Dal sottosuolo di Roma al volo di Lindbergh
DOMENICA 08/10/2023
Passato e Presente Nadia Gallico Spano, una costituente
Nata a Tunisi nel 1916 da genitori italiani di origine ebraica, Nadia Gallico cresce in una famiglia profondamente laica e antifascista. Ventenne si iscrive al Partito Comunista tunisino e partecipa alla Resistenza durante l’occupazione italo-tedesca. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dalla professoressa Leila El Houssi a “Passato e Presente”, in onda domenica 8 ottobre alle 20.30 su Rai Storia.
Nel 1939, Nadia sposa Velio Spano, dirigente comunista sardo, e da quel momento condividerà con lui intensamente vita e politica. Incaricata da Palmiro Togliatti di dare vita al movimento femminile, è tra le fondatrici dell’Unione Donne Italiane e direttrice del giornale “Noi Donne” fino al 1945. Eletta all’Assemblea costituente, interviene sulle questioni della famiglia e uguaglianza dei coniugi, su diritto al lavoro e parità salariale. Poi, come parlamentare comunista dal 1948 al 1958, pone al centro dei suoi interessi la Sardegna dando vita nel 1952 all’Unione delle Donne Sarde, dove il discorso autonomistico si fonde con il percorso di emancipazione femminile. Prende parte attivamente al Movimento per la Pace e negli ultimi anni della sua vita si dedica alla diffusione fra i giovani, in numerose scuole d’Italia, della conoscenza della Costituzione italiana. Nadia Gallico Spano: “un’inguaribile ottimista”, come si definisce lei stessa nell’autobiografia, e una protagonista della costruzione della democrazia repubblicana con lo sguardo rivolto al futuro.
Binario cinema Hostiles
Christian Bale è il capitano Joseph Blocker nel film di Scott Cooper “Hostiles - Ostili”, in onda domenica 8 ottobre alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario cine,a. 1892, New Messico, Blocker, da sempre nemico degli indiani, sta per compiere la sua ultima missione prima di ritirarsi. Incaricato dal Presidente degli Stati Uniti deve scortare un capo Cheyenne, malato terminale, dal forte dove è detenuto alla riserva natia dove gli è stato concesso di tornare per trascorrere gli ultimi giorni della sua vita. Nel corso di questo lungo e tormentato viaggio, questi due guerrieri, un tempo rivali, impareranno a fidarsi l'uno dell'altro e a trovare la pace in una terra che non perdona. Con loro Rosalee, interpretata da Rosamund Pike, unica superstite di un attacco indiano dove ha perso tutti i suoi cari. Nel cast Wes Studi, Ben Foster, Stephen Lang, Timothée Chalamet, Jesse Plemmons e Roy Cochrane.
Voci dal Vajont. 9 ottobre 1963
Per il sessantesimo anniversario del disastro del Vajont, domenica 8 ottobre alle 23.15 in prima visione su Rai Storia, Rai Cultura propone “Voci dal Vajont. 9 ottobre 1963”, uno speciale per ricordare in primo luogo cos’è avvenuto il 9 ottobre 1963, un evento che ha provocato quasi 2.000 morti, di cui un quarto bambini. Quel giorno è il centro di una storia. C’è un prima – come si è arrivati a quell’evento, i segnali, chi ha saputo “prevedere” – e un dopo, ossia cosa ha comportato per la popolazione di quel territorio devastato: un’indelebile ferita nell’anima e nella vita di piccole comunità e un futuro difficilissimo da affrontare. Nello speciale vengono utilizzati molti filmati d’epoca, che mostrano e raccontano in presa diretta quello che era successo e stava succedendo – con servizi, come ad esempio Tv7, e riprese inedite –, le testimonianze di allora dei sopravvissuti e dei superstiti. La chiave principale del racconto è entrare il più possibile “dentro” quel disastro facendo emergere le voci di chi in vario modo lo ha vissuto “sulla pelle viva”, la “gente del Vajont”: i sopravvissuti-testimoni, alcuni all’epoca bambini o adolescenti, chi li ha soccorsi, chi ha visto e ha voluto filmare con la sua piccola cinepresa l’immane devastazione. Sono quindi loro – con interviste fatte oggi sui luoghi del disastro– i protagonisti del racconto e coloro che tengono viva la memoria. Lo Speciale è anche un contributo per far conoscere a chi meno sa del disastro, i più giovani, cosa ha rappresentato concretamente per gli abitanti di Erto, Casso, Longarone e dei paesi vicini: un dramma non solo “materiale” ma anche psicologico.
LUNEDI’ 09/10/2023
Passato e Presente Gioacchino Murat e la presa di Capri
La sera del 3 ottobre 1808, i lampionai napoletani, dopo aver compiuto il consueto giro per illuminare la città, vengono radunati sulla darsena del porto di Napoli. La polizia, senza alcuna spiegazione, sequestra loro le scale che utilizzano per accendere i lampioni. Una pagina di storia ripercorsa dalla professoressa Vittoria Fiorelli e da Paolo Mieli a “Passato e Presente”, in onda lunedì 9 ottobre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.
La misteriosa iniziativa è parte del piano che Gioacchino Murat, nuovo sovrano di Napoli, ha messo a punto per riconquistare Capri. L’isola, occupata poco più di due anni prima dagli inglesi, gode di una posizione strategica per il controllo del traffico marittimo e la presenza britannica costituisce una seria minaccia per la tranquillità del Regno. Le scale dei lampionai permetteranno alle truppe franco-napoletane di sorprendere gli inglesi superando l’inaccessibile costone roccioso di Anacapri. Nella notte tra il 3 e il 4 ottobre, la spedizione parte alla volta di Capri.
Italia. Viaggio nella bellezza. Sotto il suolo di Roma
“Roma non fu costruita in un giorno”, non è solo un vecchio adagio che invita alla perseveranza, ma una realtà storica stratificata presente già a pochi centimetri dal suolo cittadino. Lo racconta “Sotto il suolo di Roma” in onda in prima visione lunedì 9 ottobre alle 21.10 su Rai Storia per “Italia. Viaggio nella bellezza” ci conduce. La maggior parte degli scavi che indagano la città eterna, non sono scavi di ricerca, ma vengono eseguiti sotto il regime dell'archeologia preventiva. Vengono fatti cioè in relazione all'esecuzione di grandi opere pubbliche o private e rivelano, talvolta, tesori inaspettati. Dal teatro di Nerone nei giardini di Palazzo della Rovere, alla statua a forma di Ercole a Parco Scott, dal tempietto votivo nella periferia di Torrenova, ai tesori degli Horti Lamiani conservati al Museo del Ninfeo, fino al volto aureo di Roma, emerso dagli scavi durante i lavori per la metro C: scoperte eccezionali che dimostrano come l’archeologia preventiva sia in grado di svelare quanto è ancora nascosto sotto il suolo di Roma. Nello Speciale intervengono Daniela Porro (Soprintendente Speciale di Roma), Alessio De Cristofaro (funzionario archeologo Soprintendenza Speciale di Roma ), Marzia Di Mento (archeologa), Paolo Liverani (storico), Mirella Serlorenzi (direttrice Museo Ninfeo) Francesca Paolillo (funzionario archeologo Parco Archeologico Appia Antica) Federica Acierno (archeologa) Federica Fabbri (archeologa) Cristina D’agostini (funzionaria archeologa Soprintendenza Speciale di Roma), Simona Morretta (funzionaria archeologa Soprintendenza Speciale di Roma)
Storia delle nostre città. Cremona
Capitale mondiale della liuteria e culla del medioevo, Cremona è una città ricca di storia e di cultura. Terra natìa del grande liutaio Antonio Stradivari, la città ha un legame indissolubile con la musica, promosso da musei dedicati e da mirabili iniziative culturali. È Cremona la protagonista di questo appuntamento con “Storia delle nostre città”, la serie prodotta da Ballandi e Rai Cultura, in onda lunedì 9 ottobre alle 22.10 su Rai Storia. La piazza del Comune, con il complesso monumentale costituito dal Torrazzo, dal Duomo, dal Battistero, dal Palazzo del Comune e dalla Loggia dei Militi, è tra i più sontuosi esempi di architettura medievale della città. La sua pianta romana, invece, è tra le meglio conservate in Italia. In un equilibrio perfetto tra passato e presente, Cremona è una città viva, ricca e stimolante.
MARTEDI’ 10/10/2023
Passato e Presente. Villarbasse, l'ultima sentenza di morte
L’Italia del Secondo dopoguerra è un Paese segnato dalla miseria e dai rancori, in cui la popolazione è assuefatta alla violenza e agli spettacoli di morte. Mentre viene avviato il processo di costruzione della democrazia, le nuove forze politiche si adoperano per raggiungere una pacificazione sociale: un tentativo che culmina con l’amnistia Togliatti del giugno 1946. Proprio in quei mesi un caso di cronaca nera diventa l’emblema dei molti problemi irrisolti della penisola. A Villarbasse, in provincia di Torino, quattro criminali comuni, emigrati dalla Sicilia, uccidono 10 persone a bastonate in una cascina di campagna per un misero bottino e ne occultano i cadaveri. Una storia ricostruita da Paolo Mieli e dal professor David Bidussa a “Passato e Presente”, in onda martedì 10 ottobre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia in occasione della giornata mondiale contro la pena di morte. Per mesi gli ex partigiani di zona vengono additati come colpevoli, finché i veri criminali non vengono arrestati. La strage provoca un’ondata di indignazione che la stampa cavalca: a gran voce è richiesta la pena di morte, sebbene la Costituente, che nel frattempo lavora alla stesura della Carta fondamentale, ne abbia già stabilito la soppressione. Un processo lampo, ai limiti della regolarità, consentirà di mandare a morte gli assassini prima del 15 aprile 1947, data prevista per la cessazione delle esecuzioni capitali. Il 4 marzo 1947 a Torino viene eseguita l’ultima sentenza di morte della storia processuale italiana.
5000 anni e più. La lunga storia dell'umanità. Elizebeth Smith Friedman. La signora dei codici
L’affascinante storia di Elizebeth Smith Friedman, “The Codebreaker”, l’innovativa crittoanalista il cui scrupoloso lavoro di decodifica di migliaia di messaggi per il governo degli Stati Uniti avrebbe mandato in prigione famigerati gangster e abbattuto un enorme e quasi invisibile giro di spie naziste durante la Seconda Guerra Mondiale. La ricostruisce “5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità”, con Giorgio Zanchini, in onda martedì 10 ottobre alle ore 21.10 in prima visione su Rai Storia. Moglie e madre che conduceva una doppia vita segreta fornì straordinari contributi alla scienza della crittografia e sarebbero venuti alla luce solo decenni dopo la sua morte, quando i fascicoli segreti del governo furono aperti. Ma insieme a suo marito, il leggendario crittologo William Friedman, Elizebeth ha contribuito a sviluppare i metodi di decifrazione dei codici che hanno portato alla creazione della nuova potente scienza della crittografia e ha gettato le basi per la moderna decifrazione dei codici di oggi. Ospite in studio la prof.ssa Raffaella Baritono.
Quelli della scientifica
Nell'Italia di fine Ottocento il nuovo Stato liberale deve fare i conti con nuove e più pericolose forme di criminalità per gestire e garantire l'ordine pubblico, messo a dura prova anche dal regicidio di Re Umberto I. Il presidente del Consiglio Giuseppe Zanardelli sposa quindi il progetto di un giovane e talentuoso allievo di Cesare Lombroso, il medico Salvatore Ottolenghi, che punta a creare una nuova sezione investigativa nella Pubblica Sicurezza che sappia studiare e prevenire crimini efferati. Una storia ricostruita dallo Speciale “Quelli della scientifica”, in onda martedì 10 ottobre alle 22.10 in prima visione su Rai Storia.
Nel 1903, a Roma, viene istituito il primo corso di Polizia Scientifica, i cui insegnamenti coniugano la rigorosa conoscenza scientifica ad una spiccata propensione nello sperimentare e nell’ideare tecniche all’avanguardia e metodologie innovative che sono ancora oggi alla base del procedimento investigativo
MERCOLEDI’ 11/10/2023
Passato e Presente. Charles Lindbergh, l'aviatore che trasvolò l'Oceano
Charles Lindbergh entra nella leggenda nel 1927, quando, a 25 anni, a bordo di un piccolo monoplano, compie in solitaria un’impresa che non era mai riuscita a nessuno: la trasvolata dell’Atlantico, da New York a Parigi, senza scalo. Paolo Mieli e il professor Mauro Canali ripercorrono la sua vita a “Passato e Presente” in onda mercoledì 11 ottobre alle 13.15 su Rai3 e alle ore 20.30 su Rai Storia. Dopo la trasvolata, la sua fama diventa planetaria, ispira racconti letterari e cinematografici. Lindbergh diventa una figura chiave nello sviluppo dell’aviazione commerciale americana e le principali linee aeree se ne contendono la consulenza e il nome. Un nome che, nella primavera del 1932, con il rapimento e l’uccisione di suo figlio - Charles junior, di 20 mesi - si trasforma in un incubo. Lindbergh si trasferisce allora in Europa, dove diventa ambasciatore onorario nel settore aeronautico. In questa veste, visita gli impianti della Luftwaffe, restando ammirato dall’efficienza e dal progresso tecnologico della Germania nazista. Al suo ritorno negli Stati Uniti, nel 1939, convinto della superiorità tecnica tedesca, si batte per il non intervento dell’America in guerra, entrando in polemica con l’amministrazione Roosevelt. La sua reputazione è ormai compromessa dal sospetto del tradimento e dalle accuse di filonazismo.
Illuminate. Maria Callas
Silvia D’Amico racconta la grande Maria Callas portando sullo schermo il suo immenso talento e la sua carismatica personalità nell’appuntamento di "Illuminate", la docuserie prodotta da Anele in collaborazione con Rai Cultura e dedicata a grandi protagoniste del Novecento. In onda mercoledì 11 ottobre alle 21.10 su Rai Storia.
Preparandosi a mettere in scena un monologo teatrale ispirato a Maria Callas, Silvia D’Amico esplora il suo animo, ripercorrendo il vissuto della grande artista e la continua lotta tra le sue due anime: la donna e la diva, il suo trasformarsi artisticamente e fisicamente, il costante lavoro che ha dovuto fare su sé stessa per far convivere il "corpo pubblico" dell’artista con il "corpo privato" della persona, rivoluzionando al tempo stesso il mondo della lirica.
Amata e odiata con la stessa intensità, paragonata a volte ad una tigre, altre volte ad una colomba, chi conosceva veramente Maria Callas riconosceva la sua consapevolezza artistica e il suo perfezionismo inarrestabile, che però non era sempre da tutti concepito positivamente. Nel corso del docufilm, l’attrice Silvia, la donna Maria e la diva Callas, si incontrano sul palco teatrale, dove si svolge una partita a scacchi e dove prende corpo una metaforica partita attraverso cui Silvia mossa dopo mossa conduce i telespettatori verso l’ascesa della Callas, che si trasforma da brutto anatroccolo in cigno, divenendo la Divina.
Verona, Sirmione, Roma e Il Teatro Olimpico di Vicenza fanno da sfondo al viaggio nella vita del celebre soprano, in cui si ripercorrono le tappe fondamentali attraverso cui è diventata una delle voci più conosciute al mondo, capace di cambiare aspetto repentinamente ma senza perdere la sua vera essenza: un insieme di forza, fragilità, perfezionismo ed emozione.
Parallelamente alle sequenze di fiction, il racconto si arricchisce anche di materiali di archivio e dei contributi di testimoni illustri, tra cui il biografo e collezionista di oggetti appartenuti alla cantante Michele Nocera, il soprano Selene Zanetti, la Responsabile archivio Fondazione Zeffirelli Caterina D’Amico, il Direttore d’Orchestra Massimiliano Stefanelli e, infine, Enrico Stinchelli e Michele Suozzo, autori e speaker radiofonici, per restituire un ritratto intimo e inedito della regina del melodramma mondiale e una delle stelle immortali dell’arte.
1939 – 1943. La Seconda guerra mondiale. Gli internati militari italiani
Dopo l’8 settembre 1943 furono catturati circa 800.000 soldati italiani. Di questi oltre 650.000 furono deportati nei lager tedeschi. La grande maggioranza preferì e scelse la prigionia nei campi di Hitler piuttosto che il passaggio dalla parte nazifascista. La denominazione di Internati Militari Italiani (I.M.I) - voluta da Hitler – fu un modo crudele per sottrarre i soldati italiani alle norme della Convenzione di Ginevra, per costringerli al lavoro manuale, e per risolvere la contraddizione di trattare come prigionieri i militari di uno “stato” alleato (Repubblica Sociale Italiana). Questi gli eventi al centro del sedicesimo appuntamento con la serie “1939 - 1945 – La seconda guerra mondiale” in onda mercoledì 11 ottobre alle 22.10 su Rai Storia. La serie presentata da Paolo Mieli, con l’avvincente narrazione di Carlo Lucarelli, e l’analisi e l’approfondimento di illustri storici scelti a seconda del tema trattato e alla luce delle nuove interpretazioni storiografiche, è arricchita da un racconto per immagini con materiali di repertorio “restaurati” in alta definizione ed edizioni di grandi documentari provenienti dalle Teche Rai con rare interviste a protagonisti e testimoni ormai scomparsi. Tra i consulenti della serie, gli storici Giovanni Sabbatucci, Nicola Labanca, Lutz Klinkhammer.
GIOVEDI’ 12/10/2023
Passato e Presente. L'incunabolo di Cristoforo Colombo con il prof. Franco Cardini
Il 19 luglio 2023, con una cerimonia tenutasi presso il Ministero della Cultura, l’Italia è entrata nuovamente in possesso di un testo preziosissimo: un incunabolo del 1493 contenente la copia in latino d’una lettera con cui Cristoforo Colombo ha dato conto al tesoriere del re d’Aragona della scoperta di alcune isole situate sulla rotta per l'Asia. L’epistola “de Insulis Indiae supera Gangem nuper inventis”, scritta probabilmente nel febbraio del 1493, fu stampata in una tipografia romana il 30 maggio successivo. A lungo custodita in una miscellanea della Biblioteca Marciana di Venezia, trafugata alla fine degli anni Ottanta, è stata oggetto di una lunga indagine che, grazie alla collaborazione tra i Carabinieri del Comando Tutela del Patrimonio Culturale, l’Homeland Security Investigation americana e il professor Needham dell’Università di Princeton, ha portato al suo ritrovamento. La lettera era nelle mani di un collezionista di Dallas che non si è opposto alla sua confisca malgrado l’avesse acquistata per ben quindici milioni dollari. Ma nessuna cifra avrebbe potuto eguagliare il valore dell’incunabolo. Perché in sole otto pagine, con una manciata di parole, quell’incunabolo ha contribuito a cambiare il mondo, per sempre. Ne parlano a Passato e presente, in onda in prima visione giovedì 12 ottobre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli e il prof. Franco Cardini.
1492
Un anno che è passato alla storia per una scoperta che ha cambiato il mondo ma anche per tante altre svolte epocali, nel bene e nel male. Un anno che è diventato, per convenzione, lo spartiacque tra il Medioevo e l’età moderna. È il “1492”, raccontato dal professor Alessandro Barbero nello Speciale da lui firmato con Davide Savelli, per la regia di Graziano Conversano, che Rai Cultura ripropone nel giorno esatto dell’anniversario, giovedì 12 ottobre alle 21.10 su Rai Storia. Si parte, “giocando” anche con le prime pagine di immaginari giornali dell’epoca, dalla caduta della Granada islamica, momento conclusivo della Reconquista da parte dei re cattolici Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona, e dalle sue numerose conseguenze: l’espulsione degli ebrei, il rafforzamento dell’Inquisizione e il via libera alla spedizione di Cristoforo Colombo. Nel frattempo, in Italia, a Firenze, moriva Lorenzo de Medici, lasciando una situazione estremamente incerta, con un altro personaggio, come Girolamo Savonarola, in piena azione. E a Roma moriva Papa Innocenzo VIII, cui succederà il temutissimo cardinale spagnolo Rodrigo Borgia.
Colombo e il suo equipaggio, intanto, salpavano da Palos verso l’ignoto e, contemporaneamente, continuava l’esodo drammatico degli ebrei dalla Spagna.
Il racconto si conclude con il fatidico momento in cui Colombo “inciampa” nelle Americhe - che per lui sono la terra di Cipango, Asia - e al primo incontro con le popolazioni indigene.
Testimoni di tutto questo sono i personaggi, grandi e piccoli, ai quali danno voce gli attori di “1492”. Come Abraham Zacuto (Bruno Santini) grande astronomo, matematico e storico ebreo; i reali di Spagna Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona (Chiara Degani e Roberto Attias); l’inquisitore Tomàs de Torquemada (Daniele Aldrovandi); Beatriz Enriquez de Arana (Mariangela Arcieri), compagna di Colombo, più vecchio di lei di 15 anni; Roderic Llançol de Borja (Martino Duane), meglio conosciuto come Rodrigo Borgia, dalla laurea in legge a Bologna al soglio papale.
E ancora, Amerigo Vespucci (Milko Cardinale), banchiere con la vocazione del mare; Girolamo Savonarola (Matteo Belli), “incendiario” frate fiorentino; Giacomo Rimo (Ivano La Rosa), unico marinaio genovese a imbarcarsi con Colombo; e Guababo (Rodrigo Giles), indio del popolo Taino, che abitava nei Caraibi, ancora ignaro del destino della sua gente.
La bussola e la clessidra. La battaglia di Azincourt
Intorno alle quattro del pomeriggio del 25 ottobre 1415, quando la battaglia di Azincourt termina, migliaia di cavalieri francesi giacciono sul campo di battaglia. Ironia della sorte, nonostante la loro schiacciante superiorità numerica, i francesi vengono sconfitti in poche ore dal nemico inglese e dai loro famosi arcieri. Una pagina determinante della Guerra dei Cent’Anni ricostruita dal professor Alessandro Barbero in “La bussola e la clessidra”, in onda giovedì 12 ottobre alle 22.10 su Rai Storia. In primo piano, il formidabile intrigo politico che mette in scena le due più potenti monarchie europee dell'inizio del XV secolo e la centralità dei grandi cavalieri e di altre personalità che combatterono quel giorno sia sotto lo stendardo di San Giorgio che sotto quello del Fleur de Lys.
VENERDÌ 13/10/2023
Passato e Presente. Italo Calvino, il labirinto del mondo
Un intellettuale lucido e uno scrittore multiforme, proprio come la materia da cui attinge: nell’anno del centenario della sua nascita, “Passato e Presente”, in onda venerdì 13 ottobre 7 febbraio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia, va alla scoperta di Italo Calvino. In studio insieme a Paolo Mieli, la professoressa Barbara Berruti. Una produzione, quella di Calvino, sempre curiosa del mondo, che si è trasformata nei lunghi decenni della sua attività. Alla fine del secondo conflitto mondiale, Calvino, come molti altri giovani, è ansioso di trasferire nel campo culturale e politico l’esperienza della lotta partigiana. Nel 1947 esce il suo primo romanzo, ambientato durante la Resistenza: “Il sentiero dei nidi di ragno”. Calvino è iscritto al Partito Comunista Italiano e scrive sul quotidiano l’Unità. Nel 1957, a seguito dell’invasione sovietica dell’Ungheria, esce dal Pci. Escono i suoi romanzi di critica sociale, ambientati durante il boom economico, un sistema che elargisce benessere e inganno, promesse e nevrosi. Nel 1967 si trasferisce a Parigi. Entra in contatto con un gruppo di intellettuali promotori di una letteratura fondata su vincoli matematici o giochi enigmistici. Per Calvino la letteratura è uno strumento per decodificare e interpretare la realtà, per uscire da quel grande labirinto che è il mondo.
Il ragazzo con il libro sotto il braccio – 1^TX
Quella di Nildo Menin è una storia taciuta per anni e infine consegnata alla memoria storica, da un nonno al nipote Simone. Quella di Nildo Menin è la storia di un ragazzo di 19 anni, che durante la Seconda guerra mondiale viene strappato dalla sua terra e messo su un treno con destinazione sconosciuta. Quella di Nildo Menin è la storia di uno delle migliaia di IMI, secondo la definizione che le autorità tedesche attribuiscono ai soldati italiani catturati, rastrellati e deportati nei territori della Germania nei giorni immediatamente successivi all'8 settembre 1943, ossia alla proclamazione dell'armistizio dell'Italia. Con l’introduzione e la contestualizzazione della professoressa Isabella Insolvibile, Rai Cultura propone lo speciale “Il ragazzo con il libro sotto il braccio” in onda in prima visione venerdì 13 ottobre alle 21.10 su Rai Storia.
Storie contemporanee. Roma 16 ottobre 1943. Spie e vittime
A 80 anni di distanza, “Storie contemporanee”, con Michela Ponzani e Marco Mondini, in onda in prima visione venerdì 13 ottobre alle 22.30 su Rai Storia, dedica una puntata speciale alla razzia del ghetto di Roma, il 16 ottobre 1943. Michela Ponzani e Ruth Dureghello dialogano sul tema della memoria e della testimonianza, sempre viva e da alimentare costantemente, mentre Marco Mondini insieme alla professoressa Procaccia e al professor Osti Guerrazzi si interroga sul tema della delazione e del collaborazionismo.
SABATO 14/10/23
Passato e Presente. La nascita degli alpini
Le tappe principali della lunga storia delle “penne nere”, che quest’anno compiono 151 anni (15.10.1872). Le ripercorrono Paolo Mieli e il professor Marco Mondini a “Passato e Presente”, in onda sabato 14 ottobre alle 20.30 su Rai Storia. Gli alpini nascono nel 1872 su proposta del capitano di Stato Maggiore Giuseppe Domenico Perucchetti, come forza a reclutamento locale per la difesa dei confini di montagna. Devono la loro notorietà a un insieme di azioni militari eroiche, spesso accompagnate da enormi sacrifici di vite umane, compiute in tutti i teatri di guerra in cui l’Italia ha combattuto nella contemporaneità, soprattutto nella Prima e Seconda guerra mondiale. Tutto questo accompagnato da una narrazione pubblica, letteraria e cinematografica che ha imposto la figura dell’alpino come emblematica dello spirito di sacrificio, dell’abnegazione e della generosità del soldato italiano.
Cinema Italia. Febbre da cavallo
Un classico della commedia all’italiana, che fotografa alla perfezione i vizi innocui dell'Italietta della seconda metà degli anni '70. E’ “Febbre da cavallo” di Steno con Enrico Montesano, Gigi Proietti, Catherine Spaak, Mario Carotenuto, Adolfo Celi, in onda sabato 14 ottobre alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Cinema Italia”.
Bruno Fioretti, detto Mandrake, si barcamena come attore e indossatore, mantenuto dalla barista Gabriella, di cui sperpera i guadagni puntando sulle corse di cavalli. I suoi sodali con il vizio del gioco sono Pomata e Felice, con i quali forma un trio di perdenti senza pari.
Documentari d’autore – Il viaggio dell’angelo
Sergio e Vladimir in viaggio nei luoghi della guerra nei Balcani: questo è “Il viaggio dell’angelo”, un ‘road-documentary’, diretto da Sergio Leszczynski e prodotto da Ascent Film in collaborazione con Raicinema e la tedesca ZDF., sulle note del Il ‘rock balcanico’ scandisce le mosse dei giovani che riprendono in mano il loro futuro e diventa il ritmo di una storia di amicizia e amore per la vita in quei luoghi in cui due popoli si trovarono improvvisamente contrapposti. Appuntamento sabato 14 ottobre alle 22.40 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”.