L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Un balletto da favola

di Michele Olivieri

Nuova produzione per il classico Racconto di Natale di Charles Dickens sotto forma di riuscito balletto all’Opera Nazionale Finlandese con la coreografia di David Bintley nell’interpretazione del Finnish National Ballet: virtù e giustizia, talento e poesia a corona delle festività natalizie.

HELSINKI, 22 dicembre 2023 – Era attesissimo dal pubblico di Helsinki il debutto mondiale di A Christmas Carol di David Bintley, su una nuova composizione musicale di Sally Beamish che trae ispirazione principalmente dal jazz e dalla musica popolare scozzese. L'interpretazione coreografica dell’omonima novella di Charles Dicken è cosa rara nel mondo della danza e una valida alternativa al classico Schiaccianoci che la fa da padrone sui palcoscenici internazionali durante le feste di fine anno: tra i due balletti le narrazioni sono ben differenti, ma l’ambientazione e l’atmosfera sono le medesime. Sebbene A Christmas Carol sia da tempo uno spettacolo teatrale tradizionale nei teatri di tutta la Gran Bretagna e di tutto il mondo, negli ultimi decenni è diventato anche un appuntamento fisso nel repertorio natalizio di numerosi teatri finlandesi. Ora, per la prima volta nella capitale affacciata sul Mar Baltico, il lavoro di Dickens riprende vita come balletto a serata intera (con qualche battuta recitata). Insieme a Bintley e Beamish, l’organigramma creativo comprende la lussuosa scenografia e i preziosi costumi di Anna Fleischle (anche regista e responsabile delle proiezioni) e il lighting designer firmato da Mark Henderson. L’Orchestra dell’Opera Nazionale Finlandese è diretta da Paul Murphy.

In scena, tra i protagonisti troviamo i ben preparati ed espressivi ballerini della compagnia Johan Pakkanen, Martin Nudo, Abigail Sheppard, Frans Valkama, Jun Xia e Zhiyao Chen. Le scene e i costumi rievocano un pieno stile vittoriano con il senso antico di miscelare le proprie ad altre culture così da donare in apparenza buone maniere, solidità e prosperità e dar vita a un ottimale senso delle proporzioni. Nei costumi la scelta del colore viene effettuata in modo da imprimere un equilibrio con tutto ciò che circonda, le combinazioni riservano allo spettatore particolare cura estetica. Le tinte sono tenui per regalare all’ambiente un ulteriore tocco di ricercatezza.

La coreografia gioca sull’eclettismo, ogni danza e ogni passo è ben definito da un linguaggio diverso seppur connesso a quello classico di cui le punte della ballerina sono il sigillo. I passi a due, come in tutti i grandi balletti accademici, rivestono una significativa importanza con i celebri cabrioles, entrechats, grands jetés, pirouettes, arabesque e ballonnè. I partner instaurano un idoneo contatto e una reciproca percezione delle dinamiche in sintonia tra prese a terra e prese in aria. Ogni dettaglio parla da sé infondendo grazia al movimento. Di impatto risultano le grandi scene di gruppo che presentano passaggi ispirati alle tradizionali danze popolari britanniche e scozzesi: balli che si rifanno alla loro storia, difficili da eseguire in cui le battute si trovano scambiate per essere nuovamente pronte a ripetere la sequenza precedente con ardui posizionamenti spaziali; danze che esprimono un momento di comunione e di armonia con il prossimo su passi ritmici e figure con prese di mani dove il danzare è speculare al suonare. Sono danze luminose in cui è facile riscontrare lo stile popolare misto a quello signorile eseguito a schiere contrapposte, soprattutto in cerchio, senza tralasciare la pantomima. Nel suo insieme il variegato stile coreografico gode di unità degli elementi.

A collegare insieme i personaggi più giovani e quelli più anziani della storia troviamo l’avaro dal cuore freddo Ebeneezer Scrooge, credibile nel finale a stabilire quell’essenziale senso di meraviglia che trasporta lo spettatore verso l’autentico spirito delle feste. Il balletto nella sua totalità pone in risalto la spettralità della storia di Dickens e la sua drammaturgia contiene un’oscurità genuina, un dramma pieno di paure e di inquietudine ma al contempo di ritrovate gioie. La morale viene racchiusa nel pensiero che non è mai troppo tardi per redimersi, seppur talvolta chiudere i conti col passato non sia cosa facile. Il grande palcoscenico della Finnish National Opera and Ballet dispiega una intrigante doppia illusione che rende la produzione spettacolare e allo stesso tempo intima. Ci sono tocchi deliziosi in tutto l’allestimento, tra purificatrici nevicate, alberi addobbati e affreschi corali di ampia bellezza. Basti pensare che questo racconto natalizio incanta i lettori da quasi due secoli, e da oggi lo fa a pieno titolo anche tramite la nobile arte tersicorea.


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