Donne e primedonne
Lady Travellers Gertrude Bell
ore 12:00
Lady travellers, donne viaggiatrici, è una serie storico-documentaristica che ricostruisce 6 imprese straordinarie condotte a cavallo tra '800 e '900
Soggetto donna. Festa della donna
RaiStoria ore 12:30
produttore esecutivo Sara Mariani - "Soggetto donna" ripercorre gli anni Settanta e il movimento di conquiste civili che li caratterizza
Lady Travellers Nellie Bly
ore 13:30
Lady Travellers è una serie storico-documentaristica che ricostruisce 6 imprese straordinarie condotte a cavallo tra '800 e '900 da donne viaggiatrici In questa puntata Nellie Bly, prima donna al mondo ad effettuare il giro del mondo in solitaria
Passato e presente
Rai3 ore 13:15 e RaiStoria ore 20:30
Il faticoso cammino attraverso il quale le donne italiane hanno cercato di ottenere un uguale trattamento rispetto agli uomini sul lavoro. Un percorso ricostruito da Paolo Mieli e dalla professoressa Silvia Salvatici a “Passato e Presente”, in onda lunedì 8 marzo alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Un passo importante è rappresentato dalla legge 903 del 9 dicembre 1977, fortemente voluta dall’allora ministro del Lavoro Tina Anselmi - primo ministro donna della repubblica italiana – che, allineando l’Italia alle nuove direttive europee, unificava gli uffici di collocamento e proibiva qualunque distinzione tra lavori maschili e lavori considerati tipicamente femminili. La legge estendeva il diritto al congedo parentale anche ai padri, tentando di innescare un processo di divisione dei compiti anche all’interno della famiglia. Un processo cheancora fatica a realizzarsi, malgrado negli anni ’90 una nuova legge - la legge 125 sulle “azioni positive” - abbia dato avvio a una serie di politiche attive che, superando la parità formale, agissero a favore del genere svantaggiato, le attuali discrepanze tra i due sessi in termini di salari e avanzamento di carriera mostrano che il cammino verso la parità non è ancora compiuto.
Passato e presente
RaiStoria ore 14:20
Maria Montessori, maestra di vita Da oltre un secolo Maria Montessori è tra gli scienziati italiani più conosciuti e celebrati all'estero. Le sue scoperte scientifiche e soprattutto i suoi studi in campo pedagogico hanno conosciuto una diffusione straordinaria: scritto nel 1909, "Il metodo della pedagogia scientifica" è stato tradotto in tutte le lingue e applicato nelle scuole di tutto il mondo. Un personaggio tratteggiato dalla professoressa Valeria Paola Babini con Paolo Mieli in questa puntata di "Passato e Presente". In primo piano aspetti poco noti del suo percorso di vita, a partire dagli anni della formazione e delle scelte che la portano a diventare medico, psichiatra, docente di antropologia all'Università di Roma, prima dell'affermazione in campo pedagogico. Ne emerge anche una figura di primo piano del femminismo, impegnata nelle attività sociali e vicina al mondo della politica. Dopo l'ascesa di Mussolini, Maria Montessori avrà un rapporto difficile con il fascismo: i contrasti la porteranno a lasciare l'Italia nel 1933 e a viaggiare in molti Paesi, dove diffonderà la sua teoria educativa. Dalla fine della seconda guerra mondiale fino alla morte, avvenuta nel 1952, si impegnerà senza sosta per l'affermazione del proprio metodo educativo.
La lunga marcia
RaiStoria ore 16:45
Di Piero Badaloni - Nella prima guerra mondiale molte donne in Italia, si misero al servizio del Paese in vari modi. Molte altre subentrarono agli uomini inviati al fronte, nelle campagne e nelle fabbriche. Ma al termine del conflitto c'è stato un riconoscimento dallo Stato per il loro impegno e per i sacrifici affrontati? Il Parlamento sentenziò che le donne dovevano riprendere la loro vita domestica, ridando agli affetti familiari la loro indiscussa preminenza. In tante non si arresero e cominciarono una lunga marcia per conquistarsi una parità di diritti con gli uomini. Ci vollero però decenni e un'altra geurra mondiale per ottenere il dirittto al voto. Attraverso le storie di alcune figure rappresentative del mondo femminile laico e cattolico, spesso poco conosciute, il documentario ricostruisce questo faticoso cammino.
#maestri
RaiStoria ore 17:45
#maestri dall'8 al 13 marzo conduce Edoardo Camurri. Di Edoardo Camurri, Michele De Mieri, Alessandro Garramone, Luca Cambi,Tommaso Franchini, Massimiliano Griner. Coordinamento editoriale Anna Lisa Guglielmi. A cura di Arianna Ciulla. Produttore esecutivo Germana Mudanò. Regia Claudio Del Signore. - #maestri è un programma realizzato in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, ogni giorno due lezioni rivolte a tutti gli studenti degli istituti superiori, con maestri d'eccellenza, accademici e grandi divulgatori, introdotti ed interrogati da Edoardo Camurri. Arte, scienza, letteratura, educazione civica, informatica, ma anche cucina, musica, teatro e cinema..
Volere votare
RaiStoria ore 18:25
di Giovanni Paolo Fontana Regia di Fedora Sasso Produttore esecutivo Sara Mariani - Nel referendum del 1946 le donne votano e vengono votate per la prima volta in Italia. Toccanti le testimonianze di donne che hanno vissuto in prima persona quel momento storico.
Donna che lavora. Lavorare per il pubblico
ore 19:00
Regia di Ugo Zatterin, Giovanni Saldi, 1959
Franca Valeri. La signorina snob
ore 19:30
Regia di Pierluigi Castellano - Gli shetch, le battute sarcastiche ed ironiche nello stesso tempo, l' intelligente comicita' della grande artista, in un lungo excursus di importanti trasmissioni televisive Poltronissima, Le Divine , Eva ed io , Sabato Sera, Studio Uno, Milleluci, Speciale per Noi
La Primadonna. Emma Carelli
RaiStoria ore 21:10
Grande soprano, diva assoluta del Teatro d’opera di inizio ‘900, grande interprete della Tosca, acclamata nei Teatri lirici d’Italia, Europa e Sudamerica, stimata da Caruso, Toscanini, D’Annunzio. Ma esclusa dalla società dello spettacolo e degli uomini. Nella Giornata internazionale della donna Emma Carelli è la protagonista del film documentario “La prima donna” di Tony Saccucci, prodotto da Istituto Luce-Cinecittà in collaborazione con Teatro dell’Opera di Roma, in onda lunedì 8 marzo alle 21.15 su Rai Storia per il ciclo “Italiani”. Esaltata per il suo talento e osannata dal pubblico, Emma Carelli – che nella ricostruzione ha il volto di Licia Maglietta – viene estromessa e poi annientata da una società che non poteva accettare, all’epoca, che una donna potesse primeggiare. Dopo grandi successi come soprano, con le sue doti di imprenditrice diventa la direttrice del Teatro Costanzi di Roma, occupandosi ogni anno di mettere in cartellone spettacoli importanti. Emancipata e indipendente, è sposata con Walter Mocchi, il quale per anni si occuperà della gestione dei teatri e degli allestimenti in Sudamerica. Le cose, però, a un certo punto cambiano: Emma si impegna su fronte dell’emancipazione femminile e del diritto al voto per le donne, e negli anni della Prima Guerra Mondiale Emma continua strenuamente a tenere aperto il teatro, a battersi per il lavoro e la dignità femminili. Ma non può durare. Il suo impegno e il suo successo iniziano a dare fastidio: negli anni Venti inizia a subire le gelosie dei colleghi uomini: le rivendicazioni femminili sono mal tollerate, l’autonomia della cantante eccessiva. Del suo "dossier" si occupa anche il capo del Governo, Benito Mussolini, che esercita pressioni sul Teatro Costanzi e fa seguire la Carelli dalla polizia segreta. L’epilogo è drammatico. Il teatro non riesce più a sostenersi economicamente, e alla Carelli viene tolta la direzione, in un tragico destino perde anche l’amore del suo compagno. Sola, derubata delle sue passioni e del suo lavoro Emma perde la vita in un incidente d’auto. Ad arricchire il racconto, le immagini e i documenti dell’Archivio Luce, spezzoni di film dell’epoca del Muto, e riprese al Teatro dell’Opera di Roma. “Italiani” è preceduto alle 21.10 dal filmato realizzato da Rai Storia per la Giornata Internazionale della Donna al Quirinale.
Senza distinzione di genere. Le Corti nel mondo
RaiStoria ore 22:45
Ogni Paese ha un suo sistema legislativo e un organo che si occupa di giudicarne le leggi. Stefania Battistini ha seguito la Presidente Marta Cartabia all'incontro tra giudici provenienti da tutte le corti supreme internazionali che ogni anno vengono ospitati dalla Yale Law School, in Connecticut. Studenti, accademici e giudici lavorano insieme e i loro contributi vengono raccolti in una pubblicazione dal titolo Global Constitutionalism Seminar. A raccontarlo è la professoressa della Yale Law School, Judith Resnik, promotrice e animatrice dell'evento. Durante il seminario i giudici discutono sul significato di uguaglianza oggi, un concetto che comprende anche le differenze sociali, di genere e di status e si interrogano sul ruolo delle corti supreme nelle diverse realtà. Ne parlano Rosalie Silberman Abella, della Corte Suprema del Canada, Lady Brenda Hale Presidente Corte Suprema del Regno Unito, Susanne Baer della Corte costituzionale federale tedesca, Helen Keller della Corte Europea dei Diritti Umani per la Svizzera, Ivana Jelić della Corte Europea dei Diritti Umani per il Montenegro, Daphne Barak-Erez della Corte Suprema di Israele, Meaza Ashenafi, Presidente Corte Suprema Federale dell'Etiopia e Solome Balungi Bossa della Corte Penale Internazionale dell'Uganda. Un momento di confronto importante per tenere alta l'attenzione sulle discriminazioni che le donne subiscono nelle diverse società e per continuare a discutere sul concetto di parità tra uomo e donna. Durante il reportage, Stefania Battistini ha incontrato anche Guido Calabresi, rinomato giurista italo-americano, giudice federale e professore emerito ed ex Preside della Yale Law School, per ricordare l'ammissione delle ragazze al college avvenuta del 1969, solo cinquant'anni fa. Un anniversario importante per una delle scuole di alta formazione più prestigiose degli Stati Uniti, l'università che ha formato molti presidenti e leader politici americani.
Il segno delle donne Adele Faccio
RaiStoria ore 23:15
Adele Faccio è stata militante del Movimento di Liberazione della Donna e parlamentare con il Partito Radicale dalla seconda metà degli anni '70. In prima linea nella battaglia contro l'aborto clandestino, è a lei che si deve la Legge 194, grazie alla quale oggi l'interruzione di gravidanza non è più né un reato né un rischio di vita per le donne. Per ottenere questo risultato, non ha esitato a farsi arrestare. Genovese, classe 1920, filologa di formazione e ribelle per passione, è stata una convinta sostenitrice della disobbedienza civile come l'arma più forte per il riconoscimento dei propri diritti. Era stata partigiana e, all'inizio degli anni '50, a Barcellona, si era unita alla Resistenza antifranchista catalana diventando editrice di una rivista clandestina. Raccontava che già da piccola, quando sua madre diceva "siete dei ribelli!", lei era felice, perché per lei quella parola voleva dire "due volte belli". La bellezza di un leader dai modi gentili che riusciva a farsi seguire pur restando un passo indietro.