L’Ape musicale

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Una stagione Fantastica, nel segno di Berlioz

 

Attesi debutti, esclusive anteprime e importanti ritorni: si inaugura il 10 ottobre la Stagione 19/20 dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con la Grande messe des morts, un omaggio a Berlioz a 150 anni dalla sua scomparsa

Un'opera di rarissima esecuzione nella storia dell’Accademia, dalla potenza impressionante per lo straordinario organico impiegato e momenti di poeticità a tratti inaspettata, la Grande messe des morts di Berlioz, composta nel 1838 con libretto in latino, è un Requiem monumentale che Antonio Pappano eseguirà, in occasione dell’apertura della Stagione concertistica 2019/2020, con l’Orchestra e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia insieme al Coro del Teatro San Carlo di Napoli guidato da Gea Garatti Ansini e la star della lirica internazionale Javier Camarena, al suo debutto a Santa Cecilia. Una stagione - la quindicesima sotto la direzione musicale di Antonio Pappano - che prevede ventotto concerti sinfonici, diciotto da camera e quattro tournée europee e italiane per 270 giorni di musica tutta da ascoltare e anche da scoprire.

Il Requiem è il primo dei tre appuntamenti del cicloFANTASTICO BERLIOZche l’Accademia ha programmato per rendere omaggio al compositore francese. Dopo il concerto inaugurale, Pappano dirigerà, ancora di Berlioz, l’Ouverture dall’opera Benvenuto Cellini e la Sinfonia Fantastica, mentre il Direttore Ospite Principale Mikko Franck sarà sul podio per l’Ouverture dall’opera Beatrice et Benedict, soggetto ispirato a Berlioz dalla commedia Molto rumore per nulla di Shakespeare.

Un altro anniversario importante è quello che ricorre nel 2020, quando verrà celebrato il genio di Ludwig van Beethoven per i 250 anni dalla sua nascita e che l’Accademia ricorderà con diversi appuntamenti che si intensificheranno nel corso dell’anno. Torneranno in cartellone, per l’occasione, due rarissime Ouverture: Re Stefano, diretta da Antonio Pappano, e La Consacrazione della Casa diretta da Tomáš Netopil, scritta da Beethoven negli anni della composizione della Nona sinfonia. Sotto il segno di Beethoven, l’Accademia ospiterà anche un prestigioso debutto sul podio, quello del giovanissimo direttore israeliano Lahav Shani, fresco di nomina come Direttore Principale della Israel Philharmonic e Direttore Ospite Principale dei Wiener Symphoniker che dirigerà Emanuel Ax nel Concerto n. 5 "Imperatore". Ancora Beethoven quando Gianandrea Noseda dirigerà il Concerto per violino con Leonidas Kavakos. Il violinista greco sarà protagonista anche nella Stagione da Camera con due appuntamenti per eseguire, con Enrico Pace, l’integrale delle dieci Sonate per violino e pianoforte composte da Beethoven. Evgeny Kissin, uno dei più grandi talenti pianistici in attività, omaggerà Beethoven con il suo recital che ha in programma tre Sonate e le Variazioni Eroica op. 35.

Con Pappano sul podio non poteva mancare lo spazio dedicato all’opera. Sir Tony dirigerà un concerto rossiniano che impagina arie dalla Semiramide e dall’Otello, la Sinfonia da Ermione e la Messa di Gloria, con un cast internazionale che comprende Javier Camarena, Lawrence Brownlee, Federica Lombardi, Teresa Iervolino e Carlo Lepore e che sarà dedicato alla memoria di Bruno Cagli. Sempre in questa giornata, sarà presentata una pubblicazione degli studi rossiniani dello storico presidente dell’Accademia.

Il sipario sull’opera si riaprirà per il concerto conclusivo della Stagione con la Trilogia Tudor (arie selezionate da Anna Bolena, Maria Stuarda e Roberto Devereux) di Donizetti diretta da Pappano e che vedrà sul palco ceciliano l’atteso ritorno del soprano tedesco Diana Damrau.

Numerosi i debutti, come quello a metà novembre del violinista Emmanuel Tjeknavorian diretto da Juraj Val

uha nel Concerto per violino di Kachaturian e di Francesco Libetta che esordirà con il Concerto per pianoforte K 488 di Mozart diretto da Tomáš Netopil. Per la prima volta sul podio di Santa Cecilia i talenti più interessanti del panorama internazionale, come Susanna Mälkki attuale direttore musicale della Helsinki Philharmonic Orchestra, che prosegue la tradizione ceciliana di avere nelle recenti stagioni una presenza femminile sul podio; il torinese Antonello Manacorda conun trascorso importante con Claudio Abbado e oggi protagonista di una fortunata carriera all’estero; Lahav Shani attuale e più giovane direttore della Rotterdam Philharmonic Orchestra che dal 2020 prenderà il posto di Zubin Metha alla guida della Israel Philharmonic; Michele Mariotti, considerato uno dei direttori più importanti della sua generazione, con una solida carriera che lo ha visto trionfare nei più importanti teatri d’opera internazionali.

Confermata la presenza delle illustri bacchette, come Juraj Valčuha, Manfred Honeck, Myung-Whun Chung, Jakub Hrůša, Pablo Heras-Casado e Gustavo Dudamel a prova di un rapporto privilegiato con l’Accademia. Tre straordinari direttori affronteranno tre delle più importanti opere composte da Stravinskij per Djaghilev e la compagnia dei Balletti russi: Mikko Franck per la Sagra della Primavera, Daniele Gatti con Petruška e Valery Gergiev che dirigerà l’Uccello di fuoco.

Come ogni anno l’Accademia dà spazio a interpreti e compositori della scena internazionale contemporanea con tre anteprime italiane, un’anteprima assoluta e il Concorso di composizione Luciano Berio, entrato nella fase clou. Triumph to exist del compositore finlandese Magnus Lindberg, che sarà diretta dal tedesco David Afkham è legata al progetto europeo Music Up Close Network del quale l’Accademia di Santa Cecilia è capofila; Flounce, opera della compositrice finlandese Lotta Wennäkoski, dopo fortunati debutti nei teatri internazionali, sarà diretta da Susanna Mälkki al suo esordio romano, mentre Tan Dun - tra i compositori viventi più innovativi sulla scena musicale - tornerà sul podio di Santa Cecilia per presentare in prima italiana la sua Buddha Passion. E ancora l’Ensemble Sentieri Selvaggi, diretto da Carlo Boccadoro, eseguirà Tre Sogni di Fabio Massimo Capogrosso, commissionata dall’Accademia di Santa Cecilia ed eseguita in prima assoluta nella sua nuova versione nella Stagione da Camera, oltre a composizioni di Donatoni, D’Amico, Francesconi, Franceschini e Vacchi.

Molta musica sacra nella Stagione 2019/20: dopo l’apertura con la Grande Messe di Berlioz e la Messa di Gloria di Rossini dirette da Pappano, la moderna Buddha Passion di Tan Dun e la Messa da Requiem di Verdi diretta da Mikko Franck, Manfred Honeck dirigerà La Creazione di Haydn e Jakub Hrůša la Missa Glagolitica, capolavoro di rara esecuzione con testo in antico slavo ecclesiastico di Leoš Janáček.

Nomi eccellenti anche nel cartellone della musica da Camera: Maurizio Pollini, Martha Argerich, Grigory Sokolov, Ivo Pogorelich (che ha suonato l’ultima volta a Santa Cecilia nel 2011) e poi ancora Nikolai Lugansky, Beatrice Rana e Andrea Lucchesini che inaugurerà proprio la stagione il 28 ottobre 2019 con un programma dedicato a Schumann. Ma i grandi pianistisono presenti anche nella Stagione Sinfonica con l’atteso ritorno di Stefano Bollani e i debutti di Igor Levit e del giovanissimo Alexander Malofeev, stelle nascenti della ribalta del futuro.

Per il pubblico appassionato di musica antica Giovanni Antonini prosegue il ciclo Haydn 2032; Federico Maria Sardelli dirige la Juditha Triumphans di Vivaldi con L’Accademia Barocca di Santa Cecilia; gli Archi di Santa Cecilia diretti da Luigi Piovano, con la partecipazione del mandolinista israeliano Avi Avital, propongono un programma vivaldiano,mentre Mario Brunello presenterà il suo progetto su Bach suonato con il violoncello piccolo.

Quattro le tournée previste dall’Orchestra, due con la direzione di Pappano, che dal 4 al 10 novembre dirigerà la compagine ceciliana e i pianisti Martha Argerich e Francesco Piemontesi a Parigi e in Svizzera, e sarà in Germania dal 20 al 25 gennaio con la violinista Janine Jansen. Attesa e prestigiosissima la tournée italiana dell’Orchestra che dal 10 al 14 dicembre sarà guidata da Gustavo Dudamel. Il 29 aprile, infine, l’Orchestra di Santa Cecilia sarà diretta ad Atene da Daniele Gatti con Leonidas Kavakos nella veste di solista.

Spazio anche al talento di Alessio Allegrini, primo corno solista dell’Orchestra, che interpreterà a febbraio il Concerto per corno n. 2 di Richard Strauss e ai Professori dell’Orchestra degli Archi di Santa Cecilia e dell’Accademia Barocca che da annisi dedicano all’approfondimento del repertorio da camera e di quello antico con eccellenti risultati di pubblico e critica.


FANTASTICO BERLIOZ

A centocinquant’anni dalla scomparsa, il mondo musicale rende omaggio a Hector Berlioz. L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, che ha già presentato in cartellone Aroldo in Italia e Carnevale Romano diretti nel marzo scorso da Sir John Eliot Gardiner, ricorda il compositore francese con una serie di concerti dal titolo Fantastico Berlioz, ispirato metaforicamente dalla Sinfonia Fantastica, la sua composizione forse più nota. Il breve ciclo si aprirà con una imponente esecuzione della Grande Messe des morts “Requiem op. 5” che vedrà impegnati l’Orchestra e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretti da Antonio Pappano, il tenore messicano Javier Camarena e il Coro del Teatro San Carlo di Napoli istruito da Gea Garatti Ansini, e proseguirà per tutto ottobre con altri due concerti.

La nascita della Grande Messe des morts è legata a una commissione del governo francese. Nel 1837, su richiesta del ministro degli Interni De Gasparin, fautore della ripresa del genere religioso in musica e sostenitore di giovani compositori, Berlioz che all’epoca aveva 34 anni, si accinge a scrivere un Requiem in onore del generale Mortier, ucciso nel 1835 durante un attentato ai danni di Luigi Filippo. Completato il lavoro nell’arco di soli sei mesi, Berlioz si trovò tuttavia di fronte a un ripensamento dei suoi committenti che decisero di sospendere le commemorazioni per il generale. Il cambiamento di programma non fece desistere il compositore dal promuovere l’opera, proponendo che fosse dedicata alla memoria di un altro eroe, il generale Damrémont caduto in Algeria.

Opera monumentale per l’eccezionalità dei mezzi messi in campo e per l’originalità dell’ispirazione che la pervade, la Grande Messe può essere paragonata a una cattedrale gotica dove l’imponenza della struttura si coniuga con la delicatezza di ogni elemento che così valorizza tutto l’insieme. La partitura è sorprendente, piena di sfaccettature sonore, cangiante e ricca di riflessi timbrici inusuali determinati dalla combinazione e dalla dislocazione spaziale dei fiati che determinano effetti sonori tridimensionali e dall’uso sperimentale delle percussioni. Sin dalla prima esecuzione pubblica a Parigi, nella Cappella di Saint Louisdes Invalides il 5 dicembre del 1837, il Requiem ebbe un effetto dirompente sul pubblico in ascolto, affascinato dalla potenza di questa composizione. All’Accademia di Santa Cecilia il Requiem è stato eseguito in poche occasioni: nel 1926, la prima esecuzione italiana, all’Augusteo dove l’Orchestra e il Coro di Santa Cecilia furono diretti da Bernardino Molinari; nel 1953 nel corso della stagione estiva dell’Accademia nella Basilica di Massenzio sotto la direzione di Albert Jenny con le voci dello Städtischer Konzertverein; nel 1968 all’Auditorio Pio sotto la guida di Fernando Previtali; nel 1999 sempre all’Auditorio Pio sotto la direzione di George Prêtre e la partecipazione della Banda della Polizia di Stato. Il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, istruito da Ciro Visco, ha eseguito nel 2008 la Grande Messe nel corso della tournée a Parigi nella Basilica di Saint-Denis insieme all’Orchestre National de France e al Choeur de Radio France sotto la direzione di Colin Davis e il 3 e 4 maggio2019 ad Amsterdam con il Coro della Radio Olandese e la Royal Concertgebouw Orchestra sotto la direzione di Antonio Pappano.

Nel secondo concerto dedicato a Berlioz, Pappano dirigerà l’Ouverture dall’opera Benvenuto Cellini, primo tentativo giovanile in campo teatrale del giovane compositore, che ambienta la trama a Roma durante il Carnevale del 1532. Rappresentata all’Opéra di Parigi il 10 settembre del 1838, l’opera non fu accolta con calore dal pubblico nonostante le aspettative di Berlioz che annota il proprio rammarico nelle sue Mémoires “Si tributò all’ouverture un successo esagerato e si fischiò tutto il resto”. Tutt’altra accoglienza ebbe la Sinfonia fantastica, scritta nel 1830, definita dallo stesso autore‘immensa composizione strumentale d’un genere nuovo’ - ancora oggi la sinfonia più amata ed eseguita del compositore francese, emblema del carattere vulcanico ed estroverso di un musicista che nella fase giovanile sperimenta un linguaggio orchestrale senza precedenti per le novità timbriche proposte – che Pappano dirigerà nel corso della stessa serata.

Anche Mikko Franck partecipa al Festival Berlioz dirigendo l’Orchestra di Santa Cecilia nell’Ouverture Béatrice et Bénédict eseguita per la prima volta nell’Hoftheater di Baden- Baden nel 1862. Opera della maturità, l’ultima composizione importante di Berlioz fu ispirata al compositore dall’amato Shakespeare, dal quale egli prese spunto per la trama di un’opéra-comique con libretto in francese scritto dallo stesso Berlioz sulla traccia di Molto rumore per nulla.


PAPPANO x 7

Sono sette le produzioni che vedranno sul podio dell’Orchestra e del Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Antonio Pappano, che offrirà al suo pubblico una vasta proposta musicale e collaborazioni con solisti di fama. Dopo l’inaugurazione con la Grande Messe des morts di Berlioz (10, 11, 12 ottobre), il Direttore Musicale dirige la Sinfonia Fantastica e l’Ouverture dal Benvenuto Cellini per il FestivalFantastico Berlioz (17, 18, 19 ottobre) e ospiterà sul palco il pianista russo Evgeny Kissin, che dopo due stagioni di assenza eseguirà il Concerto per pianoforte n. 2 di Liszt che manca dal cartellone ceciliano dal 1985.

Il mese di novembre (31 ottobre, 1 e 2 novembre) si apre con Antonio Pappano che dirige un programma romantico con l’Ouverture da Euryanthe di Carl Maria von Weber, la Sinfonia n. 2 di Schumann e Martha Argerich che interpreta il Concerto per pianoforte n. 1 di Chopin e che la pianista argentina eseguirà per la prima volta a Roma proprio nella stagione ceciliana prima di partire, con identico programma, in tour dal 4 al 10 novembre tra Parigi e la Svizzera, con Orchestra, Pappano e Francesco Piemontesi, con il quale si alternerà in alcune date al pianoforte. A gennaio 2020 (16, 17, 18) sarà la volta di Janine Jansen che, con il suo Stradivari, eseguirà un capolavoro della letteratura violinistica, il Concerto per violino di Mendelssohn, sotto la guida di Pappano che dirigerà ancora una sinfonia di Schumann, questa volta la Sinfonia n. 1 e l’Ouverture Re Stefano di Beethoven. Lo stesso programma sarà eseguito in tournée in Germania (dal 20 al 25 gennaio) con la violinista olandese alla sua quarta tournée con Pappano e l’Orchestra.

Dopo una breve pausa, il 2, 3 e 4 aprile Pappano torna a guidare l’Orchestra e il Coro di Santa Cecilia in un programma insolito e decisamente attraente: Tre Corali di Johann Sebastian Bach nella trascrizione di Respighi, la Toccata e fuga in re minore di Bach nella trascrizione per Orchestra di Stokowski e il Concerto per pianoforte e Coro maschile di Busoni, tenendo a battesimo l’atteso debutto di Igor Levit, che suonerà l’imponente Concerto per pianoforte composto da Ferruccio Busoni nel 1904.

Sempre in aprile (9, 10, 11) spazio anche per una grande passione del Maestro che dedicherà due concerti imperdibili a due autori simbolo del melodramma italiano: Rossini e Donizetti. Il 9, 10, 11 aprile insieme a un cast stellare composto dal soprano Federica Lombardi, dal contralto Teresa Iervolino dai tenori Javier Camarena e Lawrence Brownlee e dal basso Carlo Lepore, dirigerà la Messa di Gloria di Rossini, che sarà incisa per Warner Classics. Sempre di Rossini le Arie "Quali accenti - Bella imago degli dèi" dalla Semiramide, "E a tanto giunger puote" da Otello, e la Sinfonia da Ermione. La stagione sinfonica si conclude con le Regine di Donizetti: l’11, 13 e 16 giugno Pappano, l’Orchestra e il Coro saluteranno il pubblico romano insieme al soprano Diana Damrau con un programma che impagina le scene finali da Anna Bolena, Maria Stuarda e Roberto Devereux, ciclo di Opere che il compositore bergamasco ha dedicato alle immortali protagoniste della dinastia Tudor.


I CONCERTI SINFONICI

Dopo i due concerti di apertura con Antonio Pappano, il mese di ottobre prosegue con il Direttore Ospite Principale, Mikko Franck, che il 24, 25 e 26 ottobre chiuderà il Festival dedicato a Berlioz dirigendo nella stessa serata l’Ouverture dall’opéra-comique Beatrice et Benedict, La sagra della Primavera di Stravinskij e il Concerto per violino e orchestra di Sibeliuscon Anna Tifu al violino, che torna a Santa Cecilia dopo due stagioni.

Seguendo il calendario dei concerti, il 15, 16 e 17 novembre, Juraj Valčuha dirigerà l’Orchestra e il giovanissimo violinista austriaco di origini armene Emmanuel Tjeknavorian, che esordisce sul palco romano con il Concerto per violino di Kachaturian, un brano che racchiude il sapore della sua terra, seguito dalla Sinfonia n. 3 di Prokof’ev. Nel penultimo concerto di novembre (21, 22 e 23) il direttore tedesco David Afkham, già ospite dell’Accademia nel 2012 e nel 2016, dirigerà la prima italiana di Triumph to exist, fortunatissima composizione di Magnus Lindberg, pluripremiato compositore e clarinettista finlandese, Preludio e Morte di Isotta dal Tristano e Isotta di Wagner e la Sinfonia n. 3 di Brahms. Un mese ricco di proposte che si concluderà (28, 30 e 2 dicembre) con la Messa da Requiem di Verdi con Coro e Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretti da Mikko Franck e un cast del quale fanno parte Eleonora Buratto, Ekaterina Semenchuk, René Barbera e Dmitry Beloselskiy.

A conferma del legame speciale con Santa Cecilia, Gustavo Dudamel tornerà all’inizio di dicembre (5, 6 e 7) per dirigere l’Orchestra nella Sinfonia n. 2 di Schubert (eseguita a Santa Cecilia l’ultima volta nel 1996), e la Sinfonia n. 1 di Brahms e subito dopo il concerto romano, con lo stesso programma, accompagnerà l’Orchestra in un breve tour italiano.

Il mese di gennaio si inaugura (9, 10, 11) con Manfred Honeck che dirigerà La Creazione di Haydn – imponente oratorio tratto da "Il Paradiso perduto" di John Milton - con Orchestra e Coro dell’Accademia insieme a Robin Johannsen, Maximilian Schmitt e Tareq Nazmi. Un salto di tre secoli di musica ci porta da Haydn al programma del 30, 31 gennaio e 1 febbraio, con il debutto sul podio di Santa Cecilia di Susanna Mälkki, che dirigerà la prima esecuzione italiana di Flounce, opera della finlandese Lotta Wennäkoski, uno dei nomi più interessanti della scena contemporanea internazionale e accompagnerà l’esordio nella stessa sera di Alexander Malofeev - enfant prodige pupillo di Valery Gergiev e vincitore di importanti concorsi pianistici - per l’esecuzione del Concerto per pianoforte n. 1 di Čajkovskij.

Il ciclo contemporaneo si conclude (6, 7 e 8 febbraio) con il compositore e Premio Oscar Tan Dun che dopo sette anni torna sul podio di Santa Cecilia per dirigere Orchestra e Coro nella sua Buddha Passion, in prima esecuzione italiana, con gli interpreti Kang Wang, Shenyang, Huiling Zhu, Lan Weiwei, Batubagen e Yining Chen che suonerà il tradizionale pipa. Il mese di febbraio continua con Gianandrea Noseda che il 13, 14, 15 dirigerà il Concerto per violino di Beethoven con Leonidas Kavakos solista e la Sinfonia n. 3 "Polacca" di Čajkovskij. Daniele Gatti non manca l’appuntamento con le stagioni dell’Accademia e il 20, 21, 22 dirigerà Coro e Orchestra per una serata tutta russa con il secondo appuntamento del ciclo dedicato ai Balletti Russi e con l’esecuzione di Petruška di Stravinskij e Alexander Nevskij, musica composta da Prokof’ev per l’omonimo film diretto da Ėjzenštein, con solista il mezzosoprano Ekaterina Semenchuk. Il 27, 28, 29 febbraio secondo appuntamento con Mikko Franck che dirigerà Alessio Allegrini, Primo corno solista dell’Orchestra di Santa Cecilia nel Concerto per corno n. 2 di Richard Strauss, e la suggestiva Pavane pour une infante defunte di Ravel.

Attesa per il debutto di Antonello Manacorda il 5, 6 e 7 marzo che vedrà il direttore torinese dirigere Orchestra e Coro nell’esecuzione di tre brani di Mendelssohn: la Sinfonia n. 4 "Italiana" e la Fantasia Wanderer di Schubert con Francesco Piemontesi al pianoforte nella versione per pianoforte e Orchestra rielaborata nel 1851 da Liszt. La settimana seguente Myung-Whun Chung (12, 13, 14 marzo) dirigerà la Sinfonia n. 3 di Mahler, opera dalle dimensioni monumentali, ricca di pathos e significati extramusicali, con l’Orchestra, il Coro femminile e le Voci Bianche dell’Accademia. Tomáš Netopil torna a Santa Cecilia dopo un’assenza di cinque anni, il 19, 20, 21 marzo, per dirigere l’Ouverture La Consacrazione della Casa di Beethoven, la Sinfonia n. 6 di Dvořák e il Concerto per pianoforte n. 23 K 488 di Mozart con solista Francesco Libetta. Ancora Antonin Dvořák con la Sinfonia n. 9 "Dal Nuovo Mondo" - ultima celeberrima sinfonia del compositore boemo - diretta da Jakub Hrůša (26, 27, 28 marzo) che ascolteremo insieme alla Missa Glagolitica di Janàček, di rara esecuzione, ascoltata nella stagione sinfonica di Santa Cecilia l’ultima volta nel 1996 con Myung-Whun Chung. Con Orchestra e Coro Kateřina Kněžíková, Jarmila Balážová, Richard Samek e Jozef Benci.

Il Concerto per violino n. 1 di Paganini manca dal cartellone ceciliano dal 2007 e sarà il giovane violinista taiwanese Ray Chen a riproporlo il 16, 17, 18 aprile sotto la direzione di Pablo Heras- Casado insieme alla Sinfonia da Il Barbiere di Siviglia di Rossini e la Sinfonia n. 3 "Scozzese" di Mendelssohn. Dopo il successo riscosso con l’interpretazione del Primo Concerto di Beethoven nella stagione 2018/19, Emanuel Ax torna il 23, 24, 25 aprile ospite dell’Accademia per eseguire insieme all’Orchestra il Concerto n. 5 "Imperatore" diretto dall’israeliano Lahav Shani, fresco di nomina come Direttore Principale della Israel Philharmonic e Direttore Ospite Principale della Wiener Symphoniker, al suo debutto a Santa Cecilia, che nella stessa sera dirigerà anche la Sinfonia n.1 "Il Titano" di Mahler.

Con un programma dedicato a tre figure fondamentali della scuola russa, Tugan Sokhiev - dal 2014 direttore musicale del Teatro Bol'šoj di Mosca - torna a Santa Cecilia il 7, 8 e 9 maggio per dirigere la cantata per Coro, Baritono e Orchestra Primavera op. 20 di Rachmaninoff che vedrà solista Gerry Magee e alla quale seguiranno le Danze Polovesiane di Borodin e la Sinfonia n. 5 di Čajkovskij. Michele Mariotti, bacchetta italiana tra le più apprezzate degli ultimi anni sulla scena internazionale, esordisce sul podio ceciliano il 14, 15, 16 maggio con la Sinfonia n. 4 "Tragica" di Schubert e il Concerto per violoncello n. 1 di Haydn eseguito da Kian Soltani, giovanissimo protagonista dei teatri più importanti del mondo, anche lui al debutto a Santa Cecilia. Il direttore russo Valery Gergiev chiude il mese di maggio (28, 29, 30) e conclude il ciclo dedicato ai Balletti Russi con una imperdibile esecuzione de l’Uccello di fuoco che sarà affiancata dal Concerto per pianoforte n. 3 di Prokof’ev con Alexander Volodin solista e Prélude a l'après-midi d'un faune di Debussy.

Straordinario ritorno di Stefano Bollani che il 4, 5 e 6 giugno sarà protagonista con Hyung-ki Joo (per l’occasione senza il partner del duo Igudesman) del Concerto per due pianoforti di Poulenc diretti da Sakari Oramo.


LA MUSICA MODERNA E LE NUOVE ESECUZIONI

Come da tradizione l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia pone grande attenzione alla musica contemporanea. Per la prossima stagione saranno quattro le prime italiane di compositori tra i più in vista della scena internazionale: i due finlandesi Lotta Wennäkoski e Magnus Lindberg, il cinese Tan Dun e l’italiano Fabio Massimo Capogrosso, con una composizione commissionata dall’Accademia che sarà presentata in prima assoluta. Il quadro contemporaneo è arricchito dal Concorso di Composizione Luciano Berio, rivolto ai compositori Under40, che vedrà il brano vincitore inserito nella programmazione 2020/21 dell’Accademia di Santa Cecilia e di importanti Istituzioni musicali nazionali.

Il 6, 7 e 8 febbraio spicca in cartellone la presenza di Tan Dun, che in Accademia ha già presentato alcune delle sue più importanti composizioni tra le quali vanno ricordate Water percussion concerto (2007), Internet symphony "Eroica" (2010) commissionata da Google e YouTube, e Water Passion after St. Matthew (2011). Il direttore e compositore in quest’occasione presenterà e dirigerà in esclusiva italiana la sua visionaria The Buddha Passion. L’Opera è ispirata all'antica città di Dunhuang (Cina) e alle sue Grotte di Mogao dove Tan Dun ha trascorso due anni immerso a osservare, ricercare, documentare e tradurre alcuni manoscritti della biblioteca. Questo incredibile sforzo è culminato in questo nuovo lavoro che, catturando le antiche narrazioni degli insegnamenti del Buddha, intreccia canti, storie e suoni in un oratorio composto da sei brevi racconti individuali. Artista di fama internazionale e Ambasciatore mondiale Goodwill dell'UNESCO, vincitore di un Grammy Award, di un Premio Oscar e Leone d’Oro alla carriera, Tan Dun ha lasciato un segno indelebile nella scena musicale contemporanea con un repertorio creativo che spazia dalla musica classica alle performance multimediali, alle tradizioni orientali e occidentali.

La musica di Lotta Wennäkoski, figura di spicco della nuova scuola di compositori finlandesi, rientra nel campo dei modernisti, ma si distingue da questi per la padronanza dei toni lirici utilizzati. Le sue composizioni sono spesso definite vivaci e lucide e lasciano all’ascoltatore la possibilità di impadronirsi del mondo sonoro. Per la prima volta a Santa Cecilia, in cartellone il 30, 31 gennaio e 1° febbraio, sarà eseguita una sua composizione, Flounce, già presentata ai BBC Proms nel 2017 dove è riuscita a catturare l’attenzione della critica internazionale e del pubblico, e ancora a Edimburgo, Stoccolma, Amsterdam, Helsinki e Glasgow. Il concerto romano sarà diretto dalla direttrice Susanna Mälkki, al suo esordio romano, attuale Direttore principale della Helsinki Philharmonic Orchestra e Direttore ospite principale della Los Angeles Philharmonic, punto di riferimento indiscusso nell’esecuzione repertori contemporanei e già nel 2006 alla guida dell’Ensemble InterContemporain di Pierre Boulez.

Lo stile di Magnus Lindberg è una sintesi di concetti molto diversi, come il serialismo, la musica aleatoria, lo spettralismo francese e la musica concreta. Le sue composizioni sono anche permeate dalla spontaneità del free jazz, dall'energia del post-funk e dall'esotismo della musica tradizionale, un classico-modernista, in cui sono presenti molti degli ingredienti comunicativi di un vibrante linguaggio musicale in cui i concetti di armonia, ritmo, contrappunto, melodia, vengono reinterpretati di nuovo per l'era post-seriale. A Santa Cecilia le sue composizioni sono state già eseguite nel 2009 dall’Ensemble Contemporaneo dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia (Corrente, per orchestra da camera) e nel 2011 dagli Ottoni e Percussioni dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia (Ottoni, per ensemble di ottoni). Il 21, 22 e 23 novembre, in anteprima italiana, sotto la direzione di David Afkham, l’Orchestra eseguirà la sua Triumph to exist.

Il compositore umbro Fabio Massimo Capogrosso è uno dei compositori più interessanti della scena contemporanea italiana. Ha vinto il Bassoon Chamber Music Composition Competition negli Stati Uniti d’America e nel 2015 è stato vincitore del Call for score del New Music Festival indetto dalla University of South Florida; è tra i vincitori della nona edizione del Discover America, il prestigioso concorso indetto dal Chicago Ensemble, e del primo premio al Keuris Composers Contest 2018. Il 13 novembre, Carlo Boccadoro dirigerà l’ensemble Sentieri Selvaggi nell’esecuzione di Tre sogni (da Borges), opera che amplia il precedente lavoro di Capogrosso Due Sogni, in una nuova edizione commissionata dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia eseguita in prima assoluta per il pubblico romano. Nella stessa serata verranno eseguite composizioni di Donatoni, D’Amico, Francesconi, Franceschini e Vacchi.

mercoledì 13 novembre - Sala Sinopoli (Stagione da Camera)

Carlo Boccadorodirettore

Sentieri Selvaggi

Donatoni Small II

D’Amico The nature in the grave

Capogrosso Tre Sogni nuova commissione

Francesconi Insieme II

Franceschini Middle Eight

Vacchi Luoghi immaginari

giovedì 21, venerdì 22, sabato 23 novembre

Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

David Afkhamdirettore

Wagner Tristano e Isotta: Preludio e morte di Isotta

Lindberg Triumph to exist prima italiana - commissione Music Up Close Network

Brahms Sinfonia n. 3

giovedì 30, venerdì 31 gennaio, sabato 1 febbraio
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Susanna Mälkkidirettore

Alexander Malofeevpianoforte

Wennäkoski Flounce prima italiana

Ciajkovskij Concerto per pianoforte n. 1

Bartók Concerto per orchestra

giovedì 6, venerdì 7, sabato 8 febbraio

Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Tan Dundirettore

Tan Dun Buddha Passion prima italiana


TOURNÉE 2019/2020

Anche per la prossima stagione, l’Orchestra dell’Accademia Nazionaledi Santa Cecilia ha accettato l’invito delle più importanti Istituzioni musicali e sale concerto del mondo per una serie di concerti fuori sede.

Dopo i trionfi di pubblico e critica che l’Orchestra, guidata da Pappano, ha riscosso nella tournée asiatica (Corea del Sud, Taiwan, Cina e Hong Kong) del novembre 2018 con i pianisti Daniil Trifonov, Seong-Jin Cho e Sa Chen, al Festival Rostropovich di Mosca a marzo di quest’anno, si preparano già le valigie per le tournée 2019/20.

Quattro gli appuntamenti lontani da Roma in programma nel 2019/20: si comincia a novembre con un tour in cui l’Orchestra – accompagnata da Martha Argerich e Francesco Piemontesi, che si alterneranno nelle diverse date – sotto la direzione di Antonio Pappano, toccherà Parigi (4), Berna (5),Ginevra (7),Zurigo (8), Lucerna (9) per arrivare a Lugano il 10 novembre. A gennaio 2020 l’Orchestra, sempre guidata da Pappano, partirà alla volta della Germania accompagnata dalla violinista Janine Jansen, alla sua quarta tournée con l’Orchestra. Si apre da Düsseldorf (20), poi Monaco (21), Stoccarda (22), Amburgo (24) e si concluderà a Francoforte il 25 gennaio.

Attesissima la tournée Italiana dell’Orchestra diretta da Gustavo Dudamel che a dicembre sarà con la compagine ceciliana a Torino (10), Brescia (11), Udine (12) e Rimini il 14 dicembre.

Tappa unica quella del 20 aprile 2020 che vedrà l’Orchestra diretta da Daniele Gatti con Leonidas Kavakos esibirsi ad Atene.

PARIGI - SVIZZERA

4 novembre 2019 Parigi

5 novembre 2019 Berna

7 novembre 2019 Ginevra

8 novembre 2019 Zurigo

9 novembre 2019 Lucerna

10 novembre 2019 Lugano

Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Antonio Pappano direttore

Martha Argerich – Francesco Piemontesipianoforte

Weber Euryanthe: Ouverture

Chopin Concerto per pianoforte n. 1

Schumann Sinfonia n. 2

ITALIA

10 dicembre 2019 Torino

11 dicembre 2019 Brescia

12 dicembre 2019 Udine

14 dicembre 2019 Rimini

Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Gustavo Dudamel direttore

Rossini Semiramide: Sinfonia

Schubert Sinfonia n. 2

Brahms Sinfonia n. 1

TOUR GERMANIA

20 gennaio 2020 Düsseldorf

21 gennaio 2020 Monaco

22 gennaio 2020 Stoccarda

24 gennaio 2020 Amburgo

25 gennaio 2020 Francoforte

Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Antonio Pappanodirettore

Janine Jansen violino

Beethoven Re Stefano: Ouverture

Mendelssohn Concerto per violino

Schumann Sinfonia n. 1 “Primavera”

GRECIA

29 APRILE 2020 Atene

Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Daniele Gatti direttore

Leonidas Kavakos violino

BeethovenConcerto per violino

Beethoven Sinfonia n. 7


I CONCERTI DA CAMERA

La ribalta ceciliana che ogni anno offre il meglio della programmazione da camera ospiterà, come di consueto, i grandi interpreti della scena musicale.

Inaugurazione il 28 ottobre con Andrea Lucchesini, interprete molto apprezzato dal pubblico romano che, dopo due anni di assenza, torna con un recital dedicato a Schumann, autore che il pianista toscano ha recentemente approfondito in un progetto pluriennale sugli autori romantici. Ancora un programma monografico ed estremamente virtuosistico, questa volta interamente bachiano per i due appuntamenti (6 novembre e 29 gennaio) che avranno come protagonista Mario Brunello ‘esploratore di suoni’ nell’esecuzione al violoncello piccolo – uno strumento accordato come un violino ma un’ottava più bassa, quindi con una sonorità più corposa e grave – delle Sonate per violino n. 1 e n. 2 di J. S. Bach mentre con il suo seicentesco violoncello Maggini, eseguirà la Suite per violoncello n. 5. Il 29 gennaio il musicista veneto suonerà le Partite per violino n. 1 e n. 3 (sempre con il violoncello piccolo)e la Suite per violoncello n. 6.

Cambio totale di atmosfera nell’appuntamento del 13 novembre, quando l’ensemble Sentieri Selvaggi diretto da Carlo Boccadoro offrirà al pubblico una interessante panoramica di alcuni brani dei più significativi autori contemporanei, come Franco Donatoni, Matteo D’Amico, Luca Francesconi, Matteo Franceschini, Fabio Vacchi e Fabio Massimo Capogrossi del quale verrà eseguita, in prima esecuzione assoluta, Tre sogni (da Borges) su commissione dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

Il 20 novembre recital di Beatrice Rana, una delle giovani pianiste più in vista nel panorama mondiale, che offrirà al pubblico un concerto effervescente e dal programma composito nel quale sarà possibile ascoltare l’integrale degli Studi op. 25 di Chopin, il Terzo volume della monumentale Suite Iberia di Isaac Albéniz e Tre movimenti da Petruška di Stravinskij. Il mese di novembre si chiude con un concerto (27 novembre) del pluripremiato Cuarteto Casals accompagnato dal pianista Alexander Lonquich: proporranno una panoramica della musica da camera tra fine Settecento e metà Ottocento a partire da Wolfgang Amadeus Mozart. Proprio con il Quartetto per pianoforte K 478, Mozart operò una rivoluzione di questo genere (considerato di intrattenimento per dilettanti) per complessità di scrittura e indipendenza delle parti che segnò un punto di non ritorno. Nell’interpretazione del Quartetto per archi ‘Il Serioso’ di Beethoven sarà possibile apprezzare l’espressività e la competenza tecnica dell’ensemble spagnolo prima del gran finale con il Quintetto op. 44 di Schumann nel quale il pianoforte ha il ruolo di raccordo nel dialogo tra le diverse parti.

Il mese di dicembre sarà ricco di emozioni pianistiche: si comincia il 1° dicembre con il ritorno, dopo un’assenza di otto anni, di Ivo Pogorelich che affronterà un programma che spazia da Bach, Beethoven e Chopin – Barcarolle op. 60 e il Preludio op. 45 – e giunge all’amato Ravel con Gaspard de la Nuit, vero cavallo di battaglia del pianista croato. A una sola settimana di distanza, imperdibile appuntamento con Evgeny Kissin che, dopo essere stato diretto da Antonio Pappano nel Secondo Concerto di Lizst, rende omaggio all’anniversario beethoveniano interpretando tre delle Sonate più eseguite e amate del musicista di Bonn. Nella stessa sera sarà infatti possibile ascoltare la Sonata n. 8 ‘Patetica’, pietra miliare della sperimentazione sulla struttura formale che Beethoven portò avanti in tutto il suo percorso compositivo; la Sonata n. 17 op. 31 n. 2, che mostra nella maniera più evidente il focoso temperamento dell’autore e l’imponente Sonata n. 21 ‘Waldstein’, in cui virtuosismo e ispirazione si fondono con innovazioni anche in ambito timbrico.

Dopo la pausa per le festività, la programmazione da camera riprende l’8 gennaio con gli Archi di Santa Cecilia, ensemble costituito da Professori dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretti da Luigi Piovano, Primo violoncello solista dell’Orchestra dell’Accademia da tempo anche affermato direttore. Dopo gli eccellenti apprezzamenti di pubblico e critica, l’ensemble propone un repertorio di raro ascolto: due Concerti per mandolino e archi (in re maggiore RV 93 e in do maggiore RV 425) di Antonio Vivaldi e il Concerto Italiano per mandolino e archi in fa maggiore di J. S. Bach (nella trascrizione di Antonio Piovano) eseguiti dal mandolinista israeliano Avi Avital, al debutto ceciliano. Giovane virtuoso, Avital con il suo temperamento ‘esplosivo e carismatico’ è oggi considerato uno degli interpreti più interessanti di questo strumento al quale con la sua personalità sta offrendo una nuova visibilità.

Con più appuntamenti nel corso dell’anno, anche il violinista Leonidas Kavakos ci regalerà nel 2020 diversi concerti dedicati a Beethoven. L’integrale delle Sonate per violino e pianoforte sarà suddivisa tra il 22 gennaio e il 25 marzo, occasioni imperdibili per ascoltare Kavakos - accompagnato al pianoforte da Enrico Pace – al violino, strumento con il quale il musicista greco ha acquisito fama mondiale.

Il 3 febbraio sarà il genio di Arcadi Volodos a dar vocealle pagine più intense del repertorio pianistico di Robert Schumann: Kreisleriana, Humoresque e Gesänge der Frühe, composizioni che in momenti diversi tradussero in musica le emozioni del compositore nella contemplazione della natura e nell’esternazione dei suoi sentimenti per l’amata Clara. Torna il progetto Haydn 2032 con l’obiettivo dell’esecuzione dal vivo delle 104 Sinfonie del compositore austriaco per i trecento anni dalla nascita che cadranno proprio in quell’anno. Nel primo appuntamento (12 febbraio) l’ensemble Kammerorchester Basel diretto da Giovanni Antonini eseguirà le Sinfonie ‘parigine’ (n. 24, n. 87 e n. 82, le prime eseguite a Parigi) mentre il 22 aprile sarà la volta delle Sinfonie n.69, n. 61 e n. 66.

Ancora un omaggio al genio di Beethoven il 18 marzo da Nikolay Luganski con due Sonate dal carattere contrapposto, che rendono a tutto tondo la complessa personalità del compositore: atmosfera intima e quasi introspettiva per la Sonata n. 28 caratterizzata da un lirismo che la pervade in un continuo intreccio melodico, e l’esuberanza della Sonata n. 23 ‘Appassionata’, considerata una delle più rappresentative dell’impeto beethoveniano. Il mese si chiude con un recital (30 marzo) del poeta della tastiera, Grygory Sokolov che come di consueto saprà incantare il pubblico romano con le mille sfumature della sua tavolozza sonora.

Programma ancora in via di definizione e grande attesa per il ritorno di una delle star indiscusse del pianismo mondiale, Maurizio Pollini, che il 6 aprile suonerà per il pubblico ceciliano dopo due anni di assenza.

Gran finale di stagione all’insegna del barocco il 13 maggio con L’Accademia Barocca di Santa Cecilia e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretti da Federico Maria Sardelli impegnati nel capolavoro vocale e strumentale Juditha Triumphans di Antonio Vivaldi, l’unico oratorio sopravvissuto dei quattro scritti dal Maestro veneziano per le giovani dell’ospedale della Pietà. Un concerto imperdibile che aiuta a mettere a fuoco l’importanza di Vivaldi anche nella musica vocale oltre a confermare la straordinaria audacia e varietà del compositore nella sperimentazione di una combinazione strumentale e timbrica particolarmente ardita.


Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Stagione 2018-2019

Concorso internazionale di composizione Luciano Berio

l’accademia nazionale di santa cecilia e le più importanti istituzioni sinfoniche italiane rendono omaggio a luciano berio promuovendo un nuovo concorso per compositori under 40

Sarà riservato a compositori under 40 e avrà cadenza triennale il Concorso internazionale di composizione che l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia,in collaborazione con il Centro Studi Luciano Berio, istituisce e dedica al nome di Luciano Berio, compositore italiano tra i più famosi al mondo e figura di spicco del XX secolo.

Frutto della collaborazione con la SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, la Filarmonica della Scala, la Fondazione Maggio Musicale Fiorentino, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e la Fondazione Boris Christoff, il Concorso è finalizzato all’assegnazione di una commissione del valore di 20.000 euro per la composizione di un brano originale per orchestra sinfonica da eseguirsi in prima mondiale nella Stagione Sinfonica 2020-2021 dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, sotto la direzione di Antonio Pappano. Il brano composto dal vincitore del Concorso sarà pubblicato dalla Universal Edition (UE) e sarà successivamente inserito nella programmazione delle orchestre partner. Una cordata di eccellenze nell’ambito delle Istituzioni musicali unite per promuovere una competizione rivolta ai giovani compositori, un modo per valorizzare nuovi talenti che evoca una lunga tradizione ripresa alla fine degli anni Novanta con quattro edizioni del Concorso Internazionale di composizione (2000, 2003, 2006 e 2009), presieduto nel 2000 dallo stesso Berio, che è stato Presidente dell’Accademia di Santa Cecilia per un triennio fino al 2003.

A completare il mosaico internazionale sarà una giuria rappresentativa di cinque paesi e tre continenti. Presieduta dal Direttore Musicale dell’Accademia di Santa Cecilia Antonio Pappano, la commissione sarà composta dall’italiano Ivan Fedele, dalla coreana Unsuk Chin, dal francese Tristan Murail e dall’americana Augusta Read Thomas.

“È bello quando un’idea raccoglie tanti consensi” afferma il Presidente-Sovrintendente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Michele dall’Ongaro. “Dedicare un importante concorso di composizione musicale alla memoria di Luciano Berio è sembrato a tutti una grande occasione per rendere omaggio, non solo allo straordinario musicista ma anche a uno degli intellettuali più influenti del XX Secolo. L’Accademia di Santa Cecilia, insieme alle massime Istituzioni musicali italiane con le quali Berio ha avuto una storia forte, importante e duratura, è orgogliosa di presentare questo progetto che riunisce tutte le eccellenze intorno alla figura di un artista così significativo per la storia di Santa Cecilia e, più in generale, per la società. Una giuria di indiscusso prestigio internazionale presieduta da Antonio Pappano, un grande editore quale la Universal Edition, la SIAE e l’appoggio entusiasta e convinto di Talia Pecker Berio e della famiglia, che ringrazio a nome dell’Accademia di Santa Cecilia per la gentile concessione di intitolare il concorso a Luciano Berio,lo rendono un evento di punta per la musica nuova e per la cultura musicale del nostro Paese e non solo.”

Nella stessa stagione 2020/21 verrà eseguito un pezzo sinfonico di Berio e verrà organizzata una giornata di studio coordinata dal Centro Studi Luciano Berio, fondato nel 2009 da Talia Pecker Berio che afferma:

“È con commozione e solennità che saluto, anche a nome della famiglia che rappresento, la nascita del Concorso Internazionale di Composizione «Luciano Berio», promosso dall’Accademia Nazionale Santa Cecilia in collaborazione con il Centro Studi Luciano Berio. Il progetto è di reciproca dignità: quella della più antica Istituzione musicale italiana e dell’opera di un musicista che ha incarnato la contemporaneità senza confini nonché la dialettica tra epoche, generi e luoghi; quella di una gloriosa tradizione concertistica e di chi desiderava proiettarla nel futuro; quella di una nobile ‘casa della musica’ e di chi, con tenacia e lungimiranza, l’ha accompagnata nella moderna dimora di un ‘parco’ aperto a tutti. L’impostazione del Concorso, con una giuria mista genuinamente cosmopolita e il consorzio tra diverse Istituzioni, riflette lo spirito di Berio che credeva nel dialogo e nella collaborazione come principi di vita. La programmazione nella stagione 2020/21 di una delle sue più significative opere orchestrali ne sarà la diretta espressione.

La realizzazione nella stessa stagione di un incontro di studi coordinato dal Centro Studi Luciano Berio costituirà un’indispensabile momento di riflessione sui significati dell’operato di Berio come promotore di un’idea universale di musica, operato che ha avuto la sua ultima e importante stazione proprio all’Accademia di Santa Cecilia.”

Le iscrizioni si chiuderanno il 1 luglio 2019; la fase eliminatoriasi concluderà entro il 30 settembre 2019 e porterà all’individuazione dei compositori finalisti. La fase finale si terrà a Roma il 13 e 14 ottobre 2019.

Ivan Fedele

Nato a Lecce nel 1953, ha compiuto gli studi pianistici con B. Canino, V. Vitale e I. Deckers e di composizione con R. Dionisi, A. Corghi e F. Donatoni. Parallelamente ha studiato filosofia all’Università di Milano.Figlio di un matematico, deve all’insegnamento del padre la passione per questa disciplina che lo accompagnerà in diverse importanti ricerche compositive (Duo en résonance, Ali di Cantor, Donacis Ambra). Nell’aprile 2005, all’Arsenale di Metz è stato presentato in prima mondiale Capt-Actions (per quartetto d’archi, accordéon e dispositivo elettronico). Questa nuova tecnologia, messa a punto da Thierry Coduys negli studi della “Kitchen” di Parigi, apre prospettive d’invenzione finora inesplorate. La sua Antigone è stata insignita del XXVII Premio “Franco Abbiati” dell’Associazione Critici Musicali Italiani come migliore “novità assoluta del 2007. La sua musica è stata diretta, tra gli altri, da Boulez, Eschenbach, Chung, Saalonen, Muti, Pappano, Slatkin, Robertson, Kalitze, Wit, Valade e Rophé ed eseguita da orchestre e ensemble quali BBC, Radio di Berlino, Orch. Sinf. di Chicago, SWR di Stoccarda, National de France, National de Lyon, Orch. Sinf. di Varsavia, OSN della RAI, S. Cecilia, Ensemble Intercontemporain, London Sinfonietta, Klangforum Wien, ecc. Tra i tanti importanti riconoscimenti ha ricevuto da “Le Monde de la Musique” lo “Choc de la Musique 2003” , il ”Coup de Coeur 2004” dall’ “Académie Charles Cros”. Nel 2007 ha vinto l’undicesima edizione del Premio del Disco Amadeus nella categoria contemporanea. Ivan Fedele svolge anche un’intensa attività didattica che lo ha visto presente in importanti istituzioni come l’Università di Harvard, l’Università di Barcellona, la Sorbona e l’IRCAM di Parigi, l’Accademia Sibelius di Helsinki, l’Accademia Chopin di Varsavia, il Centro Acanthes di Avignone, il CNSM di Lione e il CNR di Strasburgo, oltre che nei Conservatori di Milano, Bologna e Torino. Nel 2000 è stato insignito dal Ministro della Cultura Francese dell’onorificenza di “Chevalier de l’Ordre des Lettres et des Arts”. Nel 2005 è nominato Membro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Roma. Nel 2007 il Ministero della Cultura Italiano gli ha assegnato la Cattedra di Composizione nell’ambito dei Corsi di Perfezionamento in Studi Musicali presso la stessa Accademia. Il Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia ha nominato Ivan Fedele direttore artistico del Settore Musica per il quinquiennio 2012-2016, incarico che gli è stato riconfermato fino al 2019.

Unsuk Chin

Unsuk Chin è nata nel 1961. Ha studiato con Sukhi Kang a Seul e con György Ligeti ad Amburgo; vive in Germania dal 1985. La sua musica ha attirato l'attenzione di direttori internazionali tra cui Sir Simon Rattle, EsaPekka Salonen, Kent Nagano, Gustavo Dudamel, Alan Gilbert, Myung-Whun Chung, Susanna Mälkki, David Robertson, Jukka-Pekka Saraste, Leif Segerstam, Markus Stenz, Hannu Lintu, Peter Eötvös, Jakub Hrůša, George Benjamin, Kazushi Ono e François-Xavier Roth. La carriera di Chin è stata celebrata con una serie di nuovi riconoscimenti musicali, finora ha ricevuto il Gaudeamus Award nel 1985, il Grawemeyer Award nel 2004 per la composizione musicale per il suo Concerto per violino, il Premio Arnold Schoenberg nel 2005, il Prince Pierre Foundation Music Award nel 2010, nel 2012 l’Ho -Am Prize, il Wihuri Sibelius Prize nel 2017, il Kravis Prize nel 2018 e il Bach-Preis del 2019. È stata compositrice al Festival di Lucerna, al Festival d'Automne, al Festival internazionale del compositore di Stoccolma, alla Deutsches Symphonie-Orchester di Berlino, al festival Eight Bridges della Colonia Philharmonic, alla Sinfonia di San Paolo, alla Casa da Música, alla BBC Symphony's Total Immersion Festival, Melbourne Symphony, Seoul Philharmonic Orchestra e molti altri. Nel 2007, la prima opera di Chin, Alice in Wonderland, è stata presentata in anteprima mondiale alla Bavarian State Opera, aprendo il Munich Opera Festival. Le composizioni di Chin sono pubblicate su Deutsche Grammophon, Kairos e Analekta. Riceve regolarmente commissioni da importanti istituzioni in tutto il mondo, la sua musica è stata eseguita dalla Filarmonica di Berlino, dalla Filarmonica di New York, dalla Philharmonia Orchestra, dalla Chicago Symphony Orchestra, dal Leipzig Gewandhaus, dalla London Philharmonic Orchestra, dalla Los Angeles Philharmonic Orchestra, dalla BBC Symphony Orchestra, dalla Boston Symphony Orchestra , Orchestre Philharmonique de Radio France, Royal Stockholm Philharmonic e la Tokyo Symphony, tra gli altri. Chin è stata anche curatrice di concerti, supervisionando la serie Ars Nova alla Seoul Philharmonic dal 2006 al 2017 - da lei stessa fondata - e, dal 2011, come direttore artistico della serie Music of Today della Philharmonia Orchestra di Londra. I suoi lavori sono pubblicati in esclusiva da Boosey & Hawkes.

Tristan Murail

Nato a Le Havre nel 1947, Tristan Murail ha conseguito una laurea specialistica in arabo classico e nordafricano presso l'École Nationale des Langues Orientales Vivantes, oltre a una laurea in scienze economiche, mentre allo stesso tempo ha proseguito gli studi musicali. Nel 1967, divenne allievo di Olivier Messiaen al Conservatorio di Parigi e studiò anche all'Institut d'Etudes Politiques , diplomandosi tre anni dopo. Nel 1971 gli fu conferito il Prix de Rome e in seguito ricevette un primo premio in composizione al Conservatorio di Parigi. Trascorse i successivi due anni a Roma, a Villa Medici. Al suo ritorno a Parigi nel 1973, ha co-fondato l'Ensemble L'Itineraire con un gruppo di giovani compositori e strumentisti. L'ensemble ha rapidamente ottenuto un ampio riconoscimento per la sua ricerca fondamentale nel campo della performance strumentale e dell'elettronica dal vivo. Negli anni '80 Tristan Murail ha utilizzato la tecnologia informatica per approfondire la sua ricerca nell'analisi e nella sintesi dei fenomeni acustici. Ha sviluppato il proprio sistema di composizione assistita da microcomputer e poi ha collaborato con Ircam per diversi anni, dove ha insegnato composizione dal 1991 al 1997, ha preso parte alla concezione del programma di composizione assistita dal computer "Patchwork". Nel 1997, Tristan Murail è stato nominato professore di composizione alla Columbia University di New York, insegnandovi fino al 2010. Sempre in Europa, ha continuato a tenere masterclass e seminari in tutto il mondo, è stato professore ospite presso l'Università Mozarteum di Salisburgo per tre anni, ed è attualmente professore ospite al Conservatorio di Shanghai.

Augusta Read Thomas

Nata a New York nel 1964 si presenta al mondo con una musica ricca di sfumature, maestosa, elegante, capricciosa, lirica e colorata. Vincitrice di un Grammy Award, Augusta Read Thomas ha un corpus di opere di grande effetto che incarna passione sfrenata e ardente poesia. Sostenuta da celebrità come Barenboim, Rostropovich, Boulez, Eschenbach, Salonen, Maazel, Ozawa e Knussen, ha raggiunto presto la notorietà nella sua professione. La sua discografia include ottantasei incisioni e ha al suo attivo più di cinquanta brani per orchestra. È membro dell’American Academy of Arts and Sciences e dell’American Academy of Arts and Letters e tra gli altri riconoscimenti ha vinto l’Ernst Siemens Music Prize. Per lungo tempo - dal 1997 al 2006 – è stata compositore in residence per Daniel Barenboim e Pierre Boulez con la Chicago Symphony Orchestra, residenza che è culminata nella prima di Astral Canticle –una delle due opere finaliste del Premio Pulitzer nel 2007. Durante la sua residenza a Chicago, Augusta Read Thomas non solo ha composto nove nuove commissioni per orchestra, ma si è impegnata per l’istituzione della rassegna di musica contemporanea Music NOW che ha commissionato opere a molti compositori viventi. Grazie al generoso sostegno della Fondazione Melville Hankins e della Fondazione Andrew Mellon ha ricevuto una commissione da un consorzio capeggiato dall’Opera di Santa Fe in associazione con San Francisco Opera che include Lyric Opera Of Kansas City, Minnesota Opera, Opera Theatre of Saint Louis, San Francisco Opera, Santa Fe Opera, Sarasota Opera, Seattle Opera e la sua nuova opera sarà premiata a ottobre 2019 all’Opera di Santa Fe. Nel febbraio 2015 il critico musicale Edward Reichel ha scritto “Augusta Read Thomas si è assicurata un posto permanente nel pantheon dei compositori americani del XX e XXI secolo. È senza dubbio uno dei migliori e più importanti compositori di questo Paese. La sua musica ha sostanza, intensità e determinazione. Ha molto da dire e sa come dirlo, dicendolo in una maniera che è intelligente, attraente e sofisticata”.


I DEBUTTI

Coro del Teatro San Carlo

La storia del Coro affonda le sue radici nell’Ottocento, periodo di intensa e raffinata attività. Le prime notizie relative ad un ensemble vocale stabile del Teatro risalgono agli anni Venti del secolo scorso, quando il Maestro Giuseppe Papa, reduce dai successi alla Scala, a Madrid e al Colón di Buenos Aires, decide di stabilirsi a Napoli, organizzando in pochissimo tempo un complesso corale di ottime qualità. Bisognerà però attendere la stagione 1951-1952 perché il Coro diventi un elemento di riferimento abituale per la vita del Teatro, contribuendo regolarmente al prestigio delle stagioni d’opera e tenendo viva, così, una tradizione particolarmente sentita a Napoli. Pur senza fornire nomi e dettagli, infatti, già le cronache dell’Ottocento riferiscono di un’attività corale, in Teatro, raffinata e intensa. Nel 1820, ad esempio, al pubblico napoletano viene presentato l’oratorio Die Schöpfung di Haydn, mentre nel 1893 è il turno de La damnationde Faust, titoli, l’uno e l’altro, ritornati di recente al centro degli interessi dell’ensemble. Due musicisti, in particolare, hanno scandito la storia del complesso sancarliano negli ultimi cinquant’anni: Michele Lauro e Giacomo Maggiore. Il primo, Maestro del Coro per oltre vent’anni a partire dal 1951, l’altro alla testa del gruppo per un periodo di tempo quasi identico, fino al 1994. Prima ancora, però, frequenti - anche se non stabili – erano stati i rapporti del complesso con Roberto Benaglio, prestigioso didatta molto attivo alla Scala e alla Staatsoper di Vienna. Attuale Direttore del Coro è Gea Garatti Ansini.

Gea Garatti Ansini

Studia al Conservatorio Giovanni Battista Martini di Bologna, laureandosi poi al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma e diventa assistente dei Maestri Marcel Seminara, Andrea Giorgi e Roberto Gabbiani. Si perfeziona nel metodo corale Kodály presso l’Università di Esztergom in Ungheria. Ha firmato, come Maestro del Coro al Teatro dell’Opera di Roma, il musical di Kurt Weill Lady in the dark, La fille du régiment, Così fan tutte, Il barbiere di Siviglia, Madama Butterfly, le opere Rigoletto e Tosca, durante la tournée in Giappone nei teatri Biwako Hall di Otsu, Bunkamura Hall e NHK di Tokyo. Nel 2003, per il M° Daniele Gatti prepara il Coro del Comunale di Bologna per Un ballo in maschera e Ein deutsches Requiem di Brahms. Si esibisce su Rai2, Tg2, nell’ambito della rubrica dedicata alla lirica e realizza la parte corale nel film To Rome with Love di Woody Allen. Nel 2014 fonda l’International Opera Choir di Roma, con il quale inaugura il 58°, 59°, 60° e 61° Festival di Spoleto nella Trilogia di Mozart, diretta da Conlon eseguendo anche in prima assoluta Requiem e Minotauro di Silvia Colasanti. Nel 2017 è stata alla guida del Coro del Teatro Bellini di Catania. Dal 1992 ha collaborato con direttori d’orchestra come Nello Santi, Daniel Oren, Zoltán Peskó, Peter Maag, Bruno Bartoletti, Gianluigi Gelmetti, Gary Bertini, Donato Renzetti, Jeffrey Tate, Bruno Campanella, Charles Dutoit, Pinchas Steinberg, James Conlon, Daniele Gatti, Riccardo Muti, Zubin Mehta. Da luglio 2018 ha assunto la Direzione del Coro del Teatro di San Carlo.

Avi Avital

Primo mandolinista solista ad essere nominato per un Grammy Award classico, Avi Avital è uno dei principali ambasciatori del suo strumento; nelle esibizioni dal vivo è considerato una forza trainante nell’opera di rinvigorimento del repertorio del mandolino. Più di cento composizioni contemporanee sono state scritte per lui, quindici delle quali Concerti, tra cui figurano quelli di Avner Dorman e Giovanni Sollima.

Artista esclusivo Deutsche Grammophon, ha realizzato quattro dischi per questa etichetta, tra cui ‘Vivaldi’ (2015) vincitore del premio ECHO Klassik. Ha inoltre registrato per Naxos e SONY Classical, vincendo un ECHO Klassik Award nel 2008, grazie alla collaborazione con il David Orlowsky Trio. Si è esibito con orchestre prestigiose collaborando con direttori del calibro di Zubin Mehta, Kent Nagano, Osmo Vänskä, Ton Koopman e Giovanni Antonini. Nato a Be'er Sheva, nel sud di Israele, Avi Avital ha iniziato a studiare il mandolino all'età di otto anni. Si è diplomato all’Accademia Musicale di Gerusalemme e al Conservatorio Cesare Pollini di Padova, dove ha studiato il repertorio mandolinistico originale con Ugo Orlandi. Vincitore del prestigioso Concorso Aviv di Israele nel 2007, Avi Avital è il primo mandolinista nella storia a ricevere questa onorificenza. Avi Avital suona su un mandolino del liutaio israeliano Arik Kerman.

Javier Camarena

Javier Camarena è conosciuto come un interprete di Mozart e del Bel canto. Nato nella città messicana di Xalapa, ha studiato nelle università di Veracruz e Guanajuato. Ha fatto il suo debutto professionale come Tonio in La figlia del reggimento di Donizetti al Palace of Fine Arts di Città del Messico nel 2004. È entrato a far parte dell’ensemble vocale dell'Opera di Zurigo nel 2007. Recenti ruoli includono il conte Almaviva nel Barbiere di Siviglia di Rossini alla Royal Opera House, Covent Garden, al Metropolitan Opera e all'Opera di Zurigo; il Duca di Mantova nel Rigoletto di Verdi al Gran Teatre del Liceu di Barcellona e Don Ramiro nella Cenerentola di Rossini all'Opera di Stato bavarese. Il cantante è anche apparso nell'annuale concerto di gala della Richard Tucker Music Foundation alla Carnegie Hall di New York, e ha tenuto dei recital in duo con Ángel Rodríguez con arie di Donizetti e Rossini insieme a canzoni della tradizione messicana. La discografia di Camarena consiste in registrazioni soliste, vari CD e DVD di produzioni operistiche e due CD di musica pop latina. Può anche essere ascoltato su registrazioni di concerti dal vivo: ha registrato infatti La colombe di Gounod con l'Orchestra Hallé sotto la direzione di Sir Mark Elder, la Waisenhausmesse K 139 di Mozart e la Messa D 950 di Schubert con Claudio Abbado al Festival di Salisburgo.

Francesco Libetta

Francesco Libetta è stato definito dal New York Times un "aristocratico poeta della tastiera con il profilo e il portamento di un principe rinascimentale". Ha registrato le trentadue Sonate di Beethoven, musiche di Händel, Chopin, Godowsky. Ha studiato Composizione con G. Marinuzzi a Roma e J. Castérède a Parigi. Ha scritto musica per il teatro e per il cinema, cameristica, orchestrale. È invitato da concorsi internazionali come presidente di giuria o in commissione (Porrino di Cagliari, BNDES di Rio de Janeiro, Busoni di Bolzano, Premio Venezia, Horowitz di Kiev, Livorno, etc). Ha pubblicato saggi su storia ed estetica musicale; ricostruzioni di Madrigali; scritti sulla vita operistica nel meridione d’Italia nel Settecento e nell’Ottocento. Il suo libro “Musicista in pochi decenni” è stato recentemente pubblicato da Zecchini. Ha collaborato con i violinisti Ida Haendel, Aylen Pritchin, Massimo Quarta, Giovanni Angeleri; danzatori, coreografi e compagnie di balletto (da Carla Fracci a Giulio Galimberti, dal Balletto del Sud a Stefania Ballone); cantanti (Anna Caterina Antonacci, Ernesto Palacio). Ha fondato e organizzato per molti anni il Festival di Miami a Lecce. Ha fondato l’Associazione Nireo, attiva anche come casa discografica, con cui ha realizzato nuove produzioni e progetti culturali storici (tra cui la raccolta di 31 dischi con tutte le registrazioni di T. Schipa).

Igor Levit

Igor Levit ha ottenuto il riconoscimento "Instrumentalist of the Year 2018” della Gilmore Artist e Royal Philharmonic Society. Nell'ottobre 2018 Sony Classical ha pubblicato il suo quarto album "Life" con opere di Bach, Busoni, Bill Evans, Liszt, Wagner, Rzewski e Schumann. Si è esibito con le principali Orchestre del mondo tra le quali la Chicago Symphony Orchestra, i Berliner Philharmoniker, i Wiener Philharmoniker al Festival di Salisburgo nell'estate 2018, l'Orchestre de Paris, l'Orchestre National de France, la Filarmonica della Scala, la Gewandhausorchester di Lipsia, l’Orchestra del Royal Concertgebouw, la Staatskapelle Dresden, la Cleveland Orchestra, e ha preso parte al tour in Asia della Bayerische Staatsorchester diretta da Kirill Petrenko. Ha studiato sotto la guida di Karl-Heinz Kämmerling, Matti Raekallio, Bernd Goetze, Lajos Rovatkay e Hans Leygraf. Ha partecipato al Concorso Arthur Rubinstein nel 2005 a Tel Aviv e ha ottenuto il Silver Prize, oltre al Premio come migliore interprete per la musica da camera, il Premio del pubblico e il Premio per il miglior interprete dei musica contemporanea.

Susanna Mälkki

Arrivata alla terza Stagione da Direttore Principale della Helsinki Philharmonic Orchestra e alla prima stagione come Principal Guest Conductor della Los Angeles Philharmonic, Susanna Mälkki ha diretto la prima mondiale di Music for Ensemble and Orchestra di Steve Reich e altri progetti importanti tra i quali la Turangalîla-Symphonie di Messiaen e una performance in scena di The Tempest di Sibelius in collaborazione con The Old Globe. Mälkki è stata in precedenza Direttore ospite principale della Gulbenkian Orchestra (2013-17) e direttore musicale dell'Ensemble Intercontemporain (2006-13).

Appuntamenti recenti includono quelli con i Berliner Philharmoniker, la London Symphony, la Gothenburg Symphony, la San Francisco Symphony e la New York Philharmonic Orchestra, l'Orchestre Symphonique de Montréal e il suo esordio con la Czech Philharmonic Orchestra. Mälkki ha già lavorato con la Cleveland Orchestra, la Chicago Symphony, la Philadelphia Orchestra, la New World Symphony, la Swedish Radio Symphony, la BBC Symphony e la Oslo Philharmonic Orchestra, la London Sinfonietta, la Chamber Orchestra of Europe e il Teatro La Fenice. Ex allieva dell'Accademia Sibelius, ha studiato con Jorma Panula e Leif Segerstam. Nel giugno 2010 è stata eletta Fellow della Royal Academy of Music di Londra ed è anche membro della Royal Swedish Academy of Music. Nel 2011 ha ricevuto la Medaglia Pro Finlandia dell'Ordine del Leone di Finlandia - uno dei massimi riconoscimenti della Finlandia - e nel gennaio 2016 è stata nominata Cavaliere della Legion d'Onore in Francia. Nell'ottobre 2016 è stata nominata Conductor of the Year di Musical America nel 2017 e nel mese di novembre 2017 ha ricevuto il Nordic Council Music Prize.

Alexander Malofeev

Alexander Malofeev è riuscito a farsi conoscere grazie alla sua straordinaria apparizione all’ottava edizione del Concorso Tchaikovsky per giovani musicisti nel 2014, dove ha ottenuto il Primo Premio. Nel 2016 ha vinto il Grand Prix al Concorso Internazionale per Giovani Pianisti “Grand Piano”. Alexander Malofeev è nato a Mosca nell’ottobre del 2001. Attualmente studia all’Istituto per Giovani Musicisti ‘Gnessin’ di Mosca sotto la guida di Elena Berezkina, insignita del titolo russo di Lavoratore Onorato della Cultura. Appena quindicenne, Alexander Malofeev si è già esibito sui palcoscenici più prestigiosi del mondo e tenuto recital in Russia, Azerbaijan, Finlandia, Francia, Svizzera, Germania, Austria, Spagna, Italia, Portogallo, Israele, Cina, Giappone, Australia e Stati Uniti. Alexander Malofeev si è esibito con numerose prestigiose orchestre e ha collaborato con direttori del calibro di Valery Gergiev, Vladimir Spivakov, Alexander Sladkovsky, Alondra de la Parra, Dmitry Liss, Eduard Topchjan, Kazuki Yamada, Gábor Takács-Nagy ed Alexander Soloviev, solo per citarne alcuni. Nel luglio del 2016 l’etichetta Master Performers ha pubblicato il primo DVD di Alexander Malofeev.

Antonello Manacorda

Antonello Manacorda è Direttore Principale della Kammerakademie Potsdam dal 2010. È spesso direttore ospite presso altre orchestre, quali i Wiener Symphoniker, Orchestra della NDR, SWR, hr-Sinfonieorchester, Mozarteum, Capitole de Toulouse, BBC, Münchner Philharmoniker. Dal 2003 al 2006 è stato Direttore artistico per la musica da camera all’Académie Européenne de Musique del Festival di Aix-en-Provence. Si esibisce regolarmente alla Philharmonie di Berlino con la Kammerakademie Potsdam e con la NDR di Amburgo. Nel 2014 ha completato l’incisione del Ciclo di Sinfonie di Schubert per Sony Classical con la Kammerakademie Postdam, che è entrato nella lista del quotidiano Die Welt tra i dieci migliori CD del 2015, e ha ottenuto l’Echo Classical Prize. Manacorda è molto attivo anche in campo operistico. Alla Fenice di Venezia ha diretto le tre nuove produzioni del ciclo Mozart-Da Ponte e nel 2015 Die Zauberflöte. Al Theater an der Wien ha diretto l’Otello di Rossini. Tra le recenti produzioni operistiche: Il Barbiere di Siviglia alla Komische Oper di Berlino, Don Giovanni e L’Africaine a Francoforte, Béatrice et Bénedict al Festival di Glyndebourne, Lucio Silla e La piccola volpe astuta al Théatre de la Monnaie di Bruxelles, Le nozze di Figaro e Alceste a Monaco, Die Zauberflöte ad Amsterdam, Midsummer Night’s Dream al Theater An der Wien, La Traviata alla Royal Opera House. In futuro dirigerà Les Contes d’Hoffmann alla Royal Opera House di Londra, Le nozze di Figaro e Don Giovanni al Metropolitan di New York, la Trilogia Da Ponte-Mozart a Bruxelles, Così fan tutte a Parigi, Die Entführung aus dem Serail a Vienna, Der Freischütz a Monaco. Antonello Manacorda è stato membro-fondatore della Mahler Chamber Orchestra, di cui è stato anche vicepresidente e violino di spalla per otto anni.

Michele Mariotti

Pesarese, ha concluso gli studi umanistici e si è diplomato in composizione al Conservatorio Rossini della sua città, dove ha anche studiato direzione d’orchestra sotto la guida di Manlio Benzi. Contemporaneamente si è diplomato col massimo dei voti e la lode presso l’Accademia Musicale Pescarese con Donato Renzetti. Nel 2005 ha fatto il suo debutto nel teatro di Salerno dirigendo Il Barbiere di Siviglia. Nel 2007 ha inaugurato, con il Simon Boccanegra di Verdi, la stagione del Comunale di Bologna, teatro in cui è stato Direttore principale dal 2008 e successivamente Direttore musicale dal 2015 al 2018. Con l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna ha inciso per la Decca con Juan Diego Flórez, per la Sony con Nino Machaidze e nel 2018 l’album “Rossini Overtures” per l’etichetta Pentatone, in occasione dei 150 anni dalla scomparsa del compositore. Ha diretto nei principali teatri d’opera e festival italiani e internazionali, fra cui La Scala di Milano, il Regio di Torino, il San Carlo di Napoli, il Massimo di Palermo, il Comunale di Firenze, il Rossini Opera Festival di Pesaro, il Festival Verdi di Parma, lo Sferisterio Opera Festival di Macerata, il Metropolitan di New York, la Royal Opera House Covent Garden di Londra, l’Opéra di Parigi, la Bayerische Staatsoper di Monaco di Baviera, la Deutsche Oper di Berlino, l’Opera di Amsterdam, la Lyric Opera di Chicago, l’Opera di Los Angeles, il Festival di Salisburgo, il Festival di Wexford e l’Opéra Royal de Wallonie. In ambito sinfonico è salito sul podio dell’Orchestra del Gewandhaus di Lipsia, dell’Orchestre National de France, dei Münchner Symphoniker, dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, della Filarmonica Arturo Toscanini di Parma, de I Pomeriggi Musicali di Milano, dell’Orchestra dell’Accademia del Teatro alla Scala, degli Essener Philharmoniker. L’Associazione Nazionale Italiana Critici Musicali gli ha assegnato il 36° Premio Abbiati come Miglior direttore d’orchestra del 2016.

Lahav Shani

Nel settembre 2018 subentra come Direttore principale della Rotterdam Philharmonic Orchestra succedendo a Yannick Nézet-Séguin e diventando il più giovane direttore principale della storia dell'orchestra. Nella stagione 2020/21, Shani succederà a Zubin Mehta come direttore musicale della Israel Philharmonic Orchestra. Nella stagione 2017/18, Shani è diventato direttore ospite principale dei Wiener Symphoniker. Lo stretto rapporto di Shani con la Israel Philharmonic è iniziato nel 2007 quando ha eseguito il Concerto per pianoforte di Tchaikovsky sotto la direzione di Zubin Mehta ed è continuato negli anni seguenti sia come pianista che come contrabbassista. Shani è nato a Tel Aviv nel 1989 e ha iniziato i suoi studi di pianoforte all'età di sei anni con Hannah Shalgi, proseguendo con Arie Vardi presso la Buchmann-Mehta School of Music di Tel Aviv. Ha completato i suoi studi di direzione con Christian Ehwald e di pianoforte con Fabio Bidini, entrambi all'Accademia di Musica Hanns Eisler Berlin. Tra i suoi mentori impossibile non citare Daniel Barenboim. Nel 2013 ha vinto il primo premio al Concorso internazionale di direzione Gustav Mahler a Bamberga.

Kian Soltani

Ha attirato l'attenzione di tutto il mondo nell'aprile 2013 come vincitore del concorso internazionale Paulo Cello a Helsinki. Ha debuttato a diciannove anni nel Goldener Saal di Vienna. Nell'estate del 2015 è stato scelto da Daniel Barenboim come uno dei solisti del Triplo Concerto di Beethoven, in occasione del Waldbühnenkonzert della Eastern Divan Orchestra a Berlino, ai festival di Salisburgo e Lucerna, ai BBC Proms di Londra e al Teatro Colón a Buenos Aires. Il suo album di debutto per l’etichetta Deutsche Grammophon, "Home", comprendente opere per violoncello e pianoforte di Schubert, Schumann e Reza Vali. Kian Soltani è nato a Bregenz nel 1992 da una famiglia di musicisti persiani. Ha iniziato a suonare il violoncello all'età di quattro anni e a soli dodici anni è entrato a far parte della classe di Ivan Monighetti all'Accademia musicale di Basilea. È stato scelto come titolare della borsa di studio Anne-Sophie Mutter Foundation nel 2014 e ha completato i suoi studi ulteriori come membro del Young Soloist Program presso la Kronberg Academy. Ha ricevuto una ulteriore formazione musicale presso l'International Music Academy, Liechtenstein. Kian Soltani suona un violoncello del 1680 dei fratelli Grancino.

Emmanuel Tjeknavorian

Vincitore del premio per la “Migliore interpretazione” e del secondo premio al Concorso internazionale Jean Sibelius nel 2015, Emmanuel Tjeknavorian ha riscosso subito grande successo internazionale. Durante la scorsa stagione ha suonato nelle più importanti sale da concerto in occasione del Rising-Star tour, organizzato dalla European Concert Hall. Ha debuttato con la Tonhalle-Orchester di Zurigo e con la Deutsche Symphonie-Orchester di Berlino alla Philharmonie. Ha suonato con i Wiener Philharmoniker e la Bruckner Orchester di Linz, con la Gewandhausorchester di Lipsia, la Filarmonica di San Pietroburgo, la Mahler Chamber Orchestra, la Filarmonica della Scala e la London Symphony Orchestra con i direttori Semyon Bychkov, Riccardo Chailly e Yuri Temirkanov. È ospite regolare dei festival più importanti e questa estate suonerà il violino “Costa”, appartenuto a Mozart, ai Festival di Salisburgo e Grafenegg. Nel 2017 è stato pubblicato per Sony Classical il CD “Solo”, che ha vinto l’OPUS Klassik nel 2018. Da settembre 2017 ha un suo programma radiofonico, “Der Klassik-Tjek”. È nato a Vienna nel 1995 ed è cresciuto in una famiglia di musicisti. Ha ricevuto la sua prima lezione di violino all’età di cinque anni e due anni dopo ha tenuto il primo concerto con orchestra. Nel 2011 ha iniziato a studiare con Gerhard Schulz, membro dell’Alban Berg Quartet, all’Università di Vienna. Suona uno Stradivari del 1698.

Alexander Volodin

Acclamato per il suo tocco estremamente sensibile e per la sua brillantezza tecnica, possiede un repertorio straordinariamente vario che si estende da Beethoven a Brahms attraverso Ciajkovskij, Rachmaninov, Prokofiev, Skrjabin fino a Gershwin, Schedrin e Medtner. Ha collaborato con alcune delle Orchestre più importanti del mondo (NCPA China, BBC e Bournemouth, Orchestra Gulbenkian, Japan Symphony Orchestra, Filarmonica di San Pietroburgo e New Japan Philharmonic Orchestra) e sotto la direzione di Dima Slobodeniouk, Kent Nagano, Robert Trevino, Valery Gergiev e Vladimir Fedoseyev. Attivo musicista da camera, vanta una lunga collaborazione con il Borodin Quartet con il quale si esibisce regolarmente. Altri partner da camera includono Janine Jansen, Julian Rachlin, Mischa Maisky e Sol Gabetta, così come il Quartetto Modigliani, Cuarteto Casals e Cremona Quartet. Nato nel 1977 a Leningrado, Alexei Volodin ha studiato all'Accademia Gnessin di Mosca e successivamente con Eliso Virsaladze al Conservatorio di Mosca. Nel 2001, ha continuato i suoi studi presso l'International Piano Academy Lago di Como e ha ottenuto riconoscimenti internazionali dopo la sua vittoria al Concorso Internazionale Géza Anda di Zurigo nel 2003. Alexei Volodin è un artista esclusivo Steinway.


le sorelle labèque con bryce dessner e david chalmin

MINIMALIST DREAM HOUSE

con musiche di Max Richter, David Lang, Timo Andres, Caroline Shaw e Thom Yorke

una produzione Romaeuropa in collaborazione con

l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Anche per la prossima edizione l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia è partner del Romaeuropa Festival che dal 17 settembre al 24 novembre porterà a Roma il meglio della scena Internazionale di danza, musica, teatro e arti digitali. La collaborazione tra l’Accademia e il Festival ha prodotto negli ultimi anni una serie di concerti memorabili e sperimentazioni uniche con i nomi più interessanti della scena contemporanea sperimentale e classica. Basta ricordare la partecipazione di John Adams nella precedente stagione, l’incontro tra Alessandro Baricco e Peter Eötvös o Ben Frost, Daníel Bjarnason e l'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

Il 10 novembre (Sala Santa Cecilia, Auditorium Parco della Musica) Katia e Marielle Labèque presentano il progetto Minimalist Dream House, nato come omaggio ai maestri del minimalismo e ora sviluppato come ponte ideale tra la musica classica contemporanea e il rock. Un dialogo possibile anche grazie alla presenza sul palco del celebre chitarrista dei The National Bryce Dessner che con le sue nuove composizioni e nuovi brani gioca un ruolo fondamentale nel live insieme a David Chalmin e alle celebri sorelle. Ne risulta una formazione originale, con due pianoforti, due chitarre ed elettronica, impegnata nell’esecuzione di musiche commissionate a Max Richter, David Lang, Timo Andres, Caroline Shaw e Thom Yorke, il frontman del gruppo alternative rock inglese Radiohead, per la prima volta impegnato con una “composizione classica”.

10 novembre

Auditorium Parco della Musica – Sala Santa Cecilia

KATIA & MARIELLE LABÈQUE - DAVID CHALMIN - BRYCE DESSNER

Musiche di Max Richter, David Lang, Timo Andres, Caroline Shaw e Thom Yorke.

Minimalist Dream House


ROMA E L’ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA: 500 ANNI DI STORIA COMUNE

La nuova immagine dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia è stata affidata a una campagna fotografica realizzata dall'agenzia Contrasto per evidenziare le origini romane dell'Accademia e la sua appartenenza alla Capitale.

Scatti nei luoghi simbolici che rafforzano il ‘carattere italiano’ e il legame con Roma delle compagini artistiche, la loro reputazione internazionale costruita con l'intensa attività delle tournée all'estero.

Immagini che raccontano passione, musica e identità ai romani che hanno così un motivo in più per amare la propria città e ai turisti, che nel loro viaggio tra le meraviglie della Capitale possono incontrare anche la musica sinfonica in uno dei monumenti moderni più importanti: l'Auditorium progettato da Renzo Piano.

CONTRASTO – PROGETTI PER LA FOTOGRAFIA

CONTRASTO – PROGETTI PER LA FOTOGRAFIAè una realtà unica nel mondo dell'immagine; dal 1986 costituisce un punto di riferimento per la fotografia di qualità.

Il gruppo di fotografi con cui opera, oltre allo stretto contatto con il mondo dell'informazione e della cultura in generale, permette a Contrasto di mantenere un ruolo di primo piano nel campo della fotografia d'autore. Il suo vasto raggio d'azione (produzione e distribuzione di immagini per il giornalismo, per la comunicazione pubblicitaria e d'azienda, per la moda e l'editoria, archivi e consultazione on line) è garantito anche dalle diverse strutture che rappresenta tra cui spicca, per prestigio e importanza, la Magnum Photos, la celebre agenzia fondata da Robert Capa e Henri Cartier-Bresson.

Contrasto è anche una casa editriceleader nella realizzazione di libri fotografici e grandi mostre in collaborazione con Istituzioni pubbliche e private. Il livello dei suoi autori fa di Contrasto una ‘galleria’ di opere uniche al mondo, disponibili anche per il mercato dei collezionisti.

www.contrasto.it

FABIO LOVINO

Nasce a Roma nel 1963. Inizia presto a fotografare. La passione diventa poi un lavoro, seguendo jazzisti e rockstar in tutto il mondo, prima come tour photographer e poi realizzando le copertine di molti dischi in Italia e all’estero. Ha scattato per album e dvd di Mark Knopfler (Dire Straits) e Morrissey (Smiths) in Inghilterra, Elisa, Renato Zero, Fiorella Mannoia, Caparezza, Giovanni Allevi, Max Gazzè. Nel portfolio attori e registi italiani ed internazionali. Ha lavorato su oltre 50 produzioni cinematografiche  per  set e  poster, con Marco Bellocchio, Marcotullio Giordana, Daniele Luchetti, Ridley Scott, Daniele Cipri, Matteo Rovere, Paolo Genovese, Emanuele Crialese, Cristina e Francesca Comencini. Ha pubblicato libri ed esposto in numerose sedi. Ha diretto e prodotto documentari, teaser per spettacoli teatrali e short movie istituzionali. Da anni tiene workshop per Canon Italia e FUJI sulla fotografia di Ritratto, Musica, Cinema, Glamour e Danza. Nel 2015 è protagonista di una monografia nella serie “i Fotografi” di Sky Arte.


PALERMO-ROMA/ROMA-PALERMO

PIERO MONTI NUOVO MAESTRO DEL CORO DELL’ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA

CIRO VISCO DIRIGERÀ IL CORO

DEL TEATRO MASSIMO DI PALERMO

Piero Monti sarà - da settembre 2019 - il nuovo Maestro del Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Con una carriera internazionale che lo ha visto collaborare con i più importanti Direttori Musicali e dopo aver diretto il Coro del Teatro Comunale di Bologna, quello del Maggio Musicale Fiorentino e del Teatro Massimo di Palermo, Monti giunge all’Accademia di Santa Cecilia dove istruirà il Coro a partire dal concerto di inaugurazione della nuova stagione, la Grande messe des morts di Berlioz, il 10 ottobre 2019.

Dopo nove anni alla guida del Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Ciro Visco passa il testimone a Piero Monti per prendere la direzione del Coro del Teatro Massimo di Palermo. Una ‘staffetta’ che mette in un ideale contatto le due prestigiose Istituzioni musicali. Sotto la guida di Ciro Visco, il prestigio della compagine canora ceciliana ha incrementato il livello di eccellenza musicale prendendo parte a importanti incisioni e tournée internazionali.

Piero Monti

Nato a Faenza nel 1957, parallelamente agli studi scientifici compie quelli musicali al Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze dove si diploma con il massimo dei voti in Musica Corale e Direzione di Coro nel settembre '79. Nel novembre '79 vince un concorso al Teatro Comunale di Bologna per Maestro collaboratore e nel 1983 diventa Direttore musicale di Palcoscenico. Nel 1988, su invito di Riccardo Chailly, direttore musicale del Teatro, assume la direzione del Coro che manterrà per quindici anni, preparando il complesso per le produzioni, le incisioni discografiche e le tournée realizzate con i Direttori musicali (Chailly 1988/1993, Gatti 1997/2002), con i Direttori ospiti principali (Thielemann, V. Jurowski) e tutti gli altri ospiti (tra cui Solti, C. Abbado, Chung, Gergiev, Muti, Pappano, Sinopoli). Nel gennaio 2003 è stato chiamato al Teatro La Fenice di Venezia dove ha partecipato anche alle produzioni per l’inaugurazione del ricostruito Teatro (dirette da Muti e Maazel), collaborando con il Direttore musicale Viotti e Direttori quali Gardiner, Marriner, Prêtre. Dal dicembre 2004 al dicembre 2012 è stato Direttore del Coro del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, dove ha preparato le numerose produzioni annuali del Direttore musicale Zubin Mehta e dove ha potuto collaborare con altri grandissimi musicisti quali Ozawa, Bichkov, Hogwood, Maazel. Nel 2008 è stato invitato da Vladimir Jurowski a fondere i due famosi Cori londinesi Philharmonia Chorus e London Philharmonic Choir, per un totale di 240 cantori, per eseguire il Requiem di Verdi con la London Philharmonic Orchestra sotto la sua direzione. Nel gennaio 2013 al National Centre for the Performing Arts di Pechino ne ha preparato il Coro per Les contes d’Hoffmann di Offenbach. Nel giugno 2013 a Parigi ha preparato il Coro di Radio France per il Requiem di Verdi diretto da Daniele Gatti; nel dicembre 2014 è ritornato per dirigere la Petite Messe solennelle di Rossini nel nuovo auditorium dell'emittente nazionale. Nel giugno 2014 ha preparato il coro della Semperoper di Dresda per una produzione di Turandot. Dal marzo 2013 è Maestro del Coro al Teatro Massimo di Palermo. Ha diretto numerosi concerti tra cui Petite Messe Solennelle di Rossini, Carmina Burana e Catulli Carmina di Orff, Les Noces di Stravinski, Messa in re magg. di Dvorak, Quattro pezzi sacri di Verdi, Messa di Gloria di Puccini.


Stagione da Camera 2019-2020

Auditorium Parco della Musica - Roma

Inizio concerti ore 20.30

lunedì 28 ottobre - Sala Santa Cecilia

pianoforte Andrea Lucchesini

Schumann

Papillons op. 2 Carnaval op. 9

Tre Romanze op. 28

Fantasia op. 17

mercoledì 6 novembre - Sala Sinopoli

violoncello Mario Brunello


Bach: 12 capolavori suonati e spiegati da Mario Brunello
primo concerto

Sonata per violino n. 1 BWV 1001*

Sonata per violino n. 2 BWV 1003*

Suite per violoncello n. 5 BWV 1011

*eseguite su violoncello piccolo

mercoledì 13 novembre - Sala Sinopoli

direttore Carlo Boccadoro

Sentieri Selvaggi

Donatoni Small II

D’Amico The nature in the grave

Capogrosso Tre Sogni nuova commissione

Francesconi Insieme II

Franceschini Middle Eight

Vacchi Luoghi immaginari

mercoledì 20 novembre - Sala Santa Cecilia

pianoforte Beatrice Rana

Chopin Studi op. 25

Albéniz Iberia, vol. 3

Stravinskij Tre movimenti da Petruška

mercoledì 27 novembre - Sala Sinopoli

Cuarteto Casals

pianoforte Alexander Lonquich

Mozart Quartetto per pianoforte e archi n. 1 K 478

Beethoven Quartetto per archi n. 11 op. 95 “Serioso”

Schumann Quintetto per pianoforte e archi op. 44

domenica 1 dicembre - Sala Santa Cecilia

pianoforte Ivo Pogorelich

Bach Suite Inglese n. 3 BWV 808

Beethoven Sonata n. 11 op. 22

Chopin Barcarolle op. 60 Preludio op. 45

Ravel Gaspard de la nuit

lunedì 9 dicembre - Sala Santa Cecilia

pianoforte Evgeny Kissin

Beethoven

Sonata n. 8 op. 13 “Patetica”

Variazioni “Eroica” op. 35

Sonata n. 17 op. 31 n. 2 “La tempesta”

Sonata n. 21 op. 53 “Waldstein”

mercoledì 8 gennaio - Sala Sinopoli

direttore Luigi Piovano
mandolino
Avi Avital

Archi di Santa Cecilia

Vivaldi Concerti per mandolino e archi RV 93 e RV 425

Bach Concerto Italiano BWV 971 per mandolino e archi (trascrizione di Antonio Piovano)

Respighi Antiche danze e arie

Rota Concerto per archi

mercoledì 22 gennaio - Sala Sinopoli

violino Leonidas Kavakos

pianoforte Enrico Pace

Beethoven Integrale delle Sonate per pianoforte e violino
primo concerto

mercoledì 29 gennaio - Sala Sinopoli

violoncello Mario Brunello

Bach: 12 capolavori suonati e spiegati da Mario Brunello
secondo concerto

Partita per violino n. 1 BWV 1002*

Partita per violino n. 3 BWV 1006*

Suite per violoncello n. 6 BWV 1012

*eseguite su violoncello piccolo

lunedì 3 febbraio - Sala Santa Cecilia

pianoforte Arcadi Volodos


Schumann

Humoreske op. 20
Gesänge der Frühe op. 133
Kreisleriana op. 16

mercoledì 12 febbraio - Sala Sinopoli

direttore Giovanni Antonini

Kammerorchester Basel

Haydn 2032 - Nel gusto parigino

Haydn
Sinfonia n. 24
Sinfonia n. 87
Sinfonia n. 82 “L’orso”

mercoledì 18 marzo - Sala Sinopoli

pianoforte Nikolai Lugansky

Beethoven Sonata n. 28 op. 101
Beethoven Sonata n. 23 op. 57 “Appassionata”
Franck Preludio, aria e finale
Franck Preludio, corale e fuga

mercoledì 25 marzo - Sala Sinopoli

violino Leonidas Kavakos

pianoforte Enrico Pace

Beethoven Integrale delle Sonate per pianoforte e violino
secondo concerto

lunedì 30 marzo - Sala Santa Cecilia

pianoforte Grigory Sokolov


programma da definire

lunedì 6 aprile - Sala Santa Cecilia

pianoforte Maurizio Pollini


programma da definire

mercoledì 22 aprile - Sala Sinopoli

direttore Giovanni Antonini

Kammerorchester Basel


Haydn 2032 - Il gioco e il sorriso

Haydn
Sinfonia n. 69 “Laudon”
Sinfonia n. 61
Sinfonia n. 66

mercoledì 13 maggio - Sala Sinopoli

direttore Federico Maria Sardelli

L’Accademia Barocca di Santa Cecilia

Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Vivaldi Juditha Triumphans


Stagione Sinfonica 2019-2020

Auditorium Parco della Musica - Roma

Sala Santa Cecilia

Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore musicale Antonio Pappano
direttore ospite principale Mikko Franck
direttore onorarioYuri Temirkanov

OTTOBRE

giovedì 10 ottobre ore 19.30 - turno G-G1
venerdì 11 ottobre ore 20.30 - turno V-V1
sabato 12 ottobre ore 18.00 - turno S-S1

Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Antonio Pappano
tenore Javier Camarena

Berlioz Requiem “Grande Messe des morts”

giovedì 17 ottobre ore 19.30 - turno G-G2
venerdì 18 ottobre ore 20.30 - turno V-V2
sabato 19 ottobre ore 18.00 - turno S-S2

Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Antonio Pappano
pianoforte Evgeny Kissin

Berlioz Benvenuto Cellini: Ouverture
Liszt Concerto per pianoforte n. 2
Berlioz Sinfonia fantastica

giovedì 24 ottobre ore 19.30 - turno G-G2
venerdì 25 ottobre ore 20.30 - turno V-V2
sabato 26 ottobre ore 18.00 - turno S-S2
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Mikko Franck
violino Anna Tifu

Berlioz Béatrice et Bénédict: Ouverture
Sibelius Concerto per violino
Stravinskij La sagra della primavera

NOVEMBRE

giovedì 31 ottobre ore 19.30 - turno G-G1
venerdì 1 novembre ore 20.30 - turno V-V1
sabato 2 novembre ore 18.00 - turno S-S1

Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Antonio Pappano
pianoforte Martha Argerich

Weber Euryanthe: Ouverture
Chopin Concerto per pianoforte n. 1
Schumann Sinfonia n. 2

venerdì 15 novembre ore 20.30 - turno V-V2
sabato 16 novembre ore 18.00 - turno S-S2
domenica 17 novembre ore 18.00 - turno G-G2
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Juraj Valčuha
violino Emmanuel Tjeknavorian

Prokofiev L’amore delle tre melarance: Suite
Kachaturian Concerto per violino
Prokofiev Sinfonia n. 3

giovedì 21 novembre ore 19.30 - turno G-G1
venerdì 22 novembre ore 20.30 - turno V-V1
sabato 23 novembre ore 18.00 - turno S-S1
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore David Afkham

Wagner Tristano e Isotta: Preludio e morte di Isotta
Lindberg Triumph to exist prima italiana - commissione Music Up Close Network
Brahms Sinfonia n. 3

giovedì 28 novembre ore 19.30 - turno G-G2
sabato 30 novembre ore 18.00 - turno S-S2
lunedì 2 dicembre ore 20.30 - turno V-V2

Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Mikko Franck
soprano Eleonora Burattomezzosoprano Ekaterina Semenchuk
tenore René Barberabasso Dmitry Beloselskiy

Verdi Messa da Requiem

DICEMBRE

giovedì 5 dicembre ore 19.30 - turno G-G1
venerdì 6 dicembre ore 20.30 - turno V-V1
sabato 7 dicembre ore 18.00 - turno S-S1

Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Gustavo Dudamel

Rossini Semiramide: Sinfonia
Schubert Sinfonia n. 2
Brahms Sinfonia n. 1

GENNAIO

giovedì 9 gennaio ore 19.30 - turno G-G1
venerdì 10 gennaio ore 20.30 - turno V-V1
sabato 11 gennaio ore 18.00 - turno S-S1

Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Manfred Honeck
soprano Robin Johannsen (Eva e Gabriel)
tenore Maximilian Schmitt (Uriel) basso Tareq Nazmi (Raphael e Adam)

Haydn La Creazione

giovedì 16 gennaio ore 19.30 - turno G-G2
venerdì 17 gennaio ore 20.30 - turno V-V2
sabato 18 gennaio ore 18.00 - turno S-S2
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Antonio Pappano
violino Janine Jansen

Beethoven Re Stefano: Ouverture
Mendelssohn Concerto per violino
Schumann Sinfonia n. 1 “Primavera”

giovedì 30 gennaio ore 19.30 - turno G-G1
venerdì 31 gennaio ore 20.30 - turno V-V1
sabato 1 febbraio ore 18.00 - turno S-S1
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Susanna Mälkki
pianoforte Alexander Malofeev

Wennäkoski Flounce prima italiana
Ciajkovskij Concerto per pianoforte n. 1
Bartók Concerto per orchestra

FEBBRAIO

giovedì 6 febbraio ore 19.30 - turno G-G2
venerdì 7 febbraio ore 20.30 - turno V-V2
sabato 8 febbraio ore 18.00 - turno S-S2

Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Tan Dun

Tan Dun Buddha Passion prima italiana

giovedì 13 febbraio ore 19.30 - turno G-G1
venerdì 14 febbraio ore 20.30 - turno V-V1
sabato 15 febbraio ore 18.00 - turno S-S1
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Gianandrea Noseda
violino Leonidas Kavakos

Beethoven Concerto per violino
Ciajkovskij Sinfonia n. 3 “Polacca”

giovedì 20 febbraio ore 19.30 - turno G-G2
venerdì 21 febbraio ore 20.30 - turno V-V2
sabato 22 febbraio ore 18.00 - turno S-S2
Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Daniele Gatti
mezzosoprano Ekaterina Semenchuk

Stravinskij Petruška
Prokofiev Alexander Nevskij

giovedì 27 febbraio ore 19.30 - turno G-G1
venerdì 28 febbraio ore 20.30 - turno V-V1
sabato 29 febbraio ore 18.00 - turno S-S1
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Mikko Franck
corno Alessio Allegrini

Strauss Concerto per corno n. 2
Ravel Pavane pour une infante défunte
Strauss Morte e trasfigurazione
Ravel La valse

MARZO

giovedì 5 marzo ore 19.30 - turno G-G2
venerdì 6 marzo ore 20.30 - turno V-V2
sabato 7 marzo ore 18.00 - turno S-S2

Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Antonello Manacorda
pianoforte Francesco Piemontesi

Mendelssohn Le Ebridi: Ouverture
Schubert-Liszt Fantasia Wanderer D 760
Mendelssohn Salmo 114
Mendelssohn Sinfonia n. 4 “Italiana”

giovedì 12 marzo ore 19.30 - turno G-G1
venerdì 13 marzo ore 20.30 - turno V-V1
sabato 14 marzo ore 18.00 - turno S-S1
Orchestra, Coro e Voci Bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Myung-Whun Chung
contralto Elizabeth DeShong

Mahler Sinfonia n. 3

giovedì 19 marzo ore 19.30 - turno G-G2
venerdì 20 marzo ore 20.30 - turno V-V2
sabato 21 marzo ore 18.00 - turno S-S2
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Tomáš Netopil
pianoforte Francesco Libetta

Beethoven La consacrazione della Casa: Ouverture
Mozart Concerto per pianoforte n. 23 K 488
Dvořák Sinfonia n. 6

giovedì 26 marzo ore 19.30 - turno G-G1
venerdì 27 marzo ore 20.30 - turno V-V1
sabato 28 marzo ore 18.00 - turno S-S1
Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Jakub Hrůša

Dvořák Sinfonia n. 9 “Dal Nuovo Mondo“
Janáček Missa Glagolitica

APRILE

giovedì 2 aprile ore 19.30 - turno G-G2
venerdì 3 aprile ore 20.30 - turno V-V2
sabato 4 aprile ore 18.00 - turno S-S2
Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Antonio Pappano
pianoforte Igor Levit

Bach-Respighi Tre Corali
Bach-Stokowski Toccata e Fuga in re minore BWV 565
Busoni Concerto per pianoforte e orchestra con coro maschile

giovedì 9 aprile ore 19.30 - turno G-G1
venerdì 10 aprile ore 20.30 - turno V-V1
sabato 11 aprile ore 18.00 - turno S-S1
Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Antonio Pappano
soprano Federica Lombardicontralto Teresa Iervolino
tenori Javier Camarena, Lawrence Brownleebasso Carlo Lepore

Rossini
Ermione: Sinfonia
Semiramide: “Quali accenti!... Bella imago degli dèi”
Otello: “E a tanto giunger puote”
Messa di Gloria

giovedì 16 aprile ore 19.30 - turno G-G2
venerdì 17 aprile ore 20.30 - turno V-V2
sabato 18 aprile ore 18.00 - turno S-S2
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Pablo Heras-Casado
violino Ray Chen

Rossini Il barbiere di Siviglia: Sinfonia
Paganini Concerto per violino n. 1
Mendelssohn Sinfonia n. 3 “Scozzese”

giovedì 23 aprile ore 19.30 - turno G-G1
venerdì 24 aprile ore 20.30 - turno V-V1
sabato 25 aprile ore 18.00 - turno S-S1
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Lahav Shani
pianoforte Emanuel Ax

Beethoven Concerto per pianoforte n. 5 “Imperatore”
Mahler Sinfonia n. 1 “Il Titano”

MAGGIO

giovedì 7 maggio ore 19.30 - turno G-G2
venerdì 8 maggio ore 20.30 - turno V-V2
sabato 9 maggio ore 18.00 - turno S-S2
Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Tugan Sokhiev
baritonoGarry Magee

Rachmaninoff Primavera op. 20
Borodin Danze Polovesiane
Ciajkovskij Sinfonia n. 5

giovedì 14 maggio ore 19.30 - turno G-G1
venerdì 15 maggio ore 20.30 - turno V-V1
sabato 16 maggio ore 18.00 - turno S-S1
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Michele Mariotti
violoncello Kian Soltani

Schubert Rosamunde, principessa di Cipro: Ouverture
Haydn Concerto per violoncello n. 1
Schubert Sinfonia n. 4 “Tragica”

giovedì 28 maggio ore 19.30 - turno G-G2
venerdì 29 maggio ore 20.30 - turno V-V2
sabato 30 maggio ore 18.00 - turno S-S2
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Valery Gergiev
pianoforte Alexander Volodin

Debussy Prélude à l’après-midi d’un faune
Prokofiev Concerto per pianoforte n. 3
Stravinskij L’uccello di fuoco balletto completo

GIUGNO

giovedì 4 giugno ore 19.30 - turno G-G1
venerdì 5 giugno ore 20.30 - turno V-V1
sabato 6 giugno ore 18.00 - turno S-S1

Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Sakari Oramo
pianoforte Stefano Bollani, Hyung-ki Joo

Rossini La gazza ladra: Sinfonia
Poulenc Concerto per due pianoforti
Schumann Sinfonia n. 3 “Renana”

giovedì 11 giugno ore 19.30 - turno G-G2
sabato 13 giugno ore 18.00 - turno S-S2
martedì 16 giugno ore 20.30 - turno V-V2
Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Antonio Pappano
soprano Diana Damrau

Donizetti “Il Ciclo Tudor”. Scene finali da Anna Bolena, Maria Stuarda e Roberto Devereux


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