L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

La Storia fra politica, arte e costume

DOMENICA 09/06/2024

Grandi della Tv
Pippo Baudo

Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo. Se non fosse che è stato lui a inventare noi, e la TV tutta. In occasione del suo ottantottesimo compleanno, festeggiato il 7 giugno, a Grandi della TV, in onda domenica 9 giugno alle 17.30 e lunedì 10 giugno alle 22.10 su Rai Storia, il re dei presentatori, Pippo Baudo.

Nasce Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo in una casa senza nemmeno la tv, e in una famiglia che non sa nulla di spettacolo e che invece lo vuole avvocato. Con il padre Giovanni pattuirà due mesi per tentare la fortuna a Roma dopo la laurea in legge. Arriva alla sessione di laurea portato da un camioncino di frutta per non fare ritardo: d’altronde stava presentando “Miss Sicilia” a Ragusa. Nella Capitale si accampa fuori dai cancelli di Teulada, fino a ottenere un provino con i registi Antonello Falqui e Lino Procacci che lo prendono. Durante il primo colloquio in RAI viene trascinato in un trabocchetto - “Dunque, lei vuole presentare? Allora mi faccia una presentazione per il pubblico e un’altra invece per il popolo” – da cui ne uscirà egregiamente, capendo che lui vuole parlare al pubblico, con discrezione, senza urlare. La sua carriera decolla nel 1966 – così racconta – per un’emergenza, a metà tra mito e realtà: la Rai si ritrova improvvisamente senza la bobina dell’ultima puntata doppiata di Rin Tin Tin. Decidono di ripiegare su Settevoci, un quiz musicale che i dirigenti avevano ritenuto pessimo, letteralmente “intrasmissibile”, di cui Pippo aveva registrato la puntata pilota. Il piano B si rivela un successo e il programma verrà riproposto per quattro edizioni. A grandi falcate inizia a percorrere il suo cammino in televisione, cinquant’anni memorabili, ma soprattutto inimitabili. Da Domenica In (il cui nome si deve a una geniale intuizione di Corrado; doveva chiamarsi infatti Domenica insieme) che con Pippo diventa un vero e proprio rotocalco popolare, a Fantastico, più che un programma, la vetrina di un’epoca a cui approda nel 1984. Sono anni baudiani in cui domina incontrastato, lui così primo attore, alto, slanciato, con la voce tonante, padre che sa ridere, essere spalla, accogliere, ma che sa anche mostrare il proprio temperamento, dirigendo, arrabbiandosi, senza mai però sbilanciarsi. “L’ho inventato io” diventa un’espressione tormentone, generando imitazioni e parodie, ma racchiudendo in sé una grandissima dose di verità: c’è lui dietro la scoperta di protagonisti assoluti del nostro spettacolo, come Al Bano, a cui procura la prima audizione, come Heather Parisi (sua compagna nel successo di Fantastico) o come Lorella Cuccarini. Pippo è uno straordinario talent-scout, e avrà modo di dimostrarlo in ben 13 edizioni di Sanremo. Prende le redini del Festival della canzone italiana nel 1968, l’anno dopo il suicidio di Tenco. Un funzionario di rete gli dirà: “Baudo, ricordi: oggi lei si gioca tutto!”. Lo farà, rendendo il Festival di Sanremo il più grande degli show. Lunedì 10 giugno alle 22:10 su Rai Storia verrà riproposta la prima puntata di Fantastico 7 del 4 ottobre 1986.

Passato e Presente
10 giugno 1940, l'Italia in guerra

Tra il 30 settembre del 1938, data della conferenza di Monaco, e il 10 giugno del 1940, data in cui annuncia l’ingresso dell’Italia nella Seconda guerra mondiale, Benito Mussolini passa dall’essere il “salvatore della pace” europea a colui che “pugnala alla schiena” la Francia, come dirà Roosevelt, schierandosi nel conflitto al fianco di Hitler. A “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda domenica 9 giugno alle 20.30 su Rai Storia, il professor Amedeo Osti Guerrazzi e Paolo Mieli ripercorrono le tappe principali del percorso che ha portato il Duce alla scelta interventista, dopo un’iniziale prudenza dettata soprattutto dall’impreparazione delle forze armate italiane ad affrontare un conflitto su larga scala. Un percorso che passa attraverso l’invasione dell’Albania dell’aprile 1939, la successiva stipula del “patto d’acciaio” con la Germania, la dichiarazione di “non belligeranza” dopo l’invasione della Polonia da parte dei nazisti e la reazione di Francia e Gran Bretagna, l’incontro cruciale tra Mussolini e Hitler al Brennero nel marzo del 1940. Alla fine, il Duce, convinto di poter banchettare a buon mercato al tavolo del vincitore, rompe gli indugi e il 10 giugno annuncia agli italiani che “l’ora delle decisioni irrevocabili” è arrivata e che “la dichiarazione di guerra è già̀ stata consegnata agli ambasciatori di Gran Bretagna e Francia”. Ma dietro l’illusione di partecipare a una “guerra lampo”, manca una visione militare strategica, come testimonia il discorso pronunciato quel giorno dal balcone di Piazza Venezia a Roma, uno dei peggiori di Mussolini secondo l’opinione condivisa degli storici. Tra gli italiani, che fin lì hanno seguito il Duce a larga maggioranza, cominciano a serpeggiare dubbi e timori che in pochi giorni trovano conferma nel fallimentare attacco alla Francia, già sottomessa dai nazisti.

Binario cinema
Il primo uomo

Tornato in Algeria, suo paese natale, su invito dell’Università della capitale, lo scrittore Jean Cornery si ritrova a fare i conti con il proprio passato, con il sé di una volta e la memoria che ne ha serbato. E’ il film di Gianni Amelio - tratto dall’ultimo e incompiuto romanzo autobiografico di Albert Camus - “Il primo uomo”, in onda domenica 9 giugno alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario cinema”. Nel cast Jacques Gamblin, Nino Jouglet, Maya Samsa e Catherine Sola.

È il 1957 e lo scenario è quello di un Paese sempre più diviso e conflittuale, lacerato dalle opposte fazioni di chi vorrebbe rimanere legato alla Francia e di chi al contrario pretende un’indipendenza immediata.

LUNEDI’ 10/06/2024

Shuluq
Storie del Medioriente. Nomadi e sedentari

La conquista arabo islamica lungo tutta la costa meridionale del Mediterraneo, le contraddizioni e i problemi che si vennero a creare nell’incontro tra diverse civiltà e la loro quasi miracolosa risoluzione. Quarto appuntamento, lunedì 10 giugno alle 19 su Rai Storia, con “Shuluq - Storie del Medioriente” condotto da Marcella Emiliani. Al centro della puntata un documentario del 1970, realizzato da Folco Quilici, che fa parte di una serie di 7 episodi dedicati al rapporto tra l’Islàm e l’occidente.

Ha dell’incredibile pensare che un ristretto gruppo di beduini provenienti dalla penisola arabica in soli 27 anni siano riusciti in un’impresa tanto ardua per i pericoli affrontati e per l’estensione del territorio.  Come ci sono riusciti? Questa la domanda cui Quilici tenta di rispondere, aprendo il sipario, anche, sulle prime divisioni che già, alla morte di Maometto, si manifestarono all’interno della comunità musulmana.

Iconologie quotidiane
Bonanno Pisano, Portale di Monreale pt.1

Via alla nuova stagione di “Iconologie quotidiane” il viaggio di Rodolfo Papa nel mondo dell’arte in onda da lunedì 10 giugno in prima visione alle 20 su Rai Storia.

Nel portale del Duomo di Monreale è incastonata la porta bronzea dell’artista Bonanno Pisano. La porta è datata 1185-86 ed è stata probabilmente realizzata a Pisa. Una scritta in basso certifica il suo autore: Bonanno civis pisanus. Nei cinque ordini inferiori sono poste delle formelle bronzee che rappresentano scene del Vecchio Testamento. Negli ordini superiori sono invece raffigurate scene del Nuovo Testamento. In alto sono rappresentati Cristo e Maria nella gloria del Paradiso. Il portale è stato realizzato seguendo la prassi bizantina: le formelle, fuse separatamente, sono state fissate ad una base lignea con dei chiodi.

Passato e Presente
L’omicidio di Giacomo Matteotti

Roma, 10 giugno 1924. Giacomo Matteotti, segretario del Partito Socialista Unitario e fermo oppositore del fascismo, viene sequestrato e ucciso da un gruppo di appartenenti alla cosiddetta “Ceka fascista”, una polizia segreta voluta da Mussolini per reprimere il dissenso politico. Una pagina di storia ripercorsa nel giorno del centesimo anniversario dell’omicidio da Paolo Mieli e dal professor Mauro Canali a “Passato e Presente”, in onda lunedì 10 giugno alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Il delitto Matteotti mette in crisi il regime, sollevando un moto di indignazione nell’opinione pubblica e inducendo i partiti di opposizione ad abbandonare i lavori parlamentari. La reazione di Mussolini avrà come esito la svolta autoritaria del regime, che nel giro di due anni, con le “leggi fascistissime”, smantellerà definitivamente lo stato liberale dando inizio alla dittatura.

Italia. Viaggio nella bellezza
Leonessa d'Italia. Il museo del Risorgimento di Brescia

Nel gennaio 2023, dopo molti anni, ha riaperto - in una veste completamente rinnovata - il Museo Leonessa d'Italia, il museo del Risorgimento della città di Brescia: uno spazio al centro dell’appuntamento con “Italia. Viaggio della Bellezza” in onda lunedì 10 giugno alle 21.10 su Rai Storia. Un'esposizione che allarga il racconto storico originale, propone una narrazione tematica e si muove in una prospettiva museografica contemporanea, che fa leva sull'immersività e il continuo richiamo ai bisogni interpretativi di oggi. Grazie alle testimonianze del direttore Stefano Karadjov, della presidentessa di Fondazione Brescia Musei Francesca Bazoli e di esperti , il programma ripercorre le storiche Dieci Giornate del 1849, i loro prodromi e gli sviluppi successivi, esplorando il patrimonio artistico e culturale della città e i suoi fermenti rivoluzionari. 

GRANDI DELLA TV – Pippo Baudo
Fantastico 7

MARTEDI’ 11/06/2024

Shuluq - Storie del Medioriente
Unità e diversità

Lo sviluppo e l’istituzione dei Califfati nell’area Medio Orientale: li ripercorre “Unità e diversità”, quinto appuntamento con “Shuluq – Storie dal Medio Oriente”, il programma presentato da Marcella Emiliani. L’episodio in onda martedì 11 giugno alle 19 su Rai Storia.

L’episodio illustra anche i casi di comunità che si sono staccate dall’Islàm ufficiale, quello sunnita. Si parlerà in particolare della comunità sciita e all’interno di essa degli Ismaeliti, dei Fatimidi, della Setta degli Assassini, fino ad approdare al movimento Sufi che rappresenta l’ala mistica e popolare dell’Islàm, comune tanto ai Sunniti quanto agli Sciiti. Un percorso, quello tracciato da Quilici in questo episodio, che consente, anche dopo più di 40 anni dalla realizzazione del documentario, di “orientarsi” nel complesso panorama delle correnti e dei conflitti che popolano, al suo interno, la religione islamica.

Il profeta Maometto non ha mai amato né i regni né gli imperi: il suo capolavoro e la sua priorità era la comunità mussulmana, la umma, che ai suoi tempi era poca cosa: qualche decina di migliaia di fedeli nello scatolone di sabbia della penisola arabica. Dopo le grandi conquiste operate dai Califfi Ben Guidati, e una popolazione di fedeli che ormai si contava nell’ordine dei milioni, fu la dinastia della Ommaidi a trasformare il primo abbozzo dello Stato islamico in un grande Califfato ereditario. La grande storia dell’Islàm ha origine da qui.

Iconologie quotidiane
Francesco di Giorgio Martini, Natività di Gesù con san Bernardo e san Tommaso d’Aquino

La Natività di Gesù con san Bernardino da Siena e san Tommaso d'Aquino è un dipinto eseguito tra il 1475 e il 1476 da Francesco di Giorgio Martini. E’ l’unica opera firmata dall’artista senese. Ne parla Rodolfo Papa in “Iconologie quotidiane” in onda martedì 11 giugno alle 20 in prima visione su Rai Storia. Era stata commissionata dai padri olivetani per la chiesa di S. Benedetto fuori Porta Tufi, a Siena. Il paesaggio, che mostra rovine di architetture antiche, manifesta l'interesse dell'artista per le antichità classiche e rappresenta la fine dell'era romana a cui succede la nuova era segnata dalla nascita di Gesù Cristo. La grande cura dei dettagli fa di questo dipinto uno dei capolavori del pittore senese.

Il ricordo di Enrico Berlinguer
Passato e Presente” e lo Speciale “Enrico Berlinguer 1972 – 1984”

Enrico Berlinguer inizia la sua ascesa politica nel Pci nella seconda metà degli anni Cinquanta, quando è in atto il processo di stalinizzazione seguito alla presa di posizione del nuovo segretario Kruscev. Sono gli anni della repressione sovietica in Ungheria, quando il modello sovietico inizia a mostrare le sue crepe e vede minata la propria credibilità. Poi, nel 1969, Berlinguer è nominato vicesegretario del partito e quello stesso anno, a Mosca, partecipa alla conferenza internazionale dei partiti comunisti. Nel 1972, Enrico Berlinguer viene nominato Segretario generale del partito e in breve tempo conduce il Pci verso traguardi fino ad allora impensabili. A quarant’anni dalla scomparsa, Paolo Mieli e il professor Silvio Pons ne analizzano la figura a “Passato e Presente”, in onda martedì 11 giugno alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Alle politiche del 1976, il Pci raggiunge il suo picco storico raccogliendo il 34.4 per cento dei consensi. All’inizio del 1978, l’accordo programmatico tra comunisti e democristiani, reso possibile dal dialogo cominciato già da qualche anno tra Berlinguer e Aldo Moro, sembra sempre più vicino alla sua realizzazione. Ma il rapimento e l’assassinio di Moro infliggono un colpo mortale al progetto politico del compromesso storico. Per il Pci inizia la stagione dell’Alternativa Democratica. Berlinguer si pone in antagonismo alla politica democristiana non solo proponendo un diverso modello economico-sociale di sviluppo, ma anche denunciando il clientelismo e il malaffare dei partiti, ponendo al centro del dibattito politico la cosiddetta “questione morale”.

A “Enrico Berlinguer è dedicato anche “Enrico Berlinguer 1972 – 1984” di Enrico Salvatori, un collage delle sue dichiarazioni ai Tg Rai nei dodici anni in cui ha guidato il Pci da Segretario. Lo Speciale si chiude con le immagini della folla al suo funerale a San Giovanni.

Nel secolo breve
1944 l’estate di Parigi

L’occupazione della città di Parigi da parte dei nazisti dal ’40 al ’44, fino alla Liberazione è al centro del secondo appuntamento con Paolo Mieli e con “Nel secolo breve” in onda martedì 11 giugno alle 21.10 in prima visione su Rai Storia. Si inizia con il rapidissimo, inatteso crollo della Francia, che si sgretola non appena la Linea Maginot viene aggirata dai nazisti per poi narrare quindi la corsa contro il tempo per salvare l’enorme patrimonio artistico del Paese dagli occupanti. Nello speciale viene sottolineata l’importanza di Parigi per Adolf Hitler, l’ex pittore fallito che sognava di studiare arte nella Ville Lumière, e la vita quotidiana sotto l’occupazione: il collaborazionismo, la città parco giochi di ufficiali e soldati tedeschi, la fame e i razionamenti per gli abitanti. Anche Parigi conosce l’orrore delle deportazioni degli ebrei con le leggi razziali, culminate nell’atroce episodio del Velodromo d’inverno, dove vengono rastrellati quasi 14.000 tra uomini, donne e bambini e deportati ad Auschwitz. La storia dell’Occupazione di Parigi è infine la storia della Resistenza francese, dall’appello dell’allora sconosciuto Charles De Gaulle alle tante azioni di guerriglia e sabotaggio compiute anche da partigiani italiani. Con lo sbarco in Normandia e l’arrivo degli Alleati, concludiamo il documentario con la vera storia del ritiro dei nazisti dalla città, sfatando la leggenda mediatica, creata da libri e film, degli ultimi ordini di Hitler: “bruciate Parigi!”. Di Elio Mazzacane, consulente storico prof. Francesco Perfetti, con Charlotte Marincola, ricerche video Fania Petrelli, regia Agostino Pozzi.

Le leggi razziali, una storia ferrarese

Il racconto di uno degli ultimi testimoni diretti della persecuzione antiebraica, iniziata con le leggi razziali fasciste del 1938: lo propone “Le leggi razziali. Una storia ferrarese”, di Andrea Orbicciani, con la regia di Pasquale D’Aiello, in onda martedì 11 giugno alle 22.10 su Rai Storia. La signora Carla Neppi Sadun, all’epoca, aveva sette anni e abitava a Ferrara. Da qui, nel 1943, fu costretta a fuggire con tutta la famiglia per evitare la deportazione, nascondendosi in uno sperduto villaggio dell’appennino emiliano. La signora Carla racconta le proprie vicissitudini e quelle dei suoi familiari, ripercorrendo i luoghi della città dove ha trascorso l’infanzia: la casa paterna dove hanno dimorato sette generazioni della sua grande famiglia; la piccola scuola ebraica nell’antico ghetto di Ferrara, dove ha potuto proseguire gli studi dopo essere stata cacciata dalla scuola elementare statale vietata agli ebrei; la sinagoga tedesca frequentata dalla sua famiglia, devastata dai fascisti che nel 1941 bruciarono i libri sacri. E ancora, il suggestivo cimitero ebraico della città, dove riposano quasi tutti i suoi familiari, tranne la zia Olga e lo zio Gino Emanuele, affermato medico di Milano, entrambi arrestati dai nazifascisti, per essere poi deportati e uccisi ad Auschwitz.

Completano il racconto le voci della storica Anna Foa e di Amedeo Spagnoletto, direttore del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (Meis) di Ferrara, importante punto di riferimento per la trasmissione della storia e della cultura ebraica in Italia.

MERCOLEDI’ 12/06/2024

Shuluq –Storie del Medio Oriente
Conquiste di pace conquiste di guerra

Nella sesta puntata di Shuluq – Storie dal Medio Oriente, in onda mercoledì 12 giugno alle 18:30 su Rai Storia, con la mediorientalista Marcella Emiliani, continua la “sinergia” coi materiali di una serie di documentari del 1970, realizzati da Folco Quilici: l’episodio “Conquiste di pace, conquiste di guerra”, viene riproposto integralmente e contribuisce a raccontare la storia dell’Islam su un doppio binario. Il primo è quello degli interventi di Emiliani, che forniscono il fil rouge della narrazione; il secondo è quello dell’uso delle teche in funzione storica. La data di realizzazione del documentario di Quilici, infatti, rappresenta un ulteriore punto di osservazione su come sia cambiato il modo dell’Occidente di guardare a Oriente.

LA puntata ripercorre le tappe e le caratteristiche della conquista islamica del continente a partire dalla Persia via verso Est attraverso l’Afghanistan, il Pakistan, fino alle Filippine e soprattutto l’Indonesia e alla Malesia che oggi sono i due più grandi Stati musulmani a livello pianeta.

In Europa, vista la vicinanza geografica, si è portati a credere che gli Stati musulmani più grandi siano in Medio Oriente. In realtà sono in Asia e per trovare uno Stato musulmano arabo nel ranking mondiale bisogna scendere al VII posto dell’Egitto.

Iconologie quotidiane
Andrea Bonaiuti, specchio di predicazione, cappellone degli spagnoli, S.M. Novella, Firenze

Il cosiddetto Cappellone degli Spagnoli è l'antica sala capitolare della chiesa di Santa Maria Novella a Firenze ed è al centro del nuovo appuntamento con Rodolfo Papa e “Iconologie quotidiane”, il programma Rai Cultura in onda mercoledì 12 giugno alle 20 in prima visione su Rai Storia. Assume questo nome nel XVI secolo, quando viene usato per le funzioni religiose della corte di spagnoli venuti a Firenze al seguito di Eleonora di Toledo, sposa di Cosimo I dei Medici. Il Cappellone conserva un ciclo di affreschi di Andrea di Bonaiuto, datato 1365-1367. L'iconografia del ciclo è stata probabilmente dettata dal frate domenicano Jacopo Passavanti, scrittore, teologo e architetto del 1300, e si riferisce ai concetti da lui illustrati nell’opera Lo Specchio di vera penitenza.

Passato e Presente
I meticci italo-africani

Nel 1890 l’Eritrea diventa la prima colonia italiana. Pochi anni più tardi, nel 1908, è la volta della vicina Somalia. La coabitazione tra italiani e popolazioni locali dà luogo a forme di convivenza more uxorio, il così detto madamato, e alla nascita di figli meticci. A “Passato e Presente”, in onda mercoledì 12 giugno alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia, ne parlano Paolo Mieli e la professoressa Leila El Houssi. Le autorità italiane cercano di porre un freno al fenomeno, ma è solo col fascismo che viene emanata una legislazione di stampo chiaramente razzista e segregazionista nei confronti dei meticci. Per il padre naturale diventava reato riconoscere i figli nati da unione con giovani africane, dando così vita a una intera generazione di quelli che venivano chiamati dispregiativamente “deqalà”, cioè "bastardi", e di donne marginalizzate e ripudiate dalle loro stesse famiglie d’origine.

L'avversario – L’altra faccia del campione
Bruno Giordano

E’ Bruno Giordano il protagonista de “L’Avversario”, in onda mercoledì 12 giugno alle 21.10 su Rai Storia. Marco Tardelli è a Roma e incontra il trasteverino doc Giordano, suo ex avversario in campionato e compagno di squadra in Nazionale per fare con lui una chiacchierata in cui il bomber della Lazio e del Napoli si racconterà senza filtri, parlando per la prima volta in televisione anche dei momenti più critici della sua vita. Il difficile ambiente di Trastevere degli anni Settanta è stato il primo avversario di Giordano, sconfitto grazie alla sua passione per il pallone e grazie a Don Pizzi, un prete che, oltre a tenerlo lontano dalla strada, gli procura a 13 anni il primo provino per la Lazio. Giordano si guadagna così l’occasione di iniziare a giocare con i campioni d’Italia del 1974: la Lazio di Maestrelli allenatore, di Wilson capitano, di Chinaglia, Martini, Pulici e Re Cecconi. Il 23 marzo 1980, dopo una stagione da capocannoniere con una convocazione praticamente certa per l’Europeo, che si sarebbe giocato l’estate seguente, Giordano viene arrestato insieme ad altri suoi compagni di squadra nel primo importante scandalo del calcioscommesse. Giordano grida a gran voce la sua innocenza. La condanna che gli verrà inflitta al termine del processo sportivo è pesantissima: tre anni e sei mesi di squalifica che gli faranno saltare, oltre all’Europeo del 1980 e a due stagioni di campionato, anche il Mondiale del 1982, quello che vedrà trionfare i suoi compagni di Nazionale, tra cui Tardelli. Dopo l’amnistia seguita alla vittoria del Mondiale, Giordano tornerà in campo determinato a battere qualsiasi avversario: riuscirà a riportare la sua Lazio in serie A, per poi essere notato niente meno che da Maradona, che nel 1985 farà di tutto per averlo nel suo Napoli. Quello vinto nel 1987 sarà lo scudetto del riscatto, tanto per i napoletani quanto per Giordano. Tra gli intervistati Lionello Manfredonia, che ha giocato nella Lazio dal 1975 al 1985, condividendo con Giordano l’esperienza in campionato, gli anni nelle giovanili della Lazio e la squalifica per lo scandalo del calcioscommesse; Andrea Carnevale, che viene acquistato dal Napoli nel 1986 e nella stagione dello scudetto 1986-1987 forma insieme a Maradona e Giordano il trio d’attacco del Napoli; Riccardo Cucchi, storico giornalista e radiocronista Rai, nonché grande tifoso della Lazio.

E tu slegalo”
Omaggio a Franco Basaglia

A cento anni dalla nascita di Franco Basaglia, dopo più di quarant’anni dalla promulgazione della legge 180/1978, che porta il suo nome, un doc per approfondire il suo pensiero: "E tu slegalo", una produzione Le Talee in collaborazione con Rai Documentari, in onda mercoledì 12 giugno alle 22 su Rai Storia, racconta la storia di chi rivoluzionò la cura delle malattie mentali, considerando il malato non più come un soggetto da relegare nei manicomi, ma come una persona da curare. Fino ad allora, le terapie prevedevano la contenzione fisica e l’elettroshock; Basaglia si impegnò per eliminare tutto ciò e per riaprire i cancelli chiusi dei reparti.

"Se la malattia mentale è perdita dell'individualità e della libertà - sosteneva Basaglia - nel manicomio il malato non trova altro che il luogo dove sarà definitivamente perduto, reso oggetto della malattia e del ritmo dell'internamento".

Partendo dalle sue idee e dalla sua storia, “E tu slegalo” mostra ciò che i suoi allievi continuano a fare ancora oggi in Italia e all’estero; una leva di psichiatri, allora attratti dalla figura carismatica di uno psichiatra che si pose contro l’accademia. Il dottor Franco Rotelli, i dottori Peppe Dell’Acqua e Roberto Mezzina, anch’essi direttori del Dipartimento di Salute Mentale di Trieste, guideranno nelle strutture oggi preposte alla cura della malattia mentale.

Il loro contributo, unito a quello della famiglia Basaglia e della fondazione intitolata a Franca Ongaro e a Franco Basaglia, costituirà l’indispensabile ed esclusivo supporto storico e scientifico al racconto. Materiali d’archivio preziosi e inediti mostreranno la genesi e l’attualità del “Modello Trieste”.

Con "E tu slegalo" Rai Documentari rende omaggio ad un innovatore del campo della salute mentale in Italia, un riformatore della disciplina psichiatrica che ha cambiato per sempre il modo di intendere le persone affette da malattie mentali, comprendendo quanto fosse importante “slegarle” e liberarle dai cancelli dei reparti, per permetter loro di ritrovare il proprio posto nel mondo.

Sacritalia”
Il viaggio del poeta Davide Rondoni

Esiste ancora il Sacro nella vita contemporanea? E se esiste, in quali forme si manifesta? A dispetto di chi ritiene che sia scomparso, il poeta Davide Rondoni intraprende un viaggio attraverso l’Italia di oggi alla ricerca del Sacro, per intercettare ciò che è in grado di resistere al consumo e generare grandi cose. “Sacritalia”, con la regia di Francesco Castellani, in onda mercoledì 12 giugno alle 22.50 su Rai Storia, è un racconto con il quale Rai Documentari approfondisce la conoscenza dell’Italia, mettendone in evidenza un aspetto vitale per la sua storia e il suo presente, grazie al contributo di un poeta capace di indagare con originalità un fenomeno vasto e complesso.
Dopo aver ricevuto un misterioso “invito al viaggio”, ovvero un pacchetto postale anonimo contenente un bracciale con una piccola ala stilizzata, Davide Rondoni inizia il suo viaggio da Roma. Qui cerca risposte nell’arte, nei poeti, nella danza, e persino nei giullari, insoliti comici che nascondono grandi verità sotto il velo dell’ironia.
Il suo viaggio prosegue in Toscana e in Emilia Romagna, tra luoghi santi e luoghi del consumismo, incontrando sacerdoti e persone che hanno fatto scelte di vita nel segno della sacralità, per giungere poi a Cocullo, in Abruzzo, dove partecipa ai riti della caccia al serpente per la processione di San Domenico, accompagnato dal musicista Ambrogio Sparagna.

Successivamente giunge in Puglia, dove si immerge in nuovi contrasti tra l’antico e il contemporaneo: da Casa Sankara, che ospita e protegge i migranti e i rifugiati, a San Severo di Foggia, dove ha origine il plurisecolare culto della Madonna Nera dei campi, e dove il poeta Enrico Fraccacreta traccia ricordi poetici della sua amicizia giovanile con Andrea Pazienza.

Desideroso di scoprire chi possa essere il mittente del bracciale, Rondoni approda infine a Monte Sant’Angelo, un meraviglioso paese arroccato sul mare, dove il poeta arriva a risolvere il mistero. Incuriosito da alcuni ragazzi che suonano musica popolare salentina su un’antica terrazza, decide di raggiungerli. Qui nota una ragazza che balla davanti a loro, e che indossa un bracciale proprio come il suo. E quella ragazza è sua figlia Carlotta.

GIOVEDI’ 13/06/2024

Shuluq – Storie del Medio Oriente
Dal passato a domani

Folco Quilici illustra la storia dell'islamizzazione dei popoli africani, le violenze che gli arabi e i cristiani perpetrarono ai danni dell'Africa, la tratta degli schiavi e il colonialismo nel settimo appuntamento con Marcella Emiliani e “Shuluq – Storie dal Medio Oriente” in onda giovedì 13 giugno alle 18.30 su Rai Storia.

Si racconta la vita della comunità africana a Djerba e il potere che oggi, in un sistema ancora feudale, i discendenti dei signorotti arabi esercitano sugli abitanti di alcuni villaggi del Camerun e della Nigeria. Si ripercorrono, inoltre, l’influenza dell'Islam nella creazione degli stati moderni in Africa e sulla storia del Pakistan, e le riforme compiute da Ataturk in Turchia.

Iconologie quotidiane
Filippino Lippi, Cappella Carafa, 1488-93, Santa Maria sopra Minerva, Roma

Nella Cappella Carafa della Basilica di Santa Maria sopra Minerva è conservato un ciclo di dipinti di Filippino Lippi, databile tra il 1489 e il 1493, considerato una delle più significative testimonianze della pittura rinascimentale del tardo Quattrocento a Roma. Ne parla Rodolfo Papa a “Iconologie quotidiane” in onda giovedì 13 giugno alle 20 in prima visione su Rai Storia. Le opere raffigurate contengono scene della vita di San Tommaso d’Aquino. La chiesa di Santa Maria sopra Minerva era amministrata dai domenicani, ordine a cui apparteneva il cardinale Carafa, che, su suggerimento di Lorenzo il Magnifico, affidò la decorazione della cappella al giovane ma già celebre Filippino Lippi.

Passato e Presente
Mare Nostrum, la battaglia nel Mediterraneo

L’entrata in guerra dell’Italia fascista, il 10 giugno 1940, ha come obiettivo principale la conquista della supremazia nel Mediterraneo: il progetto imperiale di Mussolini passa attraverso il controllo del mare, via necessaria per l’espansione verso l’Egitto e i Balcani. Ne parlano Paolo Mieli e il professor Fabio De Ninno a “Passato e Presente” in onda giovedì 13 giugno alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Le aspettative, però, andranno deluse: dopo aver combattuto duramente nel “Mare Nostrum” e aver conosciuto gravi sconfitte, la Regia Marina, nonostante alcuni successi tattici, dovrà cedere alla superiorità delle forze Anglo-Americane, fino all’epilogo della consegna della flotta, dopo l'armistizio dell’8 settembre 1943.

a.C.d.C
Apocalissi del passato.
Dalla fine dell'Impero Accadico alla distruzione di Sodoma

Le ragioni per cui alcune grandi civiltà del mondo si sono estinte, dalla caduta dell’impero accadico, alla distruzione della leggendaria Sodoma, dall’enigma dei popoli del mare alla città perduta di Heliki, dalla scomparsa dei Maya al cataclisma di Doggerland. Le approfondisce la serie in sei episodi “Apocalissi del passato”, in onda da giovedì 13 giugno alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “a.C.d.C.” con l’introduzione del professor Alessandro Barbero. In ogni puntata archeologi, antropologi, geologi e climatologi ricostruiscono, con l’aiuto delle tecnologie moderne, le ragioni scientifiche che hanno provocato l’estinzione di alcune delle civiltà più avanzate del mondo antico. Si comincia tornando a più di quattromila anni, quando nasce il primo impero della storia. A partire dal 2234 a.C. gli Accadi conquistano e unificano le città-stato sumere della Mesopotamia creando una struttura politica senza precedenti, capace di sfruttare al meglio le risorse dell’agricoltura, e dotata di un esercito permanente. Un secolo e mezzo più tardi la civiltà accadica scompare. A seguire, alle 22.10, le ricerche per localizzare l’antica città di Sodoma e le indagini sulla natura del misterioso cataclisma che, secondo il racconto biblico, l’ha distrutta. La narrazione della ricca città di Sodoma, dell’immoralità dei suoi abitanti e della pioggia di zolfo e fuoco con cui Dio l’ha distrutta, è da sempre l’immagine esemplare della punizione divina. Due archeologi americani, Steven Collins e Phillip Silvia, hanno trovato nella valle del Giordano nuove e importanti elementi per identificare Sodoma con l’antica città di Tall el-Hammam, a nordest del Mar Morto: un fiorente centro dell’età del bronzo distrutto da un misterioso cataclisma che ha reso la zona inospitale per settecento anni.

VENERDÌ 14/06/2024

Shuluq – Storie del Medio Oriente
La via del petrolio

Il documentario di Bernardo Bertolucci sull’oro nero, “La via del petrolio”: lo ripropone “Shuluq – Storie del Medio Oriente” in due puntate. “Le origini” inonda venerdì 14 giugno alle 18.30 e “il viaggio” sabato 15 giugno alle 18:15 su Rai Storia. Con la consulenza di giornalista Alberto Ronchey, realizzato nel 1967, Bertolucci riflette sulla storia del petrolio che alimenta l'economia dei paesi produttori ma anche i conflitti di questa zona del mondo.

Iconologie quotidiane
Caravaggio, La morte della Vergine, 1601 Musée du Louvre

La Morte della Vergine è l’ultima pala d’altare che Caravaggio esegue a Roma, tra il 1605 e il 1606, ed è anche la più grande tra le opere fino ad allora realizzate dall’artista. Opera al centro del nuovo episodio di “Iconologie quotidiane”, con Rodolfo Papa, in onda venerdì 14 giugno alle 20 in prima visione su Rai Storia. Gli viene commissionata nel 1601 da un ricco avvocato, Laerzio Cherubini, per l’altare della sua cappella in Santa Maria della Scala in Trastevere. Secondo Baglione, però la tela è ritenuta oltraggiosa “perché havea fatto con troppo poco decoro la Madonna gonfia e con gambe scoperte» e per questo motivo «fu levata via”. Dopo essere passato tra varie mani, il dipinto viene acquistato da luigi XIV di Francia e oggi arricchisce la collezione del museo Louvre di Parigi.

Passato e presente
Clement Attlee, un laburista conservatore

Clement Attlee appartiene a una strana, rarissima, specie di leader, fatta di uomini apparentemente ordinari, eternamente sottovalutati e, forse proprio per questo, straordinariamente efficaci nella loro azione. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dal professor Luigi Bruti Liberati a “Passato e Presente”, in onda venerdì 14 giugno alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Senza la sua lunga leadership del partito laburista, ottenuta quasi per caso nel 1935, molte cose sarebbero potute andare diversamente nella storia del Regno Unito e del mondo. Forse Churchill non avrebbe guidato la Gran Bretagna nella sua ora più buia. Forse il processo di dissoluzione dell’impero britannico avrebbe richiesto più tempo e avrebbe comportato maggior spargimento di sangue. Forse l’Inghilterra del dopoguerra non avrebbe saputo costruire un sistema di welfare così completo e integrato da fungere da modello per il resto del mondo.

Cronache dal Medioevo
La congiura dei pazzi

Firenze, 26 aprile 1478, mentre nel Duomo si celebra la Messa, i Pazzi, a capo di una congiura che vuole eliminare i Medici, entrano in azione assieme ai loro complici. Lo racconta Cristoforo Gorno in “Cronache dal Medioevo”, in onda venerdì 14 giugno alle 21.10 su Rai Storia.

Giuliano de' Medici, fratello minore di Lorenzo, viene assassinato, ma il Magnifico riesce a salvarsi. Tutto si risolve in poche ore: tra cacce all'uomo per, linciaggi e giustizia sommaria, il fallimento del complotto determinerà l'assetto politico dell'Italia quattrocentesca, fino al suo epilogo: un'impiccagione immortalata da Leonardo.

Disegni dall'Olocausto

Un eccezionale speciale per conoscere la tragedia della Shoah da un’angolazione del tutto nuova: quella offerta dai circa 30.000 disegni e schizzi realizzati di nascosto nei lager dai deportati. Il coraggio di testimoniare, il bisogno di fissare su carta l’indicibile, usando materiali di fortuna e occultandoli nei punti più impensabili per non costare la vita ai loro artisti, per farli arrivare fino a noi. È lo speciale “Disegni dall’Olocausto”, in onda venerdì 14 giugno alle 21.40 su Rai Storia. A fare da guida in questo viaggio di grande valore artistico e morale è lo studioso della Shoah David Bidussa.

SABATO 15/06/23

Italiani
Alberto Sordi

Alle origini della Tv, "quelli del cinema" la ignoravano, utilizzandola solo come strumento di promozione di ciò che sarebbe andato in sala. Alberto Sordi non fa eccezione, anzi, forse è proprio il paradigma di questo rapporto cinema - Tv. In occasione dell’anniversario della nascita, il 15 giugno 2020, Rai Cultura ripropone “Alberto Sordi, un italiano in Tv” di Enrico Salvatori, in onda sabato 15 giugno alle 16.45 su Rai Storia per il ciclo “Italiani”. Un viaggio nella biografia dell’attore, attraverso le sue partecipazioni radiotelevisive in Rai, con citazioni alla carriera radiofonica (1947/53) e le sue apparizioni televisive (1954/2002), dove la Tv è uno "specchio concavo" della sua carriera cinematografica, composta di circa 150 titoli come attore e 19 come regista.

L'attore romano si concede volentieri alle interviste televisive, come quella del maggio 1977, durante il premio Angelo Rizzoli ad Ischia, per Paolo Cavallina del Tg1, con cui comincia il documentario. L'attore ha appena votato contro "Io sono un autarchico", il film di un giovane cineasta romano, Nanni Moretti: secondo alcuni, da questa bocciatura trae origine la celebre battuta del suo "Ecce Bombo", "Te lo meriti Alberto Sordi". Pochi giorni dopo Sordi parte per Cannes con "Un borghese piccolo piccolo", il film che per i critici rappresenta "la pietra tombale della commedia all'italiana", il genere cinematografico che ha in Sordi il volto più emblematico da 25 anni. La televisione Rai, in questa fase cruciale, sarà per Sordi determinante: sta infatti cominciando, con Giancarlo Governi, a progettare la sua "Storia di un italiano", che verrà trasmessa dal 18 marzo 1979.

Nello speciale sono presenti contributi pregiati e poco noti come un servizio girato sul set del film "Un borghese piccolo piccolo", diretto da Mario Monicelli e scritto da Vincenzo Cerami, ritrovato nelle Teche Rai. Altri materiali particolari proposti in puntata sono la fotografia che ritrae Alberto Sordi alla sua prima partecipazione televisiva, ad "Arrivi e partenze" (1954), insieme al conduttore Mike Bongiorno; uno sketch della prima trasmissione radiofonica da titolare, "Vi parla Alberto Sordi", del 1948/49; un duetto con Paolo Villaggio da "Formula Uno" del 1971/72. I servizi Tg di Carlo Mazzarella del periodo 1959-1966 sono mostrati per la prima volta e commentati da Tatti Sanguineti.

Lo speciale è arricchito dalle testimonianze di Pippo Baudo, Walter Veltroni, Giancarlo Governi (autore di "Storia di un Italiano"), Tatti Sanguineti (autore de "Il Cervello di Alberto Sordi"), il giornalista e studioso di cinema Alberto Anile (autore di "Sordi Segreto") e Paola Comin, ufficio stampa di Sordi dal 1993 alla scomparsa.

Alle 18.45, poi l’omaggio a Sordi prosegue con “Alberto Sordi per Natale”: una carrellata di ospitate televisive degli anni '80 nelle trasmissioni di Pippo Baudo “Domenica In” e “Fantastico”.

Franco Zeffirelli. Appunti di una vita straordinaria

Omaggio a 5 anni dalla morte

Un racconto come un’autobiografia: è “Franco Zeffirelli. Appunti di una vita straordinaria”, che Rai Cultura ripropone sabato 15 giugno alle 19.20 su Rai Storia in occasione dell’anniversario della morte avvenuta il 15 giugno 2019. Il Maestro ripercorre la propria vita, parla dell’importanza di Firenze - “grande maestra” – e della sua cultura superiore per la propria formazione; della passione e del lavoro d’allestimento di opere liriche, dell’incontro con l’arte di Eduardo De Filippo. E ancora, della fascinazione che la figura di San Francesco e la raffigurazione giottesca hanno avuto su di lui, e del Gesù di Nazareth, visto nel suo capolavoro televisivo come figura umana e non divina.

Iconologie quotidiane
Piet Mondrian, Composition No. II, 1913, Kröller-Müller Museum, Otterlo

La Composizione No. II fa parte di un gruppo di sette dipinti che Mondrian compone dal 1919 al 1921. La analizza Rodolfo Papa per “Iconologie quotidiane” in onda sabato 15 giugno alle 20 in prima visione su Rai Storia. In questo ciclo l’artista olandese utilizza rettangoli più grandi di quelli usati precedentemente e lavora con il nero, diverse tonalità di grigio e i tre colori primari mescolati con il grigio. Questi dipinti rappresentano il primo esempio dell’astrazione geometrica di Mondrian e risentono del suo coinvolgimento con il gruppo De Stijl, un movimento artistico fondato nei Paesi Bassi nel 1917. L'uso rigoroso delle linee orizzontali e verticali e dei colori primari è infatti una caratteristica di De Stijl.

Passato e Presente
Scerbanenco, l'Italia noir

Giorgio Scerbanenco è considerato lo scrittore che ha inventato il “noir” all’italiana, il primo ad allontanarsi dai canoni internazionali del poliziesco per introdurre gli stilemi di un genere nuovo e di grande successo. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dalla professoressa Alessandra Tarquini nel nuovo appuntamento con “Passato e Presente”, in onda sabato 15 giugno alle 20.30 su Rai Storia.

Esordisce nel “giallo” sotto il fascismo, subisce le restrizioni della censura, poi scappa in Svizzera dopo l’8 settembre. La consacrazione come maestro del “noir” italiano arriva grazie a un nuovo ciclo di romanzi pubblicati negli anni ’60 con i quali Scerbanenco mette a nudo le contraddizioni dell’Italia, e in particolare della Milano del boom economico.

Cinema Italia
I nomi del signor Sulcic

Un passaporto del Reich e una foto di una coppia a passeggio: sono questi i primi indizi che inducono Irena Ruppel, una donna slovena e Gabriele, un uomo che vive sul Delta del Por a mettersi in viaggio, un viaggio che farà scoprire loro la verità sul proprio passato e su sé stessi. E’ il film di Elisabetta Sgarbi “I nomi del signor Sulcic” in onda sabato 15 giugno alle 21.10 in prima visione su Rai Storia per il ciclo “Cinema Italia”. Nel cast Lucka Pockaj, Elena Radonicich, Gabriele Levada, Ivana Pantaleo, Branko Zavrsan, Roberto Herlitzka, Adalberto Maria Merli, Paolo Graziosi, Claudio Magris, Giorgio Pressburger.

Documentari d'autore
Fabrizio De André & PFM. Il Concerto Ritrovato

La registrazione di un concerto che si credeva ormai perduta e che invece era stata conservata è il punto di partenza del documentario “Fabrizio De André & PFM - Il Concerto Ritrovato”, in onda sabato 15 giugno alle 22.30 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”. Un lavoro con regia di Walter Veltroni e i contributi di Dori Ghezzi, Franz Di Cioccio, Patrick Djivas, Piero Frattari, Guido Harari, Franco Mussida, Flavio Premoli, David Riondino, Antonio Vivaldi. Il 3 gennaio 1979 Fabrizio De André e la Premiata Forneria Marconi (PFM) fecero un concerto presso il padiglione C della Fiera di Genova. Di quell'evento c'era una registrazione autorizzata ma scomparsa. Dopo un lungo periodo di ricerca con il supporto di Franz Di Cioccio, il nastro che si credeva perduto per sempre è stato rintracciato e grazie al regista Piero Frattari, che lo ha salvato e conservato nel corso dei decenni, è stato restaurato.

 


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