Seduzione a tavolino
di Giuseppe Guggino
Richard Strauss
Don Juan, Ein Heldenleben
Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks
direttore Mariss Jansons
München, Herkulessaal, 2014 (Don Juan) e 2011 (Ein Heldenleben), live.
1CD BRmedia 900127, 2015
Si può sedure per esuberanza ma, per converso, si può sedurre meno spettacolarmente con la pervicace persuasione, “a tavolino”; nel primo caso sarebbe difficile superare il taglio dionisiaco del Don Juan straussiano secondo Rudolf Kempe, ecco che allora Mariss Jansons, uno dei giganti del podio dei nostri giorni sceglie il sentiero già battuto a suo tempo (forse con minore coerenza di esiti) da Giuseppe Sinopoli. Questo Don Giovanni è lunare, dalle dinamiche dilatate, tali da consentire un approccio analitico al poema sinfonico ché tanti dettagli inediti rivela pur tra frasi arcinote; la teatralità energica ed esteriore è bandita a favore di un fraseggio curato in maniera maniacale ché la seduzione dell’ascoltatore avviene inevitabilmente, nonostante una fisionimia lettura tanto infrequente quanto convincente.
Giustamente meno analitica (se non altro perché la partitura è costellata dal indicazioni espressive non canoniche) è la lettura della Vita d’eroe, dove Jansons si conferma straussiano di riferimento, capace di mettere in luce quanto del compositore monacense tacciato ingiustamente di retroguardismo sarà prossimo a risentirsi in Mahler ma anche in Shostakovich (vedasi l’episodio Des Helden Walstatt), di cui il direttore stabile dei Bayerischen Rundfunks, manco a dirlo, è interprete frequente e autorevolissimo. L’orchestra lo segue con ammirevole slancio (sebbene non sia tra le compagini tedesche più lussuose), suono nitido, chiarissimo per gli archi, e grande duttilità espressiva anche della Liebesstunde nella Helden Gefährtin (stratosferico il violino di Anton Barachovsky).
Non meno tecnicamente inappuntabile della parte artistica è la presa del suono nonostante si tratti della documentazione di serate dal vivo, curata dall’etichetta discografica ufficiale dei Bayerischen Rundfunks forse migliorabile soltanto dal punto di vista editoriale per via di un booklet bilingue (inglese e tedesco) troppo essenziale, ma che non pregiudica il livello tecnico-artistico altissimo del prodotto. Acquisto consigliatissimo: soldi ben spesi.