L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

1942: l'anno che cambiò il mondo

DOMENICA 12/05/2024

Grandi della Tv
Paolo Poli, il professorino che canta

Indefinibile eppure inconfondibile, esaltato da Ennio Flaiano e Natalia Ginzburg, irriverente e intelligentissimo, intrinsecamente anticonformista, a Grandi della TV, in onda domenica 12 maggio alle 17:30 e lunedì 13 maggio alle 22.10 su Rai Storia, è di scena Paolo Poli. Il racconto di Edoardo Camurri parte dalle origini: nasce a Firenze il 23 maggio 1929, per ironia della sorte nell’anno del concordato fra Stato e Chiesa. Lui, così avverso alla religione, o a qualsivoglia divisa o ordine costituito. Padre carabiniere e madre maestra montessoriana, crescerà leggendo ogni genere di libro – anche quelli pornografici – e travestendosi con gli abiti dismessi della zia giocando a fare la gran signora. È talmente bello che fa innamorare uomini e donne, ha un’attitudine naturale alla memorizzazione di testi lunghi e difficili, predisposizione che gli farà avere successo nelle “recitine” facendogli scoprire l’ambizione di diventare attore. E così sarà. Inizia con il teatro, ma le prime occasioni gli vengono offerte dal cinema: reciterà ne Le due orfanelle, dove si ritrova a rimpiazzare Mario Girotti (che diventerà Terence Hill) e poi in Camping, film d’esordio del suo amico Zeffirelli, rinnegato dallo stesso regista. Esperienze che gli chiariscono sin da subito che sì, lui vuole fare l’attore, ma non per il cinema, settima arte che in quegli anni si riempie di stereotipi, maggiorate, giovani timidi, e bellocci muscolosi e per bene, dove non c’è spazio per lui, elegante e femmineo.
Per sbarcare il lunario approderà in un altro mondo, quello della TV, dove capisce che nella RAI degli anni Sessanta basta non dare troppa noia, rendendosi piacevole e divertente, e mai eccessivamente ambiguo. Ci arriva grazie alla messa in scena a Milano di una memorabile versione di Cappuccetto rosso del 1959. Il mondo dell’infanzia, d’altronde, lo accompagnerà sempre, da quando come spalla di Sandra Mondaini interpreta Filiberto, fanciullo buono e sfortunato, a quando parteciperà alla TV dei ragazzi. Le fiabe sono materia prima, ingredienti ottimi da reinventare ogni volta. Chissà chi lo sa, Controcanale e poi Canzonissima sono i suoi primi successi sul piccolo schermo, ma la consacrazione avviene per l’appunto fuori dagli schermi TV.
È il Novellino, un mix poetico e musicale della tradizione orale toscana dove Poli mette tutta la sua feroce ironia prendendo di mira alcuni dei tabù degli italiani, ad incantare e a far innamorare Camilla Cederna che poi gli dedicherà un lungo articolo con foto definendolo “Il professorino che canta”.
Negli anni tra il 1974 e il 1976 – gli anni della riforma della Rai –il travestimento diventa per Poli un gioco sempre più ricercato grazie anche a complici come Mina e Raffaella Carrà nel iper-mega-show Milleluci e poi Lucia, la sorella che diventerà la sua partner per lunghissimi anni. Con lei giocherà a svelare tutte le vuote retoriche sul corpo femminile, le idiozie e i luoghi comuni sull’amore romantico che permeavano l’immaginario della repubblica e quindi della TV. Oltre al geniale lavoro di riscrittura de I tre moschettieri, capolavoro di Dumas, (quattro attori per 12 personaggi – Poli interpreta Athos, la sua amata e tutti i cattivi), merita un capitolo a parte Babau, programma in quattro puntate di cui Grandi della TV ripropone un estratto lunedì 13 maggio alle 22.10 su Rai Storia.
Scritto da Paolo Poli e Ida Omboni, sua geniale collaboratrice, registrato tra il 1969 e il 1979, verrà trasmesso solo 6 anni dopo, nell’agosto del 1976. Babau non è solo un programma, è il capolavoro dell’anticonformismo: le puntate affrontano quelli che sono i veri e propri babau, gli spauracchi degli italiani. Il rapporto con la mamma, quello con la cultura, e poi le norme sociali e infine le ambizioni.
In ognuna di queste puntate Paolo Poli accompagna gli spettatori in veste di soubrette e interlocutore di ospiti illustri come Umberto Eco, al quale è affidato il compito di definire il conformismo, o Cesare Zavattini, che, mostrando la maglia di lana a Poli malgrado ci siano 35 gradi, illustra con chiarezza le conseguenze del mammismo.
E poi Liala, scrittrice di libri romantici che si prende gioco dell’intellettualismo, per finire con una splendida Camilla Cederna che dipinge un esilarante ritratto dell’arrivista dei suoi tempi, ma mai passato di moda.

Passato e Presente
Legge sul divorzio: un lungo cammino

Dopo un secolo di divisioni tra laici e cattolici e di ostracismo nei confronti delle donne - malgrado l’evidente crescita del loro ruolo all’interno del tessuto sociale - il primo dicembre 1970 viene approvata in Italia la legge sul divorzio. La legge Fortuna-Baslini passa alla Camera dopo un estenuante dibattito tra le forze politiche, con 13 proposte di legge presentate in Parlamento e affossate sistematicamente. Paolo Mieli ripercorre in studio le tappe di questo lungo e travagliato percorso insieme alla professoressa Silvia Salvatici a “Passato e Presente”, in onda domenica 12 maggio alle 20.30 su Rai Storia. Il dibattito sul divorzio ha accompagnato il Paese dall’Unità fino agli anni Settanta del Novecento, facendo di questo tema un terreno di scontro sul quale le forze politiche si sono accapigliate a più riprese. Neanche l’approvazione della legge placa gli animi. Dopo appena 4 anni dalla sua entrata in vigore, le forze cattoliche e conservatrici, guidate dalla Dc di Fanfani, raccolgono le firme necessarie a indire un referendum abrogativo. Il 12 maggio 1974, però, il voto popolare sceglie a grande maggioranza il No, aprendo la strada a una serie di conquiste nel campo dei diritti, che segneranno tutti gli anni Settanta.

Binario cinema
The quiet american”

Un giovane americano, Alden Pyle, arriva a Saigon nell'autunno del 1952, al culmine della lotta per l'indipendenza dalla Francia. È un idealista che ripone molte speranze nel successo della missione che lo ha condotto fin laggiù e vuole conoscere tutti i segreti di un mondo così diverso dal suo. Anche per questo stringe amicizia con il corrispondente del Times di Londra e si innamora della sua misteriosa amante vietnamita. I tre diventano protagonisti di un appassionato triangolo amoroso che si tinge presto di nero. Remake de “Un Americano Tranquillo” del 1958, a sua volta tratto dall'omonimo romanzo dello scrittore inglese Graham Greene, è il film di Phillip Noyce “The quiet american”, in onda domenica 12 maggio alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario cinema”. Nel cast, Michael Caine e Brendan Fraser andrà

LUNEDI’ 13/05/2024

Giovanni Sartori, scienziato della politica
Il ricordo a 100 anni dalla nascita

A 100 anni dalla nascita (13 maggio 1924), Rai Cultura dedica uno speciale a Giovanni Sartori: padre della scienza politica in Italia, tra i massimi politologi internazionali. Un omaggio all'illustre professore, tra lezioni di democrazia e riflessioni, non prive a volte di ironia e sarcasmo. “Giovanni Sartori, scienziato della politica” andrà in onda in prima visione lunedì 13 maggio alle ore 19:30 su Rai Storia.

Passato e Presente
Ildegarda di Bingen, l’altro sapere

C’è chi la chiama abbatissa, chi magistra, o domina. Lei, Ildegarda di Bingen, dice di sé di essere solo una paupercula foeminea forma, un poverissimo essere femminile. Un personaggio analizzato da Paolo Mieli e dalla professoressa Maria Giuseppina Muzzarelli a “Passato e Presente”, in onda lunedì 13 maggio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.
Se non avesse ricevuto l’ordine divino di rendere pubblico il contenuto delle sue visioni profetiche, manifestate fin da quando è bambina, forse la sua vita sarebbe rimasta nell’anonimato. E invece, nonostante le gravi malattie, Ildegarda ebbe un’esistenza lunga e ricca di capacità carismatiche. È stata profetessa, teologa, musicista, guaritrice, perfino scienziata, interprete dell’universo femminile nelle cose umane e in quelle divine, una figura immensa nel panorama medievale che ancora oggi, nonostante i secoli, continua ad affascinare. Ne parlano in studio

1492
L’anno che cambiò il mondo

La scoperta dell’America, ma non solo. Il professor Alessandro Barbero racconta La fine del Medioevo e l’inizio dell’età moderna in “1492”, lo Speciale da lui scritto con Davide Savelli per la regia di Graziano Conversano che Rai Cultura propone lunedì 13 maggio alle 21.10 su Rai Storia.
Con il contributo di “testimoni” dell’epoca – interpretati da attori – e “giocando” con le prime pagine di immaginari giornali dell’epoca, Barbero porta il pubblico alla scoperta di un anno eccezionale. Si parte dalla caduta della Granada islamica, momento conclusivo della Reconquista da parte dei re cattolici Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona, e dalle sue numerose conseguenze: l’espulsione degli ebrei, il rafforzamento dell’Inquisizione e il via libera alla spedizione di Cristoforo Colombo. Nel frattempo, in Italia, a Firenze, moriva Lorenzo de Medici, lasciando una situazione estremamente incerta, con un altro personaggio, come Girolamo Savonarola, in piena azione. E a Roma si spegneva Papa Innocenzo VIII, cui succederà il temutissimo cardinale spagnolo Rodrigo Borgia. Colombo e il suo equipaggio, intanto, salpano da Palos e navigano verso l’ignoto e, contemporaneamente, continua l’esodo drammatico degli ebrei dalla Spagna. Tutti personaggi ignari delle numerose “tempeste storico-politiche” che si preparano, come la calata in Italia di Carlo VIII, le successive guerre d'Italia, la Riforma protestante.
Il racconto si conclude con il fatidico momento in cui Colombo “inciampa” nelle Americhe - che per lui sono la terra di Cipango, Asia - e al primo incontro con le popolazioni indigene. Da allora il mondo non sarà più lo stesso.
Testimoni di tutto questo sono i personaggi, grandi e piccoli, ai quali danno voce gli attori di “1492”. Come Abraham Zacuto (Bruno Santini) grande astronomo, matematico e storico ebreo; i reali di Spagna Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona (Chiara Degani e Roberto Attias); l’inquisitore Tomàs de Torquemada (Daniele Aldrovandi); Beatriz Enriquez de Arana (Mariangela Arcieri), compagna di Colombo, più vecchio di lei di 15 anni; Roderic Llançol de Borja (Martino Duane), meglio conosciuto come Rodrigo Borgia, dalla laurea in legge a Bologna al soglio papale.
E ancora, Amerigo Vespucci (Milko Cardinale), banchiere con la vocazione del mare; Girolamo Savonarola (Matteo Belli), “incendiario” frate fiorentino; Giacomo Rimo (Ivano La Rosa), unico marinaio genovese a imbarcarsi con Colombo; e Guababo (Rodrigo Giles), indio del popolo Taino, che abitava nei Caraibi, ancora ignaro del destino della sua gente.

GRANDI DELLA TV
Paolo Poli. “Babau ‘70”

MARTEDI’ 14/05/2024

Passato e Presente
Taiwan, l’isola contesa

L’isola di Formosa, o Taiwan, è uno snodo cruciale delle rotte commerciali e militari tra Mar Cinese Orientale e Mar Cinese Meridionale. Per questo è sempre stata oggetto di dispute e conquiste da parte di potenze straniere. L’isola contesa è al centro dell’appuntamento con “Passato e Presente”, in onda martedì 14 maggio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. In studio Paolo Mieli e il professor Giovanni Andornino.
Vicina culturalmente e geograficamente alla Cina, ne è stata separata politicamente l’ultima volta nel 1949, dopo la vittoria dei comunisti di Mao Zedong e la fondazione della Repubblica Popolare Cinese sul continente. Sconfitto nella guerra civile, il Presidente della Repubblica di Cina, il generale nazionalista Chiang Kai-shek, vi trasferisce il suo governo autoritario a partito unico. Da entrambe le parti la separazione è vista come temporanea, in attesa della riconquista dell’altra porzione. Ma nei decenni successivi, la Taiwan nazionalista, grazie al supporto degli Stati Uniti, vive un vero e proprio miracolo economico che crea nuove aspettative nella classe media locale. Il Presidente Lee Teng-hui, che traghetta l’isola nel nuovo millennio, ha origini taiwanesi e avvia una fase di democratizzazione che culmina nel 2000 con l’elezione, per la prima volta, di un candidato dell’opposizione: l’esponente del Partito Progressista Democratico Chen Shui-bien. La nuova Taiwan democratica rivendica ormai un’identità distinta da quella della Repubblica Popolare cinese, che non corrisponde però a un riconoscimento politico della sua autonomia in ambito internazionale.

5000 anni e +. La lunga storia dell’umanità”
Tiberio Gracco: rivoluzione a Roma

Tiberio Sempronio Gracco lascia per la prima volta un segno nella storia conquistando la corona d'oro dal generale Scipione Emiliano, superando per primo le mura nella vittoriosa battaglia di Cartagine. Tornato a Roma, ora "capitale del mondo", scopre che il crescente divario tra ricchi e poveri minaccia le fondamenta della Repubblica. Opponendosi ai latifondisti diviene un eroe tra il popolo romano e il suo nuovo suocero, il senatore Appio Claudio Pulcro, lo sostiene in una campagna di successo per diventare il loro tribuno. Snobba il Senato e porta le sue proposte di riforma agraria direttamente all'Assemblea del Popolo, il Senato diffonde false voci sulla sua intenzione di farsi re e nei disordini che ne conseguono Tiberio Gracco viene assassinato. Per chiarire le intuizioni del tribuno Giorgio Zanchini intervista la professoressa Maria Teresa D’Alessio nel nuovo appuntamento con “5000 anni e +. La lunga storia dell’umanità” in onda martedì 14 maggio alle 21.10 in prima visione su Rai Storia.

Cassino ieri e oggi

In occasione degli ottant’anni da una delle battaglie più sanguinose del secondo conflitto mondiale, Rai Cultura presenta lo Speciale “Cassino ieri e oggi” - in onda martedì 14 maggio alle 22.10 in prima visione e in replica sabato 18 maggio alle ore 19 su Rai Storia con l’introduzione e le considerazioni finali di Isabella Insolvibile - lo speciale racconta e ricostruisce quei drammatici momenti, attraverso la prospettiva di cinque soldati morti sul campo, supportata dalle immagini del fronte fotografate nel 1944 e riproposte in una versione innovativa e inedita

MERCOLEDI’ 15/05/2024

Passato e Presente
Il corpo come simbolo. Eroi o tiranni

Il culto dei morti e il trattamento riservato ai defunti rivestono, da sempre, capitale importanza per i vivi. Ne parlano Paolo Mieli e il professor Alessandro Campi a “Passato e Presente”, in onda mercoledì 15 maggio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.
Vi sono corpi cui si attribuiscono poteri salvifici e miracolosi, come quelli dei santi, e corpi che rappresentano il regime, la causa o l’ideale che hanno incarnato da vivi con una tale forza simbolica da divenire oggetto di interminabili contese. C’è chi vorrebbe venerarli e chi cancellarne la memoria. Le tempeste della storia possono così trasformare il più amato ed ammirato dei leader in un cadavere oltraggiato, nascosto, trafugato e poi nuovamente onorato e celebrato. Al contrario, gli anonimi resti di chi era stato considerato un traditore possono diventare quelli di un eroe per il quale si erigono monumenti e si affiggono targhe.

Inimitabili
Gabriele D’Annunzio

Il poeta, l’amatore, il soldato, uno dei personaggi più discussi tra l’Ottocento e il Novecento, Gabriele d’Annunzio è il Vate che ha saputo fare della propria vita un’opera d’arte, dalla scalata della nobiltà romana all’esplosivo amore con la diva Eleonora Duse, dal volo su Vienna all’impresa di Fiume. A “Inimitabili”, in onda mercoledì 15 maggio alle 21.10 su Rai Storia,
Edoardo Sylos Labini accompagna i telespettatori nella vita inimitabile dell’autore del "Piacere" e de "La pioggia nel pineto", e - tra passioni e gesti eroici - si scopre il rapporto con Mussolini ed il Fascismo, l’inconfondibile stile dandy dell’amante guerriero attraverso l’analisi di storici e studiosi come Giordano Bruno Guerri, Francesco Perfetti e Giuseppe Scaraffia, del direttore dello storico Teatro la Pergola di Firenze, Marco Giorgetti e dell’attrice Franca Minnucci.
Un viaggio tra Palazzo Altemps, dove il poeta sposò la duchessina Maria Hardouin, il camerino della Duse al teatro La Pergola fino alla casa museo del Vittoriale a Gardone Riviera.
"Inimitabili", prodotto da Rai Cultura, è un programma di Sylos Labini e Angelo Crespi, scritto con Roberto Fagiolo e Massimiliano Griner, per la regia di Claudio Del Signore e con le musiche originali del Maestro Sergio Colicchio. Consulenza scientifica: Francesco Perfetti (puntate D’Annunzio, Marinetti, Guareschi), Giovanni Berardelli (puntata Mazzini).

Calvino uno scrittore sugli alberi”
Un viaggio tra le sue opere più note

L’avventura del più importante e indefinibile degli scrittori italiani del Novecento narrata in un documentario: è “Calvino uno scrittore sugli alberi” scritto e diretto da Duccio Chiarini, in onda mercoledì 15 maggio alle 22 su Rai Storia, che ne rilegge il percorso artistico attraverso una delle sue opere più note, “Il Barone Rampante”. Nel 1957 viene pubblicato “Il Barone Rampante”, romanzo destinato a diventare un classico della letteratura italiana, in cui si racconta di come un giorno d’estate un giovane barone di nome Cosimo Piovasco di Rondò, dopo una lite col padre che lo voleva costringere a mangiare un piatto di lumache, sale su un albero e decide che non scenderà mai più. Lo stesso anno Italo Calvino, autore de “Il Barone Rampante”, dopo aver visto i carrarmati russi reprimere nel sangue la pacifica insurrezione di Budapest, restituisce la tessera del Partito Comunista Italiano in cui militava dal 1944. Come Cosimo di Rondò, nemmeno Italo scenderà più da quei rami, dai quali però continuerà ad osservare il mondo e a raccontarlo. Questo documentario utilizza il libro forse più simbolico di Italo Calvino come un prisma attraverso cui ricostruire il rapporto tra l’opera dell’autore e i contesti storici e politici che ha attraversato, nella costante ricerca della giusta distanza dalle cose del mondo. Sarà lo stesso autore a guidarci nell’esplorazione della propria avventura attraverso le interviste d’archivio, dialogando nel presente con la voce speciale e privata della figlia Giovanna e con quelle di artisti e intellettuali contemporanei, che rifletteranno sul lascito profondo di Calvino. La scommessa del film è di offrire un nuovo sguardo sul più conosciuto autore del Novecento, anche grazie a inediti filmati, foto e lettere autografe concessi in esclusiva dalla figlia Giovanna, in particolare per quanto riguarda la formazione del suo immaginario, l’esperienza partigiana prima e la militanza nel PC poi, il rapporto creativo con città come Parigi e New York, il rapporto con l’osservazione scientifica nell’ultima parte della vita. Sulla lapide di Cosimo Piovasco di Rondò fu scritto: “Visse sugli alberi – amò sempre la terra - salì in cielo”. Ed è la migliore sintesi possibile della storia di Italo Calvino. Tra gli intervistati: Giovanna Calvino, Ernesto Ferrero, Marie Fabre, Stefano Bollani, Letizia Modena, Mario Barenghi.
Il documentario è prodotto da Riccardo Brun, Paolo Rossetti e Francesco Siciliano per Panamafilm e coprodotto da Les Films d’Ici, Parigi.

GIOVEDI’ 16/05/2024

Passato e Presente
Al Capone, Scarface

Alphonse Gabriel Capone nasce a Brooklyn il 17 gennaio 1899. È figlio di emigrati italiani e cresce nell’ambiente povero e degradato degli slums. Grazie a John Torrio, un capo banda di Brooklyn, entra nella banda dei Five Pointers e si avvia verso la strada del crimine. Nel 1920, su invito di John Torrio, che gestisce gli affari illeciti del boss Big Jim Colosimo, si sposta a Chicago. Con l’entrata in vigore della legge sul proibizionismo Capone e Torrio mettono in piedi il più grande giro di affari illegale legato alla produzione e allo spaccio degli alcolici.
Una storia riletta da Paolo Mieli e dal professor Ferdinando Fasce a “Passato e Presente”, in onda giovedì 16 maggio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Nel 1923 scoppia la cosiddetta “guerra della birra” tra le diverse gang che si contendono le varie fette del mercato. Quella che ne scaturisce è una lunga scia di sangue che si concluderà nel 1925 con la presa del potere di Al Capone. Il Federal Bureau di Edgar J. Hoover gli dà la caccia, ma incastrare Capone, per i suoi omicidi o per il contrabbando, non è facile. Dopo un lungo lavoro, gli investigatori del dipartimento del Tesoro riescono a trovare piccole prove e incriminarlo per evasione fiscale. Il 18 ottobre 1931 Capone viene condannato a 11 anni di carcere.

a.C.d.C
Gli Stuart. Un regno di sangue

Nel 1660, dopo la morte di Cromwell, il re in esilio torna trionfalmente a Londra: con Carlo II la monarchia è restaurata e anche il Commonwealth non sopravvive alla morte di Cromwell. Ma due gravissime tragedie colpiscono la nazione: l’epidemia di peste ed il grande incendio di Londra. Lo racconta “Gli Stuart. Un regno di sangue”, in onda giovedì 16 maggio alle 21.10 su Rai Storia per “a.C.d.C.”, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero. A seguire, alle 22.10, l’ultimo episodio della serie: re Giacomo II succede al fratello Carlo II nel 1685, ma l’ultimo re Stuart regnerà solo per tre anni: il tentativo di imporre la religione cattolica innesca la Gloriosa Rivoluzione. Insieme al marito Guglielmo d'Orange, è proprio la figlia di Giacomo, Maria, a porre fine alla dinastia degli Stuart.

VENERDÌ 17/05/2024

Passato e Presente
Il bombardamento di Montecassino

Fronte italiano, inverno 1944. Gli angloamericani, bloccati dai nazisti sulla linea Gustav, decidono di bombardare l’abbazia di Montecassino. Una storia ripercorsa dalla professoressa Silvia Salvatici e da Paolo Mieli a “Passato e Presente”, in onda venerdì 17 maggio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Gli alleati si sono convinti che i tedeschi abbiano insediato il loro comando all'interno del monastero, ma si sbagliano. Nel convento ci sono, invece, una dozzina di monaci e oltre un migliaio di profughi. Il 15 febbraio 1944, più di 200 “fortezze voltanti”, modello b-17 e b-25, sganciano circa 400 tonnellate di bombe. L’antica abbazia, uno dei tabernacoli della cultura cristiana fondata da San Benedetto verso il 529, è completamente distrutta.

Cronache di terra e di mare
Hatshepsut e Nefertiti: l'Egitto delle regine

La serie con Cristoforo Gorno su alcune delle figure femminili più importanti del mondo antico e tardo antico: è “Cronache di donne leggendarie”, in onda da venerdì 17 maggio alle 21.10 su Rai Storia. Oltre alle vicende personali delle protagoniste, ogni puntata approfondisce la condizione femminile, i riti matrimoniali, gli aspetti religiosi, ma anche il ruolo delle altre donne, quelle meno note, il cui contributo è stato comunque decisivo nel definire la civiltà cui appartenevano.
Nel primo appuntamento, protagoniste le regine più celebri della XVIII dinastia, l’inizio del Nuovo Regno: Hatshepsut, che resse l’impero in prima persona, unica ad assumere gli attributi maschili della regalità, e Nefertiti, moglie di Akhenaton, al centro di una turbolenta riforma religiosa e di una grave crisi politica. Due regine per raccontare la complessità del mondo femminile egizio, con il contributo di Paola Buzi, professoressa di Egittologia e Civiltà Copta, Università di Roma La Sapienza.

RAInchieste
I bambini e noi” di Luigi Comencini

Un grande affresco realistico e in presa diretta dell'infanzia italiana a cavallo tra gli anni '60 e '70: lo compone “I bambini e noi" di Luigi Comencini che Rai Cultura ripropone venerdì 17 maggio alle 22.10 su Rai Storia per la serie “RAIncheste” Andato in onda nel 1970, il lavoro di Comencini si snoda in varie località del nostro Paese, da Milano a Napoli, dall'Umbria alla Puglia, da Roma a Torino, restituendoci le voci spontanee, quasi sempre di realtà sociali "basse", di un'Italia sospesa tra modernità e tradizione. Da sottolineare che il punto di vista è l’infanzia, per restituire il giusto spazio e il giusto ruolo ai bambini e ai ragazzi, in un mondo fatto a misura di adulti.
Nei bambini c’è nostalgia, amore, invidia, dolore, gelosia. Per questo mi piace liberarli dall’oleografia falsa che li circonda da sempre […]. I bambini sono insomma adulti senza morale, senza autocontrollo, senza leggi, liberi da ogni condizionamento psicologico e sociale. Il bambino è l’uomo nella sua essenza più autentica ed originaria.”
Il mondo dell’infanzia ha sempre affascinato Comencini. Basti pensare che nel 1946, appena finita la guerra, ha girato un piccolo documentario dal titolo Bambini in città in cui racconta le giornate di un gruppo di ragazzini sullo sfondo delle macerie cittadine di Milano; il potere della fantasia in grado di trasformare il disastro urbano in un campo da gioco. Ma non solo. Anche Proibito rubare, il suo primo film del 1948, racconta la storia di un giovane sacerdote che decide di mettere in piedi “La città dei ragazzi”, un luogo dove accogliere orfani e ragazzi di strada. Siamo a Napoli, ed è da questa città che inizia la serie. In ogni puntata un po’ per caso un po’ per volontà, ogni volta un ragazzino diventa protagonista centrale della puntata. Qui spicca Domenico, un ragazzino di 12 anni ma già adulto per il carico di responsabilità che gli grava sulle spalle, che diventerà – due anni più tardi – Lucignolo nel celebre lavoro di Comencini, Le avventure di Pinocchio. Nella seconda puntata ci si sposta a Milano, dove tutto sembra perfetto ma dove in realtà emergono i limiti di una realtà urbana opprimente, non a misura di bambino, priva di spazi aperti o verdeggianti, e dove si evince che i ragazzi sono i destinatari di un’educazione scolastica non interessata alle loro reali esigenze. Nella terza e quarta puntata ci si sposta a Roma, dove si pone l’accento sull’enorme divario che si è venuto a creare tra le zone interne del Paese e le periferie delle metropoli. Nelle ultime due puntate dell’inchiesta Comencini affronta il tema dell’emigrazione. Dalle zone depresse del Gargano e della Lucania si trasferisce con la cinepresa a Torino, città che ha accolto migliaia di immigrati meridionali grazie all’industria automobilistica.

SABATO 18/05/23

Passato e presente
Guglielmo Marconi. L'invenzione del futuro

Alla fine del XIX secolo, un giovane bolognese di madre irlandese, con la passione per il mare e per l’elettrotecnica, ha una straordinaria intuizione: sfruttando le onde elettromagnetiche da poco studiate da Hertz, si può arrivare a trasmettere un segnale a distanza, senza bisogno di cavi. Questo geniale autodidatta è Guglielmo Marconi. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dal professor Lucio Villari a “Passato e Presente”, in onda sabato 18 maggio alle 20.30 su Rai Storia. Trovato sostegno nel Regno Unito, Marconi investe tutti i suoi risparmi nel progetto e, nel 1901, dimostra al mondo di avere ragione, inviando il primo segnale radio transatlantico, dalla Cornovaglia al Canada. In pochi anni, grazie alle sue apparecchiature, chi s’imbarca per attraversare l’Oceano avrà finalmente una possibilità di salvezza, in caso di naufragio. Celebrato in tutto il mondo, Marconi non smette di sperimentare, aprendo la strada alla radiofonia e alla telefonia. Mette a punto anche un sistema di trasmissione a onde corte, fino a immaginare l’uso del radar e la radio-navigazione cieca. Con il suo intuito e il suo coraggio traghetta il mondo dall’epoca delle macchine a quella delle comunicazioni, ridisegnando il presente e il futuro.

Cinema Italia
Mio Dio, come sono caduta in basso!”

Nella Sicilia di inizio ‘900, poco prima di consumare il loro matrimonio, Eugenia e Raimondo scoprono d’essere figli dello stesso padre. Per nascondere la vergogna, decidono di continuare ad apparire come marito e moglie, ma di vivere in castità come fratello e sorella. E’ la storia che Luigi Comencini dirige in “Mio Dio come sono caduta in basso!”, con Laura Antonelli, Alberto Lionello e Michele Placido, in onda sabato 18 maggio alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Cinema Italia”.

Documentari d' autore
Dal pianeta agli umani

A Ventimiglia, luogo di frontiera tra la Francia e l’Italia, Giovanni Cioni scopre la storia del dottor Voronoff, che prometteva l’elisir di lunga vita. Nasce così il doc "Dal pianeta degli umani" prodotto da Graffiti Doc, in onda sabato 18 maggio alle 22.55 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”. Il passato e il presente si intersecano in un film magico, fatto di immagini dimenticate e di un presente nascosto.


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