L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Indice articoli

Nuove prime per Bizet e Rossini

Dopo l’inaugurazione con due recite sold-out di Aida, il secondo fine settimana del 100° Festival presenta due spettacoli al debutto: la classica Carmen secondo Franco Zeffirelli eIl Barbiere di Siviglia nella produzione di Hugo De Ana

La prima del capolavoro di Bizet comprende artisti internazionali come Margaine, De Tommaso, Schrott e Sicilia diretti dal M° Daniel Oren

Sabato col Figaro di Jenis grandi interpreti del Belcanto come Berzhanskaya, Siragusa, Pertusi e Lepore. Debutta nella sua città il giovanissimo direttore Alessandro Bonato

Accanto alle due nuove produzioni di Aida (in mondovisione Rai con una media di 1,8 milioni di spettatori) e Rigoletto (il prossimo 1° luglio), il 100° Festival offre un programma ricco comprendente altri 6 allestimenti fra i più amati dal pubblico negli ultimi trent’anni in un’ideale antologia della messinscena operistica all’Arena di Verona. Imprescindibile è la Carmen con cui Franco Zeffirelli debuttò in Anfiteatro nel 1995 curando regia e scene del capolavoro di Bizet, coi costumi di Anna Anni e le coreografie di El Camborio: nell’anno in cui ricorrono anche i 100 anni del maestro fiorentino, venerdì 23 giugno Fondazione Arena ripropone il suo spettacolo più classico, nel riallestimento completo del 2022 che ha realizzato diversi elementi scenografici che Zeffirelli all’epoca aveva soltanto disegnati. Il beniamino del Festival Daniel Oren dirigerà nel ruolo del titolo il mezzosoprano francese Clémentine Margaine (già applaudita all’inaugurazione del 99° Festival), Freddie De Tommaso, Mariangela Sicilia ed Erwin Schrott: sono solo le prime stelle di una locandina che comprende nelle sue 6 recite anche Anita Rachvelishvili, Vittorio Grigolo, Piotr Beczała e Luca Micheletti. Nei ruoli di fianco molti giovani artisti di talento, cui da sempre è attenta Fondazione Arena, come Sofia Koberidze, Cristin Arsenova, Didier Pieri, Jan Antem, Giorgi Manoshvili, Christian Federici. Sul palcoscenico rivive una Siviglia realistica, curata in ogni dettaglio come in un set cinematografico e popolata da oltre 400 fra mimi, comparse, Ballo (coordinati da Gaetano Petrosino), Coro (preparato da Roberto Gabbiani) e Orchestra areniani, con la partecipazione delle voci bianche A.LI.VE. (dirette da Paolo Facincani) e dei danzatori della Compañia Antonio Gades.

Sabato 24 giugno, a meno di 24 ore dal sipario gitano progettato per incorniciare Carmen, è la prima del Barbiere di Siviglia nel giardino da favola rococò ideato da Hugo De Ana nel 2006. L’allestimento, celebre per il suo labirinto mobile di siepi e per le grandi rose rosse di diverse fogge e dimensioni, incornicia le frizzanti gag e la brillante musica di Rossini, riportandolo in Anfiteatro come titolo di repertorio. Nel ruolo del titolo si alternano gli applauditi Dalibor Jenis e Nicola Alaimo, accanto a Vasilisa Berzhanskaya, Antonino Siragusa, Michele Pertusi. Come Bartolo Carlo Lepore si alternerà ad Alessandro Corbelli, mentre per una data Rosina e il Conte d’Almaviva saranno Marina Viotti e Dmitry Korchak. Completano il cast l’esperto Nicolò Ceriani e, al loro esordio, Marianna Mappa e Lorenzo Cescotti. Debuttante di rilievo è anche il M° Alessandro Bonato, ventottenne veronese, per la prima volta in Anfiteatro, alla guida di Orchestra e Coro della Fondazione Arena. 4 le rappresentazioni in totale, fino al 22 luglio.

«In questo Festival dal programma più ricco che mai – dichiara Cecilia Gasdia, Sovrintendente della Fondazione Arena di Verona – non poteva mancare Franco Zeffirelli, di cui festeggiamo i 100 anni. Proponiamo tre dei suoi spettacoli più riusciti e cominciamo da quello del suo esordio in Anfiteatro, quella Carmen che abbiamo ricostruito per omaggiarne l’originaria grandezza e bellezza. E il giorno dopo tocca a Hugo De Ana e al suo amatissimo Barbiere di Siviglia: un meccanismo perfetto, divertente e sempre rispettoso della drammaturgia rossiniana».

«Dalla prima di Aida, e ancora dai preparativi di molti mesi prima, non ci siamo mai fermati – conclude Stefano Trespidi, Vicedirettore Artistico. – I cast e i direttori di Carmen e Barbiere, che debuttano questo fine settimana in meno di 24 ore, testimoniano sia l’omaggio alla storia areniana più recente sia l’attenzione ai giovani, che hanno l’onore e l’onere di confrontarsi con l’Opera in questo nostro teatro unico. Aggiungo che questi artisti, per i rispettivi titoli, compongono i cast migliori al mondo».

L’eccezionalità di questa edizione si rispecchia anche nel parterre degli sponsor privati. Ai partner storici si aggiunge un folto numero di nuovi marchi. Tra gli sponsor di lungo corso Fondazione Arena di Verona desidera ringraziare in primis UniCredit, che vanta una longevità di collaborazione di oltre 25 anni, Calzedonia, Pastificio Rana, Volkswagen Group Italia, DB Bahn, RTL 102.5. Alla compagine degli official sponsor si aggiungono quest’anno Forno Bonomi,Metinvest/Saving Lives, Genny, che firma le nuove divise del personale adibito all’accoglienza del pubblico e Müller, che sostiene i progetti di accessibilità dedicati alle persone con disabilità. Tra gli official partner, a marchi storici quali Veronafiere, Air Dolomiti, A4 Holding, Casa Sartori, SABA Italia, SDG Group e al Cultural Partner Palazzo Maffei, vanno ad aggiungersi Acqua Dolomia, Sanagol e Mantova Village. Un ringraziamento doveroso va naturalmente anche a imprese, privati, ordini professionali che compongono la schiera della Membership 67 Colonne per l’Arena di Verona, fondata da Gianluca Rana, dell’omonimo pastificio, e da Sandro Veronesi, patron del Gruppo Calzedonia, che giunge quest’anno alla sua terza edizione.

Info: www.arena.it

Biglietteria

Via Dietro Anfiteatro 6/B, 37121 Verona

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Call center (+39) 045 800.51.51

Punti di prevendita TicketOne

www.arena.it


100° Arena di Verona Opera Festival 2023

dal 16 giugno al 9 settembre

Aida

di Giuseppe Verdi | Regia Stefano Poda | NUOVA PRODUZIONE

16, 17, 25, 29 giugno ore21.15| 9, 16, 21, 30 luglio ore21.00

2, 18, 23 agosto ore20.45| 3, 8 settembre ore20.45

Carmen

di Georges Bizet | Regia Franco Zeffirelli

23 giugno ore21.15 |6 luglio ore21.00

11, 24 agosto ore20.45 |6 settembre ore20.45

Il Barbiere di Siviglia

di Gioachino Rossini | Regia Hugo de Ana

24, 30 giugno ore21.15 |13, 22 luglio ore21.00

Rigoletto

di Giuseppe Verdi | Regia Antonio Albanese | NUOVA PRODUZIONE

1, 7, 20 luglio ore21.00 |4 agosto ore20.45

La Traviata

di Giuseppe Verdi | Regia Franco Zeffirelli

8, 14, 27 luglio ore21.00| 19, 26 agosto ore20.45| 9 settembre ore20.45

Nabucco

di Giuseppe Verdi | Regia Gianfranco de Bosio

15, 28 luglio ore21.00 |3, 17 agosto ore20.45

Roberto Bolle and Friends

19 luglio ore21.15

Juan Diego Flórez in Opera-Arena 100

23 luglio ore21.00

Tosca

di Giacomo Puccini | Regia Hugo de Ana

29 luglio ore21.00| 5, 10 agosto ore20.45| 1 settembre ore20.45

Plácido Domingo in Opera-Arena 100

6 agosto ore21.00

Madama Butterfly

di Giacomo Puccini | Regia Franco Zeffirelli

12, 25 agosto ore20.45 |2, 7 settembre ore20.45

Jonas Kaufmann in Opera-Arena 100

20 agosto ore21.00

Teatro alla Scala in Arena di Verona

31 agosto ore 21.00


Carmen di Georges Bizet

nella storia di 100 Festival all’Arena di Verona

281 rappresentazioni (fino ad oggi) in 28 Festival in 14 allestimenti diversi e 1 Gala Concert (2015)

Titolo amatissimo, il secondo scelto per replicare il grande successo della prima serie di Aida del 1913, con protagonista Maria Gay, moglie di Zenatello, già Amneris l’anno precedente, Carmen si stabilizza nel repertorio areniano solo nel secondo dopoguerra, offrendosi come opera adattissima al debutto in Anfiteatro per quattro tipologie di voci. Oltre ai mezzosoprani titolari, elencati sotto, è con il capolavoro di Bizet che esordiscono in Arena artisti quali Franco Corelli, Mirella Freni, Renata Scotto, Alida Ferrarini, José Carreras, solo per fare qualche esempio.

Lungo oltre un secolo, gli allestimenti variano di edizione in edizione nel solco di una tradizione realistica fino all’esperimento grafico di Aligi Sassu del 1980 (coincidente con l’adozione definitiva della lingua francese per l’esecuzione dell’opera, fino ad allora popolarissima in una oggi improbabile traduzione) e a quello analogo di Berrocal dieci anni più tardi.

L’allestimento più fortunato è senza dubbio quello di Franco Zeffirelli che dal 1995 viene ripreso, con aggiustamenti, all’insegna di un iperrealismo cinematografico e un dispiego di diverse centinaia di persone in scena, debutto in Arena del maestro fiorentino compiuto con la ricostruzione dei bozzetti originali nel 2022, integrati con aggiornamenti tecnologici voluti dallo stesso maestro nel 2009. Da segnalare la lettura novecentesca di De Ana in scena nel 2018 e 2019, sullo sfondo della guerra civile spagnola.

Le “Carmen” sul palcoscenico areniano

1914 Maria Gay Zenatello

1948 Elena Nicolai

1955 Giulietta Simionato, Fedora Barbieri

1957 Fedora Barbieri

1961 Giulietta Simionato

1965 Giulietta Simionato

1970 Mignon Dunn, Adriana Lazzarini

1975 Viorica Cortez, Carmen Gonzalez, Grace Bumbry

1980 Viorica Cortez, Alexandrina Miltcheva

1984 Gail Gilmore, Stefania Toczyska

1990 Grace Bumbry, Nadine Denize

1993 Giovanna Casolla, Martha Senn, Elena Zaremba

1995 Denyce Graves, Elena Zaremba, Mirella Caponetti

1996 Beatrice Uria Monzon, Denyce Graves, Giovanna Casolla

1997 Carolyn Sebron

1999 Denyce Graves, Annamaria Di Micco

2002Irina Mishura, Marina Domashenko, Sarah M’Punga

2003Marina Domashenko,Irina Mishura

2006 Luciana D’Intino, Ildiko Komlosi

2008 Ildiko Komlosi

2009 Nancy Fabiola Herrera, Géraldine Chauvet, Ildiko Komlosi

2010Anita Rachvelishvili, Géraldine Chauvet, Kirstin Chavez, Kate Aldrich

2012 Anita Rachvelishvili, Nadia Krasteva

2014Ekaterina Semenchuk, Sanja Anastasia, Anita Rachvelishvili, Ildiko Komlosi

2016Luciana D’Intino, Carmen Topciu, Anastasia Boldyreva, Sanja Anastasia, Agunda Kulaeva

2018Anna Goryachova, Carmen Topciu, Géraldine Chauvet

2019 Ksenia Dudnikova, Géraldine Chauvet

2022 Clémentine Margaine, Elina Garanča

2023Clémentine Margaine, Anita Rachvelishvili

* * *


Rossini in Arena

La fortuna esecutiva di Rossini nell’antico anfiteatro veronese, lungo 100 festival dal 1913, è in un certo senso parallela alla riscoperta dell’autore pesarese nel Novecento. È il Rossini serio, corale, monumentale, che debutta in Arena nel 1925 con 8 recite del Mosè, traduzione italiana (“in edizione popolare” scrissero i manifesti dell’epoca) del Moïse et Pharaon, a sua volta rimaneggiamento del precedente Mosè in Egitto, già in italiano ma evidentemente considerato non definitivo. Protagonista il già celebre basso Nazzareno De Angelis (1881-1962) dal repertorio vasto e documentato anche da incisioni coeve. Nella stessa stagione lirica va in scena per la prima volta anche un titolo destinato ad eclissare il successo del Mosè e di lui più ricorrente nella storia dell’Arena: La Gioconda di Ponchielli.

Rossini torna con un altro colossal nel 1931, un grand opéra, ossia Guglielmo Tell, in traduzione italiana e per 5 recite: parte delle scenografie disegnate da Ettore Fagiuoli, tra scorci boschivi e architetture da villaggio alpino ma sempre imponenti, tornano utili anche per Mefistofele e I Maestri cantori (di Norimberga), tutti con la regia di Giovacchino Forzano, per un’estate decisamente irripetibile. Il Rossini serio, in Arena, termina qui: troverà maggiore spazio in altro ambiente nella seconda metà del secolo.

Nel 1948 però si impone l’opera rossiniana per antonomasia: Il Barbiere di Siviglia (già presente in uno degli isolati esperimenti lirici ottocenteschi in Arena) con una locandina eccezionale, tra cui spicca una grande voce al suo debutto areniano, Giulietta Simionato. Solo 3 serate, cautamente, cui ne seguono 4 otto anni dopo, quando il titolo viene riproposto in occasione del centenario dalle prime recite ottocentesche dell’opera a Verona, nell’allestimento di Maestrini-Casarini e un cast rinnovato, guidato da un altro grandissimo debuttante quale Figaro, Ettore Bastianini, che tornerà ininterrottamente fino al 1961. Rossini non rimette piede in Arena per quarant’anni se non con lo Stabat Mater in due occasioni concertistiche, nel 1971 e, per il duecentesimo della nascita, nel 1992.

Nel frattempo nasce a Pesaro il Rossini Opera Festival, centro di riscoperta e filologia, di approfondimento e irradiazione della musica rossiniana, mentre Verona si dota di un palcoscenico stabile al Teatro Filarmonico, dove proporre titoli meno noti. Le 9 recite areniane de Il Barbiere nel 1996, celebri per la mongolfiera ideata da Tobias Richter, sono quindi primo frutto di una prassi critica e consapevole: garante ne è la bacchetta di Claudio Scimone, tra i pionieri dell’opera omnia del pesarese. Dal 2007 infine, con l’elegante giardino sovradimensionato di Hugo De Ana, Il Barbiere di Siviglia è diventato un ospite assiduo del Festival, passando dallo status di azzardo ed eccezione a quello di elemento trainante della programmazione (anche grazie a cast interessanti, per 31 recite in 5 edizioni, cioè gran parte delle 47 totali del titolo dalla sua prima comparsa in Arena).

Se si può considerare conclusa quella fase di Rossini-Renaissance, con la scomparsa di Claudio Abbado, del M° Scimone, di Philip Gossett (1941-2017) e Alberto Zedda (1928-2017) che ricordiamo con doverosa gratitudine e ammirazione, proprio il 150esimo dalla fine terrena di Rossini ha fatto constatare che ovunque, nel grande repertorio, Figaro non è più solo. Nella stessa Arena, in tutta la sua austera e nuda bellezza con cavea adattata a palcoscenico centrale, nell’anomala estate 2020 è andato in scena il Rossini Gala con cast d’eccezione e un programma finalmente vario, con Semiramide, Cenerentola e Tell.


 

 

 
 
 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.