L’Ape musicale

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Con otto concerti dal 15 di settembre fino al 22 di dicembre, riparte la consueta e assai seguita stagione sinfonica del Verdi che quest’anno vedrà i primi due appuntamenti fuori abbonamento nell’ambito del Nuovo Festival di Trieste in collaborazione con La Società dei Concerti. Protagonista assoluta l’orchestra del teatro, anche quest’anno impegnata su impaginati assai variati e impreziositi di vere rarità, dalla grande tradizione tedesca al Novecento meno frequentato e grande chiusura insieme al coro con la Messa a quattro voci ed orchestra di Puccini a coronamento del suo centenario.

Dopo la capsule all’interno del Nuovo Festival di Trieste con Giovanni Sollima in doppia veste di violoncello solista e direttore, Rachmaninov e Dvorak con Will Humburg sul podio e Nikolai Lugansky al pianoforte, per i due appuntamenti in collaborazione con Società dei Concerti, venerdì 27 settembre si entrerà nel vivo della stagione sinfonica vera e propria con un primo appuntamento di grande interesse e originalità, dedicato infatti alla riscoperta e ricreazione della musica folklorica in chiave colta dell’Ottocento europeo con la rara Symphonie espagnole per violino e orchestra di Édouard-Victor-Antoine Lalo e i Tableaux d’une exposition di Musorgskij nella trascrizione per orchestra di Maurice Ravel. Sul podio la grande esperienza del direttore austriaco Hans Graf e al violino l’eccellente virtuoso Sergej Krylov.

Seguirà il 5 ottobre un impaginato più classico tra Brahms e Schumann con il ritorno del giovane e brillante Ettore Pagano al violoncello, del grande violinista serbo Stefan Milenkovich con la bacchetta dell’ottantunenne direttore tedesco Hartmut Haenchen, vero maestro della grande scuola d’oltralpe e custode della sua più solida tradizione musicale.

Quindi l’11 ottobre un primo impaginato davvero prezioso nella sua indubbia originalità, aperto dai Cinque frammenti di Saffo – Liriche Greche del novecentesco di Luigi Dalla Piccola, testimonianza storica dell’interesse e riscoperta per la metrica antica da parte dei compositori del secolo scorso, quindi l’ancor più raro torinese Sandro Fuga col Concerto per Pianoforte, archi e timpani, autore peraltro premiato proprio in città al Concorso di Composizione Sinfonica “Città di Trieste” nel 1952; infine la Sinfonia di Salmi di Stravinsky, capolavoro che apre il suo fortunato periodo definito ‘neoclassico’. Sul podio per l’occasione il giovane direttore napoletano, ma ormai adottato dalle migliori orchestre di area germanica, Tommaso Turchetta, sul palco la voce dell’affermato soprano Marie Pierre Roy, nota per la sua grande sicurezza sul repertorio barocco e contemporaneo, quindi il pianista Giacomo Fuga, figlio del compositore Sandro Fuga e quindi interprete per eccellenza della composizione del padre.

Tra ottobre e novembre poi doppio appuntamento del Direttore Musicale Enrico Calesso: il 18 ottobre con il Tristan-Vorspiel und Isoldes Liebestod dall’opera Tristan und Isolde di Richard Wagner, quindi il Concerto per violino e orchestra di Ferruccio Busoni nel centenario dell’illustre cittadino giuliano col violinista Premio Paganini Giuseppe Gibboni, infine i due poemi sinfonici di Richard Strauss, Don Juan e Tod und Verklärung; sabato 23 novembre invece il poco eseguito concerto per oboe sempre di R.Strauss e la settima sinfonia di Bruckner.

Infine grande chiusura pucciniana il 22 dicembre con il Maestro Jordi Bernacer sul podio per la rara Messa a quattro voci e orchestra o Messa di Gloria, opera giovanile del grande lucchese e sua ultima incursione nel repertorio sacro quale retaggio famigliare come ultimo esponente di cinque generazioni di organisti della cattedrale di San Martino, maestri della Cappella di Palazzo, docenti dell’Istituto musicale e autori di opere e di musica sacra. Un testo, lungamente dimenticato e ritrovato solo nel 1952, che sicuramente saprà incuriosire gli amanti di Puccini anche per i tanti risvolti legati alla sua giovinezza oscura, nonché per le ampie aperture su quello che fu, di lì a poco, il suo più celebre destino musicale.

Sottolinea il Direttore Artistico Paolo Rodda: “La grande curiosità e solidità della nostra orchestra, che oggi incarna perfettamente lo spirito di questa città, sono per questa Fondazione il primo stimolo a non peccare di pigrizia nel disegnare soprattutto le stagioni sinfoniche: quando si ha a che fare con musicisti di questo valore e di questa vivacità artistica, le sfide su repertori davvero rari, che non si hanno già sotto le dita, ma vanno studiati spesso ex novo, non sono più un problema, ma un autentico piacere. Così, anno dopo anno, si cresce insieme ad un pubblico nuovo, diverso, stimolante e competente e la qualità musicale di tutta la città non può che goderne.”

Il Direttore Musicale Enrico Calesso commenta: “Sarà un grande piacere e onore proseguire con l'orchestra del Verdi il lavoro di approfondimento dell'opera di Richard Strauss, così come omaggiare l'anno bruckneriano con l'esecuzione della Settima e quello busoniano offrendo al nostro pubblico il Concerto per Violino del grande compositore italiano, molto legato alla nostra città.”

Ricapitola così le premesse generali del nuovo anno il Sovrintendente Giuliano Polo: Sedici appuntamenti tra opera, balletto e sinfonica, un’intensa attività estiva che per la prima volta nella nostra storia, tra poche settimane, porterà la grande opera in allestimento completo nel Cortile delle Armi di San Giusto, luogo che si avvia a divenire la nostra cavea” en plein air sul modello di tante altre realtà europee; ma anche un sistematico crescendo di collaborazioni con le altre istituzioni musicali cittadine per creare davvero un nuovo Suono di Trieste”, che sia riconoscibile e apprezzato in tutto il nostro territorio di riferimento. L’entusiasmo da parte di tutto il teatro non manca di certo e con una politica di prezzi sempre molto attenta a rimanere orizzontale, democratica ed inclusiva, in controtendenza rispetto all’andamento generale europeo, crediamo davvero di lavorare per ricostruire un pubblico che a tratti in passato si è sentito forse smarrito e che invece deve tornare ad essere un punto di forza della reputazione culturale cittadina”

 

 

La campagna abbonamenti si apre martedì 25 giugno e chiuderà venerdì 27 settembre 2024.

La conferma dei posti in abbonamento per la Stagione 2023, si chiude mercoledì 31 luglio 2024.

La vendita dei biglietti per i concerti fuori abbonamento è in corso.

La vendita dei biglietti per i singoli concerti (anche in abbonamento) partirà giovedì 1 agosto2024.

Stagione sinfonica 2024

 

 

Botteghino

Abbonamento (6 concerti)

Poltronissime, Platea, palchi pepiano e I ordine

€ 35,00

189,00

I galleria ( I fila e II fila), palco di II ordine

€ 25,00

135,00

II galleria e palco di III ordine

€ 15,00

81,00

Loggione, II galleria(VI e VII fila) e I galleria(IV,V, VI fila)

€ 11,00

59,00

Promozione giovani UNDER 34 anni: tutti i settori

€ 11,00

59,00

 

 

www.teatroverdi-trieste.com

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