L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

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Vorrei essere scrittore di musica

Pier Paolo Pasolini poeta dei suoni

Unipol Auditorium, Via Stalingrado 37 Bologna

ottobre – novembre 2015

 

Le celebrazioni per il 40° anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini (1922-1975), che vedranno in prima linea, con il progetto Più moderno di ogni moderno, la città di Bologna, non solo suo luogo natale, ma anche luogo d’elezione nel periodo universitario e nei primi anni d’attività, costituiscono per Musica Insieme e Gruppo Unipol l’occasione per offrire alla città uno sguardo inedito e originale su una figura d’intellettuale complessa e ricchissima di spunti qual è quella di Pier Paolo Pasolini. La nuova rassegna Vorrei essere scrittore di musicaPier Paolo Pasolini poeta dei suonisi riallaccia peraltro con logica, quasi inevitabile coerenza al ciclo Baudelaire: I fiori del male, ideato da Musica Insieme lo scorso autunno ed offerto da Gruppo Unipol alla cittadinanza nel nuovo Unipol Auditorium di Via Stalingrado: iniziativa accolta dal pubblico con entusiasmo, la sala gremita per ognuna delle cinque serate.

Il successo di un’iniziativa che ha offerto all’ascolto la lettura integrale del capolavoro baudelairiano non fa che dimostrare peraltro la sensibilità e la curiosità di un pubblico, che desidera arricchire il proprio patrimonio di conoscenza e di emozioni, e per il quale avvicinarsi ad un nuovo repertorio o (ri)scoprire un testo è un arricchimento, quasi una necessità. È con questo spirito che Musica Insieme e Gruppo Unipol hanno concepito i progetti dedicati allora a Baudelaire ed oggi a Pasolini, iniziative che si articolano con continuità e insieme guardano al domani nell’offrire alla cittadinanza una consuetudine, un percorso coerente, fondato sulla scoperta di sempre nuove relazioni fra testo e musica. Da questo disegno nasce dunque il ciclo dedicato a un personaggio tra i più importanti e complessi del nostro Novecento come Pier Paolo Pasolini: poeta e saggista, romanziere e cineasta, uomo di sapere e ideologicamente impegnato, ma anche personaggio umano troppo umano, che voleva essere “scrittore di musica”, che amava Bach come il canto popolare friulano e romano, Vivaldi come Mozart.

Musica Insieme ha inteso affidare la progettazione della nuova rassegna ad un artista fra i più straordinari del nostro paese: Mario Brunello, non solo il violoncellista italiano più celebre al mondo, ma anche ‘curioso’ e instancabile animatore culturale. Brunello sarà dunque l’anima di tre serate, tre incontri fra la poesia di Pasolini e le musiche che egli conosceva ed amava profondamente, con il contributo di personaggi fra i più celebri nel panorama odierno, non solo sulla scena musicale ma anche in ambito teatrale e cinematografico, quali Vinicio Capossela, Neri Marcorè, Giuseppe Battiston, Glauco Venier. Ricercando uno sguardo ‘altro’ rispetto sia al cinema e al teatro che al Pasolini più politico, la rassegna si prefigge di raccontare il poeta attraverso tre fasi e tre luoghi fondamentali della sua vita: l’adolescenza e la scoperta di Bach, il Friuli, Roma.

Con le parole di Mario Brunello: «Ho sempre conosciuto Pasolini come un grande paladino della musica che viene dalla terra, dalla tradizione, a cominciare dall’interesse per il dialetto friulano per arrivare alle borgate e alla parlata romana, quella degli ‘ultimi’; per contrasto, Pasolini però venerava letteralmente anche la musica di Johann Sebastian Bach, usandola nei momenti topici delle sue opere cinematografiche. Per questo mi è sembrato un percorso perfetto: due poli opposti, il Friuli e Roma, con un cuore bachiano. La scoperta di una tradizione verace come quella del dialetto, che Pasolini trasformò in un motivo di espressione, non limitandosi a una rappresentazione del ‘piccolo territorio’, ma cogliendo la profondità che la gente che vive in quel piccolo territorio può esprimere attraverso la propria lingua. Dal polo opposto, nel ‘grande territorio’ romano ci sono le piccole realtà degli ultimi, le borgate proletarie; poi c’è l’apice della musica assoluta di Bach. Insomma, l’ho visto proprio come un triangolo, i tre vertici collegati fra loro».

La nuova rassegna costituirà quindi un unicum nel panorama cittadino, riscoprendo non solo i versi pasoliniani, ma anche i suoi originalissimi contributi di saggista, e lo farà con l’ausilio della musica, che Pasolini intendeva come «l’unica azione espressiva forse, alta, e indefinibile come le azioni della realtà».


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