Dalla Congiura di Catilina alla Festa della Repubblica
DOMENICA 30/05/2021
“Passato e Presente”: Carlo VIII in Italia
Le truppe di Carlo VIII, con la loro formidabile e sconosciuta artiglieria, nel febbraio 1495 conquistano il regno di Napoli. Una conquista che spaventa i potenti d’Italia timorosi di una completa egemonia francese sulla penisola. Una pagina di storia ripercorsa dal professor Alessandro Barbero con Paolo Mieli a “Passato e presente”, il programma di Rai Cultura in onda domenica 30 maggio alle 20.30 su Rai Storia. Carlo VIII rappresenta una minacciae il 31 marzo 1945 nasce a Venezia la Lega antifrancese. Ne fanno parte Venezia, Ludovico Sforza duca di Milano detto il Moro, il Papato, Ferdinando Il Cattolico re di Castiglia e Massimiliano I d'Asburgo assieme ad altri Stati italiani minori. Il comando è affidato a Gian Francesco III Gonzaga, marchese di Mantova. Il suo mandato è quello di cacciare per sempre i Francesi dall'Italia. A Fornovo, vicino Parma, la battaglia decisiva. Dopo una giornata di scontri violentissimi, che causano tremila morti, re Carlo, nonostante la schiacciante superiorità numerica degli italiani, riesce a lasciare con le sue truppe l’accampamento e a tornare in Francia. Malgrado questo esito, la campagna di Carlo VIII lancia all’Europa un segnale preciso: l’Italia, con tutte le sue ricchezze, è mal difesa, e davanti a un nemico ben armato potrebbe diventare terra di conquista.
“Binario Cinema”: Natalie Portman è “Jackie”
Sono trascorsi solo sette giorni dall’assassinio di John Fitzgerald Kennedy a Dallas. La moglie “Jackie”, nonostante il trauma e il dolore provocati dall’evento, riesce a trovarela forza per rilasciare una lunga intervista a Theodore H. White per Life: in questo modo, il mondo interoavrà la possibilità di comprendere chi sia statorealmente suo marito e ilsignificato profondo della sua Presidenza.Il Premio Oscar Natalie Portman fa rivivere “Jackie” nel film diretto daPablo Larrain, in onda domenica 30 maggioalle 21.10 su Rai Storiaper il ciclo “Binario Cinema”.
LUNEDI’ 31/05/2021
“Passato e Presente” Apartheid: una pagina di storia sudafricana
Il termine Apartheid indica il sistema di segregazione razziale utilizzato - ufficialmente a partire dal 1948 - dal governo del Sudafrica per mantenere separata e sottomessa la maggioranza nera del paese. Dal 1910 in poi, una minoranza bianca ha detenuto il potere e gestito la totalità delle risorse di un territorio tra i più ricchi del pianeta, costringendo i neri ai lavori più umili. Una situazione analizzata da Paolo Mieli e dalla professoressa Anna Maria Gentili a “Passato e Presente”, in onda lunedì 31 maggio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.
L’apartheid è un sistema basato sulla disuguaglianza, che la maggioranza nera della popolazione è stata costretta a subire per quasi tutto il XX secolo, mentre le proteste delle associazioni antiapartheid venivano represse nel sangue e i loro leader incarcerati o uccisi. È solo dopo la liberazione del leader storico dell’opposizione nera, Nelson Mandela, nel 1990 e con la sua elezione a Capo di Stato nel 1994, che l’Apartheid viene finalmente abolita.
Catilina, cronaca di una congiura: un tragico scontro
Negli ultimi anni della Repubblica, Roma presenta una scena politica particolarmente violenta. Le conquiste in Africa e in Oriente hanno sconvolto lo scenario sociale. Grandi quantità di schiavi sono affluite in Italia, provocando un crollo del costo del lavoro, l’impoverimento della classe media e lo sviluppo del latifondo. La battaglia politica tra la nobiltà, che controlla il Senato, e la plebe, che ha diritto di veto sulle leggi, si è fatta molto dura. I “patres”, i nobili, vogliono conservare i loro privilegi, i “populares” chiedono la distribuzione delle terre demaniali e la mitigazione dei debiti. Nel 63 a.C. questo scontro sfocia in un tentativo di colpo di stato. Il protagonista si chiama Lucio Sergio Catilina. A duemila anni di distanza, attraverso un’attenta ricostruzione dei fattie un confronto con le fonti storiche, Cristoforo Gorno rilegge questa pagina di Storia in “Catilina, cronaca di una congiura” in onda in prima visione lunedì 31 maggio alle 21.10 su Rai Storia.
Gli storici latini definiscono Catilina intelligente e audace, ma anche ma pieno di vizi, crudele e perverso. Anche se è di origine nobile, si è più volte candidato al consolato, la massima magistratura romana, per la fazione dei populares, ma le ripetute sconfitte, causate da brogli e accuse varie, lo spingono ad organizzare una rivolta armata contro l’ordine costituito. Il suo antagonista si chiama Marco Tullio Cicerone. Viene dalla provincia, ma si è distinto nei tribunali per la sua arte oratoria e ha fatto una brillante carriera politica che lo ha portato al vertice della Repubblica come console. Anche se non è nobile, è diventato l’alfiere della fazione dei patres, l’aristocrazia senatoriale. Con le sue mosse astute, le straordinarie orazioni e la forza delle legioni, Cicerone sventa la congiura di Catilina, che trova la sua tragica fine in una battaglia senza speranza. Ma sono tanti gli interrogativi che ancora ruotano attorno a questo evento che, per la sua forza drammatica e la statura dei suoi protagonisti, è diventato il modello narrativo per i racconti delle congiure e dei piani eversivi futuri.
“Italia. Viaggio nella bellezza” L’eredità immateriale dei giochi tradizionali
Dal Lancio del Maiorchino a Novara di Sicilia, al gioco del Pallone del Bracciale di Treia, nelle Marche, fino ad arrivare al Zugo de l’Ovo di Sezano, in Veneto: giochi che affondano le loro radici in tempi antichi, e che grazie alla costanza e alla passione delle loro comunità vengono ancora praticati e insegnati alle nuove generazioni. Un’eredità immateriale raccontata da “Il patrimonio in gioco. L’eredità immateriale dei giochi tradizionali” di Brigida Gullo con la regia di Eva Frerè, in onda lunedì 31 maggio alle 22.10 su Rai Storia per la serie “Italia. Viaggio nella bellezza”. Il racconto prende il via dalTocatì di Verona, il Festival Internazionale dei Giochi in Strada, un evento speciale, una festa, un’Olimpiade dei giochi tradizionali. Dalla prima edizione, nel 2002, Tocatì, ha coinvolto molte realtà ludiche arrivando a ospitare, nelle giornate del festival, 50 giochi tradizionali italiani, europei ed extraeuropei per un totale di circa 300 giocatori. Un impegno che non si esaurisce nell’organizzazione e nello svolgimento dell’evento, ma che si traduce nell’opera minuziosa di ricerca e studio dei giochi tradizionali, portata avanti dall’Associazione Giochi Antichi nata contemporaneamente al Festival. E l’Italia, capofila di una iniziativa che vede la partecipazione di altri cinque Paesi europei, ha inviato all’Unesco la candidatura per l’iscrizione del Tocatì al registro delle buone pratiche di salvaguardia del patrimonio immateriale. Il gioco tradizionale è memoria, tradizione, linguaggio, è una grammatica universale, uno spazio che consente l’incontro del passato con il presente e come tale va infatti considerato patrimonio universale da proteggere e preservare per le future generazioni. Tra coloro che intervengono nella puntata ci sono Valentina Lapiccirella Zingari, coordinamento patrimonio culturale immateriale AGA; Giorgio Paolo Avigo, Presidente AGA; Giuseppe Giacon, Vicepresidente AGA; Leandro Ventura, direttore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, Gherardo Ortalli, storico del Medioevo e direttore della collana di storia del gioco «Ludica».
MARTEDI’ 01/06/2021
“Passato e Presente” la storia di Gorbaciov: la fine di un “impero”
L’11 marzo 1985 l’Unione Sovietica ha un nuovo leader, il primo leader sovietico a esser nato dopo la Rivoluzione d’Ottobre: si chiama Mikhail Gorbaciov. Un personaggio analizzato dal professor Adriano Roccucci con Paolo Mieli a “Passato e Presente” in onda martedì 1 giugno alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Le due parole d’ordine del suo piano di riforma sono “Perestrojka” e “Glasnost”, ossia “Ristrutturazione” e “Trasparenza”, a fronte di un Paese in crisi, soffocato da burocrazia, dogmatismo ideologico e corruzione. L’apertura all’Occidente, uno dei tratti distintivi della politica di Mikhail Gorbaciov, a partire dall’incontro con Margaret Thatcher nel 1984, un anno prima di essere eletto segretario generale, e nello specifico la sua capacità di instaurare rapporti politici e umani con Ronald Reagan, condurrà a una serie di accordi per la limitazione delle spese militari, contribuendo indirettamente al crollo del muro di Berlino e alla fine della Guerra Fredda. Ma il suo piano di riforme non dà i risultati sperati. Nell’URSS della perestrojka le merci e i beni di consumo scarseggiano; le Repubbliche Sovietiche vogliono e ottengono l’indipendenza. Il 25 dicembre 1991 Mikhail Gorbaciov, dopo un fallito golpe ai suoi danni, si dimette dalla carica di presidente: è la fine del suo progetto di riforme, e la fine di un impero.
“Edizione Straordinaria” Un documentario di Walter Veltroni per Rai Cultura
Un racconto emotivo dell’Italia e del mondo attraverso le edizioni straordinarie dei notiziari Rai, dal 1954 ad oggi, nel mondo sospeso dalla Pandemia. È il documentario di Walter Veltroni “Edizione straordinaria” che Rai Cultura propone martedì 1 giugno alle 21.10 su Rai Storia. In primo piano, i momenti esatti in cui gli italiani hanno appreso i grandi eventi che cambiato il corso della storia contemporanea, fissati dalle immagini giunte da tutto il mondo, tramite i circuiti dell'informazione internazionale, e per questo divenute simboliche per il Paese e gli italiani. Un approfondito lavoro di ricerca negli archivi Rai, nel rispetto della prima versione della notizia data ai telespettatori, consente di far rivivere quell'impatto emotivo, anche a chi non l'ha vissuto, scoprendo, in controluce, i cambiamenti tecnici e di linguaggio dei mass media. Una ricostruzione emozionante del lato tragico della Storia - il terrorismo, la mafia, le guerre, le sciagure naturali - ma anche i momenti della libertà riconquistata, le grandi scoperte scientifiche, insomma, tutte quelle notizie che hanno portato speranza o smarrimento, che hanno sorpreso o indignato.
Maxi. Il grande processo alla mafia
È il 10 aprile 1986, quando i due boss Pippo Calò e Tommaso Buscetta si trovano faccia a faccia ad accusarsi reciprocamente dei delitti più efferati: è il momento più caldo dell'intero Maxiprocesso alla Mafia. Uno scontro al centro di “Faccia a faccia”, terzo appuntamento con la serie “Maxi. Il grande processo alla mafia”, in onda martedì 1 giugno alle 22.40 su Rai Storia.
Pippo Calò accusa l'ex amico di essere inaffidabile, puntando sulle sue infedeltà coniugali; Tommaso Buscetta reagisce sottolineando le contraddizioni di Calò, imputandogli la sparizione dei suoi due figli e parlando di un delitto rimasto dell'ombra di cui sostiene sia il responsabile. È un duello teatrale, un incontro tra due uomini d'onore che sono cresciuti insieme, e che sono stati divisi dalla ferocia dei Corleonesi. Pippo Calò è passato dalla loro parte, Tommaso Buscetta è stato costretto a scappare. Tutta l'aula coglie l'importanza del momento, e il processo vive una delle giornate decisive. Franco – il giornalista protagonista della fiction che accompagna la ricostruzione di quei giorni - racconta nei telegiornali il confronto, anche se la sua vita è avvolta da turbamento e preoccupazione, la stessa che avvolge l'aula nei giorni successivi, quando arriva un altro pentito, Salvatore Contorno. In dialetto stretto, con un linguaggio colorito e tanta rabbia in corpo, anche lui svela i retroscena di delitti efferati e racconta del fallito attentato ai suoi danni. Gli avvocati, provando a difendersi sostenendo l'inattendibilità del pentito, cercando in tutti i modi di mettere in difficoltà l'accusa, sono pronti a sfruttare ogni occasione per interrompere il dibattimento.
MERCOLEDI’ 02/06/2021
L'Italia della Repubblica: l’alba della Repubblica
Le tappe fondamentali che dalla caduta del fascismo, il 25 luglio 1943, hanno portato alla nascita della nostra Repubblica, il 2 giugno 1946: le ripercorre il documentario di Clemente Volpini, introdotto da Paolo Mieli, “L’Italia della Repubblica. L’alba della Repubblica”, in onda mercoledì 2 giugno alle 15 su Rai Storia. Il 2 giugno 1946 venticinque milioni di italiane e italiani vanno al voto per l’Assemblea Costituente e per il referendum istituzionale che dovrà decidere fra Repubblica e Monarchia. La Corte di Cassazione rende noti i risultati definitivi del referendum: Repubblica 12.717.923 voti (54,3 per cento), Monarchia 10.719. 284 voti (45.7 per cento). Viene ufficialmente proclamata la Repubblica. La guerra, il risorgere della politica e l’entusiasmo per la vittoria della repubblica rivivono nei ricordi del Presidente Emerito Giorgio Napolitano, intervistato nel “faccia a faccia” condotto da Michele Astori. La puntata si avvale inoltre del contributo degli storici Davide Grippa e Angelo Ventrone.
2 giugno '46: il giorno che divenne festa. La “fondazione” della Repubblica
Memorie, ricordi, celebrazioni della giornata fondativa della Repubblica Italiana, il 2 giugno 1946. Quel giorno gli italiani, e per la prima volta le italiane, vennero chiamati alle urne per decidere tra Repubblica e Monarchia e per eleggere i rappresentanti dell'Assemblea costituente che avrebbe scritto la nuova Costituzione. A raccontare quelle settimane sono la Radio della Rai e i cinegiornali: un periodo che Enrico Salvatori ricostruisce in “2 giugno '46: il giorno che divenne festa” in onda, mercoledì 2 giugno alle 16 su Rai Storia. Sancita la Repubblica con il conteggio dei voti l'11 giugno e partito per l'esilio il "re di maggio" Umberto II, l'Assemblea si riunisce per la prima volta il 25 giugno 1946.
Passato e Presente” la nascita della Repubblica con Paolo Mieli e la professoressa Insolvibile
È dal 1944, a guerra ancora in corso, che in Italia si discute della questione istituzionale; se il Paese, cioè, debba continuare ad essere una monarchia o diventare una repubblica. I partiti che formano il Comitato di Liberazione Nazionale chiedono al re Vittorio Emanuele III di abdicare, per la troppa contiguità avuta con il regime fascista durante il ventennio. A sorpresa è Palmiro Togliatti, appena tornato in Italia dall’Unione Sovietica, a proporre di rimandare la questione istituzionale a dopo la fine della guerra. È la cosiddetta “svolta di Salerno”.Al termine del conflitto si discute se a decidere tra monarchia e repubblica debba essere un referendum a suffragio universale o l’Assemblea costituente, il primo parlamento dell’Italia libera che ha il compito di redigere la nuova Costituzione. Alla fine, prevale l’idea di De Gasperi, che vuole un referendum da tenersi nello stesso giorno in cui si elegge l’Assemblea costituente. La data scelta è il 2 giugno.La nascita della Repubblica è al centro dell’appuntamento con “Passato e Presente”, in onda mercoledì 2 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. In studio con Paolo Mieli la professoressa Isabella Insolvibile.
Quel giorno l’89 per cento degli italiani aventi diritto si reca alle urne per votare. Lo spoglio delle schede è lungo e tormentato, ma alla fine la repubblica prevale con oltre 12 milioni e 700 mila voti, due milioni più della monarchia. Una contestazione sul meccanismo di conteggio dei voti crea un contrasto tra la monarchia e il governo; e rischia anche di esasperare le forti divisioni presenti nel paese, soprattutto tra nord e sud. Il 13 giugno, per evitare ulteriori lacerazioni, il re Umberto II decide di lasciare il paese per l’esilio, senza però riconoscere formalmente la repubblica.
L’Italia è una Repubblica –
Ore 21.10 In occasione del 75° anniversario della nascita della Repubblica Italiana, Rai Cultura presenta "L'Italia è Repubblica". Un "viaggio per immagini" che attraversa i momenti salienti della nostra storia repubblicana: dall'Assemblea Costituente all'inchiesta di Mani Pulite, dall'entrata in vigore della moneta unica europea alle sfide del nuovo millennio.
Volere Votare: le donne al voto
Nel 1946 le donne votano e vengono votate per la prima volta in Italia. A settantacinque anni dal ritorno delle votazioni amministrative e dal referendum Monarchia - Repubblica, “Volere Votare”,in onda mercoledì 2 giugno alle 21.20 su Rai Storia ripercorre quei mesi con la storica Patrizia Gabrielli e con le testimonianze di donne che hanno vissuto in prima persona quel momento storico. Sono Piera Agliardi, classe 1915; Lula Tonini, classe 1923; Liliana Pellegrino, classe 1926; Vincenza Cupini, classe 1922; Marisa Rodano, classe 1921, Assunta Almirante, classe 1925 e Vittorina Sedda, classe 1913: italiane che, ancora oggi emozionate per aver vissuto il primo voto del 1946, trasmettono un entusiasmo e una gioia per quel diritto-dovere conquistato, che dovrebbe far riflettere le generazioni di oggi.
L’Italia della Repubblica: “Costruire la Repubblica”
Nella storia d’Italia il 25 giugno 1946 è una data memorabile, quel giorno d’estate si aprono i lavori della Costituente: un’Assemblea, eletta da milioni d’italiani e italiane, che ha il compito di scrivere una nuova Costituzione per la neonata Repubblica. Il 15 luglio in seno all’Assemblea costituente viene scelta la “commissione dei 75” che avrà il compito redigere il testo della carta costituzionale da sottoporre poi al giudizio dell’Assemblea. La Commissione si dividerà in tre sottocommissioni: Diritti e doveri dei cittadini, Organizzazione costituzionale dello Stato, Rapporti economici e sociali.Lo racconta “L’Italia della Repubblica. Costruire la Repubblica” di Clemente Volpini, in onda mercoledì 2 giugno alle 22.10 su Rai Storia.Ospite di Michele Astori, in studio, Giuliano Amato,vicepresidente della Corte costituzionale.
La Costituzione fu il frutto di un equilibrato compromesso tra le principali forze politiche che conobbe anche momenti difficili come nel caso dell’art.7 (patti lateranensi e concordato). Il 22 dicembre 1947, con 453 voti favorevoli e 62 contrari, dopo 170 sedute, l’Assemblea Costituente approva la Costituzione repubblicana, che entrerà in vigore il 1° gennaio 1948.
La puntata, introdotta da Paolo Mieli, ospita anche il contributo dello storico Paolo Pombeni e di Livia Turco, Presidente della Fondazione Nilde Iotti. Ma il racconto dà voce anche ai protagonisti dell’epoca, in interviste di repertorio delle Teche Rai. Protagonisti e testimoni come Oscar Luigi Scalfaro, Nilde Iotti, Filomena Delli Castelli, Teresa Mattei, Giorgio La Pira, Leonetto Amadei, Giovanni Leone, Lelio Basso, Vittorio Foa, Walter Binni e Jader Jacobelli.
GIOVEDI’ 03/06/2021
“Passato e Presente” l’operazione Dynamo: l’“inferno” di Dunkerque
Nel maggio del 1940 l’esercito anglo francese è in crisi. I Nazisti con un attacco improvviso e portentoso hanno invaso l’Olanda e il Belgio, e marciano spediti verso Parigi. Migliaia di soldati inglesi e francesi si trovano chiusi in un angolo a Dunkerque, città portuale francese sulla Manica. Davanti hanno i nazisti, alle spalle il mare. Churchill, nuovo primo ministro inglese, ordina la ritirata. Inizia così l’operazione Dynamo, raccontata dal professor Giovanni Sabbatucci con Paolo Mieli a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda giovedì 3 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Numerose navi inglesi partono da Dover per imbarcare i soldati, ma ci sono molti problemi: prima di tutto i bombardamenti dell’aviazione nazista dal cielo; poi le maree, che non permettono alle navi di grosso tonnellaggio di giungere fino a riva in alcune ore del giorno. Nonostante queste enormi difficoltà si riescono a mettere in salvo in Inghilterra oltre 300.000 uomini. Un successo. E lo sarà a tal punto che ancora oggi quella che di fatto è stata una ritirata, viene celebrata dagli inglesi come una vittoria sul campo di battaglia.
“a.C.d.C.”e la vera storia dei Cavalieri Templari. La caduta dell’Ordine
In una delle più grandi operazioni di polizia di tutta la storia, all’alba di venerdì 13 ottobre 1307 tutti i Templari di Francia vengono arrestati per ordine del re Filippo IV. Le gravissime accuse di eresia e idolatria fanno parte di un piano spregiudicato del sovrano francese per sopprimere l’Ordine e appropriarsi delle sue ricchezze. Lo racconta l’ultimo appuntamento con “a.C.d.C. La vera storia dei cavalieri templari”, in onda giovedì 3 giugno alle 21.10 in prima visione su Rai Storia, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero.
Ferro e sangue. La guerra dei Trent’anni che devastò l’Europa: la forza dell’Impero
Nel 1630 l’Imperatore del Sacro Romano Impero, Ferdinando II è deciso a ristabilire la fede cattolica nel Vecchio Continente e a rendere assoluto il suo potere. Vuole formare un Parlamento eletto dai principi tedeschi che includa gli ambasciatori di tutto il mondo e firmare un accordo di pace con la Francia. Comincia da qui il racconto di “La forza dell’impero”, della serie del ciclo “a.C.d.C”, “Ferro e sangue - La guerra dei 30 anni che devastò l'Europa”, in onda giovedì 3 giugno alle 22:10 su Rai Storia con l’introduzione del professor Alessandro Barbero. La Francia, però, conduce un doppio gioco: firma il trattato di pace con l’imperatore e al contempo sovvenziona l’esercito svedese che è pronto ad andare in soccorso dell’ultima roccaforte protestante che l’imperatore vuole attaccare, Magdeburgo. La città viene rasa al suolo perché le truppe svedesi tardano ad arrivare ma in seguito il Re di Svezia, Gustavo Adolfo, sconfigge le truppe di Ferdinando II facendo della Svezia una grande potenza europea pronta a conquistare la Germania. L’imperatore è nel suo momento più buio e le sorti della guerra sono appese a un filo.
VENERDI’ 04/06/2021
“Passato e Presente” torna al 1944: Roma Città Liberata
Nel pomeriggio del 4 giugno 1944 le truppe della Quinta Armata dell’esercito americano entrano a Roma e pongono fine ai 271 giorni di occupazione nazifascista. Un’occupazione che aveva fatto conoscere alla popolazione civile le esperienze peggiori della Seconda guerra mondiale: la fame, le privazioni, le violenze, la morte. I romani vivono finalmente un momento che aspettavano da mesi. A “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda venerdì 4 giugno alle ore 13.15 su Rai 3 e alle ore 20.30 su Rai Storia, il professor Umberto Gentiloni ripercorre, insieme a Paolo Mieli, le tappe principali dell’avvicinamento degli Alleati alla capitale e della Liberazione di Roma.
A partire dal 22 gennaio del 1944, con lo sbarco di Anzio, gli angloamericani avevano cercato di aggirare le forze nemiche e raggiungere rapidamente le mura della città eterna. Ma a causa delle incertezze dei vertici militari e della resistenza dei nazisti bisognerà attendere mesi prima che ciò avvenga. Mesi di lotte al fronte e nelle retrovie, dove si fa strada la lotta partigiana. L’arrivo degli Alleati viene ripagato da un’accoglienza calorosa ma non da parte di tutti, come rivelano le testimonianze dell’epoca alle quali viene data voce nel corso della puntata. I bombardamenti subiti per mesi dalla popolazione civile hanno disseminato lutti e la convivenza con un nuovo esercito si rivela subito difficile in tempi di miseria.
SeDici Storie
Su Rai Storia (canale 54) Giovanni Borghi e Giovanni Michelucci
L’imprenditore Giovanni Borghi e l’architetto Giovanni Michelucci: due grandi nomi protagonisti di “SeDici Storie”, la nuova serie di Rai Cultura in onda in prima visione venerdì 4 giugno alle 21.10 su Rai Storia.
Giovanni Borghi nasce a Milano nel 1910. Comincia a lavorare da ragazzo nell'azienda fondata dal padre Guido, costituitasi, nel 1943, in una società per azioni con sede a Comerio. Nel dopoguerra Borghi assume la direzione della società che, trasformatasi in Società Industrie Refrigeranti Ignis, diventa agli inizî degli anni Cinquanta la più importante in Italia, e tra le maggiori di Europa, per la produzione di elettrodomestici, soprattutto frigoriferi. Dopo aver ulteriormente ampliato la gamma della produzione, cede nel 1972 la Ignis alla Philips. Nominato Cavaliere del lavoro nel 1961, muore a Comerio nel 1975. Tra gli intervistati, il figlio Guido Borghi ed Emanuela Scarpellini, professore ordinario di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Studi storici dell'Università degli Studi di Milano.
Giovanni Michelucci è un architetto italiano. Nasce a Pistoia 1891. Dopo alcune notevoli costruzioni di ville (villa Valiani a Roma, 1930; partecipazione al concorso del "Giardino italiano"), affronta i problemi di un'architettura rispondente a esigenze sociali più vaste fino a vincere con A. Susini ed E. Fuselli il concorso per il piano regolatore di Pistoia. Tra le opere degli anni successivi: la Borsa merci di Pistoia (1950); la Cassa di Risparmio a Firenze (1957); la chiesa di Larderello (1959); la chiesa di S. Giovanni Battista (Autostrada del Sole, vicino a Firenze, 1964), nella quale è evidente l'abbandono dei principî razionalistici che avevano retto le sue prime creazioni. Michelucci ha insegnato nelle università di Firenze e Bologna edal 1983 ha dato vita insieme a Guido De Masi (1942-1993) alla Fondazione Michelucci, centro di elaborazione sistematica delle correnti urbanistiche moderne. Tra le onorificenze ricevute, quella di 1966 Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana, di Medaglia d'oro ai benemeriti della scuola della cultura e dell'arte nel 1972, di Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana nel 1986. Tra gli intervistati, Andrea Aleardi, architetto, direttore Fondazione Giovanni Michelucci, Aldo Frangioni, ex sindaco di Fiesole, Claudia Conforti, storica dell’architettura Università di Tor Vergata.
’14-’18: la grande guerra cento anni dopo. L’attacco: la guerra ha inizio
La mattina del 4 agosto 1914 le truppe tedesche passano la frontiera del Belgio. È l’inizio del primo conflitto mondiale che raggiungerà in un lampo il cuore dell’Europa, rappresentato dalla Francia. Lo racconta “’14-’18: la grande guerra cento anni dopo”, presentata da Paolo Mieli, con la conduzione di Carlo Lucarelli e la consulenza storica di Antonio Gibelli e Mario Isnenghi, in onda venerdì 4 giugno alle 22.10 su Rai Storia. L'attacco, deciso seguendo il piano Schlieffen, avviene violando la neutralità del Belgio e scatenando in tal modo l’intervento della Gran Bretagna. L’armata tedesca, che secondo i piani avrebbe dovuto raggiungere e annientare Parigi in sei settimane, il 7 settembre viene fermata in un feroce combattimento sulla Marna. La guerra lampo voluta dai tedeschi lascia il posto alla lunga e logorante guerra di posizione.
SABATO 05/06/2021
“Passato e Presente” la guerra dei 6 giorni: l’attacco israeliano
Alle 7.45 della mattina del 5 giugno 1967, l’aviazione israeliana bombarda a sorpresa le basi aeree egiziane, distruggendone quasi completamente la flotta aerea. Piste di decollo e le stazioni radar sono messe fuori uso. A poche ore di distanza la stessa sorte tocca alle basi siriane. Un blitz raccontato dalla professoressa Alessandra Tarquini e da Paolo Mieli “Passato e Presente” in onda sabato 5 giugno alle 20.30 su Rai Storia. L’attacco preventivo israeliano, guidato dal generale Moshe Dayan, dà inizio a una fulminea operazione militare che sarà ricordata come la “Guerra dei sei giorni”. Un conflitto lampo che, oltre a stravolgere gli equilibri del Medio Oriente, cambierà lo sguardo del mondo su Israele e imporrà all’attenzione generale l’esistenza di una “questione palestinese”.
A “Cinema Italia” il caso Cucchi “Sulla mia pelle”
Il racconto degli ultimi giorni di vita di Stefano Cucchi, arrestato per possesso di stupefacenti a Roma, e morto in ospedale 7 giorni dopo, il 22 ottobre 2009, a soli 31 anni, quando era ancora in stato di detenzione. E’ il film di Alessio Cremonini “Sulla mia pelle”, in onda sabato 5 giugno alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Cinema Italia”. Tra gli interpreti, Alessandro Borghi, Jasmine Trinca, Max Tortora.
Documentari d’autore “Esuli. L’ambiente”
Un documentario è dedicato a tutte quelle situazioni in cui il degrado ambientale, l'inquinamento e la povertà delle risorse hanno determinato per centinaia di comunità l'impossibilità di garantirsi mezzi di sostentamento nei propri territori. E’“Esuli. L’ambiente” di Barbara Cupisti, in onda in prima visione assoluta per il ciclo “Documentari d’autore” sabato 5 giugno alle 22.50 su Rai Storia, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente.