Fra Pisa e la Sicilia
Soggetto donna. Donne e politica
RaiStoria ore 13:00
Passato e presente
Rai3 ore 13:15 e RaiStoria ore 20:30
L'imperatore Diocleziano. Gaio Aurelio Valerio Diocleziano si proclama imperatore davanti alle truppe il 20 novembre del 284 d.C., durante la crisi politica del III secolo, segnata da cinquant'anni di anarchia militare. A “Passato e Presente” - in onda lunedì 5 aprile alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia – Paolo Mieli, insieme a tre giovani storici, ne parla con il professor Umberto Roberto. Per gestire l'enormità dell'impero, Diocleziano fonda prima la diarchia, con il suo fedele compagno di battaglie Massimiano, e poi la tetrarchia con due cesari e due augusti. L’obiettivo è creare un potere che possa difendere l’impero sia dai nemici esterni che premono su vari fronti, sia dai nemici interni, i cristiani e i manichei. Diocleziano avvia numerose riforme fiscali e amministrative, ma dopo 21 anni al potere, nel 305, nel pieno del successo, abdica e si ritira a Spalato. Un gesto che resta un enigma per i suoi contemporanei.
Passato e presente
RaiStoria ore 14:20
Il santo Graal. Forse una pietra, un piatto o un calice, ma comunque un oggetto dotato di un potere straordinario, capace perfino di dare l'immortalità. E' il Santo Graal, uno dei più affascinanti miti del passato, che il professor Franco Cardini analizza con Paolo Mieli a "Passato e Presente". Il mito viene messo su carta per la prima volta dal poema Perceval o il Conte du Graal, dello scrittore francese Chrétien de Troyes, composto alla fine del XII secolo. Si tratta di un vero e proprio successo che verrà replicato con numerose varianti per tutto il Medioevo. Dopo qualche secolo di scarso interesse, se non di vero e proprio oblio, il tema del Graal torna alla ribalta con Richard Wagner e la sua opera Parsifal. Ma come nasce il mito del Graal? E perché è definito santo? Qual è il significato più attendibile di questa antica leggenda che tra poemi rivisitazioni e mistificazioni arriva intatto con il suo mistero fino ad oggi?
Pasqua. Riti e tradizioni
RaiStoria ore 15:00
Festa Barocca, uomo in rappresentazione
RaiStoria ore 15:45
Di Folco Quilici (1982) - Il grande patrimonio di uno stile e di un'epoca in una serie in sei puntate, con la consulenza artistica di Paolo Portoghesi e Luca Quattrocchi. Premio della Critica televisiva Italiana (1983).
Italiani. Fernando Aiuti
RaiStoria ore 16:45
La storia professionale e personale, le sfide e le battaglie di Fernando Aiuti, medico, infettivologo che ha legato per sempre il suo nome alla battaglia contro l`AIDS raccontata dalle immagini ma anche attraverso i ricordi dei familiari, le testimonianze di colleghi e i pazienti..
#maestri
RaiStoria ore 17:40
Rai3 e Rai Storia, #maestri dal 5 al 9 aprile
La guerra segreta. Il maestro del D Day
RaiStoria ore 18:30
Di Serena Davies - Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale l agente segreto del Mi6 Juan Pujol, nome in codice Garbo, riuscì a mettere in piedi un'intricatissima rete di agenti tramite i quali passava ai tedeschi informazioni false e sbagliate. Nel 1944 l'agente Garbo e i suoi agenti costituiranno una parte essenziale nell'operazione di depistaggio sul luogo esatto dello sbarco in Normandia.
Viva la storia Combattere
RaiStoria ore 19:30
Storia delle nostre città. Pisa
RaiStoria ore 21:10
È impossibile guardare Pisa senza gridare al miracolo. Sarà per via di quella Torre Pendente che sta su senza neanche sapere come o per quella scenografica piazza talmente bella da esser stata chiamata Piazza dei Miracoli. Pisa, la città dove ovunque si respira l’antica gloria di una città che per secoli si è contesa con Genova, Venezia e Amalfi il ruolo di Repubblica Marinara più prestigiosa è la protagonista di “Storia delle nostre città”, in onda in prima visione lunedì 5 aprile alle 21.10 su Rai Storia. Ancora oggi nella città sono evidenti i segni di quel passato leggendario: dal Duomo al maestoso Battistero, fino al Palazzo dei Cavalieri progettato dal Vasari. Ma la storia di è Pisa talmente “tanta” e talmente antica che non si sa neanche chi le abbia dato i natali: forse gli etruschi, forse i greci, forse i liguri. Quello che si sa per certo, invece, è che è una città con una storia unica al mondo.
È l'Italia, bellezza! In Sicilia
RaiStoria ore 22:10
Romana, bizantina, araba, normanna: sono molte le anime della Sicilia, almeno quanto i popoli che vi si sono avvicendati. Le scopre Francesca Fialdini nell’ultima puntata di “È l’Italia, bellezza!”, il programma di Rai Cultura in onda lunedì 5 aprile alle 22.10 su Rai Storia. Civiltà diverse i cui stili artistici e architettonici si sono sovrapposti e poi assimilati vicendevolmente, dando vita a un esempio unico al mondo di “interscambio culturale”. È la formula che l’Unesco ha adottato per dare riconoscimento a quei luoghi che testimoniano, attraverso il proprio patrimonio storico e culturale, gli incontri felici tra genti di provenienze diverse. Uno di questi incontri fortunati si può apprezzare alla Villa Romana del casale a Piazza Armerina, nella provincia di Enna. Questa straordinaria area archeologica mostra, meglio di qualunque altra, l’armonioso connubio tra la civiltà romana e quella nordafricana del IV secolo. Il viaggio si sposta poi a Palermo. Panormos per i Greci, Panormus per i Romani, Balaarm per gli Arabi, Balermus per i Normanni. Sono stati proprio questi ultimi, in solo mezzo secolo di presenza, a scrivere le pagine più belle e originali dell’architettura medievale siciliana, riunendo l’oriente greco, l’occidente latino e l’arte islamica. Una delle più importanti trasformazioni di Palermo si deve al regno di Ruggero II, che fece della città una delle capitali più splendenti del Mediterraneo. Grandezza celebrata all’interno del Palazzo dei Normanni, ancora oggi cuore politico e amministrativo cittadino, ma già dalla sua prima fondazione castello fortificato e poi reggia pronta a ospitare nei secoli sovrani di ogni provenienza. Al suo interno si trova uno dei monumenti medievali più suggestivi e meglio conservati al mondo: la Cappella Palatina, con i grandiosi mosaici in stile greco bizantino che esaltano la magnificenza del re Ruggero, mentre i soffitti riproducono forme, geometrie e tecniche pittoriche arabe. Un’opera collettiva nata dall’incontro fra mosaicisti provenienti da Costantinopoli, artigiani islamici dell’Egitto, marmorai e scalpellini della Campania. Un viaggio in Sicilia non può ignorare l’Etna, il “vulcano femmina” che pare incarnare l’essenza tellurica di un’isola che lentamente cambia, senza mai smettere di essere sé stessa. Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco dal 2013, il vulcano più alto del Continente è anche uno dei più attivi del globo, nonché palestra di studio per generazioni di geologi e vulcanologi. Infine, l’arcipelago delle Eolie con il “vulcano maschio”, lo Stromboli, chiamato dagli eoliani semplicemente “Iddu”.
a.C.dC. Medioevo da non credere
RaiStoria ore 23:10
di e con Alessandro Barbero