Antonacci e Langrée, Parigi fin de siècle
L’Amour et la Mer
Sabato 20 febbraio — 20h
Orchestre des Champs-Elysées
Louis Langrée direttore
Anna Caterina Antonacci soprano
Per una sera, eccoci trasportati alla fine del XIX secolo, precisamente in rue de Courcelles, nel salotto dei coniugi Chausson, che Duparc, Fauré e Debussy amavano frequentare amichevolmente. E appunto in questo spirito, due devoti amanti del repertorio francese hanno ideato questo programma, associando giustamente Chausson e Debussy. Unea serata che si può facilmente immaginare tutta eleganza da parte del direttore e tutta espressione ed emozione da parte del soprano italiano. Il Debussy in punta di bacchetta del primo è noto (si ricorda il successo del suo recente Pelléas). Quanto a "La Antonacci", il suo senso del fraseggio, in Berlioz come in Fauré, la rende una delle migliori interpreti della mélodie francese. Incontro che si prospetta, armonioso fra due artisti che dovrebbero senza dubbio "parlare la stessa lingua".
Debussy La Mer
Chausson Poème de l’Amour et de la Mer op. 19
Magnard Hymne à la Justice op. 14
TARIFS : 5 A 85 €
Lo stesso programma sarà proposto con il soprano Gaëlle Arquez al Théâtre Auditorium de Poitiers le 4 février, à La Comète (Châlons-en-Champagne) il 5 febbraio e al Théâtre de Caen il 7 febbraio.
Da quando l’OCE ha proposto nel 1991 La Creazione di Haydn al Théâtre des Champs-Elysées come suo atto di nascita, pochi avrebbero potuto predire che questa stessa orchestra avrebbe programmato, circa venticinque anni più tardi, La Mer di Debussy, nello stesso scrigno che l'ha vista apparire. Oggi sembra quasi naturale. avento costruito l'orchestra il suo repertorio progressivamente, con metodo, tirando le fila più o meno sottili di una storia musicale tessuta attorno a un grande asse classico e romantico d'area tedesca, sviluppando un approccio simile a opere e compositori quale che sia la loro epoca; approccio in cui l'uso di strumenti antichi è una delle componenti.
Questa nuova avventura, che alimenta un bisogno quasi vitale di esperienze inedite, non ha pertanto nulla dell'esplorazione di terre ignote. Se l'ingresso di Debussy nel repertorio dell'orchestra risale a diversi anni fa, è stato proprio Louis Langrée, l'anno scorso all’Opéra-Comique, guidandola attraverso l'universo unico di Pelléas, a condurla al giro di boa con l'intuizione che un "certo" Debussy appartiene alla traiettoria artistica sulla quale si è evoluta.
La prima di Pelléas è appena passata, Debussy compone 1903 i primi abbozzi di La Mer. Non terminerà questi Trois Esquisses Symphoniques, intitolati rispettivamente De l’aube à midi sur la mer, Jeux de vagues e Dialogue du vent et de la mer, che nel 1905, dopo una faticosa elaborazione fra Jersey e Dieppe. Osteggiata fin dalla sua creazione a Parigi il 15 ottobre 1905 sotto la direzione di Camille Chevillard, questa rivoluzionaria "sinfonia" non conobbe il successo che una volta, difesa dal suo autore, all'inizio del 1908. Se certi aspetti dell'orchestrazione sono marcati dall'influenza di Rimskij Korsakov, l’opera è profondamente nnovativo e apre prospettive inedite al linguaggio sinfonico.
A un critico scettico al debutto nel 1905, Debussy rispose, lapidario, riassumendo il suo stato d'animo d'allora: "Lei ama e difende tradizioni che per me non esistono più". Timbri, ritmi, armonie, strutture, La Mer non cessa, ancor oggi, di meravigliare per la sua invenzione e la sua potente evocazione poetica.
Contemporaneo a La Mer, L’Hymne à la Justice del francese Albéric Magnard è un canto, quasi un grido, in omaggio allo Zola di J’accuse e a tutti coloro che hanno sostenuto la riabilitazione del capitano Dreyfus. Magnard scrisse a Zola, il giorno stesso della pubblicazione della sue celebre lettera su l’Aurore: «Bravo, Monsieur. [...] In lei l'uomo vale come l'artista. Il suo coraggio è una consolazione per gli spiriti indimententi che antepongono la giustizia alla tranquillità, [...] Avanti! Lei non è solo. Ci faremo uccidere, se necessario». Ogni istante di questa emozionante pagina sinfonica fa risuonare tutta la potenza del sentimento d'indignazione che presiede alla creazione.
Il magnifico Poème de l’Amour et de la Mer di Ernest Chausson, altro genio francese a cavallo fra i due secoli e amico di Debussy, è composto appena una dozzina d'anni prima di La Mer. La Fleur des Eaux e La Mort de l’Amour, due poemi di Maurice Bouchor, costituiscono i due movimenti estremi per voce e orchestra in questa forma tripartita, sinfonia ammantata di un nome poetico.