L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Da Giovanna d'Arco a Steve Jobs

DOMENICA 03/10/2021

Omaggio a Steve Jobs. I grandi discorsi della Storia e Jobs vs Gates

“Stay hungry, stay foolish”: in occasione dei dieci anni dalla morte del visionario fondatore della Apple Steve Jobs, Rai Storia ripropone il celebre discorso rivolto ai diplomati della Stanford University all’interno della puntata de “I grandi discorsi della storia”, il programma con Aldo Cazzullo dedicato alle parole degli uomini che hanno reso il futuro “presente”, in onda domenica 3 ottobre alle 15.00 su Rai Storia. A seguire, “Genius” racconta la competizione tra due geni, Steve Jobs e Bill Gates, che con le loro intuizioni e le loro aziende, la Apple e la Microsoft, non solo hanno fatto progredire il settore dell’informatica, ma hanno anche modificato radicalmente le abitudini della società contemporanea.

Passato e Presente. Alle radici dell'immigrazione

Quando è iniziata l’immigrazione straniera di massa verso l’Italia? È la domanda al centro del programma di Rai Cultura “Passato e Presente” in onda domenica 3 ottobre alle 20.30 su Rai Storia. La professoressa Silvia Salvatici e Paolo Mieli ripercorrono la storia dell’immigrazione in Italia. Il fenomeno dura da almeno mezzo secolo, con una enorme crescita negli ultimi venticinque anni. Alla fine degli anni Sessanta si insedia in Sicilia una folta comunità di pescatori e braccianti tunisini. Le forti tensioni sociali nate da quella prima immigrazione portano ai primi interventi legislativi in tema di cittadinanza e ai primi respingimenti. Nel 1988 l’uccisione a Villa Literno del bracciante sudafricano Jerry Masslo segna la nascita dei movimenti antirazzisti in Italia. L’ondata di emigranti dall’Albania alla fine del comunismo, il cui simbolo è la nave Vlora e le sue 10mila persone arrivate al porto di Bari nell’agosto 1991, segna l’inizio di una nuova fase migratoria e un mutamento profonda nella percezione che gli italiani hanno degli immigrati.

Binario Cinema. Big Eyes         

Fine anni ’50. Margaret lascia il marito e decide di trasferirsi a San Francisco con la figlia Jane, sfidando tutte le regole della società dell’epoca. Donna forte e carismatica, con un enorme talento per la pittura, raffigura nei suoi dipinti personaggi con enormi occhi. Opere che raggiungeranno un enorme e inaspettato successo rivoluzionando l’arte americana degli anni ’60 e che Walter Keane, nuovo marito di Margaret, spaccerà per proprie, dando vita a una delle più leggendarie frodi artistiche della storia dell’arte. Margaret però non si darà per vinta… Tratto da un’incredibile storia vera, con Amy Adams, Christoph Waltz, regia di Tim Burton, “Big eyes” andrà in onda per il ciclo “Binario cinema” domenica 3 ottobre alle ore 21.10 su Rai Storia.

LUNEDI’ 04/10/2021

Passato e Presente. L’infanzia abbandonata

L’abbandono dei bambini è un fenomeno che ha accompagnato la storia dell’umanità. Nell’antica Roma il pater familias poteva rifiutare il neonato ponendolo fuori dalla porta di casa. Con il cristianesimo, pur diffondendosi una concezione sacra dell’esistenza, che coinvolge l’infanzia, il fenomeno non si ferma. Ora è sui sagrati delle chiese che vengono abbandonati i figli “reietti”, nella speranza che i religiosi li accolgano. Per salvarli dalle intemperie e dagli animali all’inizio del XII secolo viene inventato lo strumento della ruota, che consente la consegna in incognito dell’infante all’istituto di assistenza. Nel 1198, Papa Innocenzo II impianta la ruota degli esposti all’ospedale di Santo Spirito a Roma. Ma il fenomeno non si blocca, anzi sempre più genitori disperati delegano alla ruota i figli che non possono mantenere. La fortuna di questo strumento declina e alla fine del 1800 è soppresso in tutta Italia. La professoressa Vittoria Fiorelli e Paolo Mieli raccontano la storia dell’infanzia abbandonata e dei “figli della Madonna”, come venivano chiamati gli esposti assistiti nella Santa Casa dell’Annunziata a Napoli, a “Passato e Presente”, in onda lunedì 4 ottobre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Storia delle nostre città. Pisa

È impossibile guardare Pisa senza gridare al miracolo. Sarà per via di quella Torre Pendente che sta su senza neanche sapere come o per quella scenografica piazza talmente bella da esser stata chiamata Piazza dei Miracoli. Pisa, la città dove ovunque si respira l’antica gloria di una città che per secoli si è contesa con Genova, Venezia e Amalfi il ruolo di Repubblica Marinara più prestigiosa è la protagonista di “Storia delle nostre città” in onda lunedì 4 ottobre alle ore 21.10 su Rai Storia. Ancora oggi nella città sono evidenti i segni di quel passato leggendario: dal Duomo al maestoso Battistero, fino al Palazzo dei Cavalieri progettato dal Vasari.

Ma la storia di è Pisa talmente “tanta” e talmente antica che non si sa neanche chi le abbia dato i natali: forse gli etruschi, forse i greci, forse i liguri. Quello che si sa per certo, invece, è che è una città con una storia unica al mondo.

I Siti Italiani del patrimonio mondiale Unesco. Interscambio culturale

Dalla Villa romana del Casale di Piazza Armerina, con i suoi mosaici realizzati da maestranze presumibilmente africane, alle straordinarie espressioni dell’arte bizantina che caratterizzano il sito di Ravenna; dai monumenti e siti espressione del potere Longobardo in Italia all’ibridismo artistico e culturale della Palermo arabo-normanna sino all’intreccio di stili e culture rappresentato dal Castel del Monte di Federico II di Svevia. Esempi di sincretismo culturale, una peculiarità della nostra Penisola segnata da tracce artistiche esemplari e uniche, inserite, in parte, nella lista dei beni UNESCO e al centro del documentario in onda lunedì 4 ottobre alle 22.10 su Rai Storia. Il continuo incontro di civiltà e scambio di influssi culturali ha segnato la nostra Penisola già alle soglie dell’epoca storica: dall’incontro fra la civiltà greca e quella etrusca, o a quella fenicio-punica con la civiltà nuragica. Un sincretismo proseguito in epoca romana, che si è poi alimentato con la dissoluzione dell’Impero e l’innesto nelle vicende italiane delle culture cosiddette barbariche del nord Europa, prima, e delle civiltà bizantina e islamica dall’Oriente, poi. Per la sua posizione geografica al centro del Mediterraneo e per le peculiarità delle sue vicende storiche, l’Italia può davvero essere considerata una rappresentazione eccezionale del sincretismo culturale.

MARTEDI’ 05/10/2021

Tornano i "#maestri" con Edoardo Camurri

Su Rai3 e su Rai Storia i protagonisti del sapere,arte, scienza, letteratura, educazione civica, ma anche linguistica, educazione digitale, musica, teatro e cinema

Riparte "#maestri", il programma di Rai Cultura, realizzato all’interno della collaborazione tra Rai e Ministero dell’Istruzione, per fornire strumenti didattici digitali di supporto all’insegnamento scolastico, in onda dal lunedì al venerdì a partire da martedì 5 ottobre, alle 15.25 su Rai3 e alle 17.50 su Rai Storia.  Una conversazione didattica disegnata da Edoardo Camurri con protagonisti della cultura e grandi divulgatori scientifici seguita da una lezione frontale di accademici di tutte le discipline scolastiche: parlare e dar corpo all’idea che “la scuola e il sapere siano innanzitutto un esercizio di libertà”. Maestre e maestri portano la scuola a casa con due lezioni ogni giorno per 55 puntate – fino al 18 dicembre - rivolte agli studenti degli istituti superiori e a tutti gli spettatori che pensano, insieme a Gianni Rodari, che “Quel che non si sa è sempre più importante di quel che si sa già”.

Tutte le puntate saranno disponibili sui siti di RaiPlay, Rai Cultura e Rai Scuola anche suddivise per materie.

Passato e Presente. La cultura italiana e l’America

Negli anni ’30 del ‘900, malgrado il fascismo faccia di tutto per ostacolare la circolazione di opere letterarie che non corrispondono ai modelli indicati dal regime, in Italia si diffondono i libri di molti autori statunitensi. Ne parlano Paolo Mieli e il professor Lucio Villari a “Passato e Presente”, in onda martedì 5 ottobre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. La febbrile opera di traduzione di letterati come Elio Vittorini e Cesare Pavese trova terreno fertile tra i lettori italiani, che rimangono affascinati dal desiderio di libertà e dall’ anticonformismo che promana da queste pagine. Nasce in questi anni il “mito americano”, che si consoliderà nel dopoguerra, quando saranno gli autori della beat generation, portati in Italia da Fernanda Pivano, a influenzare i lettori e gli scrittori italiani.

Il Segno delle Donne” Giuliana De Sio è Liala, “intervistata” da Elena Stancanelli

Autrice di oltre 80 libri che solo in Italia hanno venduto più di 10 milioni di copie,è stata una delle scrittrici più apprezzate del suo tempo. Amalia Liana Cambiasi Negretti, in arte Liala – alla quale dà voce e volto Giuliana De Sio nella conversazione “impossibile” con Elena Stancanelli – è la protagonista di “Il segno delle donne”, la coproduzione Rai Storia – Anele, che Rai Cultura propone martedì 5 ottobre alle 21.10 su Rai Storia.

Giuliana De Sio fa rivivere il carattere e la personalità della scrittrice rispondendo alle domande di Elena Stancanelli con parole realmente usate da Liala in lettere, diari, colloqui con giornalisti e discorsi pubblici, portati alla luce dagli autori, con la consulenza della storica Silvia Salvatici.

Per ripercorrere le tappe della sua vita e della sua carriera, il racconto da immagini inedite, filmati di repertorio e interviste a testimoni illustri, come la nipote Donata Bellani, lo scrittore Tony Golia, il saggista e drammaturgo Luca Scarlini e la linguista Patrizia Violi.

Nata a Carate Urio (Como) nel 1897, Amalia Liana Cambiasi Negretti inizia a scrivere nel 1931 dopo la precoce morte del grande amore della sua vita, il marchese e ufficiale della Regia Aeronautica Vittorio Centurione Scotto. Lo pseudonimo Liala lo deve a Gabriele D'Annunzio, il quale volle darle un nome che contenesse ortograficamente il termine “ala”. Il grandissimo successo incontrato dai suoi romanzi fino ai nostri giorni è dovuto a una straordinaria abilità nel maneggiare gli stereotipi del romanzo di consumo, creando intricanti trame narrative inserite in una scenografia abbagliante, con elementi raffinati e personaggi bellissimi, atletici. Nonostante le numerose critiche che sono state mosse alla sua opera, i suoi meccanismi narrativi hanno influenzato la letteratura rosa fino ai grandi best seller dei nostri giorni e le sue storie hanno accompagnato l'evoluzione dei costumi delle donne italiane per più di cinquant'anni.

SeDici Storie. Seveso e Laura Conti, e il sequestro di Terrazzano del 1956

Seveso e Laura Conti, e il sequestro Terrazzano del 1956: personaggi e avvenimenti ripercorsi da “SeDici Storie”, in onda martedì 5 ottobre alle 21.10 su Rai Storia. Laura Conti, medico milanese, ambientalista, scrittrice e appassionata divulgatrice di tematiche ecologiche e di salvaguardia dell’ambiente. è scomparsa nel 1993 e ha vissuto una vita di impegno politico e civile. Militante fin da giovanissima nelle fila del PCI, nel 1944 viene arrestata durante una riunione con altri studenti antifascisti della facoltà di medicina e resterà prigioniera per un anno in un campo di concentramento tedesco. Specializzata in traumatologia, ha lavorato a lungo per l’Inail ed è stata consigliera regionale per la regione Lombardia durante gli anni del disastro di Seveso, dando un grande contributo durante la gestione della contaminazione da diossina, la prima grande emergenza ambientale che l’Italia ha vissuto. Ha pubblicato 26 libri tra saggi e romanzi e girato centinaia di scuole per spiegare ai ragazzi come funzionano il corpo umano e il nostro ecosistema. Conti è tra i fondatori di Legambiente ed è stata anche deputata e membro della commissione agricoltura dal 1987 La raccontano la sociologa del Centre National de la Recherche Scientifique in Francia, Laura Centemeri, la giornalista Barbara Bonomi Romagnoli e l’ambientalista Massimo Serafini. 
A seguire, la storia del sequestro di Terrazzano e di Sante Zennaro, che risale al 10 ottobre del 1956: il sequestro di 94 bimbi e 3 maestre della scuola elementare di Terrazzano, una frazione di Rho alle porte di Milano. A ricostruirlo i fatti sono due degli ex alunni della scuola, Renata De Angeli ed Enrico Mantegazza, ripresi dalle cineprese della Rai che quel giorno hanno filmato i momenti decisivi delle sei ore di terrore vissute da un’intera comunità alle prese con i due giovani fratelli Arturo ed Egidio Santato che chiedevano denaro ed incolumità minacciando di far esplodere l’edificio. La finestra della piccola scuola diventa così il diaframma tra la follia dei due fratelli e la piazza del paese che reclama i suoi figli innocenti e la sera del 10 ottobre il telegiornale nazionale della Rai racconterà la vicenda con la cronaca di Elio Sparano come se fosse una vera diretta televisiva. "I bambini sono tutti salvi", grida un carabiniere alle 16.55, ma a terra rimane un cadavere, quello di Sante Zennaro, un ragazzo di 22 anni originario del Polesine che, in un momento di distrazione dei malviventi, si è introdotto nell’aula del sequestro con una scala da fienile. Un fuoco incrociato tra la polizia e i due aguzzini ha stroncato quel moto di coraggio, quel giovane che voleva intervenire prima che la situazione precipitasse. Un gesto istintivo e generoso premiato con la medaglia d’oro al valore civile. Una memoria che dura ancora oggi grazie alle immagini in pellicola, le foto dell’Archivio Publifoto di Intesa Sanpaolo e i racconti dei protagonisti. 

MERCOLEDI’ 06/10/2021

A “Passato e Presente” gli Enemy Aliens: gli stranieri in terra nemica

Allo scoppio della Prima guerra mondiale emerge la questione degli stranieri residenti in terra nemica: tutti quei civili originari di paesi dello schieramento opposto, che si trovano improvvisamente nella condizione di Enemy Aliens: nemici in Patria, soggetti dai quali guardarsi e, potenzialmente, difendersi. Ne parlano la professoressa Daniela Caglioti e Paolo Mieli a “Passato e Presente”, in onda mercoledì 6 ottobre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Per affrontare questo problema gli Stati, sia europei che extra-europei, adottano una serie di provvedimenti che vanno dal semplice controllo, alla confisca dei beni, fino alla detenzione e all’internamento in appositi campi di concentramento. Una pratica che continua, assumendo forme coercitive ancora più drammatiche, anche nel secondo conflitto mondiale, mentre risultano vani gli sforzi per approvare una convenzione che metta gli Enemy Aliens al riparo da violenze e persecuzioni.

Italiani: Donne scienziate tra '800 e '900. La Rivoluzione delle Medichesse: Giuseppina Cattani e Anna Kuliscioff

Via alla nuova serie in onda per il ciclo “Italiani”, come di consueto introdotta da Paolo Mieli, dedicata alle scienziate italiane dalla fine dell'Ottocento all'immediato periodo successivo al secondo conflitto mondiale. Ogni puntata racconta la vita di due studiose che, pur tra enormi difficoltà legate alle contingenze sia storiche che particolari dovute alla condizione della donna, hanno raggiunto risultati scientifici eccellenti in differenti zone della Penisola.

Il primo appuntamento, firmato da Guendalina Biuso, in onda in prima visione mercoledì 6 ottobre alle 21.10 su Rai Storia, è dedicato a due donne tanto coraggiose e rivoluzionare da imporsi nel difficile e ristretto mondo accademico della medicina: Anna Kuliscioff e Giuseppina Cattani. Entrambe condivisero un primato importante: Anna Kuliscioff fu la prima donna laureata in medicina all’università di Napoli nel 1885, allo stesso modo Giuseppina Cattani fu la prima donna laureata in medicina all’università di Bologna nel 1884. Le loro vite legate da importanti e comuni amicizie, si sono spesso intrecciate, condividendo gli ideali rivoluzionari attraverso l’impegno politico e sociale. Col tempo seguiranno strade diverse. Mentre Anna non rinuncerà mai ai suoi impegni politici in difesa delle classi più deboli, Giuseppina lascerà molto presto l’impegno politico per abbracciare totalmente la ricerca scientifica e l’insegnamento.

Conosciuta soprattutto come la signora del socialismo italiano per i suoi ideali politici, di Anna Kuliscioffsono invece spesso ignorati i suoi studi di medicina e la sua attività di dottoressa dei poveri. Nata in Russia nel 1854 a Moskaja Cherson, in un’agiata famiglia di mercanti ebrei, viene incoraggiata sin dall’infanzia a coltivare gli studi. Gli studi di filosofia a Zurigo le permetteranno di coltivare gli ideali nascenti del socialismo, dirigendo tutta la sua attenzione, verso i problemi politici e sociali delle disuguaglianze di genere e di classe. Durante la fuga in Svizzera conoscerà il grande amore della sua giovinezza, il giovane rivoluzionario romagnolo Andrea Costa, da cui nascerà la figlia Andreina. Nonostante una vita travagliatissima, fatta di continue fughe, arresti e processi sommari, decide di iscriversi, nel 1882, alla facoltà di medicina in Svizzera (riuscirà a iscriversi in Italia all’Università di Napoli solo due anni dopo). Nel frattempo, a Torino conosce Cesare Lombroso, a Pavia frequenta il laboratorio di Camillo Golgi (futuro Premio Nobel), inizia a studiare la febbre puerperale che mieteva vittime soprattutto nelle donne delle classi povere, a Milano inizia la relazione con Filippo Turati filosofo e fondatore del partito dei lavoratori italiani.

Ma la carriera e gli studi devono proseguire: Anna si scontra con una burocrazia universitaria chiusa e stagnante e dovrà faticare molto contro i pregiudizi di gran parte del mondo accademico, per il solo fatto di essere donna, autonoma, e politicamente impegnata.

Per questi motivi, subisce molte umiliazioni ogni volta che si vede respingere la domanda per accedere alla tesi di laurea. Il 27 novembre del 1886 raggiunge il suo traguardo laureandosi a Napoli. Ma la sua carriera di medico durerà appena 4 anni. Nel 1890 lascerà per sempre gli ospedali per dedicarsi a tempo pieno alla politica. Il 7 gennaio del 1912 fonda la rivista bimestrale «La Difesa delle Lavoratrici», in perfetta continuità con le idee e gli intenti che l’hanno da sempre accompagnata. Morirà nella sua casa a Milano il 29 dicembre del 1925.

Giuseppina Cattani nasce a Imola il 26 marzo 1859 in una famiglia assai modesta; il padre sarto e la madre e la sorella sono levatrici. Nella sua casa di origine, la mamma e la sorella Augusta fanno nascere i bambini. Tra le tante partorienti c’è proprio la Kuliscioff che diede alla luce, proprio lì in quella casa, sua figlia Andreina, figlia di Andrea Costa imolese anche lui e grande amico di Giuseppina Cattani. Anche per la Cattani, la politica e la ricerca scientifica sono due grandi passioni, ma non coincidono nei tempi, piuttosto si passano il testimone: l’attivismo politico viene accantonato con l’iscrizione al corso di laurea in medicina all’università Alma Mater di Bologna.

Nel 1884 si laurea con lode, con una tesi importante stampata e presentata addirittura prima ancora della sua laurea, alla Reale Accademia dei Lincei, una delle Accademie scientifiche più prestigiose e conosciute dell’epoca. la Cattani ha appena venticinque anni, e già inizia a farsi notare e conoscere a livello europeo. Nel 1889 a Bologna nei laboratori diretti dal professor Tizzoni, isola, in coltura, il bacillo tetanico individuando, per la prima volta, le famose spore del tetano e un anno dopo scopre la tossina proteica tetanica vera responsabile della malattia. Il passo successivo che compie è la messa a punto di un siero antitetanico largamente impiegato in Italia, soprattutto fra i soldati durante la Prima guerra mondiale. Come medico e scienziata ha dovuto combattere affinché i suoi meriti, fossero riconosciuti non solo all’estero, ma anche nei luoghi dove ha sempre operato con risultati importanti: rimarrà sempre assistente e quella cattedra non le verrà mai concessa.

Morirà ad Imola il 9 dicembre del 1914. Giuseppina Cattani è stata la prima donna laureata in medicina all’Università di Bologna.

Storie della tv. Gino Bramieri, l’arte di far ridere

Il racconto della vita artistica (in gran parte svolta in televisione) di un attore comico e brillante: è Gino Bramieri il protagonista di questo appuntamento, firmato da Roberto Fagiolo, con “Storie della TV”, la serie Rai Cultura, realizzata con la consulenza e la partecipazione di Aldo Grasso, docente e autore della storia della Televisione Italiana, in onda mercoledì 6 ottobre alle 22.10 su Rai Storia. Il suo formidabile dimagrimento, avvenuto sotto gli occhi dei telespettatori, non altera la sua carica comica, portata in numerosi programmi televisivi, da “L’amico del giaguaro” a “Tigre contro tigre”. Intervengono nella puntata Gustavo Verde, Maurizio Porro, Gianfranco Jannuzzo, Vito Molinari.

GIOVEDI’ 07/10/2021

Passato e presente. 150 ore per il diritto allo studio

La conquista delle “150 ore” rappresenta una tappa fondamentale per la realizzazione del “diritto allo studio” sancito dagli articoli 3, 33 e 34 della Costituzione. Grazie agli accordi raggiunti dalle rappresentanze di categorie, negli anni ’70 alle masse operaie, ma anche bracciantili e impiegatizie, è concesso di usufruire di un monte ore retribuito per frequentare corsi pubblici, ottenere i diplomi della scuola dell’obbligo, acquisire competenze specifiche o anche solo per migliorare la propria cultura. A “Passato e Presente”, in onda giovedì 7 ottobre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, la professoressa Simonetta Soldani e Paolo Mieli ripercorrono tutte le tappe di una battaglia di civiltà che ha consentito a centinaia di migliaia di studenti-lavoratori, spesso adulti e spesso semi-analfabeti, di tornare sui banchi di scuola, elevando così i livelli essenziali di istruzione nel nostro Paese e spronando molti insegnanti a sperimentare metodi didattici alternativi.

a.C.d.C.
1590-1643 Per la fede e per il trono. Alle origini dell’Europa moderna. Lo scoppio della guerra

Consolidato il suo potere, il giovane re Luigi XIII deve affrontare le tensioni politiche provocate dall’atteggiamento e dagli intrighi di sua moglie, Anna d’Austria, appartenente alla famiglia Asburgo, sovrani di Spagna e tradizionali nemici della Francia. Luigi XIII si affida alla machiavellica abilità del suo consigliere privato: Armand-Jean du Plessis, il cardinale Richelieu, per controllare la sua corte e sconfiggere i nemici esterni.  Il nuovo appuntamento con il professor Alessandro Barbero e con la nuova serie di “a.C.d.C”, “1590-1643 Per la fede e per il trono. Alle origini dell’Europa moderna” andrà in onda in prima visione giovedì 6 ottobre alle 21.10 su Rai Storia.

Donne nella storia. Giovanna D’Arco

Il professor Alessandro Barbero in “a.C.d.C” - in onda giovedì 6 ottobre alle 22.10 su Rai Storia - tratteggia il ritratto di una delle donne che si è resa protagonista nel corso della storia: Giovanna d’Arco. È uno dei personaggi femminili più affascinanti del passato, venerata come santa dalla Chiesa cattolica, ed eroina nazionale francese durante la guerra dei Cent’anni combattuta contro gli inglesi che la catturarono e mandarono al rogo.

VENERDI’ 08/10/2021

Passato e presente. Charles Lindbergh l'aviatore che trasvolò l'oceano

Charles Lindbergh entra nella leggenda nel 1927, quando, a 25 anni, a bordo di un piccolo monoplano, compie in solitaria un’impresa che non era mai riuscita a nessuno: la trasvolata dell’Atlantico, da New York a Parigi, senza scalo. Paolo Mieli e il professor Mauro Canali ripercorrono la vita di Charles Lindbergh a “Passato e Presente” in onda venerdì 8 ottobre alle 13.15 su Rai3 e alle ore 20.30 su Rai Storia.

La sua fama diventa planetaria, ispira racconti letterari e cinematografici. Lindbergh diventa una figura chiave nello sviluppo dell’aviazione commerciale americana. Le principali linee aeree se ne contendono la consulenza e il nome. Un nome che, nella primavera del 1932, con il rapimento e l’uccisione di suo figlio, Charles junior, di 20 mesi, si trasforma in un incubo. Lindbergh si trasferisce allora in Europa, dove diventa ambasciatore onorario nel settore aeronautico. In questa veste visita gli impianti della Luftwaffe, restando ammirato dall’efficienza e dal progresso tecnologico della Germania nazista. Al suo ritorno negli Stati Uniti, nel 1939, convinto della superiorità tecnica tedesca, si batte per il non intervento dell’America in guerra, entrando in polemica con l’amministrazione Roosevelt. La sua reputazione è ormai compromessa dal sospetto del tradimento e dalle accuse di filonazismo.

1940: Italia in guerra. Attacco alla Grecia

Il terzo e ultimo appuntamento con la serie “1940: Italia in guerra”, in onda venerdì 8 ottobre alle 21.10 su Rai Storia, affronta la guerra che l’Italia, dopo un celebre ultimatum al dittatore greco Metaxàs del 28 ottobre 1940, combatte contro la nazione ellenica. L’idea mussoliniana di “spezzare le reni alla Grecia” si scontra presto con la dura realtà: la resistenza greca e la progressiva disfatta dell’esercito italiano, che renderanno necessario l’intervento risolutivo della Germania. Tutto si conclude nell’aprile 1941: il fallimento della guerra italiana in Grecia mette la parola ‘fine alle velleità di una “guerra parallela”. Il racconto si svolge sulla base di documenti diplomatici custoditi presso il Ministero degli Affari Esteri, attraverso i diari e le testimonianze dei protagonisti di quei drammatici anni, le preziose Teche Rai e i contributi di importanti storici italiani e stranieri.

La via della guerra

I quattro anni che precedono l'inizio delle ostilità tra l'Italia e l'impero Austro-ungarico nella Grande Guerra, attraverso delle storie parallele di austriaci e italiani: li ripercorre “La via della guerra” in onda venerdì 8 ottobre alle 22.10 su Rai Storia. Si conclude con le prime battaglie tra i due Stati, appena dopo la data del 24 Maggio 1915. L'intento è quello di fornire agli spettatori, attraverso il racconto della vita di figure tra loro affini ma collocate su fronti opposti, una visione d'insieme delle ragioni e dei sentimenti che portarono alla guerra. L'utilizzo di storie individuali, quelle di figure trasversali per appartenenza sociale e consapevolezza degli eventi vissuti, ha lo scopo di coinvolgere gli spettatori in una narrazione avvincente, varia e ricca di elementi soggettivi. La natura dell'intero progetto è particolare per il suo approccio transnazionale: raramente è stato affrontato il tema della Prima guerra mondiale attraverso una narrazione che coinvolgesse in modo paritario ed uniforme entrambe le comunità coinvolte nello scontro.

SABATO 09/10/2021

Passato e presente. Sacharov lo scienziato del dissenso

Enfant prodige della fisica sovietica, nell’immediato dopoguerra Sacharov entra nel ristretto gruppo che lavora all’atomica sovietica. Un personaggio raccontato dal professor Marcello Flores e da Paolo Mieli a “Passato e Presente” in onda sabato 9 ottobre alle 20.30 su Rai Storia.

Per Sacharov inizia una carriera folgorante che lo porta nel 1953 ad entrare nella prestigiosa Accademia delle Scienze. Ma già alla fine degli anni Cinquanta, durante l’era Krusciov, Sacharov inizia a criticare la corsa agli armamenti e la mancanza di democrazia del sistema sovietico, diventando, nel decennio successivo, il simbolo del dissenso. Un compito, una ragione di lotta che non abbandonerà per il resto della sua vita e che gli farà ottenere, nel 1975, il premio Nobel per la Pace.

Cinema Italia. Rocco e i suoi fratelli

Rosaria, vedova del marito, decide di lasciare la Lucania e di trasferirsi a Milano con i suoi quattro figli, dove si è ben inserito ormai da tempo Vincenzo, il figlio maggiore, che sta per convolare a nozze con Ginetta. I quattro, grazie all’aiuto del fratello maggiore riescono a trovare in qualche modo il loro posto nella nuova realtà lombarda: Rocco inizia a lavorare in una lavanderia, Ciro diventa un operaio specializzato mentre il più piccolo, Luca, tenta di intraprendere la carriera da pugile. Tutto sembra procedere per il verso giusto ma l’arrivo di Nadia, avvenente prostituta, scompaginerà le loro vite. Soggetto di Luchino Visconti, Vasco Pratolini, Suso Cecchi d'Amico, dai racconti tratti de “Il Ponte della Ghisolfa” di Giovanni Testori, di Luchino Visconti. Con Alain Delon, Renato Salvatori, Annie Girardot, Paolo Stoppa, Claudia Cardinale e Corrado Pani, “Rocco e i suoi fratelli” andrà in onda per il ciclo “Cinema Italia” sabato 9 ottobre alle ore 21.10 su Rai Storia.

DOMENICA 10/10/2021

Documentari d’autore. Outside

La pena di morte, che per la nostra cultura giuridica è una punizione crudele e disumana, un omicidio di stato, è ancora prevista in 54 stati del mondo. “Outside” racconta la storia di quattro persone condannate a morte per un crimine che non hanno commesso e che hanno lottato per anni per provare la propria innocenza. Catapultati all’improvviso dentro un incubo da una giustizia imperfetta e sommaria, Susan, Peter, Sunny, Herman, non si sono rassegnati al loro destino e con incredibile forza d’animo e tenacia, dopo anni di lotte e il lungo calvario dei processi, sono finalmente riusciti ad uscire di prigione. In occasione della Giornata mondiale contro la pena di morte, “Outiside” di Marco Speroni andrà in onda per il ciclo “Documentari d’autore” domenica 10 ottobre alle ore 00.10 su Rai Storia.


 

 

 
 
 

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