 1945. La Seconda guerra mondiale” in onda mercoledì 9 agosto alle 22.10 su Rai Storia. La serie presentata da Paolo Mieli, con la narrazione di Carlo Lucarelli, e l’analisi e l’approfondimento di illustri storici scelti a seconda del tema trattato e alla luce delle nuove interpretazioni storiografiche, è arricchita da un racconto per immagini con materiali di repertorio “restaurati” in alta definizione ed edizioni di grandi documentari provenienti dalle Teche Rai con rare interviste a protagonisti e testimoni ormai scomparsi. Tra i consulenti della serie, gli storici Giovanni Sabbatucci, Nicola Labanca, Lutz Klinkhammer.

GIOVEDI’ 10/08/2023

Passato e presente. La Cassa per il Mezzogiorno

Alla fine della Seconda guerra mondiale i danni all'agricoltura e alle maggiori infrastrutture del Paese sono enormi, in particolare nel centro-sud. In questo quadro la ricostruzione diventa il tema centrale della vita nazionale, un grande slancio collettivo attraverso il quale gli italiani cercano di affrontare problemi antichi ed eredità storiche, come il divario tra Nord e Sud del paese. In questa puntata di "Passato e Presente", in onda giovedì 10 agosto alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con il professor Agostino Giovagnoli. Nel 1946 nasce l'Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno, lo Svimez. Ma i tempi per una politica di questo tipo non sono maturi. Gli imprenditori italiani sono ancora legati a una visione limitata che privilegia l'interesse immediato delle loro aziende e cerca dallo Stato protezioni e agevolazioni, senza porsi i problemi complessivi del sistema-Paese. Bisognerà arrivare agli inizi degli anni '50 perché le idee di economisti come Pasquale Saraceno trovino una prima traduzione pratica. Il 10 agosto 1950 nasce la Cassa per opere straordinarie di pubblico interesse nell'Italia Meridionale. L'azione della Cassa del Mezzogiorno si prefigge di far decollare il reddito agrario del Sud e dotare il territorio meridionale delle infrastrutture indispensabili per lo sviluppo del settore industriale.

a.C.d.C. L’epoca d’oro dei pirati dei Caraibi

Nel 1714, con la fine della guerra di successione spagnola, migliaia di marinai britannici si ritrovano disoccupati. Le loro licenze, le famose “lettere di corsa” che li autorizzavano, per volere reale, a essere corsari, non hanno più valore. Molti di loro scelgono allora di continuare comunque le loro azioni, anche contro la stessa flotta mercantile britannica. Nasce così l’epopea dei pirati dei Caraibi, raccontata dal professor Alessandro Barbero ne “L'epoca d’oro dei pirati dei Caraibi”, in onda da giovedì 10 agosto alle 21.10 su Rai Storia, per il ciclo “a.C.d.C.”. Nella prima puntata ci si catapulta proprio alla fine della guerra tra Gran Bretagna e Spagna. Tutti i corsari utilizzati dalla marina inglese per attaccare gli Spagnoli rimangono nei Caraibi senza fonte di reddito. Esperti marinai, come Benjamin Hornigold, si danno alla pirateria, nascondendosi a Nassau, nelle Bahamas. Quando un’imponente flotta spagnola con un prezioso carico fa naufragio al largo della Florida, Hornigold si appropria del bottino. Ma il suo aristocratico rivale Henry Jennings ruba l’oro degli spagnoli e la nave dello stesso Hornigold. Gli acerrimi rivali sono ora pirati in guerra. A seguire, alle 22.10, si riparte proprio da Nassau che, grazie ai proventi del tesoro sottratto agli spagnoli, diventa una città in piena espansione. È governata dal pirata Benjamin Hornigold e dalla sua banda, e diventa presto la casa dell’aspirante pirata Anne Bonny. Il rivale Henry Jennings terrorizza il mare con il temibile Charles Vane. Ma dopo essere stato tradito dal governatore della Giamaica, anche Jennings deve rifugiarsi a Nassau. Hornigold approfitta dell'arrivo di Jennings per dichiarare Nassau una repubblica democratica dei pirati basata sulla libertà, l'uguaglianza e l'arricchimento. Il rifugio dei pirati nelle Bahamas cresce fino a diventare una repubblica indipendente ed egalitaria, aperta alle nuove leve della pirateria e del saccheggio.

VENERDÌ 11/08/2023

Passato e Presente. Hollywood va alla guerra

Dopo l’attacco a Pearl Harbour, il 7 dicembre 1941, e l’ingresso nel secondo conflitto mondiale, il governo degli Stati Uniti stringe un’alleanza con Hollywood per combattere la guerra anche sul fronte della comunicazione e della propaganda. Tutti i film devono rispettare le regole stilate dall’Office of War Information per stimolare lo spirito patriottico ed educare la popolazione americana ai comportamenti più consoni da adottare in tempo di guerra. Temi al centro dell’appuntamento con “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda venerdì 11 agosto alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Ospite di Paolo Mieli, la professoressa Silvia Cassamagnaghi, esperta di Storia Contemporanea. In quel periodo, iI regista Frank Capra realizza "Why We Fight", una serie di sette documentari che spiegano agli americani le ragioni del conflitto, che prima di essere uno scontro tra nazioni è una lotta tra la democrazia e la tirannide. Molti attori si arruolano, e quelli che rimangono a casa girano il paese per favorire le campagne di arruolamento e l’acquisto dei war bond, i buoni di guerra con cui si finanzia lo sforzo bellico. Oltre a Capra anche altri grandi registi di Hollywood indossano la divisa. John Ford, William Wyler, George Stevens e John Huston si recano nei principali fronti di guerra e realizzano documentari in cui sono fissate le immagini dei momenti più memorabili e drammatici della Seconda guerra mondiale.

Inferno nei mari. L’ira di Hitler

Il 3 settembre 1939, il comandante dell'U-Boot U-30 Fritz Julius Lemp affonda per errore la nave passeggeri britannica Athenia, la prima a essere colpita nel corso della Seconda guerra mondiale. Un incidente che viene tenuto segreto e causa l’ira di Hitler il quale cercava di evitare l’intervento degli Usa a fianco del Regno Unito. Lo racconta “Inferno nei mari”, in onda venerdì 11 agosto alle 21.10 su Rai Storia. Un altro sottomarino comandato da Lemp, l’U-Boot U-110 fu catturato il 9 maggio 1941 nel Nord Atlantico al sud dell'Islanda. Lemp morì nel tentativo di farlo saltare in aria per impedire che gli Alleati entrassero in possesso del decrittatore Enigma.

I mondi di ieri. L’amore in Italia

Cinque puntate per raccontare un sentimento: le realizzò Luigi Comencini nel 1978 girando l’Italia e raccogliendo interviste che sarebbero diventate “L’amore in Italia”. Proprio Partendo da questa inchiesta, Edoardo Camurri e “I mondi di ieri”, in onda venerdì 11 agosto alle 22.10 su Rai Storia prova a raccontare l’amore e uno dei suoi frutti più importanti, la famiglia, a cavallo degli anni 70-80, attraverso le rivoluzioni culturali ed economiche del periodo e i movimenti per la rivendicazione dei diritti delle donne, ma anche analizzando i cambiamenti normativi del diritto di famiglia in Italia. 

In studio, con Camurri, Giovanni De Luna, docente di Storia contemporanea all’Università di Torino e Linda Laura Sabbadini, che è a capo del Dipartimento per lo sviluppo di metodi e tecnologie per la produzione e diffusione dell’informazione statistica dell’Istat.

SABATO 12/08/23

Passato e Presente. Processo a Madame Bovary

Il 19 settembre 1851, Gustave Flaubert inizia la stesura del suo capolavoro: “Madame Bovary. Costumi di provincia”, che esce a puntate tra il 1° ottobre e il 15 dicembre 1856, sulla Revue de Paris. La protagonista, Emma Rouault, è una donna insoddisfatta della sua condizione coniugale piccolo borghese, che cerca nella relazione amorosa extraconiugale un riconoscimento sociale e individuale da eroina romantica e, di fronte al fallimento del suo sogno, sceglie il suicidio. Il romanzo dà scandalo fino al punto da trascinare il suo autore in tribunale, con l’accusa di oltraggio alla morale pubblica e religiosa. Ne parlano il professor Lucio Villari e Paolo Mieli nell’appuntamento con “Passato e Presente”, in onda sabato 12 agosto alle 20.30 su Rai Storia. Flaubert sarà assolto ed esentato dalle spese di giudizio, mentre “Madame Bovary”, uscito in volume pochi mesi dopo il processo, grazie all’eco mediatica sollevata dal caso, diventa un successo letterario senza precedenti.  

Cinema Italia. C’è posto per tutti

Le storie di un gruppo di giovani disoccupati, storie fatte di delusioni, speranze e frustrazioni, si intrecciano nello spazio di una giornata, quella della festa del 1°maggio. Sono infatti tutti stati assunti, dopo essersi incontrati ogni giorno all’ufficio di collocamento, per smantellare il palco del primo maggio al termine del discorso dei sindacalisti. Regia di Giancarlo Planta. Con Luigi Laezza, Elvira Giannini, Vincenzo Salemme, Francesco De Rosa, Antonio Casagrande, Tano Cimarosa, Tatti Sanguineti, “C’è posto per tutti” andrà in onda sabato 12 agosto alle 21.10 per il ciclo “Cinema Italia” su Rai Storia.

Documentari d’autore Genova ore 11:36

Una “non fiction”, un film che racconta da un punto di vista diverso il crollo del ponte Morandi: è “Genova ore 11:36”, in onda domenica 12 agosto alle 23 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”. Non una video inchiesta sulle responsabilità, ma un tentativo di ridare dignità e memoria a chi ha perso la vita e a chi rimarrà segnato per sempre da quell’incredibile accadimento. Il documentario parte dalle immagini esclusive realizzate subito dopo il crollo e nei 5 giorni successivi. Si sviluppa attraverso le storie di chi quel giorno era sul ponte. Otto mesi di lavoro, una unità di autori, sceneggiatori e film-maker dedicata. Oltre 100 persone incontrate tra testimoni oculari, soccorritori, forze dell’ordine. Più di 300 ore di materiale girato per raccontare quelle vite, ignote tra loro, che si sono trovate nello stesso punto, alla medesima ora, nell’attimo in cui la struttura del ponte crolla. Genova ore 11:36 è una moderna Spoon River del Polcevera, che indaga il senso di fatalità e di profonda ingiustizia che regola il rapporto tra la vita e la morte di ciascuno di noi.

Un film realizzato da Giorgio Nerone e Fabrizia Merolla con Emilio Fabio Torsello per la regia di Emiliano Bechi Gabrielli. Prodotto da 42° Parallelo in collaborazione con Rai Cinema.


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