L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

elisa tomellini

Sul sentiero di Rachmaninov

 di Roberta Pedrotti

S. Rachmaninov

Early Piano Works

Elisa Tomellini, pianoforte

registrato a Castrezzato (BS) 21/22 febbraio 2016

CD Piano Classics PCL0123, 2016

Un altro disco dedicato al giovane Rachmaninov, questa volta solo ed esclusivamente pianistico, lontano dalle magniloquenti sirene della scrittura orchestrale: si tratta di brani composti fra i quattordici e i ventun anni, fra cui spicca la Suite in Re minore nota solo da una decina d'anni nella sua versione per piano solo e, di conseguenza, assai esigua nella discografia.

Fin dai primi accordi si intende nel tocco della giovane Elisa Tomellini un tratto assertivo e perentorio, un'energia ben indirizzata quanto potenzialmente esuberante; sembra di percepire l'irruenza imminente del Rachmaninov precoce virtuoso, del talento ansioso di esprimersi e come interprete e come creatore. Elisa Tomellini non s'illanguidisce mai, nel percorrere questo ideale album in cui si squadernano doti e competenze del Rachmaninov poco più che adolescente, già esperto epigono della letteratura classica, da Chopin e Liszt a Čajkovskij. Tuttavia, nel mantenere una linea comune, distintiva di un'unica personalità in germoglio ma già ben definita, mostra via via di saper bene cosa significhi suonar piano sul serio, lasciando la nota netta e soffice, perfettamente intelligibile ma inafferrabile.

Il fraseggio si articola con una sua consistenza ben definita e soppesata, ma questo aspetto materico non diviene mai monolitico, granitico, bensì sa essere frastagliato come un paesaggio, vissuto, non solo dipinto e ammirato. Poi si legge che la pianista ha la passione per l'alpinismo, che si era concessa un periodo sabbatico dedicato a scalar cime da un capo all'altro del globo, che per lei “la montagna [...] è qualcosa di così magnifico che impegna i nostri sensi, le nostre capacità, le nostre emozioni: un sogno fattosi pietra, ghiaccio, luce , baratri e spazi… così come la musica fattasi note, punti, colore, pause, silenzi.“ e allora il cerchio sembra chiudersi: nelle parole dell'artista, nel suo mondo poetico si trova piena rispondenza per quella plasticità sonora che sembra permeare le sue interpretazioni, fra atmosfere fresche e rarefatte, sicuri appigli, pieni e vuoti, placidi sentieri ed erti passaggi, equilibri di consistenze e volumi differenti.

La spazialità della registrazione, netta e ficcante, ben si addice alla lettura di Elisa Tomellini e suggella degnamente un CD d'indubbio interesse.


 

 

 
 
 

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