Il Do di Wang Chuan
di Roberta Pedrotti
Primo classificato Wang Chuan (tenore, Cina): G. Donizetti, La favorita, "Spirto gentil"; G. Donizetti, Don Pasquale, "Povero Ernesto... Cercherò lontana terra"
Secondo classificato Mariangela Marini (mezzosoprano, Italia): V. Bellini, Norma, "Sgombra è la sacra selva"; J. Massenet, Werther, "Werther, qui m'aurait dit que la place"
Terzo classificato Barbara Massaro (soprano, Italia): G. Rossini, La scala di seta, "Il mio ben sospiro e chiamo"; W.A. Mozart, Le nozze di Figaro, "Deh vieni non tardar"
Premio del pubblico Barbara Massaro (soprano, Italia)
Menzione speciale per il finalista più giovane Andrea Galli (tenore, Italia): P. Mascagni, L'amico Fritz, "Ed anche Beppe amò"; G. Verdi, I lombardi alla prima crociata, "La mia letizia infondere"
Altri finalisti
soprani Ling Qi (Cina): G. Verdi, Ernani, "Ernani, Ernani involami"; G. Verdi, La forza del destino, "Pace mio Dio"
tenori Alessandro Viola (Italia): G. Verdi, La traviata, "De' miei bollenti spiriti"; G. Bizet, Carmen, "La fleur que tu m'avais jetée" - Yonghyun Ryu (Corea del Sud): G. Verdi, Aida, "Celeste Aida"; G. Puccini, Turandot, "Nessun dorma"
baritoni Dongyong Noh (Corea del Sud): G. Donizetti, Lucia di Lammermoor, "Cruda, funesta smania" - G. Verdi, Rigoletto, "Cortigiani, vil razza dannata" - Kyubong Lee (Corea del Sud): G. Donizetti, L'elisir d'amore, "Come Paride vezzoso"; U. Giordano, Andrea Chénier, "Nemico della patria" - [Assente: Matteo Jin, Corea del Sud]
pianista nel concerto finale Alessandro Trebeschi
In giuria: Roberto Servile, baritono (Presidente); Stefanna Kybalova, soprano; Roberta Pedrotti, critico musicale; Elsa Galasio, agenzia InArt; Fabrizio Mescoli, agenzia Robert Lombardo & Associates; Stefano Maffizzoni e Alessandro Trebeschi [fasi eliminatorie].
Note dalla commissione
Nel proporre qualche considerazione personale sull'esito di un concorso, la prospettiva del membro della commissione è, necessariamente, diversa da quella del pubblico o del critico che assista al concerto: la giuria segue le voci in un percorso che si articola dalla prima eliminatoria, saggiando, per quanto possibile, le qualità espresse dai candidati in arie, momenti, spazi diversi. Il giudizio espresso è la somma di più fattori e di più competenze, esperienze, sensibilità che devono armonizzarsi. Quando, come in questo caso, le prospettive singole concorrono con costruttiva chiarezza e con serenità a stilare una classifica ampiamente condivisa, quando riscontriamo anche nella risposta del pubblico e nei complimenti reciproci fra i finalisti un accordo generale, allora possiamo ben pensare di aver raggiunto l'obbiettivo. Merito, bisogna ben dirlo, anche dell'ottima organizzazione dell'associazione KoArt in sinergia con le amministrazioni comunali di Carpenedolo e Montichiari, con la direzione artistica del preziosissimo Alessandro Trebeschi.
Ottantasei candidati, per la terza edizione del concorso del Bresciano, a due passi dal lago di Garda, sono già di per sé un bel risultato, che premi l'impegno passato e incoraggia per il futuro. Fra tanti è emerso il giovane tenore cinese Wang Chuan, forte di una sicurezza tecnica non comune: non è frequente, infatti, ascoltare nei concorsi una voce che giri sempre gli acuti come si deve e liberi i suoi armonici naturali senza cadere mai nella tentazione di spingere (magari anche solo per la tensione o un'acustica poco familiare). Chuan ha inoltre dimostrato di saper scegliere, nel repertorio a lui più consono, le arie giuste per mettere in luce le sue qualità, comrpesa l'ardua sfida della scena di Ernesto da Don Pasquale, in cui ha espresso anche un promettente potenziale d'interprete. Non ci resta che auspicare un continuo affinamento dei suoi talenti.
Mariangela Marini si è distinta per la consapevolezza già professionale con cui affronta il testo, articolato con chiarezza, giusta intenzione, solida musicalità: affinando al meglio il registro acuto potrebbe avere buone soddisfazioni soprattutto in un repertorio di tessitura Falcon (infatti nel suo programma figurava anche La favorite donizettiana, giustamente in francese).
Appena ventiduenne, Barbara Massaro ha una voce che cattura subito l'attenzione e fa ben sperare per il futuro. Il consiglio spassionato è di coltivare questi mezzi rifinendo il legato e sviluppando la spontaneità di una cifra personale nel porgere e nel fraseggiare (gli spunti ci sono, ma devono fiorire). Un discorso simile si potrebbe fare soprattutto per Andrea Galli, di due anni più giovane, dotato di un mezzo fra i più promettenti, per quanto ancora assai acerbi: la strada dello studio non potrà mai dirsi giunta al termine per nessun vero artista, ma questi sono casi in cui vale assolutamente la pena d'imboccarla senza dubbi o indecisioni.
Nondimeno, anche fra i candidati non giunti in finale (il livello qualitativo è parso invero piuttosto omogeneo, per quanto possibile in un tal numero di partecipanti) si sono distinte qualità che con qualche limatura tecnica, con un po' di approfondimento musicale e interpretativo, un'aggiustatina alla dizione e al repertorio, potranno sicuramente ottenere e regalare maggiori soddisfazioni. Fra questi citiamo almeno Matteo Jin, scelto a tutti gli effetti come finalista ma costretto a rinunciare non trovandosi in perfetta forma. Chissà che non lo si ritrovi, insieme ad altri interessanti elementi, in nuove occasioni, magari proprio a Montichiari fra un anno, nel bicentenario dalla nascita di Antonio Bazzini, compositore bresciano maestro di Puccini.