Il capolavoro di Mozart secondo Cucchi e Sisillo
Torna dopo oltre vent'anni al Teatro Municipale di Piacenza l'opera di Wolfgang Amadeus Mozart, Don Giovanni, per la regia di Rosetta Cucchi e la direzione del Maestro Aldo Sisillo alla guida dell'Orchestra Regionale dell'Emilia Romagna. Il debutto è previsto per venerdì 20 febbraio alle 20,30 e in replica domenica 22 febbraio alle 15,30
La Stagione Lirica 2014-2015 della Fondazione Teatri di Piacenza prosegue venerdì 20 febbraio alle 20,30 e in replica domenica 22 febbraio alle 15,30 con l'opera di Wolfgang Amadeus Mozart Don Giovanni. Titolo che manca dal Municipale dal 1991, anno della sua prima rappresentazione a Piacenza.
Considerata una dei più grandi splendori di tutta la storia della musica, l'opera, costruita sopra il libretto esemplare di Lorenzo da Ponte, prosegue, dopo il successo de Le nozze di Figaro nella scorsa stagione, il progetto che prevede la messa in scena della trilogia italiana di Mozart frutto della felice collaborazione tra il compositore salisburghese e Da Ponte.
Diretta da Aldo Sisillo, alla guida dell'Orchestra Regionale dell'Emilia Romagna e con la partecipazione del Coro lirico Amadeus, Don Giovanni, la cui regia è affidata a Rosetta Cucchi così come era stato per Le Nozze di Figaro, è una coproduzione internazionale tra la Fondazione Teatro Comunale di Modena, la Fondazione Teatri di Piacenza, il Teatro del Giglio Lucca e l'Opera di Tenerife.
Rosetta Cucchi propone una regia di “taglio moderno” in uno scenario ambientato sullo sfondo di una New York anni Ottanta. Una luogo che sembra fatto per Don Giovanni, una giostra inarrestabile dove la festa e la ricerca del piacere si trovano in ogni angolo della città. Un gioco di seduzione dove Don Giovanni è il maestro di cerimonie e la città un enorme parco divertimenti. Viene quindi proposto uno scenario che riflette questa esistenza sfrenata e godereccia. Una discoteca nello stile del leggendario Studio 54 che diventa la metafora di uno stile di vita e il fondale sopra cui si staglia la figura inquietante di un personaggio immortale.
Il mito di Don Giovanni, ovvero del «dissoluto punito», è infatti un mito di antica origine, raccontato dagli scrittori, scandagliato da critici e filosofi; il suo nome a tutt’oggi è chiamato in causa dalla psicologia clinica al più ordinario pettegolezzo tra comari (e, ovviamente, compari). Fra i tanti Don Giovanni messi in musica nella seconda metà del secolo, quello mozartiano appare a Praga nell’autunno 1787: stavolta l’archetipo del seduttore eternamente insoddisfatto si avvale di una drammaturgia dalla costruzione perfetta, che attinge dalle lezioni di Tirso, Molière e soprattutto Goldoni. Un’impresa che si distingue dando origine a un profondo capolavoro, reso assoluto e irripetibile da un bellissimo gioco di ambiguità, contraddizioni, dicotomie, simulazioni e dissimulazioni che dalla trama narrativa si ripercuotono nella traccia musicale. E, difatti, non vi è mai più stata una commedia così tragica, una tragedia così buffa.
Protagonisti a Piacenza di questo mito antichissimo saranno il baritono Alessandro Luongo (Don Giovanni), il soprano Yolanda Auyanet (Donna Anna), il tenore Francesco Marsiglia (Don Ottavio), il basso Antonio Di Matteo (Il Commendatore), il soprano Raffaella Lupinacci (Donna Elvira), il baritono Roberto De Candia (Leporello), il soprano Ayse Sener (Zerlina) e il baritono Fumitoshi Miyamoto (Masetto).
Per info e biglietti è possibile rivolgersi alla biglietteria del Teatro Municipale di Piacenza, in via Verdi 41, al numero di telefono 0523.492251 o al fax 0523.320365 o all'indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..