La Storia in tv
DOMENICA 14/07/2024
Eugenio Scalfari: i giornali che fanno storia (secondo Anniversario scomparsa)
“Eugenio Scalfari, i giornali che fanno la storia” è una biografia del grande giornalista che, attraverso interviste di repertorio, ricostruisce il suo impegno da “Il Mondo” a “L’Europeo”, e come fondatore del settimanale “L’Espresso” nel 1955 e del quotidiano “La Repubblica” nel 1976. La ripropone, in occasione dell’anniversario della scomparsa il 14 luglio 2022, Rai Cultura domenica 14 luglio alle 9.45 su Rai Storia.
Passato e Presente
La congiura napoletana dei Baroni
Nel 1485 i più importanti feudatari del Regno di Napoli ordiscono una congiura ai danni del sovrano Ferrante d’Aragona. È l’esito di uno scontro iniziato più di quarant’anni prima. A “Passato e Presente”, in onda domenica 14 luglio alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con la professoressa Vittoria Fiorelli. Già con l’ascesa al trono napoletano di Alfonso V d’Aragona, padre di Ferrante, era evidente il dissidio tra la monarchia, che rivendicava il ruolo di centro assoluto delle decisioni politiche, e i potenti feudatari del Regno, che non intendevano rinunciare al potere negoziale di cui tradizionalmente erano depositari. Con Ferrante il contrasto si inasprisce, diventando insanabile.
Binario cinema
Operation finale
Il racconto dell’operazione che portò alla cattura, in Argentina, di Adolf Eichmann, fra i principali responsabili della famigerata “Soluzione Finale”, per poterlo sottoporre allo storico processo che ne sancì la colpevolezza. È “Operation finale” in onda domenica 14 luglio alle 21.10 su Rai Storia per “Binario cinema”. Il film, diretto da Chris Weitz, è basato sulla vera storia di come un gruppo di agenti segreti israeliani individuarono e arrestarono il famigerato ufficiale delle SS. Nel cast Oscar Isaac, Ben Kingsley, Mélanie Laurent, Peter Strauss, Nick Kroll e Lior Raz.
LUNEDI’ 15/07/2024
Passato e Presente
Matteo Ricci, missionario in Cina
Padre Matteo Ricci, missionario gesuita, è il primo europeo a stabilire un solido ponte culturale tra oriente e occidente. Sbarcato a Macao nel 1583, si stabilisce nel sud della misteriosa Cina dei Ming, dove, insieme al confratello Michele Ruggeri perfeziona lo studio del cinese e redige il primo dizionario cinese-portoghese. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dalla professoressa Michela Catto a “Passato e Presente” in onda lunedì 15 luglio alle 13.15 su Rai 3 alle 20.30 su Rai Storia. Mettendo in pratica gli insegnamenti di Alessandro Valignano, visitatore delle missioni gesuitiche d’Oriente, Ricci si fa “cinese in Cina”: studia e assorbe la cultura e i costumi locali - laddove ciò non sia incompatibile con i dogmi e la morale evangelica, per entrare in contatto con quel popolo. Riesce persino a completare lo studio dei classici confuciani e, a 20 anni dal suo arrivo in Cina, viene finalmente ammesso nella capitale Pechino, città che non lascerà mai più. L’imperatore Wanli gli accorda protezione e il titolo di mandarino, in cambio della traduzione in cinese dei testi fondamentali del sapere occidentale. Ricci conduce una vasta opera di apostolato, con un approccio che, aspramente criticato in passato, in tempi recenti è stato definito “del dialogo religioso”.
Italia. Viaggio nella bellezza
Il sacro Gargano
Il promontorio del Gargano è di fatto una montagna sacra. Una montagna fatta di boschi e di mare che nei secoli hanno ospitato molte popolazioni. È una natura che qui respira all’unisono con una sacralità ancestrale. Un’onda che dall’antichità si protrae fino al presente. “Il sacro Gargano” è al centro del nuovo appuntamento con “Italia. Viaggio nella bellezza” in onda lunedì 15 luglio alle 21.10 su Rai Storia per “Italia. Viaggio nella bellezza”
Tracce, segni, ruderi e reperti di una storia millenaria consentono di respirare un’aria di devozione e spiritualità, ma anche di arte, di storia e di maestria artigianale. Dall’isolotto di Santa Eufemia a Vieste alla Siponto invisibile. Dalla terra dei Dauni, uno sperone di roccia a picco sulla baia di Mattinata, fino al Santuario di Monte S. Angelo dove nella sua grotta l’Arcangelo brandisce la sua spada contro il male.
Dove sta Zazà
Il terzo appuntamento con i ricordi di Pier Francesco Pingitore e con “Dove sta Zazà”, in onda lunedì 15 luglio alle 22.10 su Rai Storia, è incentrato sulla comicità dell'Italia del secondo dopoguerra e Montesano strappa un sorriso amaro con un monologo sulla povertà dilagante in quegli anni. "La nuova compagnia di canto popolare" interpreta "Tammurriata nera" e Gabriella Ferri si esibisce con la celebre "Simm' 'e Napule paisa'". Pippo Franco è un irresistibile rigattiere emigrato e Caruso è impegnato nel ruolo di un carcerato.
MARTEDI’ 16/07/2024
Passato e Presente
Maria Montessori, maestra di vita
Da oltre un secolo Maria Montessori è tra gli scienziati italiani più conosciuti e celebrati all'estero. Le sue scoperte scientifiche e soprattutto i suoi studi in campo pedagogico hanno conosciuto una diffusione straordinaria: scritto nel 1909, “Il metodo della pedagogia scientifica” è stato tradotto in tutte le lingue e applicato nelle scuole di tutto il mondo. Un personaggio raccontato dalla professoressa Valeria Paola Babini e da Paolo Mieli a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda martedì 16 luglio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. In primo piano aspetti poco noti del suo percorso di vita, a partire dagli anni della formazione e delle scelte che la portano a diventare medico, psichiatra, docente di antropologia all’Università di Roma, prima dell’affermazione in campo pedagogico. Ne emerge anche una figura di primo piano del femminismo, impegnata nelle attività sociali e vicina al mondo della politica. Dopo l’ascesa di Mussolini, Maria Montessori avrà un rapporto difficile con il fascismo: i contrasti la porteranno a lasciare l’Italia nel 1933 e a viaggiare in molti Paesi, dove diffonderà la sua teoria educativa. Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale fino alla morte, avvenuta nel 1952, si impegnerà senza sosta per l’affermazione del proprio metodo educativo.
5000 anni e +. La lunga storia dell’umanità
Stonehenge, il cerchio perduto
Utilizzando una tecnologia all'avanguardia, un team di ricercatori avrebbe trovato l’ubicazione originale di Stonehenge, risolvendo una delle sfide più difficili affrontate dagli archeologi: ritrovare la posizione di un monumento perduto, a lungo smantellato e nascosto dalla storia. Una scoperta al centro dell’appuntamento con Giorgio Zanchini e con “5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità”, in onda martedì 16 luglio alle 21.10 su Rai Storia. Filmando dieci anni di lavoro, il doc combina immagini straordinarie alle indagini forensi e all’utilizzo di Cgi per il racconto che cambia la comprensione di questa misteriosa reliquia della storia antica. Rivelazioni che riscrivono la storia del monumento e del cerchio perduto di Stonehenge.
Inferno nei mari
Il lungo viaggio
Dicembre 1944. Un comandante di U-Boot tedesco compie un viaggio di una lunghezza senza precedenti per attaccare una spedizione alleata al largo delle coste dell'Australia. La mattina di Natale, l'equipaggio di una nave mercantile reagisce e riesce a neutralizzare un siluro destinato alla nave, ma l'U-Boot vira per assestare un altro colpo: possono resistere fino all'arrivo dei soccorsi? È la storia al centro di “Inferno nei mari”, in onda martedì 16 luglio alle 22.10 su Rai Storia.
MERCOLEDI’ 17/07/2024
Italiani - Andrea Camilleri. Vigàta nel cuore (17 luglio 2019 anniversario morte)
Dai ricordi di Gino Cervi in “Le inchieste del commissario Maigret” alla corrispondenza con Thomas Beckett, per strappargli il sì alla versione televisiva di “Finale di partita”; dal suo paragonarsi a una trapezista al successo di Montalbano e della sua Sicilia, reale e immaginata insieme. Ci sono le sue parole di regista, di curatore di sceneggiati storici, di “scopritore” di Eduardo De Filippo per la tv, di scrittore de “Il commissario Montalbano” nello Speciale “Andrea Camilleri. Vigàta nel cuore” per la regia di Flavia Ruggeri, che Rai Cultura propone mercoledì 17 luglio alle 11.15 su Rai Storia in occasione dell’anniversario della morte di Camilleri (17 luglio 2019).
Un viaggio nella produzione teatrale, televisiva e letteraria del maestro con interviste anche inedite e brani tratti dalle Teche Rai. Nato a Porto Empedocle il 6 settembre 1925, Camilleri già negli anni Cinquanta è regista teatrale e inizia a lavorare anche per la Rai, in radiofonia, e nel decennio successivo è il primo a mettere in scena in Italia il “teatro dell’assurdo” di Beckett, Ionesco, Adamov che porta poi in tv. Cura anche sceneggiati di successo come “Le avventure di Laura Storm” con Lauretta Masiero, la serie del Tenente Sheridan con Ubaldo Lay, ma soprattutto “Le inchieste del commissario Maigret” con Gino Cervi e ha il merito di far conoscere al grande pubblico televisivo la drammaturgia di Edoardo De Filippo.
Dagli anni Ottanta, Camilleri affianca all’attività di regista quella di scrittore con romanzi di ambientazione siciliana. E unica rimarrà la Sicilia che inventa e indaga, terra di misteri e ricchezze, popolata da una moltitudine di caratteri, di facce, una Sicilia diventata ormai luogo mitico di esplorazione per i suoi lettori. Come l'immaginaria cittadina di Vigàta.
Nel 1992 pubblica “La stagione della caccia” e inizia a diventare un autore cult: scrivere, d’ora in poi, diventa la sua unica attività. Nel 1994, “La forma dell'acqua” è il suo primo poliziesco dove compare il commissario Salvo Montalbano, ma solo con “Il Cane di terracotta” del 1995 definisce meglio i caratteri del protagonista che gli procura un successo strepitoso. Il “fenomeno Camilleri” si espande: se nel 1996 sono state vendute 18 mila copie, l'anno successivo si arriva a 170 mila. E nel 1998 a 900 mila copie, fino ai 15 milioni di oggi e alle traduzioni in ventidue lingue. Il successo dei libri con protagonista Montalbano è tale da convincere la Rai a produrre un vero e proprio serial con lo scorbutico e ironico commissario interpretato da Luca Zingaretti.
Viaggio in Sicilia
Agrigento, ritratto di famiglia (17 luglio 2019 anniversario morte Camilleri)
La Sicilia attraverso le parole della scrittrice Simonetta Agnello Hornby e le inquadrature del fumettista e illustratore Massimo Fenati, autore del graphic novel de "La Mennulara". La racconta il programma di Rai Cultura, realizzato da Pesci Combattenti "Viaggio in Sicilia", in onda da mercoledì 17 luglio alle 17 circa su Rai Storia. Simonetta, nata a Palermo nel 1945 è cresciuta ad Agrigento fino ai dodici anni; poi è ritornata alla sua città natale dove ha frequentato Liceo e l’Università. Dopo avere conseguito la laurea in Giurisprudenza si è sposata con l’inglese Martin Hornby e da allora ha vissuto negli USA, in Zambia e poi dal 1969 a Londra, dove ha lavorato come avvocato dei minori e giudice part-time, e dove risiede tuttora. Negli ultimi vent'anni si è dedicata alla scrittura di romanzi in italiano e stavolta è tornata in Sicilia per far scoprire a Massimo Fenati e ai telespettatori la sua isola con uno sguardo privilegiato.
Nella prima puntata si parte da Mosè, la tenuta storica della famiglia di Simonetta in provincia di Agrigento, dove la scrittrice attende un ospite e caro amico: Massimo Fenati, genovese e anche lui trapiantato in Inghilterra. Il viaggio ha inizio da una delle miniere di zolfo più importanti della Sicilia, appartenuta agli antenati di Simonetta. Il tour prosegue poi verso la maestosa Valle dei Templi di Agrigento e i vicini Giardini di Kolymbethra, un luogo magico, una ex piscina naturale di oltre 2.000 anni fa dove venivano allevati pesci d'acqua dolce per i banchetti.
A guidare Simonetta e Massimo nella visita c'è l'amico agronomo Giuseppe Lo Pilato. Le emozioni sono il filo conduttore della prima tappa: a Porto Empedocle, paese di Andrea Camilleri, Simonetta e Massimo incontrano Arianna Mortelliti, scrittrice e nipote del creatore del commissario Montalbano, scomparso nel 2019. La memoria contraddistingue anche l'ultima visita sulla strada verso Palermo: Portella della Ginestra, teatro nel 1947 di un’orrenda strage di contadini per mano della banda di Salvatore Giuliano.
Passato e Presente
Il fascismo all'estero
La fine del primo conflitto mondiale vede nascere e crescere un po' ovunque le associazioni di combattenti e i gruppi di veterani. Quando nel 1919, a Milano, Mussolini fonda i Fasci Italiani di Combattimento, vi confluiscono anche molti ex combattenti. E, con l'obiettivo di interpretare le aspirazioni nazionalistiche italiane, dentro e fuori confine, nel 1921 vengono aperti i primi fasci di combattimento all'estero: Lugano, Londra e, nel maggio dello stesso anno, il fascio di New York. Una realtà che Paolo Mieli e la professoressa Giulia Albanese analizzano a "Passato e Presente", in onda mercoledì 17 luglio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. La propaganda accende l'entusiasmo di alcuni italo-americani, ma l'interesse per la fascistizzazione degli emigrati maturerà in Mussolini solo dopo la fondazione del Partito Nazionale Fascista e la Marcia su Roma del 1922. Con il successo politico del Pnf e la nomina di Mussolini a primo ministro, gli italiani nel mondo credono di vedere per l'Italia un futuro tra le grandi potenze mondiali. Fasci di combattimento nascono un po' ovunque: Alessandria, Salonicco, Parigi, Berlino, Il Cairo, Smirne. Aumentando il consenso oltre confine tra i veterani, le élites professionali e le classi medio-basse, anche molti giornalisti e scrittori stranieri cominciano a parlare del leader italiano e delle sue camicie nere come di un esempio da seguire e da emulare.
Il segno delle donne
Maria Signorelli
Se ci si domanda cosa sia la creatività, Maria Signorelli può essere una risposta. È lei la nuova protagonista de “Il segno delle donne”, una coproduzione Rai Cultura - Anele, prodotta da Gloria Giorgianni, in onda mercoledì 17 luglio alle 21.10 su Rai Storia. A darle voce e volto, e a rispondere alle domande di Angela Rafanelli, è Caterina Corbi. Nata a Roma nel 1908, è conosciuta come una delle più grandi protagoniste del teatro di figura, nonché madre di una delle collezioni di fantocci e burattini più preziose e imponenti del mondo. Figlia dei medici Angelo Signorelli e Olga Resnevič, manifesta fin da piccola la capacità di vedere gli oggetti inanimati sotto una luce diversa, di trovare il magico nel reale. Si avvicina, così, al teatro e alla creazione di fantocci: nelle sue mani un pezzo di legno, di stoffa o di qualsiasi materiale, riesce a prendere vita. Significative per la sua formazione sono le esperienze di studio e di vita a Berlino e la collaborazione con il regista teatrale Anton Giulio Bragaglia, presso il cui teatro inizierà a lavorare come scenografa a costumista. Nel 1939 sposa il pedagogista Luigi Volpicelli. Avranno tre figli, e due di loro, Giuseppina e Maria Letizia, lavoreranno insieme a Maria e poi subentreranno a lei continuando la tradizione artistica della madre. A segnare il cambiamento decisivo nel percorso artistico e professionale della Signorelli sono gli spettacoli di burattini che verso la fine del secondo conflitto mondiale allestisce a casa per intrattenere sua figlia Giuseppina e i suoi piccoli amici. Questa esperienza porterà la Signorelli a creare, nel 1947, l'Opera dei Burattini. Molto più di una compagnia teatrale, l’Opera è una vera e propria istituzione che porta in giro per il mondo l'antica e preziosa tradizione delle maschere italiane e del teatro dei burattini. Nel corso degli anni porterà in scena più di 150 spettacoli, ai quali collaboreranno importanti artisti, da Lina Wertmüller a Carlo Verdone. Maria Signorelli ha anche insegnato al Dams, ha scritto libri e partecipato a programmi radiofonici e televisivi. Nel corso degli anni ha intensificato la realizzazione di burattini, e a questi sono stati integrati, anno dopo anno, tutti quelli che ha acquistato in giro per il mondo durante le sue tournée. Con la sua importante collezione (migliaia di pezzi dal XVIII al XX secolo), ha ideato e curato un gran numero di mostre in Italia e all’estero. L’imponente collezione non è che l’ennesimo contributo che Maria dà non solo alla storia del teatro, ma alla cultura del nostro Paese. Per la Signorelli “il teatro di pupazzi riproponendo il mondo umano nei termini delle marionette e del burattino o delle figure d’ombre o comunque altro sia, apre al bisogno di evasione e di poesia che si annida in ciascuno di noi”.
RAI DOCUMENTARI
Lui era Trinità
Se Bud Spencer e Terence Hill sono stati i protagonisti di due clamorosi successi – “Lo chiamavano Trinità” e “Continuavano a chiamarlo Trinità” - Italo Zingarelli è stato, da produttore, la mente e il cuore di questi cult, firmati nel soggetto, nella sceneggiatura e nella regia da Enzo Barboni, in arte E.B. Clucher. E proprio a Italo Zingarelli Rai Documentari ha voluto dedicare un racconto che ne ripercorra storia e successi.
Prodotto da Fish-eye Digital Video Creation in collaborazione con Rai Documentari per la regia di Dario Marani, il documentario “Lui era Trinità, in onda mercoledì 17 luglio alle 22 su Rai Storia, tratteggia le tre vite di Italo Zingarelli: partito con una carriera da pugile e stunt-man, è diventato produttore cinematografico di straordinari successi al botteghino e, infine, imprenditore vitivinicolo nel Chianti.
A descrivere la figura e la carriera di Italo Zingarelli, oltre ai familiari, sono alcuni dei suoi più stretti collaboratori e amici, tra cui Terence Hill, Bud Spencer (in un’intervista inedita del 2004), Dario Argento, Giovanna Ralli, Barbara Alberti e altri, attraverso le cui parole, vengono ripercorsi anche la nascita e i motivi del successo dei film della “Serie di Trinità” e dei suoi due indimenticabili interpreti, Bud Spencer e Terence Hill. Ne emerge il ritratto di un produttore cinematografico sui generis, gentile, generoso e visionario. Alla sua intuizione si deve la nascita del filone dei cosiddetti “fagioli western”, che misero in crisi i celeberrimi “spaghetti western” di Sergio Leone e che cambiarono la storia del cinema italiano. Zingarelli ha prodotto, tra gli altri, “Sessomatto” di Dino Risi e “C’eravamo tanto amati” di Ettore Scola.
GIOVEDI’ 18/07/2024
Passato e Presente
Francesco Petrarca, il Canzoniere (650 ANNI DALLA MORTE 19 LUGLIO 1374)
Dalla metà del XIV secolo Francesco Petrarca inizia a ordinare le sue poesie in una sorta di libro lirico autobiografico: i Rerum Vulgarium Fragmenta - titolo originale del Canzoniere - andranno a costituire, composizione dopo composizione, una narrazione unitaria, che solo negli ultimi mesi della vita di Petrarca troverà un assetto definitivo. Una raccolta e un poeta al centro di “Passato e Presente”, riproposto giovedì 18 luglio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia (e in replica sempre su Rai storia il 19 luglio alle 6, alle 8.45 e alle 14.15) in occasione dei 650 anni della scomparsa, avvenuta il 19 luglio 1374. In studio, con Paolo Mieli, il professor Luciano Curreri.
L’opera comprende 366 poesie in volgare, il numero rappresenta i giorni di un anno bisestile, allegoricamente la durata di una vita umana. La prima parte è un monumento all'amore per Laura, la seconda una graduale rinuncia a quell'amore segnata dalla presenza sempre più ossessiva del pensiero della morte e del disagio della condizione umana consegnata al peccato da redimire attraverso il processo penitenziale.
a.C.d.C – L’epoca d’oro dei pirati dei Caraibi (bollino rosso)
Nel 1714, con la fine della guerra di successione spagnola, migliaia di marinai britannici si ritrovano disoccupati. Le loro licenze, le famose “lettere di corsa” che li autorizzavano, per volere reale, a essere corsari, non hanno più valore. Molti di loro scelgono allora di continuare comunque le loro azioni, anche contro la stessa flotta mercantile britannica. Nasce così l’epopea dei pirati dei Caraibi, raccontata dal professor Alessandro Barbero ne “L'epoca d’oro dei pirati dei Caraibi”, in onda da giovedì 18 luglio alle 21.10 su Rai Storia, per il ciclo “a.C.d.C.”. Nella prima puntata ci si catapulta proprio alla fine della guerra tra Gran Bretagna e Spagna. Tutti i corsari utilizzati dalla marina inglese per attaccare gli Spagnoli rimangono nei Caraibi senza fonte di reddito. Esperti marinai, come Benjamin Hornigold, si danno alla pirateria, nascondendosi a Nassau, nelle Bahamas. Quando un’imponente flotta spagnola con un prezioso carico fa naufragio al largo della Florida, Hornigold si appropria del bottino. Ma il suo aristocratico rivale Henry Jennings ruba l’oro degli spagnoli e la nave dello stesso Hornigold. Gli acerrimi rivali sono ora pirati in guerra. A seguire, alle 22.10, si riparte proprio da Nassau che, grazie ai proventi del tesoro sottratto agli spagnoli, diventa una città in piena espansione. È governata dal pirata Benjamin Hornigold e dalla sua banda, e diventa presto la casa dell’aspirante pirata Anne Bonny. Il rivale Henry Jennings terrorizza il mare con il temibile Charles Vane. Ma dopo essere stato tradito dal governatore della Giamaica, anche Jennings deve rifugiarsi a Nassau. Hornigold approfitta dell'arrivo di Jennings per dichiarare Nassau una repubblica democratica dei pirati basata sulla libertà, l'uguaglianza e l'arricchimento. Il rifugio dei pirati nelle Bahamas cresce fino a diventare una repubblica indipendente ed egalitaria, aperta alle nuove leve della pirateria e del saccheggio.
VENERDÌ 19/07/2024
Paolo Borsellino, parole e silenzi (32° anniversario Via d’Amelio)
In occasione dell’anniversario della strage di via D’Amelio, in cui perse la vita il giudice Paolo Borsellino con i cinque uomini di scorta (Emanuela Loi, Walter Cosina, Agostino Catalano, Claudio Traina e Vincenzo Li Muli), Rai Cultura ripropone “Paolo Borsellino, parole e silenzi”, in onda venerdì 19 luglio alle 11.15 su Rai Storia, un racconto attraverso le parole del magistrato, nelle sue interviste rilasciate alla Rai. Un percorso di vita che è anche una riflessione sulla giustizia, sulla legalità, sulla lotta alla criminalità, che attraversa la stagione del pool antimafia di Palermo, gli anni in cui ha prestato servizio a Marsala, fino ai giorni drammatici successivi alla morte dell’amico Giovanni Falcone, a Capaci. La voce di Borsellino cambia nel tempo, prima racconta con giovanile entusiasmo i suoi successi professionali, poi diventa via via più polemica, quando denuncia mancanze e veleni all’interno delle procure, fino a farsi rotta di commozione e rassegnazione nei giorni prima della morte, quando il magistrato alterna le parole a lunghi silenzi. Paolo Borsellino aveva coscienza di essere nel mirino e non ha fatto nulla per nasconderlo, nelle ultime interviste, riuscendo però a tutelare le indagini su cui stava lavorando e a proteggere i suoi cari da un destino segnato. Di Alessandro Chiappetta, regia di Valentina Grassi.
Domenica Per - Il piede sulla luna - America pochi giorni prima dell'allunaggio (55° anniversario allunaggio)
Emanuela Lucchetti, dalla cornice del Planetario di Roma, ripercorre la storia delle missioni spaziali, con la astronoma Caterina Boccato. Venerdì 19 luglio alle 19.45 su Rai Storia viene riproposto il servizio di TV7 trasmesso il 18 luglio 1969 che racconta l’America pochi giorni prima dell’allunaggio
Passato e Presente
Falcone e Borsellino, l'impegno e il coraggio (32° anniversario Via d’Amelio)
Il 23 maggio 1992, la mafia uccide il giudice Giovanni Falcone, che stava per diventare Procuratore Nazionale Antimafia. Cinquantasette giorni dopo, il 19 giugno, Cosa nostra colpisce anche Paolo Borsellino, il magistrato che, con Falcone, aveva fatto parte del pool antimafia e costruito l'impianto del maxiprocesso di Palermo aperto nel 1986. La mafia non solo non è stata sconfitta, ma sferra il suo colpo più eclatante. In occasione del trentaduesimo anniversario della strage di Capaci, il professor Salvatore Lupo e Paolo Mieli dedicano all'impegno e al coraggio di Falcone e Borsellino questa puntata di "Passato e Presente" in onda venerdì 19 luglio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Con gli attentati di Capaci e via D'Amelio scompaiono i due magistrati simbolo della lotta alla mafia. Quella lotta che aveva attaccato frontalmente Cosa nostra, portato alla sbarra i vertici e condannato - il 20 gennaio del 1992 - trecentosessanta imputati. Per il Paese, scosso nel profondo, è il momento della presa di coscienza. Nel Duemila, Palermo adotta la Convenzione Delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata, un trattato transnazionale ratificato da centottantotto Stati. Con la Convenzione di Palermo, il pensiero di Giovanni Falcone e il lavoro da lui svolto con le cancellerie e le procure europee e internazionali, diventa il punto di partenza nella lotta alla criminalità organizzata.
Paolo Borsellino. Essendo Stato (32° anniversario Via d’Amelio)
Le parole pronunciate da Paolo Borsellino davanti al C.S.M. nello speciale “Paolo Borsellino. Essendo Stato”, scritto, diretto e interpretato da Ruggero Cappuccio, riproposto da Rai Cultura in occasione del 32° anniversario della strage di Via d’Amelio venerdì 19 luglio alle 21.10 su Rai Storia.
Il 31 luglio del 1988 il giudice viene convocato davanti al C.S.M. a causa delle interviste rilasciate ai quotidiani “La Repubblica” e “L’Unità”, nelle quali denunciava il preoccupante stato di smobilitazione del pool antimafia di Palermo. Borsellino, minacciato dall’ombra di imminenti provvedimenti disciplinari, parla per oltre quattro ore, dalle dieci alle quattordici, davanti al Consiglio Superiore, con straordinaria lucidità, condannando con forza l’inadeguatezza dei mezzi di contrasto attivati dallo Stato contro la Mafia. Il pomeriggio dello stesso giorno verrà ascoltato il giudice Falcone. Davanti al C.S.M. i due magistrati affrontano con chiarezza i delicatissimi temi inerenti l’assegnazione delle indagini, l’inserimento nel pool di nuovi giudici senza l’adozione di criteri di sicurezza, l’affidamento di procedimenti sulla criminalità mafiosa a magistrati estranei al pool. Dalle loro parole appassionate emergono i complessi scenari che fanno da sfondo alle indagini sul fenomeno mafioso, ma anche lo spirito di sacrificio di chi, pur accerchiato e consapevole delle occulte relazioni tra criminalità organizzata e Stato deviato, ha deciso di non arretrare.
Giovanni Falcone sarà ucciso quattro anni dopo quel 31 luglio, il 23 maggio 1992, nell’attentato di Capaci. Paolo Borsellino 57 giorni dopo di lui, in via D’Amelio, a Palermo.
Proprio su via D’Amelio, sull’ultimo secondo di vita di Paolo Borsellino, il 19 luglio del 1992, e sulle dichiarazioni al C.S.M., si concentra il lavoro di Cappuccio, che dilata questo singolare residuo di tempo in un intenso film documentario, attraverso anche il contributo di alcuni filmati della Rai.
"Paolo Borsellino Essendo Stato" offre ai telespettatori anche uno spaccato della vita del giudice palermitano sospeso tra la realtà urbana e l’armonia perduta della Sicilia. Il tritolo e l’infanzia, il palazzo di giustizia e la spiaggia, il campo di calcio dove giocava da ragazzo con Giovanni Falcone, costituiscono la narrazione visiva di Paolo Borsellino che ricostruisce la propria vita di uomo e di magistrato sul confine tra la vita e la morte.
'14-’18. GRANDE GUERRA CENTO ANNI DOPO
1916: morire a Verdun
Nel 1916, sul fronte occidentale, nella cittadina di Verdun, si combatte, tra l’esercito francese e quello tedesco, lo scontro decisivo per le sorti finali della Prima Guerra Mondiale. Lo racconta “’14-’18. GRANDE GUERRA 100 ANNI DOPO” - la serie prodotta da Rai Storia, presentata da Paolo Mieli, con la narrazione di Carlo Lucarelli e con la consulenza storica di Antonio Gibelli e Mario Isnenghi – in onda venerdì 19 luglio alle 22.10 su Rai Storia.
Il 1916 nasce all’insegna delle grandi illusioni, illusioni di una vittoria decisiva e della fine del conflitto. La conseguenza è una folle escalation di massacri e battaglie violentissime. La “guerra totale” è diventata realtà e il campo di battaglia di Verdun per dieci mesi sarà un buco nero che divorerà soldati, armi, trincee e animali, un vero e proprio inferno a cielo aperto. Proprio a Verdun, più che altrove, va in scena l’apocalisse della guerra nuova: 4 milioni di soldati coinvolti, oltre 700 mila morti.
SABATO 20/07/23
1969, niente come prima
Luglio (55° anniversario allunaggio)
I fatti più importanti del luglio 1969 raccontati attraverso i repertori e telegiornali Rai, e commentati da Mauro Canali, sono al centro dell’appuntamento con “1969, niente come prima”, in onda sabato 20 luglio alle 16.30 su Rai Storia. Il mese di luglio 1969 si apre il primo giorno con l'investitura come principe di Galles di Carlo d'Inghilterra, nel castello di Carnarfon. Il 3 luglio scoppiano tafferugli tra operai e forze dell'ordine in Corso Traiano a Torino, in appoggio agli scioperi della Fiat Mirafiori. E' il prologo dell'"autunno caldo". Il Cantagiro viene vinto da Massimo Ranieri con "Rose Rosse", bruciando “Acqua Azzurra, acqua chiara" di Lucio Battisti, che ha appena pubblicato il suo primo Lp. Ma il fatto centrale, l'evento che rimane nella memoria di chi l'ha vissuto, sono gli otto giorni che abbracciano l'impresa dell'Apollo 11, dal 16 al 24 del mese, che porta per la prima volta due uomini sul suolo lunare e un terzo a comandare il modulo Lunare. Gli occhi del mondo, tramite le telecamere e la rete dei satelliti della mondovisione, sono puntati il 16 luglio per il lancio da Cape Kennedy, in Florida, del Saturno V, il razzo vettore che porta il modulo Lem, con i tre astronauti a bordo - Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Michael Collins, tutti del 1930 - verso la Luna. La Rai, come tutte le televisioni del mondo, si è preparata da mesi a un evento di tale portata. Alle ore 19 del 20 luglio 1969, sul Primo Canale Tv, parte la sigla che apre le 25 ore di diretta non stop (che diverranno 28). Conduttori dallo studio 3 di via Teulada sono Andrea Barbato, Tito Stagno, Piero Forcella, affiancati dal professor Enrico Medi, luminare di fisica. Più di 19 milioni di italiani seguiranno gran parte delle 28 ore, e almeno 8 sono svegli quando, alle 4.57 (ora italiana), avviene il primo passo sulla luna del 39enne Neil Armstrong in diretta Tv.
I compleanni della Luna (55° anniversario allunaggio)
Alcuni delle principali interviste e dei programmi trasmessi in occasione degli anniversari dell’allunaggio: è “I compleanni della Luna” in onda sabato 20 luglio alle 19.30 su Rai Storia in occasione della ricorrenza dalla quale sono passati 55 anni. Si inizia con il 30° compleanno, con l’intervista di Fabrizio Del Noce a Neil Armstrong in una serata Tg1 "Che fine ha fatto la Luna".
Passato e Presente
Viaggio verso la Luna (55° anniversario allunaggio)
Siamo nel luglio 1969 quando Neil Armstrong e Buzz Aldrin fanno la prima storica passeggiata sulla Luna. La corsa che porta a quel traguardo comincia 12 anni prima, quando i Russi, in piena guerra fredda, mandano nello spazio lo Sputnik, il primo satellite artificiale. A “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda sabato 20 luglio alle 20.30 su Rai Storia, in occasione del 55° anniversario dell’allunaggio, Paolo Mieli e il professor Mauro Canali parlano della sfida tra URSS e USA, le due superpotenze che si sono contese il primato nella conquista dello spazio. In questa competizione, sono i sovietici ad aggiudicarsi i primi importanti risultati con l’invio nello spazio del primo essere vivente, la cagnetta Laika, e del primo uomo, il maggiore Yuri Gagarin. Ma saranno gli americani ad avere la meglio: nel 1968, infatti, grazie a ingenti investimenti, gli USA fanno compiere, per la prima volta, il giro della Luna a tre astronauti con la missione Apollo 8, per arrivare l'anno successivo sul suolo lunare con l’Apollo11.
Cinema Italia
Era d’estate
Quando i Carabinieri dell’Ucciardone scoprono che i vertici di Cosa Nostra hanno messo a punto un piano per eliminare Falcone, Borsellino e i loro famigliari, le forze dell’ordine decidono di trasferirli immediatamente sull'isola bunker dell’Asinara, per metterli al sicuro. Impossibilitati a lavorare e a proseguire le loro indagini, perché sprovvisti della documentazione necessaria, i due giudici si immergono in questa nuova quotidianità, ben isolati dal resto del mondo e controllati a vista dalle guardie. In attesa che il ministero fornisca le carte per continuare la stesura dell’ordinanza-sentenza del maxi processo, i due magistrati trascorrono un mese sull’isola tra notti insonni, sorrisi, scherzi, pensieri e preoccupazioni. Di Fiorella Infascelli, “Era d’estate” con Massimo Popolizio, Beppe Fiorello e Valeria Solarino, andrà in onda per il ciclo “Cinema Italia” sabato 20 luglio alle 21.10 su Rai Storia.
DOCUMENTARI D' AUTORE
Il paese perduto
Dialogo tra lo storico Ernesto Galli Della Loggia e un giovane regista, Manfredi Lucibello, ripercorrendo la storia d’Italia vissuta in prima persona dal secondo dopoguerra agli anni Dieci del Terzo Millennio. Di Manfredi Lucibello, “Il paese perduto” andrà in onda sabato 20 luglio alle 23 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”.