Bilancio dell'ultimo quadriennio dell'Istituto Nazionale di Studi Verdiani
Si conclude il mandato di Nicola Sani alla presidenza
dell'Istituto Nazionale di Studi Verdiani di Parma.
L'istituto e il presidente uscente tracciano un bilancio dei risultati conseguiti nel quadriennio:
- Rilancio dell'Istituto nel contesto nazionale e internazionale
- Ottenimento dell'Edizione Nazionale dei Carteggi e Documenti Verdiani
- Trasferimento nella nuova sede della Casa della Musica di Parma
- Rafforzamento dei rapporti istituzionali con il MIBAC e con gli enti territoriali
- Incremento dell'attività editoriale
- Potenziamento delle attività scientifiche ed eccellenti risultati nel recupero delle fonti verdiane
Si è formalmente concluso, con il Consiglio di Amministrazione di del 14 dicembre, il mandato quadriennale del M° Nicola Sani alla presidenza dell'Istituto Nazionale di Studi Verdiani di Parma. Quella di Nicola Sani è stata una presidenza che ha segnato una svolta estremamente positiva per le attività dell'Istituto. Nel suo discorso di commiato, Sani - che a causa dei numerosi impegni in ambito artistico e manageriale non si è reso disponibile per un rinnovo del mandato - ha sottolineato con soddisfazione i seguenti obiettivi raggiunti nel corso della sua presidenza.
consolidamento della struttura direzionale e gestionale dell'Istituto; consolidamento della direzione scientifica;
potenziamento e intensificazione delle relazioni con il Ministero dei Beni e della Attività Culturali;
nuovo assetto relazionale con gli enti territoriali;
collegamento organico dell'Istituto con le istituzioni culturali e di spettacolo del territorio; trasferimento nella nuova sede della Casa della Musica di Parma; potenziamento dell'attività di fundraising;
rilancio dell'attività scientifica e dei progetti in ambito musicologico nel contesto nazionale ed internazionale;
ottenimento dell'Edizione Nazionale dei Carteggi e documenti Verdiani; ripresa e intensificazione dell'attività editoriale.
"Il primo obiettivo raggiunto - ha dichiarato Nicola Sani - è stato il consolidamento della struttura direzionale e gestionale dell'Istituto, che ha dato un nuovo impulso all'organizzazione del lavoro, con l'elaborazione di un piano di sviluppo pluriennale volto al riposizionamento dell'istituzione nel contesto nazionale ed internazionale. L'INSV, pur forte di una storia e di una tradizione di grande rilevanza e prestigio, si è trovato - dopo la scomparsa di Pierluigi Petrobelli, figura di assoluto riferimento - ad attraversare una fase piuttosto difficile. E' stato chiaro fin dall'inizio del mio mandato che occorreva dare un nuovo assetto all'istituzione, rafforzando la sinergia con i settori di riferimento del Ministero e avviando una fase di ridefinizione degli obiettivi e delle modalità operative. Era indispensabile inoltre aprire un dialogo e uno scambio più intenso con la città, per generare nuove dinamiche nei rapporti con le istituzioni del territorio. La nuova operatività è stata incentrata sulla creazione di progetti, che riposizionassero l'Istituto al centro della dimensione internazionale della ricerca sulla musica di Verdi, collegati ad iniziative ad ampio spettro dedicate agli aspetti divulgativi della ricerca. L’INSV è divenuto oggi il principale centro propulsore nel nostro Paese di attività scientifiche e divulgative incentrate sulla musica di Verdi e sui suoi molteplici rapporti con l'indagine musicologica, la creatività, le arti visive e performative, la divulgazione e la pedagogia. Pubblicazioni di volumi, convegni, iniziative a carattere divulgativo, collaborazioni con Conservatori, scuole, istituzioni universitarie ed enti di produzione e di spettacolo, hanno fatto sì che l'Istituto e i suoi straordinari archivi costituiscano il motore di un nuovo modello di gestione di un grande patrimonio documentale, nella consapevolezza che nel nostro tempo i giacimenti archivistici debbano rappresentare sempre di più un incentivo per la creatività contemporanea e che sia indispensabile avviare e sostenere un confronto attivo tra la musica di Verdi e le nuove generazioni".
Sani ha quindi espresso alcune valutazioni sul consolidamento dei rapporti avviati dall'Istituto in ambito nazionale e territoriale: "Al nuovo impianto progettuale hanno risposto in maniera estremamente positiva, fin dall'inizio del mio mandato - ha dichiarato Sani- tutte le Istituzioni e le figure chiamate al sostegno dell'Istituto, sia per quando riguarda il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con cui si è fortemente consolidato il rapporto di collaborazione e di advisory nel settore di competenza (che ha permesso di realizzare operazioni di recupero delle fonti verdiane estremamente rilevanti, a cominciare dall'acquisizione da parte del Mibac del carteggio Verdi-Cammarano, alla cui riuscita il direttore scientifico dell'Istituto, Alessandra Carlotta Pellegrini ha dato un contributo determinante), sia per quanto riguarda il contesto territoriale. In particolare dalla felice sinergia con l'Università degli Studi e il Comune di Parma è scaturita la possibilità, concretizzata in modo assai brillante ed efficace, di identificare nella Casa della Musica di Parma la nuova sede dell'Istituto, che si è così potuto trasferire dall'ormai desueta e inadeguata sede di Via Melloni, in ambienti moderni, efficienti e ristrutturati ad hoc. In breve tempo l'immagine dell'Istituto è stata completamente rivoluzionata. Oggi l'INSV si trova all'interno di una struttura che offre molte facilities integrate (sale per concerti e conferenze, spazi espositivi, strutture per la ristorazione, ecc.), presentandosi come un centro estremamente accogliente e tecnologicamente attrezzato, aperto all città e alla comunità internazionale degli studiosi, nonché alla consultazione di tutta l'utenza, a cui si affianca un sito internet rinnovato, potenziato e predisposto per future espansioni. Inoltre, dalla collaborazione con il Conservatorio di Parma e con il Teatro Regio sono nate numerose iniziative che hanno dimostrato come oggi le risorse dell'Istituto siano determinanti per realizzare proposte di grande rilievo sia in campo pedagogico, che per il supporto alle attività produttive e divulgative nel settore della lirica, della sinfonica e più in generale dello spettacolo".
Sani ha quindi ricordato quello che è stato uno dei risultati più brillanti conseguiti dall'Istituto nel corso del suo mandato di presidenza: l'assegnazione da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali dell'Edizione nazionale dei carteggi e dei documenti verdiani all'Istituto Nazionale di Studi Verdiani, riconoscimento assai significativo e prestigioso nel contesto della attività culturali istituzionali del nostro Paese.
Sani ha quindi sottolineato il forte potenziamento dell'attività editoriale nell'ultimo quadriennio. Se da una parte la rivista annuario Studi Verdiani, affidata all'esperta e competente direzione di Sandro Cappelletto - che ne ha fatto un magazine non solo di ricerca musicologica al più alto livello, ma anche di intervento nelle dinamiche culturali del presente e della musica di oggi è stata la bandiera di un progetto editoriale tra i più innovativi tra le riviste delle istituzioni musicologiche, dall'altra la ripresa della pubblicazione sistematica dei volumi dedicati ai Carteggi verdiani (autentico core business dell'Istituto), oltre alla realizzazione di altre pubblicazioni (a cominciare da quelle legate al Premio Rotary) è stata la dimostrazione di una rinnovata capacità produttiva di tutta la struttura. "L'eccellente lavoro realizzato dal direttore scientifico - ha dichiarato Sani - e dai singoli curatori dei diversi volumi è stato affiancato da un'attenta opera di efficientamento dei costi e, soprattutto, da una fruttuosa attività di fundraising che ha portato l'Istituto a poter disporre delle risorse necessarie per la realizzazione delle pubblicazioni e delle proprie attività".
Sani ha quindi ricordato i titoli delle pubblicazioni effettuate dall'Istituto in questi quattro anni:
Carteggio Verdi-Ricordi 1892, a cura di Dario De Cicco
Carteggio Verdi-Ricordi 1893, a cura di Dario de Cicco
Carteggio Verdi-Piroli, 2 Volumi, a cura di Giuseppe Martini, prima pubblicazione nell’ambitodell’Edizione Nazionale dei Carteggi e Documenti Verdiani
Il personaggio muto: due secoli di scenografia verdiana, di Olga Jesurum, nella Collana PremioRotary
Musicare la storia. Il giovane Verdi e il grand opéra nell’Italia risorgimentale, di Gloria Staffieri,nella Collana Premio Rotary
Quaderni dell’Istituto Nazionale di Studi Verdiani – n. 8, Parma
Studi Verdiani 25
Studi Verdiani 26
Studi Verdiani 27
Studi Verdiani 28
Due sono i volumi in fase di preparazione e in avanzato stato di realizzazione:
Carteggio Verdi-Ghislanzoni, a cura di Ilaria Bonomi, Edoardo Buroni e Marco Spada,nell’ambito dell’Edizione Nazionale dei Carteggi e Documenti Verdiani
"Un ben appropriato strumentale” Orchestrazione e drammaturgia in Verdi, di Gaia Varon, Premio Internazionale Rotary Club di Parma “Giuseppe Verdi”.
Oltre a quanto sopra, Sani ha voluto sottolineare l'ampio sostegno dedicato alla divulgazione dei due volumi usciti a cavallo tra il 2014 e il 2015:
Carteggio Verdi-Waldmann, a cura di Marco Beghelli e Nicola Badolato Carteggio Verdi-Boito, a cura di Marcello Conati.
Alle attività editoriali è stata affiancata un'intensa attività scientifica, mai realizzatasi in queste dimensioni nella storia dell'INSV, che ha dato vita a numerose iniziative rivolte al pubblico e al contesto scientifico nazionale ed internazionale, tra cui il progetto Verdi and the Performing Arts, che ha caratterizzato l’attività scientifica e divulgativa dell’Istituto nazionale di studi verdiani nel 2016, 2017 e 2018. Infine Sani ha ricordato la realizzazione del nuovo sito web istituzionale, attivato nel mese di settembre di quest'anno.
Sani ha quindi sottolineato il ruolo determinante per la realizzazione del complesso delle attività scientifiche ed editoriali dell'Istituto del direttore scientifico Alessandra Carlotta Pellegrini: un riferimento competente, di alto profilo e di assoluto rigore, a cui si deve non solo il riconoscimento per avere portato a compimento con esiti estremamente brillanti le attività dell'Istituto, ma di averle sensibilmente incrementate, riuscendo a collegare l'Istituto con le diverse realtà scientifiche, musicali e culturali operanti nel territorio, nonché - elemento si assoluta importanza - averne consolidato l'immagine nel contesto scientifico internazionale, con l'apertura e l'intensificazione di nuovi, determinanti rapporti di collaborazione. Dal 2016, con la direzione scientifica si è inoltre insediato il comitato scientifico dell’INSV, al cui interno figurano Vittorio Coletti, Markus Engelhardt, Michele Guerra, Susanna Pasticci, Massimo Pistacchi, Giorgio Sanguinetti, oltre ad Alessandra Carlotta Pellegrini che ne è il presidente.
In conclusione del suo discorso Sani non ha mancato di dedicare un affettuoso e riconoscente ricordo alla memoria di Pierluigi Petrobelli, sottolineandone la generosità, la passione e l'assoluto rigore con cui si è dedicato al rafforzamento di un centro di studi di straordinaria rilevanza per la vita culturale contemporanea. Sani ha quindi ringraziato il Presidente onorario dell'Istituto Maria Mercedes Carrara Verdi, tutto il team dell'Istituto nazionale di studi verdiani brillantemente diretto dal segretario generale Maria Luigia Pagliani, il Prof. Giuseppe Martini per il prezioso e scrupoloso lavoro di advisory e consulenza scientifica, il Sindaco di Parma per il prezioso sostegno e tutta la partecipe collaborazione, sempre in assoluta sintonia con le esigenze prioritarie dell'Istituto, le Istituzioni e i loro rappresentanti in seno al Consiglio di Amministrazione, nonché gli enti pubblici e privati, in particolare la Regione Emilia-Romagna, la Fondazione Cariparma e il Rotary Club Parma, che hanno supportato attivamente il percorso, le iniziative e i progetti dell'Istituto.
"Oggi - ha concluso Sani - l'Istituto Nazionale di Studi Verdiani si presenta come una struttura in grado di affrontare il confronto con i principali centri di ricerca musicologica e con i grandi archivi internazionali. Un Istituto tornato al centro della ricerca in ambito verdiano e delle nuove dinamiche culturali ad essa collegate, punto di riferimento dell'interesse dei protagonisti del mondo musicale, culturale e dello spettacolo, ribadito dalla presenza di Riccardo Muti nelle pagine dell'ultimo numero della nostra rivista annuario Studi Verdiani 28. Una risorsa imprescindibile per una città come Parma, legata indissolubilmente al nome e all'opera di Giuseppe Verdi. Una città che si appresta a ricoprire un ruolo di grande prestigio e di assoluta rilevanza in ambito culturale quale Capitale Italiana della Cultura nel prossimo 2020.
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